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La prima visita non si scorda mai


Quando si parla di indagine iridologica, le opinioni, da parte delle persone che non conoscono l’argomento non sono mai univoche. Esistono infatti dei sentimenti che pervadono i pensieri di coloro i quali vorrebbero entrare per la prima volta in un centro d’iridologia, che spesso tendono a bloccarli e farli desistere dallo sperimentare questa esperienza. L’approccio con la prima visita dall’iridologo non è dei più semplici. Coloro i quali che hanno già un parente o un amico che si è fatto fare la mappatura dell’iride hanno certamente più facilità a provare per la prima volta che cosa è un esame iridologico, ma per tutti gli altri, raggiungere la consapevolezza che un medico iridologico possa apportare grandi vantaggi alla nostra salute, è un percorso alquanto impervio.
Fissare un appuntamento con l’iridologa non è come decidere di concordare una visita alla vista con l’oculista. Anche se il lavoro di iridologo non ha nulla a che vedere con l’analisi delle diottrie e con l’oculista, va specificato come non abbia neanche a che fare con l’occulto, come invece pensano molti utenti meno sensibili alle tematiche della medicina alternativa.
I più grandi disagi da parte di un paziente che vorrebbe avvicinarsi all’iridologia sono legati al fattori ben precisi, che cercheremo di analizzare, presentando questo elenco.

Paura del nuovo. Molti soggetti ammettono di non voler mettere alla prova la qualità di un esperto di iridi e quindi sottoporsi al primo controllo perchè temono che questa esperienza possa destabilizzare il loro modo di vivere. Questo in parte può essere anche vero, ma ci sarebbe da chiedersi se, queste stesse persone, si sentano realmente appagate dal loro modus vivendi. Dovremo imparare ad affrontare le novità con entusiasmo, senza eccessivi timori. Approcciarsi con spirito propositivo alla prima seduta d’iridologia significa decidere consapevolmente che si ha voglia di modificare qualcosa nel quotidiano ed avrà necessariamente delle ripercussioni positive sull’esito dell’incontro. Per questa ragione si consiglia di contattare un centro di indagine delle iridi solo quando si è raggiunto questo grado di coscienza.
Diffidenza nei confronti di una struttura che non sia un ospedale. Questo è certamente il punto che fa più sorridere, visto che molti signori credono che la loro prima visita verrà eseguita in un sottoscala sgangherato, senza quelle attenzioni igieniche e quegli standard di pulizia a cui invece devono rispondere gli istituti sanitari riconosciuti. Questa convinzione è certamente la più assurda visto che, chiunque abbia già visitato uno studio iridologico potrà affermare la cura maniacale con cui il personale di pulizia si dedica al lavaggio delle stanze e all’ordine di questi ambienti. Volendo proprio fare un confronto tra un ospedale ed un centro d’iridologia e idrocolonterapia, sono proprio gli ospedali quelli che ne uscirebbero peggio…Le estenuanti attese a cui siamo abituati tra le corsie degli ospedali si trasformano in puntualità ed efficienza quando parliamo di organizzazione di questi centri privati.

Timore dei costi elevati. Una parte del pubblico mostra di avere quasi una soggezione referenziale nei confronti della disciplina, avendo la percezione che l’iridologia sia “qualcosa per ricchi”. Come molte volte accade quando non si conosce un argomento, si rischia di commettere seri errori di valutazione. Allora perchè non informarsi su quanto costa una visita iridologica prima di alimentare delle idee sbagliate e reputare il valore di una seduta completa eccessivamente elevato, senza confrontarlo sulla parcella di un podologo o di un altro medico, i cui prezzi della prestazione non vengono mai messi in discussione dall’opinione pubblica. Sottoporsi ad una prima visita all’iride, con tanto di studio della sclera e suggerimenti sugli oligoelementi da assumere e i cibi più sani da inserire nell’alimentazione quotidiana equivale a fare quasi un check up completo dell’organismo, affrontando i problemi da un altro punto di vista, a cui non si aveva mai pensato.
L’invito formale è quello di prenotare la prima visita all’iride, senza pregiudizi e di lasciarci anche voi un feedback su quella che era la è stata la vostra prima impressione del Centro Heliantus, confrontandola con cosa immaginavate che fosse prima di farvi ingresso.

Amore a prima visita

Ecco l’opinione di 3 nostri pazienti che hanno voluto lasciare la propria testimonianza sulla sensazione legata alla prima volta con l’iridologa Racanelli.

Angela M.
La dottoressa è una persona squisita. Guardarla in faccia e conoscere la sua età anagrafica è la migliore pubblicità che può fare al proprio lavoro. La prima visita non me la scorderò mai. E’ bastato sottopormi ai test chinesiologici durante il primo incontro per capire in una sola ora più di quanto avessi mai compreso sulla mia alimentazione

Federica C.
Il primo approccio con l’iridologia mi ha stregata, al punto da voler approfondire questa tematica e decidere di seguire in prima persona un percorso di formazione in questo campo. La conoscenza del centro, avvenuta grazie agli articoli letti online, mi ha permesso di avvicinarmi anche all’idrocolon-terapia, con la quale sono riuscita a ripristinare una flora batterica in salute.

Antonio A.
Avevo paura di sprecare soldi ed avevo prenotato la prima visita solo per curiosità. Con il tempo ho riscontrato sempre più utilità nelle indicazioni nutrizionali che mi ha fornito la dottoressa, al punto da riuscire ad arginare un problema di intolleranza al lattosio, di cui io (ma soprattutto il mio medico..) non mi ero mai accorto.

Se vuoi anche tu iniziare ad avere maggiori informazioni su questo argomento, puoi contattare la dottoressa utilizzando il modulo qui in basso.

MODULO

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Quanto costa una visita iridologica?

 

Una delle domande più frequenti da quando Heliantus propone esplorazioni delle iridi riguarda il prezzo di una seduta iridologica. Dopo aver superato pregiudizi e un velo di diffidenza che aleggia sull’iridologia, solamente perchè non è riconosciuta dalla scienza medica, la prima impressione è che un controllo iridologico possa costare una fortuna. Ritenere che una visita dall’iridologo abbia un prezzo elevatissimo è frutto in parte di una cattiva informazione e in parte di un preconcetto nei confronti del lavoro di un professionista che non potendo garantire dei risultati certi, dovrebbe, secondo alcuni soggetti, offrire un prestazione quasi gratuita.

Eppure le scuole d’iridologia non sono certo meno impegnative dei percorsi di laurea in andrologia!
Perchè allora accettare di sborsare 150 euro senza battere ciglio, per una visita podologica di 10 minuti, per sentirci dire che serviranno ulteriori controlli, e scandalizzarci che un esame iridologico di oltre due ore abbia un valore superiore ai 100 euro?
Possiamo davvero reputare equo che la fatica economica di una prestazione in grado migliorare il nostro benessere, a partire dalla lettura degli occhi, possa prevedere un impegno in pecunia inferiore, soltanto perchè una parte della medicina lo considera inutile e sostanzialmente una bufala?

Quanti soldi si spendono dall’iridologo?

Di sicuro non molti. Non ci piace mai fare i conti in tasca alle persone, soprattutto in tempi di difficoltà economiche come questi, ma giudicare costosa la quotazione del tempo dedicato da un medico iridologo per diagnosticare la propria condizione di salute e offrire suggerimenti alimentari, è quasi irrispettoso. Dietro ogni visita d’iridologia vi sono una serie di attività impegnative, frutto di ricerca continua, capacità organizzativa e una buona dose di esperienza sul campo. Quando si pensa al costo di un’indagine iridologica non si valuta quasi mai l’insieme di operazioni che soggiaciono dietro la fase d’ispezione. Giusto per dare un’idea del lavoro svolto dalla dottoressa Racanelli, cercheremo di presentare un elenco dei fattori che giustificano i costi di una visitina delle iridi:

  • Ottimizzare un’agenda di lavoro fitta di impegni, in cui si alternano appuntamenti di bemer terapia, bagni di doccia solari e sedute di idrocolon.
    Gestire il numero necessario di operatrici affinchè il Centro offrire possa sostenere gli impegni previsti ogni giorno.
  • Costante aggiornamento su studi e ricerche nel campo dell’iridologia, in modo tale da garantire un’analisi delle iridi moderna e al passo con i tempi.
  • Acquisto software iridologia. Si tratta di programmi davvero costosi, il cui prezzo supera anche i 1000 euro in alcuni casi. Disporre di questi applicativi, una volta collegati con l’iridoscopio, offre la possibilità di stampare le foto delle iridi e quindi salvarle in formato digitale.
  • Manutenzione macchinari. I migliori iridoscopi non sono certo quelli convenienti che puoi trovare di seconda mano. Si tratta di macchine moderne il cui acquisto necessita un onere economico non indifferente. Il valore commerciale di un iridoscopio raggiunge i 10000 euro, pertanto prima di coltivare l’opinione che una visita iridologica sia costosa, solo perchè supera i 100 euro, è auspicabile pensarci 2 volte. Assicurarsi che questi macchinari funzionino sempre correttamente è abbastanza impegnativo. Sono tanti i prodotti che assicurano la perfetta funzionalità dello strumento principale con cui si esegue un’attenta osservazione dell’iride dell’occhio.
  • Pulizia dell’ambiente di lavoro. Si tratta di spese che non possono non essere considerate, vista la delicatezza del lavoro. La stanza in cui si svolgerà l’esame iridologico dovrà essere perfettamente lavata e priva di residui di polvere. Ottenere una condizione di questo tipo necessita la richiesta di una donna di servizio all’altezza, in grado di rimuovere ogni traccia di sporco e sterilizzare quello spazio, mediante specifici disinfettanti. Allo stesso tempo, per lavare completamente il luogo in cui si sottoporranno i pazienti, si ha bisogno di una dama anche abbastanza forte, in grado di spostare i pesanti attrezzi e strumenti all’interno della stanza.
  • Pagamento dell’iridologa. Aspetto che include il costo relativo alla formazione accademica della dottoressa, svolta in scuole molto dispendiose dal punto di vista finanziario.

Considerati tutti questi aspetti, quando la dottoressa richiede 250 euro + iva per una visita completa delle iridi, che comprenderà anche una serie di test alimentari per scoprire eventuali intolleranze, suggerendo persino la buona condotta da mantenere a tavola, vi sembrano molti?
Analizzando quelle che sono le voci di spesa racchiuse in una seduta, si può giungere alla conclusione di come il prezzo sia conveniente.

Il valore commerciale di prove in grado di verificare il livello d’intolleranza a determinati cibi, costano generalmente 400 euro circa. Senza contare come moltissimi dottori, incuranti della condizione economica di molti pazienti, continuino a richiedere specifiche analisi del sangue e test allergologici, alla modica cifra di 50 euro per ogni alimento, senza che ce ne sia effettivo bisogno.
Si tratta di conferme di cui un medico iridologo serio non ha bisogno, perchè, mediante lettura approfondita di sclera e iridi e verifiche chinesiologiche e valutazione del gruppo sanguigno, disporrà già di informazioni sufficienti.
Chiedete pure ad un nutrizionista o ad un dietologo professionale a quanto ammonta la sua parcella per ricevere dei consigli sui cibi utili al nostro organismo? Parliamo di 150 euro soltanto per sapere quanto dovremmo pesare ed avere qualche indicazione di massima su differenza tra peso corporeo e massa muscolare.

Compreso che la tariffa di una visita iridologica + test alimentari + consigli  sul cibo da assumere è di 250 euro (iva esclusa), presso il Centro Heliantus, possiamo ben intendere come si tratti di una spesa decisamente ragionevole.

Spendere meno per un controllo dell’iride

E’ certamente possibile e non si tratta soltanto di approfittare di qualche coupon su groupon o di vantaggi economici previsti per clienti fidelizzati. Quello di cui vogliamo parlare è della possibilità di eseguire una visita iridologica online. Si tratta di un servizio da poco offerto anche da parte del nostro centro di benessere e di armonia, mediante il quale è possibile risparmiare sino a 2/3 del prezzo che si impegnerebbe per farsi visitare “di persona”, mediante iridoscopio. Come spesso accade sul web, offrire una prestazione on line necessita di minori investimenti economici ed un numero inferiori di sforzi. Una seduta fatta tramite internet non necessita ad esempio dell’iridoscopio.

Sarà infatti lo stesso paziente a farsi scattare da un conoscente delle foto di iridi ad alta definizione, provvedendo successivamente a spedirle tramite email e quindi farle pervenire all’iridologa Racanelli che provvederà allo studio. In questo caso i tempi di lavoro saranno plausibilmente inferiori ed è logico pensare ad un servizio più conveniente sul piano finanziario. In questo caso infatti, molte spese tra cui la manutenzione dei macchinari e la pulizia della camera di visita saranno abbattute, permettendo ad ogni utente di spendere meno. Il pagamento di una visita iridologica online prevede un impegno economico ridotto.
La cifra di 100 euro (iva inclusa), richiesta dall’iridologa barese è talmente bassa da convincere moltissimi scettici, bloccati dall’idea di pagare 245 euro + iva per un controllo in studio, a prenotare un appuntamento online, utilizzando il seguente modulo.

CHIEDI UN ANALISI DELL’IRIDE ON LINE

Un investimento sulla salute

Anche se leggere gli occhi di un partner, quando si parla di amore, è ancora gratis, sapere di investire parte del proprio denaro mensile per un test iridologico di questo tipo, dovrebbe essere fatto ugualmente con gioia. Conoscere quali potrebbero essere i mali verso cui andiamo incontro, qualora perseverassimo nei nostri sbagli alimentari e nella nostra condotta poco rispettosa verso il nostro benessere, è fondamentale per vivere meglio. Una scrupolosa mappatura dell’occhio, in cui viene dato il giusto valore allo stato della sclera oculare, consentirà non solo di comprendere problemi pregressi, ma anche di pianificare cambiamenti a tavola, in vista di potenziali allergie o intolleranze che a breve potrebbero esplodere e manifestarsi, apportando fastidiosissimi strascichi sul nostro organismo.

In sostanza, investire un importo economico una tantum per un esame d’irisologia significa evitare di impegnare moltissimi soldi in farmaci e visite specialistiche in futuro. Si consideri inoltre che, un esame di questa natura non andrà fatto più volte nel mese, ma fornirà tutte le informazioni sufficienti per iniziare a capire da vicino che cosa accade nel corpo, semplicemente eseguendolo una volta all’anno. Sarà sufficiente una visita di controllo a distanza di un anno dalla prima visita iridologica, per capire se sono stati fatti dei progressi e se la strada intrapresa sul piano del cibo si rivela quella giusta. Di sicuro, come possono confermare questi esempi di foto di iridi cambiate, grazie a nuovi piani alimentari forniti ed eventuali sedute di lavaggi intestinali, l’iridologia può portare grandi risultati.

Una spesa detraibile

Tra i vantaggi economici di affidarsi all’iridologia vi è quello di poter defalcare i costi a fine anno. Si tratta di vere e proprie spese mediche e, in regime di partita iva, si potrà consegnare la fattura relativa alla prestazione dell’iridologo al proprio commercialista, in modo tale da pagare meno tasse a fine anno. Anche coloro i quali non posseggono un lavoro autonomo potranno portare in detrazione i costi di una seduta iridologica, considerandole delle vere e proprie spese sanitarie, proprio come avviene con gli scontrini in farmacia. In questo caso però dipenderà sia dal regime economico entro il quale si viene inquadrati dal fisco e sia dalle assicurazioni mediche attive sul paziente.

Ad ogni modo, contattare il più vicino centro di assistenza fiscale (CAF), non costa nulla e domandare se nella propria condizione finanziaria le visite iridologiche possono costituire una spesa detraibile, può essere molto utile. Si ricorda come anche le sedute d’idrocolon terapia siano deducibili e in questo caso il risparmio fiscale potrà essere ancora maggiore, visto che il prezzo di un ciclo d’idrocolonterapia completo si aggira attorno agli 800 euro (circa 100 euro a seduta).

I costi in medicina

Descrivere quali sono i costi medi orari richiesti da altri medici, forse può aiutare a realizzare se l’iridologia sia esosa o meno. In questo ultimo paragrafo descriveremo quindi il tariffario e la tipologia di visita di altri professionisti nel campo medico, lasciando ogni lettore libero di costruirsi una propria opinione su questo argomento.
Analizzando il costo di una visita podologica si possono ottenere degli spunti di discussione interessanti. Quella che il più delle volte si presenta come un’accurata pedicure, realizzata da un podologo, ha un prezzo abbastanza alto. Il solo appuntamento iniziale, atto a prendere visione dello stato di salute del piede ha un valore sul mercato di quasi 100 euro. Se si pensa che il tempo speso dal dottore per visitare i nostri alti non supererà quasi mai i 20 minuti di tempo, possiamo immaginare quanto denaro occorrerà versare per farsi seguire da un professionista, pagato per renderci i piedi più belli..

Un discorso simile si potrà imbastire quando si discute dal punto di vista finanziario di una visita andrologica. Soprattutto quando ci si rivolge ad uno studio medico assai rinomato, nella zona di Treviso o Milano le sorprese, in termini di cifre considerevoli, non mancheranno di certo. Non è certo nostra intenzione quella di sminuire il lavoro di cura di un medico di questo tipo, ma sapere che è possibile consumare anche 200 euro per un esame di 10 minuti che consiste nel farsi mettere un dito nell’orifizio anale, per controllare la funzionalità della prostata, è utile per far intendere come il lavoro svolto da un medico di uno studio blasonato, avrà un prezzario necessariamente più elevato. Tutto questo senza entrare nel merito e definire in che consiste un controllo andrologico.

Anche se il pensiero comune lascerebbe pensare che una visita neurologica possa essere più complicata e richiedere maggiori competenze rispetto ad una pedicure eseguita da un pedologo e per questo risultare più costosa, questo non accade nella realtà.
I lavori fatti con passione e competenza meritano di essere adeguatamente ricompensati. Impariamo a convincerci del fatto che un’esplorazione iridologica fatta ad hoc, del valore di 245 euro, rappresenti il giusto prezzo e non certo una speculazione.

 

Il costo delle analisi presso il Centro Heliantus:

indagine iridologica completa più approfondita con consigli alimentari 250 + iva
indagine iridologica completa con consigli alimentari 150 + iva
controllo iridologico nel corso del tempo:  80 + iva

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Iridologia ed esempi: altre #foto di successi

Continuiamo questa rubrica con l’intento di offrire esemplificazioni chiare di quali possono essere i lati positivi di ricevere una mappa iridologica dettagliata, realizzata da un professionista.
Le prove di una tecnica che funziona
Il paradigma dell’iridologia
Al di là delle opinioni che si possono leggere sui forum e il parere soggettivo di chi si è fatto visitare da un dottore specializzato in iridologia, è giusto far parlare le immagini fotografiche. Poter vedere con i propri occhi quello che si legge sulle iridi dei pazienti del Centro Heliantus è un sistema assai valido per giudicare i progressi effettivi verificatisi. Rendersi conto dei cambiamenti che possono avvenire sulle iridi di chi si rivolge ad un centro d’iridologia professionale costituisce la garanzia migliore per sapere che il costo di una visita iridologica è proporzionato ai benefici che si possono ottenere. E’ proprio il caso di dire che una testimonianza visiva vale più di 1000 parole.

Evidenza fotografica

Sono passati i tempi di quando i fratelli Loumiere si divertivano nel suggestionare il pubblico, alimentando una sensazione di paura, a seguito della trasmissione di fotografie di treni, mediante cinematografo, che sembravano potessero investire le persone presenti in sala. Con gli sviluppi della tecnologia digitale, anche la scienza grafica ha raggiunto livelli impressionanti, dando modo a gente poco onesta, di mistificare le foto e ingannare l’occhio umano. Non per questo però ci sono possibilità di pensare che le immagini sotto forma di foto, realizzate mediante iridoscopio, durante quest’anno, possano essere frutto di un foto-ritocco. Oltre ad esistere un codice deontologico tra gli iridologi che impedisce loro di trasmettere false informazioni o dati fuorvianti, sfido qualsiasi esperto di photoshop o illustrator a dichiarare che questi file jpeg siano stati modificati artificialmente. I modelli fotografici delle nostre prove sono assolutamente autentici e quindi veri, perchè appartengono realmente a persone che si sono fatte visitare dall’iridologa Racanelli. Il caso che ci apprestiamo a presentare riguarda una paziente di 40 anni, la cui prima visita iridologica è stata realizzata ad inizio Giugno. Si consiglia di leggere anche questo altro resoconto per osservare altri esempi di iridologia e foto.

Dimostrazione del cambiamento delle iridi

Quando la signora P. è giunta agli inizi di mazo per richiedere un test iridologico la situazione evidenziata dall’ingrandimento delle sue iridi era decisamente complicata. Si trattava del classico esempio di polipo ben presente sulla sclera, in grado di occupare buona parte della sua superficie. La foto testimonianza mette ben in evidenza come 3 vasi sanguigni, piuttosto spessi, impedissero all’occhio di “respirare”. Una condizione che può essere esemplificata con la metafora di un soggetto raffreddato con le vie respiratorie bloccate, che rischia di mettere a repentaglio la propria salute, qualora con corresse ai ripari.
In questa situazione è importantissimo trovare una guida che fornisca le informazioni alimentari più appropriate per far scomparire quel polipo attorcigliato e trovare una pace non solo a livello oculare, ma soprattutto sul piano organico, del corpo intero. Quello che è accaduto nel nostro laboratorio iridologico è la prova che l’iridologia funziona, perchè ha permesso in sole poche settimane di risolvere la grave condizione iniziale.

Prova fotografica

Questi sono i risultati fotografici ottenuti grazie all’occhio vigile dell’iridoscopio. La scelta di posizionare ad esempio prima la foto del 13 Marzo e poi quella del 23 Marzo è legata alla volontà di facilitare un immediato raffronto e quindi osservare le trasformazioni avvenute sulla mappa iridologica. La vicinanza fotografica può aiutare a trovare le differenze e capire meglio l’analisi che stiamo descrivendo e farsi un opinione chiara delle potenzialità di un’indagine iridoscopica personalizzata.

13/03
ESEMPIO IRIDE 13 Marzo                              ESEMPIO IRIDE 3 Aprile

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ESEMPIO SCLERA SINISTRA 13 Marzo           ESEMPIO SCLERA SINISTRA 3 Aprile

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Paradigma dell’iridologia

Anche se non esiste una formula standard in grado di risolvere ogni tipo di problema fisico è vero che l’esperienza di un iridologo può contribuire a definire immediatamente la problematica e quindi suggerire le migliori scelte da fare a tavola per rigenerare il proprio fisico. Il periodo in cui sono state scattate queste foto è sintomatico di come le modifiche iridee avvenute in P. siano la conferma di quanto di buono si può fare per aiutare le persone, utilizzando conoscenze che vanno al di là della medicina “insegnata” negli ospedali. L’esempio visivo qui proposto fa vedere come l’intricato insieme di vasi attorcigliati tra loro, che formava quel polipo sull’occhio sinistro siano “magicamente” scomparsi. I lieviti che si notano precedentemente nell’iride destra, visibili sotto forma di un’opalescenza che gli iridologi classificano come “muchi” o “muffe”, vengono di fatto rimossi. Un cambiamento palese che si può esaminare anche soffermandosi sulla modifica cromatica rilevabile in quell’area che diventa da marrone a nera, molto più definita. L’iridologia non rivendica di essere l’esemplificazione dell’unico metodo perseguibile per ritrovare il benessere, ma almeno vorrebbe uscire da quel paradigma, assolutamente discutibile, che lo classifica come un filone della medicina “alternativa”. Se nella prima fotografia dell’iride destra si può costatare un chiarore collegato ad un cattivo funzionamento dell’area dell’intestino e ovvio che modificando il programma alimentare si sono ottenuti dei cambi immediati, in un periodo tempo inferiore a 30 giorni e al conseguente inscurimento della stessa zona sull’iride. I nuclei sull’orlo irideo esterno, corrispondente ad un problema cutaneo , a seguito di una cura nutrizionale, associata a idrocolon terapia, sono presto scomparsi, susseguiti dalla repentina riduzione della secchezza della pelle del viso. L’ultima modifica evidente ha riguardato il miglioramento della circolazione del sangue. Il polipo di sangue, che notavamo sulla sclera bianca di sinistra, si mostra fortunatamente ridimensionato, segno di decongestionamento dei vasi sanguigni.

Cercheremo di tenere costantemente aggiornati i nostri lettori su altri esempi di come l’iridologia, assieme a cibo sano e lavaggio del colon, possa contribuire concretamente al benessere fisico di ognuno di noi e fornire un’arma in più per affrontare un problema, soprattutto di carattere intestinale.

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Iridologia #foto : la prova dell’efficacia


Considerato come sul web molti utenti dimostrano di essere alla costante ricerca di conferme e verità sulla validità dell’analisi dell’iride allora, con il prezioso sostegno della dottoressa Racanelli ho deciso di inaugurare questa piccola rubrica all’interno del blog di Heliantus.

Lo scopo di questa serie di articoli è testimoniare, mediante la spiegazione di foto, quelli che sono i successi dell’iridologia ottenuti nel nostro Centro. La possibilità di vedere concretamente un collaretto guario o un polipo sulla sclera scomparire, dopo appena 30 giorni di dieta iridologica, spero possa convincere numerosi lettori che è vero che con l’iridiologia è possibile diagnosticare e quindi rimediare a problemi molto più profondi.

Attendibilità messa in discussione

Parlare di assenza di fondamenti scientifici per negare l’attendibilità della visita delle iridi è alquanto meschino, se lo si fa dietro la tastiera di un computer, nascosto in qualche forum, senza mai essersi sottoposti personalmente ad un controllo di questo tipo.

Bisognerebbe sperimentare direttamente una pratica di diagnosi prima di sentenziare che l’iridologia è una grossa bufala, esprimendo pareri negativi. Questa rubrica, attingendo al database di iridi di oltre 40 giga byte di immagini, relative ai pazienti che in oltre 10 anni si sono sottoposti a controllo iridologico presso il centro d’iridologia Heliantus di Bari, vuole offrire una conferma di quanto questa disciplina sia utile.

Fotografie di casi realmente visitati

In questo articolo saranno presentate le foto delle iridi di 2 pazienti sia prima della visita che successivamente. Attraverso il controllo delle due foto speriamo appaia evidente a tutti il benessere generato dalle scelte alimentari e dal cambio di mentalità intrapreso dai pazienti, su consiglio dell’iridologa.

La riproduzione fotografica proverà l’efficacia e confermerà la tesi secondo cui attraverso gli esami iridologici ed i consigli che si possono ricevere sui cibi che fanno bene o male al nostro intestino, è possibile contrastare molte problematiche in tempi anche stretti.
Dopo la lettura delle casistiche illustrate qui sotto, siete pregati di lasciarci dei commenti e di esprimere un vostro giudizio, eventualmente confermando o discutendo sui vantaggi legati all’impiego di un metodo diagnostico come l’iridologia.

Sclera più iride

Per offrire un quadro più completo della situazione dei pazienti selezionati per questo studio, si mostrerà non soltanto la foto dell’iride oculare, sottolineandone la differente pigmentazione prima e dopo la visita, ma anche l’immagine della sclera, ovvero la parte biancastra dell’occhio.

Il contrasto cromatico tra i vasi rossi e la bianca sclera renderà ancora più evidenti le trasformazioni nel periodo di tempo analizzato. Anche se molti dottori dell’iride tendono a metterle sullo stesso piano, in verità la disciplina dell’iridiologia e la sclerologia restano due sistemi d’analisi distinti.

Allo stesso tempo però un loro studio incrociato potrà offrire un numero ancora maggiore di informazioni e dati essenziali per iniziare un’eventuale cura nutrizionale, mediante dieta specifica. Sottovalutare i dati che provengono dalla sclera e non valutarli contemporaneamente a quelli emersi con lo studio della mappa iridologica del soggetto, spesso è causa del fallimento di alcune diagnosi. Non è corretto affermare che l’iridologia non funziona se il professionista a cui ci si è rivolti non ha saputo leggere adeguatamente le indicazioni emerse dall’osservazione delle superfici della sclera.

Il paziente analizzato è una donna di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Per ragioni di privacy e correttezza professionale non specificheremo né nome, né cognome. L’importante sarà fare attenzione sia alla descrizioni delle tempistiche d’analisi che ai cambiamenti evdenti avvenuti all’interno dell’occhio sinistro, come pure nel destro.

Il giorno 23 Giugno di quest’anno il paziente dopo aver prenotato una visita nel centro di benessere e armonia pugliese, si sottopone ad un diagnostico. Durante la visita si lascia fotografare ambo le iridi, di cui offriamo una testimonianza visiva.

L’ iride destra del paziente 1 prima di iniziare una disintossicazione personalizzata.

 

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FOTO DELL’IRIDE DESTRA

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FOTO DELL’IRIDE SINISTRA

Come è facile osservare, anche ad “occhio nudo”, da parte di un osservatore qualsiasi, in entrambe le fotografie, il collaretto si presenta estremamente opalescente, a conferma di una presenza di muchi, decisamente compromettente dal punto di vista della salute.

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La sclera sinistra manifesta un grande muffa, evidenziata da un gomitolo di vasi rossi eccessivamente intrecciati e appariscenti. In questi casi nel campo dell’iridologia si parla di “gomitolo”, a conferma di un qualcosa che traduce una difficoltà interna dell’organismo.

I rimedi iridologici

Attraverso un controllo accurato, mediante le lenti dell’iridoscopio, la dottoressa Racanelli, grazie anche ad una lunghissima esperienza nelle visite iridologiche, ha potuto suggerire le migliori soluzioni per riequilibrare il corpo e riuscire ad arginare le criticità emerse dal controllo oculare.
Incrociando i dati relativi alla cartella clinica del paziente, con il gruppo sanguigno di appartenenza e il tipo di alimentazione seguita sino a quel momento, l’iridologa di Bari ha offerto dei rimedi pratici per limitare i danni ed aumentare il benessere fisico del soggetto.

I suggerimenti forniti possono essere riassunti in questi punti:

1) Considerato il periodo estivo, è stato consigliato di cimentarsi in piacevolissime passeggiate lungo la battigia, in orari in cui i raggi solari non fossero eccessivamente aggressivi. La presenza di iodio e il benessere associato a respirare l’aria marina, avrebbero rappresentato un toccasana per il soggetto ed una cura naturale, particolarmente valida. Un organismo ossigenato in quel modo, non poteva altro che “depurarsi” e ricevere benefici.

2) Iniziare sedute depurative d’idrocolonterapia, onde permettere un rinnovamento interno all’insieme dei tessuti. La presenza nello stesso centro di operatrici in grado di effettuare l’idrocolon avrebbe reso ancor più agevole questa cura che necessità senza dubbio di personale esperto e moderne apparecchiature per garantire effetti positivi in termini di guarigione da intossicazione.

3) Optare a tavola per alimenti in grado di offrire più energie che calorie. Smettere una volta per tutte con il consumo di cibi spazzatura consumati solo per abitudine e iniziare a intraprendere scelte ponderate con la forchetta, pensando a tutto quello che ne può conseguire. In precedenti articoli, che vi invito a rileggere, abbiamo visto come dieta ed iridi siano strettamente legate tra loro. E’ arrivato il momento allora di cominciare a valutare meglio le scelte alimentari, anche perchè sia la sensazione di fame che il gusto sono proiezioni mentali che possiamo affrontare decisamente meglio, se muniti di maggiore consapevolezza.

I risultati fotografici della disintossicazione personalizzata

Come si può vedere dalle successive foto, a seguito delle indicazioni della dott. Racanelli e la costanza dimostrata dal paziente nel rispettare i dictat alimentari e i suggerimenti circa le abitudini di vita, in appena 2 mesi si sono verificati enormi cambiamenti a livello iridologico.

FOTO IRIDI  23 Giugno                                             FOTO del 31 Agosto

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FOTO SCLERA 23 Giugno                                            FOTO del 31 Agosto

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Dal punto di visivo le modifiche hanno riguardato sia la patina esterna, successivamente scomparsa, che la forma del “gomitolo” di vasi sulla slera, decisamente meno contorto. Appare chiaro come, seguire una dieta sana e intraprendere comportamenti più responsabili, abbia “sgomitolato” quella presenza nell’occhio e riequilibrato la presenza del microbiota a livello intestinale.

Le foto parlano più di 1000 parole, dette chissà perchè sempre da quella stessa parte di medicina, legata a brevetti e profitti indescrivibili. Eppure attraverso queste fotografie d’esempio, speriamo che  sempre più persone possano decidere di farsi analizzare l’iride, comprendendo come allargare i propri orizzonti non possa fare altro che aumentare le possibilità di vincere un problema, potendolo così colpire da vari punti di vista.

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Le 100 sfumature di iride dell’occhio

 

 

L’iride costituisce la sezione colorata dell’occhio. E’ situata tra la cornea e il cristallino ed è caratterizzata da una parte rotonda più centrale, denominata pupilla. Quando si parla di occhio non si allude soltanto al muscolo ciliare, che permette la regolazione della convessità dei cristalli degli occhi, ma anche a un sistema muscolare di dimensioni estremamente ridotte, ma assai sofisticato e preciso, che consente la dilatazione delle pupille.

Grazie a questo sistema, l’iride dell’occhio umano può tollerare e quindi gestire adeguatamente la quantità di luce che entra nel bulbo oculare. Ogni individuo dotato di una struttura dell’occhio sana e allenata, riesce così a vedere gli oggetti e le persone sia in condizioni di luminosità acuta che in situazioni meno illuminate (durante la notte).

Tutti i colori dell’iride

E’ la quantità di granuli di colore presente nell’iride a stabilire la colorazione finale del soggetto.
Molte volte il colore delle iridi dipende da alcuni fattori “oggettivi”, come:

  • i geni della persona; se nel patrimonio genetico del soggetto, i genitori o i nonni avevano gli occhi chiari, è probabile che questa tonalità di pigmenti, più tendenti verso il verde o l’azzurro, caratterizzino anche le informazioni presenti nei suoi cromosomi.
  • La pelle; è più probabile che soggetti con la pelle più scura, ovvero individui che hanno una quantità maggiore di melanina sulla cute, vanteranno occhi nocciola o comunque scuri e più di rado occhi colorati di toni verdastri o azzurrini.
  • I capelli; come appena descritto sopra, le persone con una chioma bionda, con tratti somatici “nordici”, saranno più portate ad avere pigmenti oculari chiarissimi, a volte con la presenza di parti gialle.

L’iride e gli occhi sono purtroppo molto esposti a malattie, perchè risultano assai sensibili all’ambiente e piuttosto esposte all’azione di agenti esterni. La più comune irritazione di questa importantissima parte dell’occhio si chiama irite. Alcune volte, questo tipo di irritazione oculare può diventare talmente grave da formare un tumore dell’iride. Quando questo accade, oltre ad un pericolo abbastanza evidente ed uno stato di agitazione in cui entra il paziente, vi è il serio rischio che si tratti di un melanoma.

Al di là di queste patologie che possono riguardare un po’ tutte le parti dell’occhio, di cui ci occuperemo successivamente, analizziamo le possibilità cromatiche principali che caratterizzano la natura delle iridi.

Castane
Si tratta di occhi color caffe, oppure nocciola o castagna. In questi casi gli individui posseggono grandi quantitativi di melanina, tutta concentrata nella parte anteriore dell’iride, che servirà per assorbire grandi quantità di luce, soprattutto quelle con lunghezza d’onda minore rispetto al marrone.

Ambra
Le iridi ambrate hanno un tono di colore compreso tra il giallo e il rosso ed elementi molto vicini al “rame”. Si tratta di un castano decisamente più chiaro, grazie alla presenza di un pigmento giallognolo, detto lipocromo. Non è un caso se questo stesso elemento è presente in chi ha l’iride verde e se i soggetti con gli occhi ambra, sotto l’azione dei raggi solari estivi, possono ingannare l’occhio di chi li guarda, facendoli sembrare più chiari del solito.

Nocciola
Si tratta di un colore degli occhi molto difficile da spiegare dal punto di vista genetico, perchè una perfetta combinazione tra il giallo, il verde e il castano. A volte più che di un colore uniforme, le persone con iridi nocciola, mostrano delle parti ben distinte e zone di colori assai definite, a seconda del lato della pupilla.

Verdi
Sono i tratti iridologici tipici di un occhio con basse percentuali di melanina. La perfetta via di mezzo tra il tono castano e azzurro (verde più scuro) o il castano e il grigio (verde più chiaro).

Azzurre
Le iridi color azzurro hanno anche loro scarse quantità di melanina, nella zona più superficiale. Questo bellissimo colore si forma grazie allo stroma, ovvero un tessuto trasparente composto in parte di collagene. Esso si interpone infatti tra la luce, quando questa si riflette dall’epitelio dell’iride verso l’esterno. In tal modo, la luce si piega quando colpisce il collagene, riflettendo il colore blu chiaro.

Grigio
Anche in questo caso la spiegazione del manifestarsi di questa colorazione all’interno dell’iride dell’occhio dell’uomo non è certa. Considerando però quelle che sono le due teorie più accreditate che spiegherebbero il perchè un soggetto possa avere gli occhi grigi, possiamo ugualmente avere un’idea a proposito. Ci sono scienziati convinti che sia a causa di uno stroma irideo, composto da grosse quantità di proteine, ma altri che invece sostengono sia legato ad un differente proporzione di melanina nell’iride. In entrambi i casi, nessuna teoria genetica ha fatto mai chiarezza a riguardo.

Occhi particolari

Le diverse combinazioni di lipocromo possono generare anche colori degli occhi più rari. Si tratta di iridi che difficilmente passano inosservate e che suscitano sempre parecchia curiosità. La miscela dei pigmenti è una pratica naturale e trasforma uno sguardo quasi comune in incantevoli occhi dalle sfumature più varie.

Parliamo di occhi verdi marroni a volte più seducenti di iridi chiare o di occhi nocciola che cambiano colore, a seconda della luce del sole. Quando però i colori sono eccezionalmente “strani”, si potrebbe trattare di un cattivo funzionamento di qualcosa all’interno della membrana media dell’occhio con l’iride e occorrebbe “vedere da vicino” di che cosa si tratti. La funzione dell’iridologa in fondo è proprio questa, perchè in grado di decifrare quelli che sono i cambiamenti anomali di colore negli occhi.

La disciplina dell’iridologia sottolinea la funzione diagnostica dell’analisi iridologica nei confronti di tantissimi disturbi e patologie che, prima di manifestarsi direttamente, comunicano le prime avvisaglie attraverso trasformazioni cromatiche su l’iride. I professionisti che operano in questo settore sanno benissimo come leggere l’iride dell’occhio e quali consigli fornire, anche in termini di giusta dieta da seguire per riequilibrare l’organismo. Se sei interessato a ricevere altre informazioni su questo lavoro e vuoi sapere l’iridologo cosa fa ti suggeriamo di leggere l’apposita sezione, presente nel sito.

Capitolo a parte vanno considerati quei pazienti che hanno l’eterocromia, ovvero due bulbi oculari con colori differenti. Le persone con questa caratteristica presentano solitamente un fascino irresistibile nello sguardo. Gli esempi più famosi di personaggi dello spettacolo con questo “piacevole difetto” agli occhi sono il compianto David Bowie, il cantante Johnny Dorelli (di cui spesso si vocifera una strana malattia), la sempre bellissima Dani Moore. Il fatto che meno di una persona su 100 abbia gli occhi di differente tonalità rende queste persone un po’ speciali e particolarmente sensuali.

Chiedete alla splendida Mila Kunis se avrebbe potuto raggiungere lo stesso successo anche senza essere un’attrice senza eterocromia. Si parla comunque di un aspetto che appartiene ad un fenomeno più ampio, detto mosaicismo cromatico. La natura è ricca di esempi di animali caratterizzati da questo mosaico cromosomico in cui un soggetto presenta  un doppio patrimonio genetico ben distinto e osservarli rende ancora più magica la vita su questo pianeta.

Tra le “stranezze” delle iridi vanno citate anche le macchie nell’occhio che, a seconda del caso, rappresentano sia una peculiarità estetica, nel volto di una persona, che il segnale di una malattia.

Sei curioso di farti leggere le iridi ?


Occhi gialli e iride

Anche se le statistiche dimostrano come oltre la metà della popolazione mondiale possiede gli occhi marroni e meno del 3% gli occhi verdi, non sono rari i casi in cui gli esseri umani presentano iridi a dominanza gialla, viola o persino rossa ( diffusa tra gli albini). Anche le colorazioni chiare delle superfici iridee sono meno diffuse, anche qui in Europa, esistono zone geografiche dove rappresentano ampie fasce di popolazione.

E’ il caso dell’Ungheria, in cui le iridi verdognole caratterizzano oltre il 22% degli abitanti o dell’isola più a nord d’Europa, ovvero l’Islanda, in cui la percentuale di persone con occhi chiari di questo tipo raggiunge l’80%. Altri casi rari sono quelli di persone con iride completamente nera, come avviene nei grilli, in cui il confine tra pupilla e iride è difficilissimo da riconoscere. Si parla dell’1% degli esseri umani presenti sulla Terra, quasi tutti provenienti dal continente africano.

Tornando al titolo di questa sezione, gli esseri umani con gli occhi giallo uovo non vanno confusi con coloro i quali presentano colorazioni canarino, unite a pigmenti prevalentemente marroni, ambra o verdi. Parliamo di iridi distintamente gialle, di tono cromatico assai vicino allo zafferano. Sono gli estoni e gli sloveni i soggetti che in Europa mostrano più spesso esempi di questo tipo.

Alludiamo a chi possiede le iridi giallastre e non la sclera di questo colore che generamente indicherebbe il sintomo principale dell’ittero, seguito dal manifestarsi di una tonalità giallognola anche sulla cute. In altri casi, si potrebbe spiegare il perchè alcune persone hanno gli occhi gialli, con un invecchiamento del corpo di un fumatore e con il conseguente idebolimento dell’apparato epatico o la progressiva riduzione della capacità elastica della vescica.

L’iride e le altri parti dell’occhio

occhio-elementiQuando studiamo l’anatomia del corpo umano è impossibile rimanere indifferenti di fronte al funzionamento del bulbo oculare. Grazie ad una struttura praticamente perfetta, costituita da muscoli, nervi ottici e altre parti di cui parleremo a breve, è possibile decifrare la realtà e costruirci un nostro personale punto di vista sulle cose e sui fenomeni che accadono nel Mondo.

Il lavoro congiunto di tutte le parti dell’occhio consentono non solo di far funzionare quel senso chiamato “vista”, ma anche di comunicare in maniera puntuale una serie di informazioni sulla realtà che ci circonda, direttamente al cervello.

La pupilla. Costituisce quel buchino nero al centro dell’iride. Possiede qualità tali da ritirarsi e ingrandirsi a seconda della luminosità dell’ambiente. Va da sé che, in caso di buio, la pupilla si dilaterà aumentanto il suo diametro, in caso di forte luce, si contrarrà, diventando molto piccola.

Il cristallino. Serve per dare nitidezza alla luce che raggiunge la retina. E’ quella parte degli occhi che ha il compito di mettere a fuoco le immagini, grazie alla sua particolare forma a lente biconvessa. Si tratta di un elemento indispensabile per vedere bene ed ogni suo piccolo danneggiamento corrisponde ad una grave carenza visiva.

L’iride. Disco membranoso con un diametro variabile, la cui misurazione risulta importante per la scelta delle lenti a contatto. La dimensione media delle iridi è di 10-12 millimetri. E’ la muscolatura dell’iride a determinare la modifica del diametro della pupilla, a seconda dei raggi luminosi che agiscono in quel contesto.

Nervi ottici.  Necessari per dirigere gli impulsi nervosi dei bastoncelli e dei coni verso l’apparato celebrale. Questa comunicazione avviene sotto forma di segnali elettrici che il cervello centrale decifrerà e utilizzerà attraverso la vista.

La cornea. Funge da scudo per il preziosissimo cristallino e garantisce il passaggio di energia luminosa sull’iride.
La retina. Costituita dall’insieme di coni e bastoncelli permette di ottenere dati su nitidezza e colore. I bastoncelli sono fotorecettori e raggiungono un numero superiore alle 130 milioni di unità, ma è merito dei coni se riusciamo a distinguere chiaramente i colori degli oggetti attorno a noi. Non è un caso se i soggetti daltonici hanno difficoltà della vista, a causa di alterazioni dei coni. Tutte le informazioni percepite dalla retina circa la luminosità saranno poi inviate al nervo ottico e saranno analizzate attraverso il sistema parasimpatico.

Malattie e disturbi dell’occhio

I nei oculari sono facilmente tenuti sotto controllo da un oftalmologo. Non bisogna preoccuparsi se a questo tipo di manifestazioni non sono associati dei sintomi piuttosto allarmanti, come nel caso di fuoriuscita di liquido dall’iride. In generale basterà tenere sotto controllo la sua evoluzione, ma mantenere il controllo del sistema nervoso, considerato che, nella stragrande maggioranza dei casi si tratterà solo di una più elevata concentrazione di melanociti, tale da apparire come nei.

Le probabilità che muti la sua natura in melanoma dell’occhio sono basse,ma non per questo dovranno essere sottovalutate. Bisognerà fare attenzione che il neo nell’occhio sinistro non cambi per forma e colore nel corso del tempo. Qualora questo avvenisse, bisognerà recarsi da un esperto ed eventualmente rimuoverlo chirurgicamente.

Delicata come un’iride

Esistono delle situazioni sconvenienti in cui bisogna essere molto attenti alla condizione delle proprio iridi, onde evitare che piccoli traumi degenerino in problemi oculari più seri o vere e proprie patologie. La iridodialisi postraumatica, meglio nota come il sollevamento dell’iride dall’occhio, è un avvenimento, per quanto spiacevole, sempre ugualmente curabile mediante un sapiente bisturi chirurgico.

Lo spostamento dell’iride, generalmente corrisponde ad un’inclinazione del cristallino e può essere causato da un incidente sportivo, come ad esempio uno scontro frontale tra un attaccante di calcio ed un portiere in uscita dalla proprio area di rigore. Il giramento cristallino rappresenta una tra le lesioni oculari traumatiche più diffuse tra i giocatori di NFL, nonostante l’obbligo di indossare un caschetto che attutisca la violenza degli scontri tra gli atleti che praticano hockey.

Tra le categorie più sensibili agli…occhi non vi sono soltanto gli sportivi.
Anche gli operai che lavorano il legno o i fabbri che utilizzano la fiamma ossidrica, senza le dovute protezioni, sono invece più esposti alle abrasioni corneali, ovvero a più o meno piccoli tagli dell’iride e a ferite della cornea degli occhi.

Ad ogni modo occorre essere molto attenti e proteggere l’area oculare con molta premura, consapevoli dell’elevato numero di danni che possono provocare anche dei piccoli organismi come i batteri, basti pensare alle conseguenze a cui potrebbe portare una congiuntivite curata male.

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Le funzioni del microbiota intestinale nell’uomo

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Seppur incontriamo molto spesso, su riveste o anche online, il termine “flora batterica”, non tutti, in realtà siamo al corrente di che cosa si tratti veramente. Sappiamo, in maniera molto generica, che la flora dell’intestino sia indispensabile per la salute dell’uomo, ma non siamo ancora perfettamente consapevoli né del perchè questa affermazione sia vera e né del ruolo che questi “batteri buoni” possono svolgere all’interno del nostro organismo. Attraverso la lettura di questo articolo ci auguriamo che risulterà più facile comprendere le conseguenze negative di un’alterazione del microbiota intestinale e possa aumentare la volontà da parte del pubblico di ripristinare la qualità e la giusta quantità della flora batterica nell’intestino, ogni qual volta questa venga danneggiata, a causa dell’assunzione di cibo errato o di altro.

Che cosa è di preciso la flora batterica?

Si tratta di una moltitudine di microrganismi che vivono felicemente nel nostro intestino. Si parla di oltre 550 specie differenti di batteri, per un peso complessivo superiore al chilogrammo e mezzo. Il loro numero, varia a seconda del soggetto e può ridurre o aumentare in virtù delle abitudini alimentare di ogni individuo o di particolari abitudini di vita ( assumere alcool, fumare sigarette…ecc). Si precisa come questi non possano migrare nel resto del corpo in virtù della presenza di un blocco, definito “barriera intestinale”
Volendo dare una prima definizione al microbiota intestinale umano potremmo dire  che esso sia una barriera protettiva in grado di rinforzare la mucosa. Le viene riconosciuto il pieno merito di negare l’attaccamento di agenti patogeni assai dannosi sull’epitelio intestinale e mantenere il tubo abbastanza pulito da consentire una corretta digestione. Eventuali intoppi, causati da boli masticati poco o da cibi eccessivamente elaborati e poco naturali, potrebbero infatti, come è facile intuire, rendere difficoltoso il passaggio degli alimenti e quindi la loro corretta espulsione, dando origine a problemi di disbiosi.
La definizione di microbiota dell’intestino è decisamente più precisa del termine “flora intestinale”, convenzionalmente utilizzato nelle trasmissioni televisive o nelle riviste meno specializzate. L’importante è essere a conoscenza del fatto che il suo significato alluda al complesso dei microrganismi simbiontici, che operano nel tratto digerente. L’uso improprio di questa terminologia è legata ad una classificazione un po’ datata, secondo la quale i batteri venivano catalogati come “piante”. E’ proprio l’equilibrio perfetto di questi micro organismi e la loro assoluta mutualità e collaborazione nello svolgere le funzioni a permettere ad un soggetto di essere in salute. In ciascuno di noi sono presenti sia batteri buoni (detti probiotici), come nel caso del Bifidobacteria infantis, Escherichia coli Nissle 1917, Lactobacillus plantarum, che batteri “cattivi”, come nel caso del Bacteroides fragilis, Enterococcus faecium, Peptostreptococcus.
Per un ulteriore approfondimento sull’argomento si suggerisce la lettura del libro a titolo “microbiota intestinale”, scritto Direttore del Centro Studi di Farmacologia e Biofisica della Nutrizione Luciano Lozio. Si tratta di un testo da leggere tutto d’un fiato per migliorare la propria consapevolezza sul meraviglioso funzionamento del corpo umano.

Le funzioni del microbiota

Il numero dei compiti svolti da questo insieme di microrganismi è straordinariamente vario. Solo la descrizione puntuale di queste e soltanto dopo aver posto l’accento su che cosa serve la flora batterica, avremo un quadro generale di quanto sia fantastica la “macchina uomo” e di quanto sia indispensabile proteggere questi magnifici abitanti del nostro tubo digerente. L’utilità di questa componente batterica è tale, da mettere in discussione la sopravvivenza stessa dell’organismo, qualora fosse gravemente compromessa.
Il complesso microbiotico, che si trova nell’area intestinale svolge diverse funzioni, come ad esempio:

  • Una valida sintesi di quello quello che mangiamo durante la giornata, consentendo di assimilare con maggiore semplicità il cibo e immagazzinando solo quello che reputa più utile all’organismo.
  • Permetta di eliminare l’esubero di sostanze grasse, limitando i pericoli di ammalarsi di diabete di tipo II e infiammare l’intestino in maniera acuta. Previene l’evolvere di malattie degenerative, favorendo la salute
  • della funzionalità intestinale.Difende attivamente il corpo umano dalle minacce esterne, dall’aggressione da parte di agenti patogeni in grado di debilitare l’intero tratto del colon, con maggiore insistenza nella zona del crasso.
  • Sintetizza egregiamente la vitamina k, contrastando la coagulazione del sangue e quindi favorendo una migliore circolazione sanguigna, con ripercussioni positive su tutto l’organismo.

Valutando le sue funzioni e il lavoro che svolge per mantenere sano l’intero corpo, è facile comprendere come sia importante garantirne l’efficienza ed allo stesso tempo tutti i problemi che potrebbero emergere in caso di disbiosi intestinale.

La disbiosi

Si tratta di una situazione estremamente pericolosa per il soggetto, in cui, la collaborazione reciproca in cui vivevano i batteri, si spezza. Quello che era un equilibrio estremamente produttivo e vantaggioso per il nostro benessere mentale e fisico, si rivela una temibile tegola da affrontare, in grado di mettere a repentaglio la nostra esposizione alle malattie o eventi traumatici. I batteri patogeni sembrano avere il sopravvento, dando origine ad un’alterazione della regolare situazione intestinale che dobbiamo essere in grado di ripristinare quanto prima. Arginare una disbiosi in tempo significa recuperare le capacità di difesa dell’organismo, prima che possa accadere qualcosa di serio.
I problemi che possono insorgere in caso di disequilibrio batterico nel colon:

1) Lenta distruzione delle tossine e conseguente difficoltà nel reagire ad un’infezione. La produzione in esubero di anticorpi, rende ancora meno efficiente l’intero sistema immunitario di fronte ad una situazione di rischio, proveniente dall’esterno.
2) Meteorismo e flautolenza acuta. Problematiche che, oltre a creare un certo imbarazzo e disagio nel paziente, possono preannunciare un rapporto sempre più conflittuale con il bagno. La disbiosi infatti può aumentare notevolmente le possibilità di ritrovarsi ad affrontare traumi da stipsi o al contrario fenomeni dissenterici.
3) Non di rado, nei soggetti con una mucosa intestinale già debole, aumentano anche i rischi di aggravare infiammazioni del colon e la loro evoluzione in vere e proprie coliti ulcerose.
4) La progressiva riduzione della flora batterica vaginale facilita anche l’insorgere di infezioni delle vie urinarie, estremamente difficili da curare. In questi casi il consiglio di bere molta acqua non è sufficiente per superare una problematica assai difficile da attenuare. Seppure la tentazione al ricorso a cure farmacologiche sia proporzionale all’intensità di dolori e di disagio fisico creato da questa tipologia di infiammazioni vaginali, sottoporsi ad idrocolon terapia può essere la soluzione risolutiva.
5) La riduzione delle capacità di difesa dell’organismo comporta lo sviluppo di una serie di “difficoltà” di sintesi e di digestione dei cibi, tale da poter parlare di un inizio di nuove intolleranze alimentari. L’alterazione della normale presenza batterica nel nostro intestino può esporre l’individuo a rischi d’intolleranza, anche molto difficili da gestire, come nel caso della celiachia.

Obesità e flora batterica

A giudicare da numerosi studi di settore, sembrerebbe che l’obesità fiorisca proprio dove vi è un deficit di flora batterica. Molti report sottolineano uno stretto collegamento tra maggiore richiesta di sostanze nutritive ogni qual volta venga compromesso lo stato della flora batterica. Vista l’attualità di una problematica come quella dell’obesità infantile e quella dei costi sanitari previsti per curare una generazione XXL, i medici di tutto il Mondo sembrano ancora più interessati allo studio dei processi regolativi della flora intestinale. Di conseguenza, anche il suggerimento di analisi specifiche, come nel caso dell’esame del microbiota, diventa una pratica sempre più diffusa e comune. Senza arrivare alla necessità di trapianti di microbiota, l’attenzione all’equilibrio batterico, come parte preponderante del processo digestivo, diventa una pietra miliare di ogni dieta che si rispetti. Attraverso l’assunzione di elementi probiotici e scongiurando l’eccessiva proliferazione dei batteri patogeni è possibile quindi combattere i chili di troppo ed evitare l’accumulo di grassi saturi, portatore di obesità e fattore di rischio per problemi cardiovascolari. Questo tipo di scelta non può che favorire anche le funzioni celebrali, ben conoscendo la linea rossa tra intestino e cervello. La corrispondenza tra pazienti con sclerosi multipla e il cattivo stato della flora batterica rappresenta un dato che dovrebbe far riflettere le persone più superficiali dal punto di vista delle scelte alimentari.
Aluni studi evidenziano come i bambini nati con parto cesario manifestino un miscrobiota differente da quelli che hanno attraversato il canale vaginale per venire alla luce, a dimostrazione di come ciò che è presente in questa zona possa condizionare la tipologia e la qualità dei batteri del nascituro. In sostanza i neonati venuti al Mondo mediante “taglio” presentano un microbiota molto più simile a quello della “pelle”, che a quelli situati nel condotto vaginale, che invece sono presenti nei bimbi nati con parto regolare.

Come aiutare il microbiota
E’ possibile migliorare la condizione della nostra flora nel colon, intraprendendo delle scelte ben mirate nelle nostre vite, in grado di restituire l’adeguata armonia tra i batteri e proteggere l’organismo dai pericoli esterni. Mantenere sana la flora batterica è possibile. Vediamo quindi come fare.

  1. Praticare attività aerobica rafforza la qualità del microbiota in maniera piuttosto evidente. Praticare degli sforzi prolungati, ma a bassa intensità, consente di ottenere benefici, non solo sul tono muscolare, ma anche sulle vie respiratorie e quindi dal punto di vista della circolazione sanguigna. Una corsetta mattutina di 5 chilometri, effettuata almeno 3 volte a settimana, non ci sottrarrà eccessivamente del tempo e potrà invece aiutare l’intestino a vivere meglio.
  2. Evitare di fumare sigarette e intossicare i polmoni con la nicotina e dei derivati del catrame. Al di là dell’aspetto etico legato al vizio del fumo e al problema di una dipendenza, non solo fisica, ma anche psicologica, estremamente difficile da combattere, ogni soggetto che fuma più di 3 sigarette al giorno e caratterizzato da una vita abbastanza sedentaria, espone il corpo al rischio di disbiosi. Allo stesso tempo è ben noto come continuare ad intossicare i polmoni e non rimediare a disequilibri intestinale possa contribuire allo sviluppo di un cancro nel corpo.
  3. Eliminare l’alcool dalla tavola. Anche se dovrebbe essere un consiglio scontato, putroppo sono ancora troppi gli italiani convinti che 2 bicchieri di vino rosso a pranzo e 2 bicchieri la sera facciano bene alla salute…Analisi dei loro intestini e sulla condizione del microbiota in essi contenuto dimostrano decisamente il contrario! Cerchiamo di bere acqua e succhi di frutta naturali, l’unico modo per assecondare il regolare equilibrio batterico, vera chiave di lettura per vivere bene.
  4. Seguire cicli del sonno regolare. Aspetto assai importante per garantire la piena funzionalità delle nostre attività celebrali e la nostra capacità di attenzione, ma troppo spesso sottovalutato, da cittadini coinvolti in attività lavorative stressanti, dai ritmi incessanti, in cui non si riesce a dare il giusto peso al momento del riposo.
  5. Aumentare il consumo di fibre e di vegetali. Mangiare verdure aiuta a regolarizzare la flora presente tra le pareti intestinali ed è per questo che il consumo di ortaggi freschi, provenienti da campi coltivati nelle vicinanze, va sempre preferito a mangiare carne rossa in quantità, decisamente controproducente dal punto di vista energetico e fonte di pericolo per il regolare afflusso di sangue nelle vene e arterie, in grado di favorire l’obesità.

Quando sottoporsi all’analisi del microbiota

Ci sono delle situazioni in cui questo esame risulta particolarmente indicato, perchè in grado di favorire la diagnosi di alcuni mali e quindi procedere al loro tempestivo trattamento.
Sottoporsi ad un test di questo tipo consente di velocizzare il riconoscimento di determinate patologie, a partire dall’individuare determinati sintomi.
Prenotare una visita per controllare lo stato della propria flora batterica non è difficile e risulta particolarmente indicato in determinate condizioni.
In particolar modo sembrerebbe che uno studio approfondito di questo tipo possa essere straordinariamente efficacie per aiutare da diagnostica di sintomi e malesseri che possono presto degenerare in: coliti, difficoltà nella peristalsi, problematiche di sovrappeso, disbiosi durante la gravidanza, candidosi e vaginiti, stanchezza cronica e deterioramento delle prestazioni sportive.
Non è raro il caso in cui degli atleti, spaventati da un peggioramento improvviso delle proprie capacità sportive, siano riuscite a recuperare il proprio stato di forma, grazie al responso di un’oculata analisi della flora intestinale.
In che cosa consiste questo esame?

Fondamentalmente nello studio delle feci del soggetto. Grazie all’ausilio di strumentazioni altamente avanzate sul piano tecnologico è possibile “coltivare”, tra le mura di un laboratorio specializzato, quasi la totalità dei batteri presenti all’interno di un intestino sano. Si ricorda come questi riescano per la maggior parte a sopravvivere anche in assenza di ossigeno molecolare, al punto da definirli dal punto di vista medico degli aenerobi.
Per mezzo della metodologia del sequenziamento del DNA batterico, derivato dal materiale fecale sottoposto ad analisi, è realizzabile un check up completo di tutta la mappa batterica intestinale, riuscendo ad escludere anche la presenza di un irritazione delle mucose, associata al manifestarsi della IBS. In particolar modo si reputa che i primi indiziati in grado di irritare le pareti interne potrebbero essere i carboidrati a catena ridotta, perchè più esposti all’azione dei batteri eubiotici. La conseguenza più probabile è quella che si verifichi una fermentazione notevole a cui avrà seguito la formazione di gas, facendo innescare quel ciclo di dolori che ben conosciamo caratterizzato da tensioni addominali e quindi crampi lancinanti.
Attraverso un esame così strutturato, sarà possibile quindi non solo conoscere perfettamente quali sono i batteri presenti e quali quelli assenti nel tubo digerente, ma anche valutare il grado di efficienza dell’intero apparato intestinale, onde poter intraprendere il trattamento più adeguato. Si tratta di una metodica innovativa attraverso cui sarà più semplice scoprire situazioni disbiotiche e riuscire a dare un nome a quel disturbo di cui, sino a quel momento, avvertiamo soltanto i sintomi.

Dove è possibile prenotare un’analisi di questo tipo?

In Italia è possibile effettuare una visita del microbiota presso il Primus Forlì Medical Center, che ha recentemente avviato una collaborazione con il gruppo Wellmicro-Spin-off- legato all’Univertità di Bologna, all’avanguardia per quel che concerne questa tipologia di studi. I risultati dell’esame si possono ricevere già nell’arco di 30 giorni.
Anche nel Lazio gli studi su questo tema sono straordinariamente sviluppati, grazie al prezioso lavoro del dottor Gasbarrini, di cui consigliamo la visione di questa video intervista.

Per maggiori informazioni, scrivete pure al nostro Centro Heliantus e non lesinate le domande da rivolgere alla dottoresa Rosa Angela Racanelli.
La conoscenze è la prima forma di cura su cui possiamo contare.

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Anche Panorama parla d’idrocolonterapia

 


Nel numero di Giugno anche il settimanale Panorama on line, si è interessato all’argomento idrocolonterapia. Abbiamo avuto grande piacere nel leggere le belle parole spese dal dottor Gaspare Porzio nell’affermare i grandissimi benefici legati a questo trattamento di pulizia del colon e quindi la validità del percorso professionale intrapreso dall’iridologo Rosa Angela Racanelli.

Il miglior lavaggio dell’intestino grosso

Il messaggio che è emerso dalla lettura di questo interessante articolo è abbastanza chiaro: l’introduzione di acqua nel tubo digestivo, mediante tubicino inserito da foro anale genera un massaggio estremamente benefico per liberare le anse più nascoste del colon. Non esiste in sostanza altro metodo per ripulire così in profondità il tratto digestivo di quello favorito dal circuito chiuso, a soluzione acquosa, alla base di ogni trattamento d’idrocolonterapia.

Panorama e lo scopo della pulizia del colon

Come non ci stancheremo mai di ripetere al Centro Heliantus di Bari, ogni individuo ha il diritto di godere di un organismo sempre efficiente. Per raggiungere questo traguardo però, diventa dovere di ognuno di noi, quello di scegliere un’alimentazione sempre ottimale che venga “lavorata” dall’apparato digerente nel minor tempo possibile. Andare in bagno è un fatto del tutto naturale e sintomo che il nostro corpo recepisca con puntualità che cosa debba espellere dall’interno dell’intestino perchè riconosciuto come “inutile” o sconveniente dal punto di vista nutrizionale. Questo semplice, ma efficacie meccanismo, messo in moto dalla peristalsi, ci consente di espellere le tossine e farci sentire bene, a livello di “stomaco”. Anche se si tratta di una semplificazione, questo processo consente una difesa naturale da malattie e disturbi di tipo generale. Quando invece la nostra dieta è costituita soprattutto da carne bovina e da pane bianco e da frequenti e copiose fritture, è intuibile immaginare come, lungo il tratto dell’intestino crasso e tenue, possano depositarsi scarti di cibo che difficilmente riusciremo a rimuovere con agilità.
Agevolare il passaggio di questi residui fecali è la premessa indispensabile di ogni organismo che voglia essere considerato attivo e in forma. L’irrorazione mediante idrocolon intende far leva su questo meccanismo per garantire una migliore condizione di salute ed agevolare la peristalsi intestinale in individui ormai “pigri”, perchè avviliti dai processi degenerativi associati con la decomposizione alimentare di cibi “cattivi” che non sono riusciti ad essere sminuzzati velocemente dal sistema digerente e quindi espulsi dal retto.
L’idrocolon terapia può essere considerata pertanto la migliore arma di prevenzione del cancro al colon, ma anche un rimedio valido per pulire in profondità l’organismo.

Una specie di sapone per l’intestino
Nel centro Heliantus si praticano lavaggi intestinali da oltre 10 anni, quando ancora questa pratica era poco conosciuta e la si considerava quasi esclusiva della cultura orientale. Con la costanza e la passione, come viene spiegato bene nell’articolo redatto sulla rivista edita dal Gruppo Espresso, è possibile risolvere parecchie situazioni inficianti per la salute di un soggetto.
Le terapie d’irrigazione del colon risultano particolarmente indicate nel caso di:

    • gonfiori di stomaco,
    • pesantezza all’addome,
    • stipsi, anche cronica,
            diarrea

Piccoli sintomi, grandi seccature

Il dottor Porzio sottolinea un aspetto estremamente interessante del problema, relativo alla superficialità con cui vengono trattati alcuni “problemucci”, considerati all’ordine del giorno. Abbiamo già posto l’accento su come la “normalità” dovrebbe essere considerato il mangiare e l’andare in bagno nel giro di massimo 3 ore. Tutti quelli che possono essere riconosciuti come disturbi comuni, che spaziano da una pancia rigonfia ad una difficoltà nell’evacuare, soprattutto quando sopraggiungono all’improvviso, in un soggetto che sino a quel momento era apparso “sano”, non possono essere mai sottovalutati. E’ vero che il passare degli anni, soprattutto in alcune età critiche di passaggio e in particolar modo tra le donne, possono favorire delle trasformazioni ormonali tali da giustificare uno “sbandamento” da parte del fisico, non dovremmo mai commettere l’errore di reputare “normali” alcuni segnali di disagio, come quelli sopra descritti. Le cure ed i rimedi della nonna proposti in caso di “piccoli” problemi intestinali non sono risolutivi e quasi mai efficaci.
Nel pezzo di giornalismo medico riportato su Panorama appare abbastanza evidente come solo modificando profondamente l’ambiente della flora intestinale potremmo ritornare ad assimilare il cibo correttamente. L’obiettivo dell’idrocolonterapia è quello rompere con l’approccio semplicistico della relazione causa effetto e ottimizzare l’intero complesso delle funzioni fisiologiche del corpo umano, riequilibrando lo stato batterico dell’intestino.
La parte forse più interessante dell’articolo è quella che riguarda la modalità con cui viene eseguita una cura d’idrocolon-terapia. Viene sottolineata l’attenzione alla pulizia mostrata dalle operatrici che eseguono idrocolon, garantita dall’utilizzo di sondino sterile mono uso a due uscite. Questo tubicino  con diramazione consentirà quindi sia l’ingresso di acqua dolce nel corpo che la fuoriuscita di questa soluzione una volta “scrostati” i residui di cibi dalle pareti interne e dalla mucosa. Viene quindi sottolineata la facilità del processo terapico e l’assenza di pericolosità per il paziente, escluso un piccolo disagio iniziale, dovuto all’introduzione della sonda d’ispezione dell’orifizio anale.
La prima seduta si concluderà infatti in appena un’ora di trattamento in cui la temperatura dell’acqua  non sarà costante, ma subirà dei cambi da acqua calda ad acqua fredda e viceversa. Questi sbalzi termici generano quella che alcuni dottori definiscono simpaticamente “ginnastica intestinale”, ma che convenzionalmente è riconosciuta come peristalsi del colon.

Alcune considerazioni sull’articolo
Abbiamo reputato molto interessante l’appendice sull’assistenza del dottore anche a conclusione del ciclo d’idrocolon. Questo aspetto evidenzia finalmente come chi lavora nei centri d’idrocolonterapia non sia un mero speculatore di denaro, come certi forum di medicina vogliono far credere, per denigrare questa disciplina, ma sia interessato ad insegnare al paziente come ottenere risultati duraturi e benefici nel lungo periodo. Il fatto che moltissimi operatori d’idrocolon offrano una consulenza iridologica o delle vere e proprie diete dell’armonia (come nel caso della Racanelli), suggerendo il modo migliore per affrontare eventuali tensioni o difficoltà emozionali, è una prova di quanto siano seri questi professionisti.
L’unico aspetto in cui ci sentiamo di differire con l’autore dell’articolo, apparso pure su Google News, riguarda la conclusione del testo, ovvero quella che riguarda le controindicazioni. Anche l’omissione degli effetti positivi del digiuno è stato, secondo voi, un qualcosa che avrebbe ulteriormente arrichito di informazioni utili quest’interessante articolo. Da quella che è la nostra esperienza non esiste alcun tipo di conseguenza negativa nel caso il paziente in cura soffra di emorroidi, di qualunque natura esse siano. Esiste sempre un modo per evitare il bruciore iniziale legato all’inserimento del tubicino in una zona talmente irritata e concluso un ciclo completo di lavaggio del colon i risultati positivi, in termini di diminuzione del sanguinamento, non tarderanno a manifestarsi.

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La dieta anticancro di Veronesi e il digiuno

 

 

Se il prestigioso oncologo Umberto Veronesi, all’età di 90 anni, continua ad avere una lucidità tale da continuare a portare avanti i suoi studi sul digiuno e sull’alimentazione, quale migliore conferma dovremmo avere per spiegare gli effetti positivi legati all’astinenza da cibo?

Il dottor Veronesi infatti, ex ministro della Sanità, durante il secondo Governo Amato, è un fermo sostenitore di come una giusta dieta sia la soluzione per mantenersi giovani e in perfetta forma fisica, anche quando la società ci considera anziani. Nel centro tumori, Veronesi continua un lavoro di ricerca e di sperimentazione di diete anticancro, ottenendo fantastici risultati, attraverso la pratica di digiuno terapeutico.

Veronesi e il digiuno

Era stato proprio lui una delle prime illustri personalità a rispondere positivamente all’invito di digiunare, lanciato da Papa Francesco, per protestare contro la guerra in Siria e la conseguente fame che avrebbe afflitto milioni di bambini siriani, a seguito di questo conflitto, voluto dall’Occidente. Un monito importante, un gesto anche più che simbolico, che era stato in poco tempo “imitato” da personaggi dello spettacolo e altri leader politici come i presidenti dell’america latina Maduro e Morales.

L’astinenza alimentare come gesto estremo di pace a sottolineare ancora una volta il legame tra quello che mangiamo e sopravvivenza.
Il dottor Umberto Veronesi ha un amore sconfinato per la vita. Lo dimostra il fatto di avere 7 figli e di avere dedicato una vita a scrivere libri e tenere conferenze in tutto il Mondo per promuovere il vegetarianesimo e i benefici di una dieta intermittente, caratterizzata da terapia del digiuno.

Il segreto della giovinezza

Secondo l’oncologo milanese, direttore scientifico dell’istituto europeo di oncologia, oltre a comprendere come l’apporto calorico e la scelta dei piatti sulla nostra tavola possa influire sulla qualità della nostra salute, un aspetto ancora più importante è la volontà di sentirsi giovani.
Non si tratta di una questione anagrafica, né tanto meno, di un modo di vestire, quello a cui allude Umberto Veronesi è che mantenere un cervello attivo, un approccio curioso alla vita può essere altrettanto utile di non mangiare carne, come modo effettivo per rallentare l’invecchiamento cellulare e “mantenersi giovani”.

Non si tratta quindi di una mera questione di perdere peso e dimagrire e la distanza con cui il dottore tratta ogni dieta super fast o i trattamenti alimentari non supportati dalla giusta conoscenza sul piano nutrizionale di quello che si assume e quello a cui si rinuncia, lascia ben comprendere come la dieta Veronesi sia qualcosa di molto più profondo. Continuare a farsi delle domande, cercare di risolvere problemi pratici, stimolare la fantasia e la creatività attraverso la lettura di libri, sono alcuni dei metodi più pratici per continuare ad avere un celebro giovane e un fisico attivo, ben ossigenato.

Diventare anziani, non vuol dire essere arrivati alla fine, ma solo essere il un punto del percoso. E se lo sostiene un’eccellenza in campo medico, che continua ad arricchire il mondo della Sanità con importantissime scoperte e preziosi contributi, c’è da fidarsi. Stando poi alle tappe professionali che hanno segnato l’esistenza di questo dottore italiano si capisce bene, come il fattore età, sia un elemento del tutto trascurabile. Egli sostiene che occorra “digiunare dagli stereotipi” e sperimentare sempre nuove vie. Solo questa strada diventa percorribile se si intende ottenere scoperte significative. Veronesi ha fondato il Centro Europeo di Oncologia a 65 anni e la fondazione per il progresso scientifico all’età di 78 anni ed ora, ad oltre 90 anni d’età, non sembra ancora aver appagato la sua “fame di conoscenza”.

Digiuno per dimagrire dall’apatia

Il prof Veronesi insegna che non è lo stress in sé ad indebolire l’organismo, ma il continuare a svolgere mansioni senza interesse personale. Dare amore e riceverlo è fondamentale per mantenersi attivi e propositivi e continuare ad essere d’aiuto agli altri, anche quando si è considerati dei “vecchi”. L’anziano non può essere considerato un peso se partecipa al bene comune e per fare questo, dovrà in primis impegnarsi in attività che si ha il piacere di svolgere.

Per questa ragione le persone che hanno eseguito lavori noiosi, più che duri, per tutta la vita e non vedono l’ora di andare in pensione e “rilassarsi”, se non riescono a riempire quel tempo delle giornate, con una passione che mantenga loro vivi e la loro testa “giovane”, andranno necessariamente incontro all’invecchiamento inarrestabile delle cellule e probabili malanni fisici.

La dieta anticancro parte da un’alimentazione vegetariana

Super convinto di come digiunare un giorno a settimana faccia bene e che l’astinenza da cibi solidi per 24 ore possa essere svolta praticamente da tutti, senza particolari attenzioni mediche, il dottore considera il digiuno terapico come un esercizio di meditazione. La ferrea convinzione degli effetti negativi della carne sulla nostra salute è in realtà legata all’affetto e alla stima che ha verso questi esseri viventi.

Sin da piccino ha avuto la fortuna di vivere una condizione in cui conigli, galline, vitelli e pecore, oltre che gatti e cani, erano parte della famiglia. L’amore verso queste creature ha alimentato in lui una formazione vegetariana, sin dai primissimi anni di vita. Con il tempo poi, l’approfondimento di certi studi scientifici sul cancro, gli hanno permesso di scoprire come le proteine alimentari, soprattutto in alcuni individui, caratterizzati da gruppi sanguigni del ceppo AB, possono rivelarsi dei fattori di rischio, in grado di accelerare processi tumorali.

Sono proprio le carni rosse e l’alcool gli elementi che influirebbero maggiormente sulle patologie tumurali, soprattutto quando si parla di cancro al colon, come del resto è emerso nella puntata di Report intitolata “Il genoma vien mangiando”. L’emerito professore parla di percentuali sconcertanti che dovrebbero far riflettere tutti gli amanti della “fiorentina” e degli hot dog. Secondo i suoi studi, i soggetti che assumono carne, hanno in media il 30% di possibilità in più di contrarre angiomi ai polmoni, alla prostata e quelli alla mammella.

Una disinformazione che arricchisce le multinazionali

La schiettezza con cui Veronesi offre delle spiegazioni sul perchè i medici non parlino diffusamente dei rischi legati al consumo di carni animali è una conferma della bellezza di questo professionista, anche dal punto di vista umano, fatto che spiegherebbe la stima che ha la dottoressa Racanelli nei confronti dell’oncologo Veronesi.

Il dottore parla del legame strettissimo tra industrie alimentari e aziende farmaceutiche, sostenendo che i loro guadagni risultino di gran lunga superiori a quelli generati dall’estrazione e commercializzazione del petrolio. Ancora una volta emerge con prepotenza il dubbio su chi può curare la medicina, risolvendo una volta per tutte il dilemma tra verità scientifica e bugia ufficiale..

Facile capire come nessun medico si senta libero di esprimere un giudizio negativo sul mangiare carne e dichiarare ufficialmente i benefici del digiuno per dimagrire, se questo potrebbe comportare la perdita del posto di lavoro. Troppe riviste scientifiche sono direttamente finanziate dai colossi del cibo e le fusioni come Byern e Monsanto dovrebbero essere viste sempre più con occhio critico dall’opinione pubblica che chiede verità e salute sul tavole e intestino. L’omertà medica è peggiore nemica per i nostri cervelli e per il nostro benessere.

digiuno-disintossicante

Il digiuno disintossicante


Un interessantissimo studio, portato avanti dalla Scuola di Medicina di Yale è pronto a tirare acqua al mulino di tutti coloro che affermavano che il digiuno avesse delle proprietà anti infiammatorie. L’apporto scientifico offerto dal gruppo di ricercatori statunitensi che hanno partecipato al progetto è qualcosa di magnifico, in grado di confermare, su base empirica, tutto quelle che di buono sostiene da sempre la dottoressa Racanelli sul digiuno terapeutico, come si evince dalla sua testimonianza diretta di un digiuno di 48 ore. Non ingerire cibi solidi nell’intestino quindi, per periodi limitati, mediante una specie di digiuno intermittente quindi, fa bene. Scopriamo assieme il perchè.

Come reagisce il corpo umano quando “manca” il cibo

Non ci stancheremo mai di ripetere come l’organismo sia un sistema assolutamente perfetto, capace di autoregolarsi e gestire un’infinità di processi contemporaneamente. Le conclusioni a cui sono giunti questi scienziati americani non fanno che confermare questa caratteristica, al punto da sostenere che, durante un’astinenza alimentare, il corpo umano produce una sostanza che favorirebbe l’arresto parziale di alcuni processi, da parte del sistema immunitario, e quindi delle infiammazioni in corso.

Da questa interessantissima ricerca si evince come la produzione di BHB, ovvero del β-idrossibutirrato, contrasti l’azione delll’NLRP3, e quindi limiti i processi infiammatori in svariati disturbi, anche di carattere autoimmune (come diabete di tipo 2 e sclerosi).

Quali fattori favoriscono lo sviluppo del BHB?

  • In primis il digiuno somministrato. E’ per questa ragione che trattamenti come la dieta Longo possono risultare delle armi vincenti, anche nella cura di malattie degenerative molto gravi, spesso considerate croniche e particolarmente difficili da guarire.
  • La produzione e lo sviluppo nell’organismo del metabolita BHB è associato ad una pratica intensiva di attività sportiva, integrata da un’alimentazione priva di pane e proteine animali.
  • Capacità di rilassamento e limitare fonti di tensioni emotive.

Ancora una volta, emerge con grande evidenza, la convinzione di come togliere dal proprio regime alimentare carne e pesce (soprattutto carne rossa e prodotti ittici grassi come salmone e tonno) possa generare benefici eccezionali sulla salute dell’uomo.
Il β-idrossibutirrato è quindi più concentrato in soggetti e pazienti vegetariani, rispetto che nei corpi di persone poco dinamiche e piuttosto pigre. La maggiore concentrazione di questi metaboliti nell’organismo potrà quindi aumentare le possibilità di disinfiammarsi in maniera naturale.

Una sorta di medicina fai da te, realizzata ad hoc dal nostro stesso organismo che, favorito dall’inizio di una dieta privativa e di un vero e proprio digiuno alimentare, permetterebbe di incrementare notevolmente la percentuale di BHB nel sistema circolatorio.

La conferma dai test sugli animali

Per scoprire se davvero un regime di astinenza da cibo potesse avere conseguenze talmente positive sulla riduzione dei processi infiammatori nell’organismo, sono stati eseguiti degli esperimenti sugli animali. Le controprove e i risultati raggiunti hanno confermato tutti i vantaggi del digiuno per ridurre i processi degenerativi delle cellule. Gli animali diagnosticati malati a cui è stata interrotta la nutrizione solida per un arco di tempo circoscritto hanno visto un incremento del tasso di  β-idrossibutirrato nel sistema circolatorio.

Terapia del digiuno e dieta

digiuno-beneficiSe già una dieta controllata, basata sull’ereditarietà espressa dal nostro gruppo sanguigno, può portare conseguenze estremamente positive sulla nostra qualità di vita, è finalmente confermato come un digiuno somministrato, eseguito da uno staff esperto in nutrizionismo e dietetica applicata, può risolvere o migliorare l’approccio delle terapie nei confronti di moltissime malattie infiammatorie.

Più che concentrarsi sulla smania di perdere peso per avere una silhouette invidiabile, ci auguriamo che un numero sempre crescente di persone e di lettori capisca l’importanza di ridurre il cibo dalle nostre tavole. Al di là infatti di ogni sacrosanto discorso sugli sprechi alimentari, seguire digiuni controllati è il miglior modo per prevenire malanni e condizioni pericolose o persino risolvere guai più seri che, nessun medicinale sarà mai in grado di fare.

Come piace ricordare spesso qui al Centro Heliantus:
“Togliere qualcosa dallo stomaco significa dare qualcosa in più a cuore e cervello”.

Il consiglio è quello di praticare qualche giornata disintossicante a base di liquidi, ma di non farlo  assolutamente mai da soli, ma solo sotto controllo medico o di un centro specializzato, altrimenti le controindicazioni rischierebbero di essere più numerose dei benefici prodotti dall’azione di togliere pasti alla nostra dieta tradizionale.

Egregi professori come il dottor Andreas Michalsen o Veronesi con la dieta anticancro, hanno insegnato e dimostrato tutto il bene di questa pratica medica, ma pensare di seguire un programma disintossicante per più di 3 giorni da soli è pura follia. Per guarire serve, oltre una buona dose di volontà e sacrificio, anche la giusta lucidità per poter realizzare scelte terapiche sempre ponderate.

Per leggere l’articolo completo sui vantaggi della digiuno terapia sui processi di intossicazione, apparso sul quotidiano scientifico “Nature Medicine” si consiglia di cliccare questo link
http://www.nature.com/nm/journal/v21/n3/full/nm.3804.html

oligoterapia-per-dimagrire

Dimagrire con l’oligoterapia catalitica

Come è stato dimostrato, gli oligoelementi sono necessari per attivare l’azione degli enzimi nel nostro organismo. L’oligoterapia catalitica permette quindi di mantenere le reazioni biochimiche necessarie per il benessere di un individuo. La carenza di oligo elementi può quindi creare scompensi e mancanze che a lungo andare possono causare disagi o persino malattie. Garantendo il giusto apporto di questi sali minerali e metalli si potrà compensare un eventuale deficit nel metabolismo e quindi ottimizzare l’assunzione dei cibi, sino a perdere peso e grassi in eccesso.

 


Oligominerali contro i chili di troppo

Si parla di ametallosi in riferimento ad una condizione disfunzionale tale da innescare carenze metaboliche importanti che, tra le varie conseguenze possono generare una propensione maggiore all’accumulo di lipidi e strati adiposi, specialmente nella fascia addominale.
L’utilizzo appropriato dell’oligoterapia permette di riequilibrare l’attività digestiva e migliorare le modalità di processare i cibi e quindi assimilarli meglio. In questo senso, l’offerta della tipologia corretta di oligoelementi ad un organismo in crisi, affetto anche da problemi connessi con l’azione neurovegetativa, può aiutare pazienti che hanno accumulato peso a perdere i chili di troppo. Non si tratta quindi di diete estremamente dure, che potrebbero causare scompensi anche emotivi ad un paziente non abituato a rinunce alimentari o più in generale a sforzi di volontà. Anche perchè, qualora questi regimi alimentari super pubblicizzati riuscissero a far perdere i kili in eccesso, molto spesso non vi è un adeguato apporto di nutrienti, soprattutto per quel che riguarda vitamine e sali minerali. La conseguenza di tutto ciò è che spesso un soggetto si trova sì un po’ più magro, ma anche più debole, diventando un facile bersaglio per le malattie.
In questo senso, la scelta dei giusti elementi, fatta da un dottore esperto di oligoterapia nutrizionale, può rivelarsi il rimedio naturale vincente per risolvere problemi di sovrappeso. L’unicità di questo metodo di cura non potrà certo escludere una regolare attività fisica e la scelta di una dieta sana, basata su cibi freschi e di stagione, ma certamente concederà un’opportunità in più a coloro i quali, dopo aver arginato i rischi di intolleranze alimentari legati a predisposizione genetica, non riescono a dimagrire.
Diversi studi hanno evidenziato come l’oligoterapia possa davvero velocizzare il metabolismo di un corpo e quindi correggere la tendenza ad ingrassare. Quella che noi spesso definiamo “tendenza ad ingrassare” potrebbe invece nascondere una carenza di associazioni di oligominerali, come il legame Zinco-Nichel-Cobalto o il Manganese-Cobalto.

Oligoterapia dimagrante

Si tratta di una medicina naturale grazie alla quale è semplice ottenere risultati importanti, senza perdere il buon umore. Troppo spesso assistiamo a soggetti obesi scoraggiati a causa di 3 settimane di corsa forsennata che non hanno portato ai risultati sperati. Bruciare i grassi in eccesso nell’organismo, senza perdere la massa muscolare non è facile, ma con la giusta lucidità mentale ed uno stato d’animo adeguato, si possono ottenere successi importanti nella nostra crociata verso la pancia piatta. Oltre a garantire il giusto quantitativo di fibre vegetali e continuare a fare lunghe passeggiate, limitando la nostra dipendenza da automobile, è possibile aiutarsi attraverso una dieta a base di oligominerali.
Modificare le nostre scelte alimentari è importantissimo, ma non sempre rimedi come la quercia marina o l’ananas riescono a fare miracoli, permettendoci di passare da una taglia 52 a una taglia 40 senza ricorrere ad impegnativi e dispendiosi interventi chirurgici. Molto spesso, soltanto i digiuni controllati, come quelli spiegati bene nella puntata di Report “Il genoma vien mangiando” consentono una completa pulizia delle pareti intestinali ed un rapido dimagrimento. Un po’ come accade con l’idrocoloterapia, considerata spesso come dieta dei Vip, in relazione al fatto che, il lavaggio intestinale tramite “regime calorico ridotto”, potrebbe aiutare molti pazienti  in soprappeso a guarire e coronare il sogno di essere magri.
Anche la microcircolazione mediante Bemer Terapia può aiutare a contrastare gli inestetismi da cellulite e mantenere una pelle giovane, ma potrebbe non bastare.

I nomi dei sali della salute

La  combinazione di sali più famosa per ridurre la circonferenza della vita è certamente quella composta da zinco, nichel e cobalto. Saranno loro i tuoi alleati per uscire dal tunnel calorico che ti ha reso così triste e insoddisfatto quando sali sulla bilancia del bagno. Oltre a rinforzare le difese immunitarie dell’organismo, l’oligoterapia catalitica ha proprietà dimagranti, grazie all’azione benefica dei suoi componenti. Per comprendere il nesso basterà pensare al collegamento che ha il diventare robusti con disfunzioni che possono riguardare organi o processi metabolici.
Lo iodio ad esempio ha un legame molto stretto con la tiroide e di conseguenza può avere un ruolo importante sull’attività metabolica. Una tiroide in cattiva salute può essere la causa di obesità. Al contrario, aiutarla attraverso la somministrazione di iodio può regolare meglio il peso corporeo ed adeguarlo a nostro modo di mangiare. Tipico di soggetti afflitti da ipotiroidismo è l’aumento di peso indipendentemente dalla quantità di cibo assunto.
Anche lo zolfo e selenio si rivelano un prezioso alleato dell’oligoterapia finalizzata al dimagrimento. La proprietà di questi elementi sono connesse con il funzionamento del fegato. Quando vengono a mancare, il meccanismo di filtrazione, garantito dal sistema epatico, può risentirne e provocare un accumulo di tossine. Succede che l’organismo appaia troppo impegnato ad arginare le infiammazioni per “interessarsi” alla sintesi del cibo nell’intestino. La conseguenza diretta di questa difficoltà è la tendenza ad accumulare chili e diventare grassi.
Altro oligoelemento anti cellulite è il potassio. Ideale per migliorare l’idratazione dei tessuti, risulta un rimedio naturale efficacie per chi soffre di sbalzi ormonali e si rende conto delle conseguenze di questo deficit quando sale sulla bilancia per pesarsi. Le donne rappresentano la categoria più soggetta a carenze di questo tipo, soprattutto in fase di ovulazione o di menopausa.
All’interno di questa lista di oligo minerali in grado di influenzare l’accumulo di grassi non può certo mancare lo zinco che ha il merito, tra l’altro, di aiutare il sistema endocrino, favorendo un senso di sazietà. Questa virtù trasforma lo zinco in un valido alleato nelle diete. Non a caso, come dicevamo, uno dei complessi più famosi in oligoterapia, annoverato come sistema per dimagrire, è il ricorso al legame zinco-nichel-cobalto come metodo per ridurre la percezione della fame. Questa combinazione benefica è impiegata, di conseguenza, anche per arginare fenomeni di “fame nervosa”, che caratterizza molte persone nella nostra società che, a causa di una qualche mancanza, spiluccano cibo in continuazione, durante l’intero arco temporale di una giornata. Il dosaggio dovrà avvenire 3 volte al giorno e anticipare di 30 minuti i pasti principali, per una durata complessiva di 60 giorni. Si precisa come questo complesso di oligoelementi andrà assunto sotto la lingua e sarà utilissimo per combattere un difficile adattamento delle ghiandole endocrine agli stimoli di natura ipofisaria, con grandi ripercussioni sullo stato del metabolismo glucidico.
Anche il Magnesio e il Litio agiscono sul sistema nervoso ed è proprio la loro mancanza che potrebbe innescare nell’individuo il desiderio impellente di cibo e quindi aumentare il rischio di diventare obesi. Infine, uno dei legami più famosi in Oligoterapia, l’unione manganese e cobalto viene usato, oltre che per problematiche della circolazione e gambe gonfie e pesanti, anche per regolare i problemi neurovegetativi, alla base di moltissimi disturbi legati all’appesantimento del corpo.

Privarsi della possibilità di guarire da obesità e disfunzioni alimentari con una dieta oligoterapica sarebbe sciocco.
L’importante è però farlo con coscienza e farsi seguire da professionisti come la dottoressa Racanelli che ha speso decine di anni allo studio delle combinazioni più adeguate, a seconda della natura del problema nutrizionale del paziente.

E’ possibile contattare l’esperta di oligoterapia, attraverso il Centro Heliantus, telefonando lo 080 5019934 e utilizzando l’apposito modulo di contatto

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