La testimonianza del digiuno di 48 ore della dottoressa Racanelli

Resoconto dell’esperienza di digiuno solido di 48 ore, a cui hanno fatto seguito 38 ore di digiuno secco, portate avanti dalla dottoressa Racanelli a partire dal 29 Novembre 2019.

 

Testimonianza diretta delle sensazioni provate durante quei giorni

Sono felice di essere riuscita a portare a termine questo digiuno senza alcun ostacolo. Non ho riscontrato difficoltà alcuna a seguito della mancanza ingestione di cibo durante l’arco temporale di 2 giorni.
E’ significativo come il mattino del sabato 30 Novembre mi sia diretta in cucina, in maniera maniera assolutamente inconsapevole, guidata da un riflesso incondizionato che mi aveva spinto in quello spazio per fare colazione. Eppure non avevo fame, non avvertivo questa necessità. Si trattava appunto di un falso bisogno, una di quelle insidie che più volte incontriamo nell’arco della nostra giornata, diventandone il più delle volte vittime o inconsapevoli complici.

Il rituale della colazione, scandito dal gesto di aprire le ante dell’armadio, dalla selezione di barattoli colorati custoditi in quella cassaforte confezionata chiamata frigo, tutto a un tratto mi sembra futile, sino a divenire ridicolo.
Mettersi alla prova significa anche lottare con la nostra routine, non dare nulla per scontato e avere la capacità di guardarci dall’esterno. condizioni come il digiuno ci offrono molto tempo per riflettere sulla nostra condizione di zombie metropolitani e della passività con cui affrontiamo le nostre giornate, spinte dalla voglia di assecondare qualcosa o qualcuno lontano anni luce dalla nostra coscienza.
Ragionando con la mia testa ho affrontato l’ora di pranzo con maggiore volitività. Mentre la maggior parte delle persone a quell’ora assumeva carboidrati e lieviti io, con una sensazione di orgoglio, mista a serenità, sono andata verso il letto. Ho impiegato quel tempo per riposare il mio corpo, anzichè “affaticare” il mio apparato digestivo, approfittando del calore del sole pomeridiano che ancora scaldava questo primo pomeriggio barese, votato al digiuno solido.

Nonostante tutto devo ammettere che la “memoria” del cibo si è fatta sentire, puntuale come un orologio svizzero, verso le 13.30. Superata la fase più insistente e allontanato questo ulteriore “falso bisogno” con un sorriso, ragionando sulla fragilità umana, ho raggiunto la camera da letto come se si trattasse dell’unica azione possibile e della “normalità”, anche se non sono affatto abituata alla penichella pomeridiana.

La mente è decisamente abitudinaria ed è per questo che percepiamo come ostacoli delle azioni che invece sono propedeutiche alla nostra gratificazione in quanto esseri umani e spirituali.

Verso le 16.00 mi sono svegliata e concessa una terapia vibrazionale, grazie all’aiuto di una particolare coperta. Questo strumento, alimentato energeticamente dalla mia volontà di intraprendere il privilegio di un percorso di digiuno di 48 ore, mi ha permesso di espellere una quantità enorme di tossine, di cui ho avuto evidente conferma, dalla quantità di sudore prodotto durante questo periodo.
Ho quindi concluso questa fase di “cura di me” con l’esposizione ad una doccia solare in grado di produrre raggi UV-A, UV-B, UV-c, per 10 minuti, percependone tutti i benefici, amplificati dall’azione cromatica e manifestati ancora una volta dal sudore generato dal mio corpo.
Ho continuato la mia giornata, approfittando del ottimo entusiasmo percepito, per addobbare la casa per il Santo Natale.
Da quel momento in poi non ho avuto più “richiami al cibo”, ne tanto meno provato il desiderio di assumere liquidi.

Appariva evidente come il mio corpo fosse in fase di completa “espulsione” e avevo la sensazione che qualunque cibo o bevanda avessi introdotto in quel momento nell’organismo, sarebbe andato ad inficiare quel processo virtuoso di depurazione, i cui benefici si manifestavano anche in forma di maggiore lucidità.
Quando mi sono svegliata la mattina del 1 Dicembre ho avuto la sensazione di avere le labbra molto secche, al punto che la loro superficie mi sembrava fosse rivestita di polvere di vetro. Una sensazione tutt’altro che piacevole, soprattutto se sommata a quella di possedere una lingua pesante ed amara. Nelle fasi successive al mio risveglio, ho cercato di fare un po’ di movimento, salendo e discendendo le scale più volte.

Ho percepito come del fuoco all’interno del petto, che gradualmente si irradiava verso gambe e polpacci, luogo dove avvertivo delle specie di punture di spillo colpire la pelle.
Ancora una volta, a seguito di questo “bollore” il mio corpo reagiva aumentando la sudorazione. Percepivo una specie di sudore freddo.

Per curiosità ha deciso di controllare il PH urinario, mediante cartita tornasole ed ho rilevato come fosse in quel momento completamente acido, nonostante fossero trascorse già 38 ore dall’ultima volta in cui avessi introdotto acqua nell’organismo.
Anche se può sembrare strano, durante l’intero arco di tempo di digiuno liquido ho continuato a urinare in maniera regolare, a conferma di come l’organismo non perdesse l’occasione per eliminare tossine e ripulirsi.

Questo è dovuto sicuramente alla formazione di H2O endogena, come sostenuto dalla scuola russa e dimostrato attraverso le loro sperimentazioni.
La respirazione infatti, attraverso l’immissione di O2 genera H2O, mediante la combinazione con l’idrogeno che si sviluppa all’interno del nostro corpo e si rivela molto più in risonanza con l’H2O percebibile all’esterno del nostro “involucro”.

donna forte

 

Ultimato così il digiuno, a completamento del percorso di pulizia totale, ho già prenotato una seduta di idrocolonterapia, che sono sicura migliorerà ulteriormente la mia condizione.

Al termine del digiuno solido di 48 ore e liquido di 38, devo riconoscere di essere decisamente soddisfatta, con un entusiasmo che mi si legge in faccia, guardandomi allo specchio e traducendo i segnali manifestati dal mio corpo spirituale.
L’aspetto che mi colpisce ogni volta che termino un digiuno è la forza che sento nel mio corpo, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, senza conoscere gli aspetti terapici di questa pratica. Una energia enorme, che si manifesta anche in termini di buon umore e gioia di vivere, che rafforza in me la convinzione di concedersi il “privilegio del digiuno”, in maniera sistematica, almeno una volta ogni 40 giorni.

 

Per consigli e informazioni su come organizzarsi e prepararsi adeguatamente per affrontare un digiuno di 48 ore senza rischi, potete mandarmi un’email.

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