Intolleranze alimentari e predisposizione genetica

 

Ancora un esempio di buona televisione da Rai 3. Dopo aver tesso le lodi di Presa Diretta, per il servizio sulla dieta Longo, è il turno di Report, condotto dalla bravissima Gabanelli. La puntata trasmessa domenica scorsa, in prima serata, intitolata “Il Genoma vien mangiando” è stata vista da oltre 2,2 milioni di spettatori, raggiungendo uno share televisivo superiore al 10,7%.

L’argomento  principale del servizio, firmato da Stefania Rimini, è stato lo stretto legame tra intolleranze ai cibi e il nostro patrimonio genetico. Si è spiegato approfonditamente, in appena 12 minuti che consiglio a tutti i lettori di Heliantus, cliccando nel link a fine paragrafo, come un’intolleranza a dati alimenti, come nel caso del glutine, ma anche del lattosio, possa dipendere non tanto da fattori esterni, ma dal nostro DNA.

I nostri geni stabiliscono così quali pietanze sono più utili al nostro organismo e quali più “pesanti”, una regola di cui dovremmo tenere conto, a meno che non vogliamo assistere ad un metabolismo lento, con tutto quello che questo può comportare in termini di sforzi intestinali.

 

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Il digiuno di un giorno fa bene

Lo sostengono prestigiosi dottori e genetisti, perchè è in grado di cancellare le informazioni negative interne alla cellula e di stimolare una migliore crescita cellulare. Soltanto un “regime calorico ridotto”, che perduri per un periodo superiore ai 2 giorni, potrebbe diventare qualcosa di più delicato da gestire, necessitando il sostegno di un personale esperto.

Per questa ragione la dottoressa Racanelli, grande conoscitrice di diete e studiosa degli allergeni, abbina ad ogni ispezione iridologia anche dei consigli alimentari, necessari per godere di successi più duraturi. Un digiuno di una settimana può apportare vantaggi sensazionali al corpo umano, legati ad una pulizia completa dell’intestino e l’eliminazione di tutte quelle tossine che vanno a intasare il condotto digestivo.

Gli effetti benevoli di un digiuno controllato sono notevoli e possono essere in parte paragonati a quelli dell’irrigazione intestinale prodotta quotidianamente, attraverso acqua dinamizzata e nel medio lungo periodo, a livello di tutto l’organismo, tramite idrocolonterapia. La delicatezza nell’intenzione di prolungare un digiuno per 3 giorni è connessa con il rischio di bruciare, oltre che massa grassa, anche una percentuale di massa muscolare. Di qui la necessità di farsi seguire da un’esperta di diete in grado di consigliare, oltre al giusto quantitativo di sali minerali, anche il necessario apporto di proteine che impedisca il “consumo del muscolo”.

Allergie e prove chinesiologiche

Nel Centro del Benessere del corpo e dell’armonia mentale più importante della Puglia, che risponde al nome di Heliantus, prima di ogni seduta d’iridologia vengono effettuati dei test chinesiologici per scoprire il grado d’intolleranza dei soggetti nei confronti degli alimenti, onde garantire che quello che introduciamo nella nostra bocca non si trasformi in veleno per il nostro colon.

Riuscire ad avere un quadro delle intolleranze alimentari è indispensabile per curare qualsiasi male, perchè il cibo è quello che ci serve per vivere, ma anche la causa del nostro soffrire, se non diamo importanza a quello di cui ci nutriamo. Così come il dottor Lucchini, durante la puntata di Report esaltava la validità di un test sul DNA, come sistema per scoprire i “cibi cattivi”, utilizzando il filtro dei nostri geni, anche le prove cinesiologiche possono dire moltissimo, in maniera più rapida e semplificata quali pietanze sono dannose e insegnarci che eliminandole dal nostro regime alimentare, non solo ridurremmo la quantità di massa grassa, ma aumenteremmo anche le possibilità di vivere meglio.

Il benessere attraverso i cibi buoni

genetica-e-alimentazioneNon è vero che esistono degli alimenti dannosi per tutti o alcuni che fanno sempre bene. La parola “dieta” e l’avverbio di tempo “sempre” non vanno molto d’accordo. Il cibo, a dispetto di quanto possa farci pensare il suono di questo termine, fa rima molto più con genetica.

Concetto espresso molto bene nella puntata “Il genoma vien mangiando”, in grado, tra l’altro, di spiegare come 2 individui, pur introducendo la stessa quantità di cibo e i medesimi alimenti, possono reagire diversamente, ovvero uno ingrassando e l’altro riducendo la percentuale di lipidi nel corpo.

La spiegazione di questi “strani fenomeni alimentari” è legata alla nostra evoluzione umana, in quanto figli degli stessi uomini primitivi che trascorrevano le proprie giornate muovendosi per cacciare animali o per raccogliere frutta dagli alberi. Un diario evolutivo che ha caratterizzato la giornata tipo, della specie da cui deriviamo, per milioni di anni, modificato soltanto in tempi recenti, quando l’essere umano si è “inventato” agricoltore e allevatore. Un tema questo, assai caro ai fruttariani, i quali sostengono, come l’uomo non si sia ancora adattato a questo cambiamento radicale di vita e risulti di fatto “intollerante”. La prova più concreta di questo “disadattamento” è data proprio dall’esistenza di variabili genetiche non ancora abituate a mangiare così tanta pasta o quantità così elevate di latte.

Siamo l’unico mammifero che beve un latte proveniente da un’altra specie ed è ormai acclarato come, una volta superata la primissima fase dell’infanzia, l’assunzione di lattosio possa ritenersi ininfluente, se non dannosa, per lo sviluppo del nostro corpo e la nostra sussistenza in quanto esseri umani.
Una volta compresi da quali cibi tenerci lontani a tavola, dopo esserci sottoposti ad un’analisi chinesiologica o ad un accurato test genetico, dovremo rispettare con rigore queste indicazioni. La nostra dieta della salute terrà in considerazione quindi del nostro essere ancora “primitivi” e poco evoluti, come agricoltori e della nostra ancora forte tendenza ad accumulare calorie, perchè inconsapevolmente vicini, ai nostri antenati di Neanderthal, soliti a camminare per giorni, prima di assumere un pasto.

La lentezza nel digerire determinati nutrimenti è la risultante di “intestini primordiali”, non progettati per mangiare in ogni momento e lavorare cibi così raffinati.
Sarà importante allora leggere il gruppo sanguigno e assecondare la nostra natura genetica, limitando anzi la quantità di cibo assunto, sperimentando il digiuno controllato. Solo in questo modo sarà possibile arginare lo sviluppo di intolleranze e ammalarci con sempre minore frequenza.

Per maggiori informazioni sulla pulizia dell’intestino tramite digiuno controllato, si prega di scrivere a info@heliantus.it