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Che cosa non esce quando andiamo in bagno?

L’evacuazione è un importante momento fisiologico per qualsiasi essere umano.
Dev’essere regolare e spontanea, a dimostrazione del buon funzionamento dell’intestino.

Tuttavia l’espulsione delle feci non sempre è sufficiente per pulire totalmente colon e retto dalle scorie del nostro organismo.
Tossine, cibo non digerito e altri elementi nocivi restano bloccati nelle anse intestinali e possono portare a problemi fastidiosi, a volte anche a malattie di una certa importanza.

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L’idrocolon terapia è un trattamento utile a ripulire in maniera profonda e sicura il colon e il retto da ogni residuo.
Oltre a essere una pratica indolore e inodore, nonostante la paura che possa creare l’idea di essere penetrati, è una pratica che garantisce una grande sensazione di benessere, poiché aiuta l’intestino a svuotarsi del tutto, evitando anche pericolose infiammazioni locali.

Perché dovremmo sottoporci a un’idrocolon terapia?

Perché ciò che resta nel nostro corpo può rivelarsi davvero dannoso, alla lunga. Pertanto, una corretta pulizia del colon aiuta a mantenersi in forma.

Scorie imprigionate nell’intestino

Un corpo che funziona bene elimina da solo, attraverso il sistema digestivo, tutto ciò che non serve più al corpo stesso.
Può capitare, però, di vivere periodi di stress o di mangiare in maniera scorretta o di avere inconsapevolmente qualche intolleranza o semplicemente di avere una particolare conformazione di intestino caratterizzata da anse troppo strette, in cui è facile che si depositino cibi per anni ed anni. Questo tipo di situazioni potrebbe creare spiacevoli problemi all’intestino ed è proprio in questi casi che l’idrocolon terapia si dimostra particolarmente utile.
Ha infatti una funzione depurativa, perché stimola la peristalsi.

Inoltre è stato provato che un ciclo di lavaggi di questo tipo favorisce il ricrearsi della flora batterica benefica, creando un ambiente normale e disintossicando colon e retto, come viene scritto nel Medicalnewstoday, in un interessantissimo articolo di approfondimento.

Questo perché le materie fecali, le tossine e altre sostanze che sono dannose possono rimanere a lungo sulle pareti dell’intestino e come conseguenza indebolire di molto le difese immunitarie.
Un abbassamento di queste difese conduce inevitabilmente a infiammazioni locali e malattie da non sottovalutare.

L’idrocolonterapia riduce, contrastando anche meteorismo e gonfiori, la presenza della popolazione microbica nociva, come lieviti, candida e anche le salmonelle. I microbi alloggiano normalmente nell’intestino, ma quando non si libera in maniera corretta l’intestino, è facile che proliferino più del dovuto, portando infezioni anche gravi. Anche se non si tratta di un fenomeno evidente, che possiamo osservare con i nostri occhi, il nostro intestino è sempre “sotto attacco” e più tempo i residui di cibo e di altro materiale sostano nei suoi spazi, più è facile che si verifichino infiammazioni e disturbi.
Ciò che non riusciamo a espellere con una normale evacuazione rimane per tanto tempo fermo e modifica la nostra flora batterica, facilitando il crescere di batteri tutt’altro che utili per il nostro benessere.

In questo senso, la terapia dell’idrocolon elimina in buona parte i batteri nocivi e favorisce il proliferare di quelli “buoni”, che aiutano l’intestino a lavorare meglio.
Un intestino che lavora bene garantisce salute a tutto il corpo umano, visto che da esso dipende molto della nostra condizione fisica.

Ma non solo! Questo trattamento di pulizia del colon è utile anche in caso di sensibilità al glutine, allergie e intolleranze alimentari. Infatti, pulire l’intestino a fondo, togliendo scarti e scorie che non sono stati eliminati in maniera naturale – a causa anche della flora batterica compromessa – aiuta a ripristinare appieno le sue funzionalità, facilitando l’assimilazione delle sostanze nutritive dai cibi e la naturale eliminazione delle scorie nocive, fonte di intossicazione.

Possiamo affermare, dunque, che l’idrocolon terapia può promuovere numerosi effetti benefici, sul corpo umano.

Vediamo quali sono:

  • depura in maniera molto profonda e favorisce il movimento intestinale;
  • aiuta il colon, quindi, a ritrovare la giusta regolarità, sconfiggendo stispi o diarrea;
  • elimina i sintomi provocati dall’accumulo di tossine;
  • aiuta ad assorbire meglio le sostante nutritive;
  • migliora e favorisce le funzioni renali ed epatiche;
  • rafforza il sistema immunitario, che è strettamente legato alla funzionalità del colon.
pugno contro pugno

Lavaggio dell’ano come questione di rispetto

Per chi pratica il sesso anale, la pulizia è fondamentale, ancora di più di quanto non lo sia nel fare l’amore per così dire tradizionale. Chiaramente, la pulizia dell’ano è sempre auspicabile per evitare spiacevoli disturbi e malattie, vista la delicatezza della zona inguinale e la prossimità con l’apparato riproduttivo.
Occorre pertanto avere un occhio di riguardo nel caso in cui si intrattengano rapporti intimi, anche tra amanti, perché l’igiene intimo risulta importante non solo per se stessi, ma anche e soprattutto per il partner con cui ci si unisce.

pugno contro pugno

 

La pulizia esterna, quindi non quella del retto, è basa sull’uso di detergenti specifici per le parti intime, volta a mantenere l’area priva di fonti in cui possano pullulare i germi.
E’ importante scegliere il detergente giusto, scegliendo un prodotto che non risulti troppo aggressivo, ma neanche troppo blando, in modo tale da garantire un’igiene profonda e al contempo sicura.

Per una cura ancora maggiore è buona regola mantenere pulito anche il retto e fare in modo di ripulire completamente da scorie residue e da impurità anche il colon, utilizzando dei semplici clisteri con acqua e camomilla, per esempio. Altro sistema ancora più efficacie risulta l’idrocolon, ovvero una una pratica indolore e utilissima per liberare l’intestino da ogni impurità e avanzo di cibo rimasto nelle anse instestinali, a causa di un’alimentazione sbagliata o di una particolare conformazione del tratto intestinale.

A seguito di una scarsa igiene si rischia di andare incontro a spiacevoli disturbi che se trascurati possono diventare vere e proprie malattie. Se si hanno rapporti intimi di questo tipo potrebbe rivelarsi molto pericoloso per un organismo, specie se già debilitato. Inoltre, al di là della questione salute, non è certo piacevole entrare in confidenza con qualcuno che presenta delle gravi carenze sul piano dell’igiene personale.

 

Malattie legate alla scarsa igiene anale

Al di là di eventuali rapporti sessuali, l’igiene anale è essenziale per evitare l’insorgere di irritazioni, infezioni o fastidi nella zona perinale.

Nei bambini così come negli adulti è necessario pulire accuratamente la zona dopo ogni evacuazione. Non basta la carta igienica, sia chiaro. Occorre un uso corretto del bidet, con acqua corrente e detergenti alcalini. Questo permette di evitare una serie di disturbi, alquanto noiosi, come:

  • prurito all’ano
  • arrossamento della zona perinale
  • bruciore all’ano o nei dintorni
  • lesioni anali e rettali
  • cistiti

I disturbi elencati non vanno mai sottovalutati e se perdurano per un periodo maggiore a 10 giorni è buona regola rivolgersi al medico, oltre che rimediare da subito con un’accurata igiene dell’ano e del perineo.

sanitari bagno

 

Lavanda anale, come pulire bene il retto

Pulire bene la zona anale è utile per evitare il proliferare di batteri e l’insorgere di malattie o disturbi legati a essi. E’ altrettanto importante, di tanto in tanto, effettuare una lavanda che pulisca il retto.

Questo è possibile attraverso clisteri o, in maniera più profonda, attraverso un sistema di docce anali, utili sia quando si debbono avere dei rapporti intimi, sia quando si debbono affrontare delle particolari visite mediche.

La doccia anale permette di pulire sia il retto che l’interno dell’ano inserendo acqua tiepida e altri elementi, non irritanti, utili per una pulizia ottimale. Chiaramente, la doccia anale non può sostituire la pulizia profonda delle pareti anali e delle mucose intestinali effettuata dall’idrocolonterapia, ma è comunque efficace per ripulire in fretta e senza problemi una zona delicata che ha bisogno di mantenersi libera da batteri, soprattutto in caso di rapporti d’amore o visite mediche.

Per effettuare una buona doccia anale o lavanda è utile procurarsi qualche oggetto specifico da usare in base al risultato che si vuole ottenere. Si può fare una doccia con doccino, che è una cannula da avvitare nella doccia al posto del soffione e che permette uan pulizia molto accurata con semplice acqua corrente.
Si potrebbe in verità usare anche il tubo flessibile della doccia, ma questo sistema è meno adatto per chi non è abituato a questo tipo di pratica. La pulizia risulterà meno profonda perché non si può andare molto in fondo, non essendo stata progettata per questa specifica funzione..
Si può, altrimenti, optare per una doccia anale con clistere e utilizzare invece un sistema specifico e quindi più idoneo per pulire il retto e facilitare l’evacuazione.
Il modo più pratico per procurarselo è quello di optare per una soluzione salina, da acquistare in farmacia, oppure per un prodotto a base di acqua e camomilla, molto emolliente e utile per prevenire irritazioni e fastidi.

E’ importante aggiungere che questa pulizia non dev’essere utilizzata troppo frequentemente, ma solo quando si rende necessaria, per evitare di creare disturbo alla flora batterica dell’intestino.

 

Pulizia anale e del retto: rispetto per gli altri nonostante i tabù

E’ ancora un problema trattare questi argomenti con tranquillità. Le persone provano vergogna, sono bloccate da vecchi tabù, frutto di antichi retaggi culturali.
C’è da dire, però, che il sesso anale non è certo un qualcosa di innovativo. E’ praticato da millenni e in ogni parte del mondo, come testimoniato da vasi e disegni risalenti agli antichi Greci. Questo tipo di rapporti, tra uomo e uomo o tra donna e uomo, non sono infatti figli del nostro tempo, ma pratiche consolidate e piacevoli, per le quali, però, è richiesta una certa dose di responsabilità e autoconsapevolezza che renda normale interessarsi del proprio igiene e di avere una certa attenzione nei confronti dell’altra persona.

L’igiene di ano e retto non deve essere solo un “capriccio personale”, ma dev’essere considerato indispensabile per rapportarsi con gli altri ed avere un rapporto con un altro partner.

Interna ed esterna, l’igiene di ano e retto dev’essere accurata e profonda, quando si ha intenzione di avere rapporti intimi con un’altra persona.

Questo è un concetto fondamentale per chi vuole condurre questo tipo di relazione sessuale. L’igiene evita non solo problemi fisici, ma anche situazioni imbarazzanti (legate ad esempio alla fuoriuscita involontaria della cacca dal retto, a causa dell’effetto stantuffo). Se non si è sufficientemente puliti sia fuori che dentro ci si espone in misura maggiore a potenziali infezioni.

Il rispetto verso chi si ama deve essere messo al primo posto e l’igiene profonda e accurata di ano e retto sono il miglior modo per dimostrarlo.

colon sofferente

Colon: anatomia, funzioni e come preservarne la funzionalità

Anatomia del colon

L’intestino è un organo facente parte dell’apparato gastro-intestinale ed è, a sua volta, suddividibile in due sezioni: l’intestino tenue ed il colon-retto.

Il colon-retto, identificato anche come intestino crasso, rappresenta la sezione terminale dell’intestino. È localizzato nella zona addominale e si estende per circa un metro e mezzo a partire dall’intestino tenue sino poi a concludersi con il retto ed il canale anale.

colon sofferente

 

Il colon-retto si sviluppa per circa un metro e mezzo ed ha inizio nella parte inferiore destra addominale. L’anatomia del colon-retto prevede che esso sia suddiviso in tre sezioni: la prima sezione viene identificata con il termine medico colon ascendente – risale verso l’alto; la seconda corrisponde al colon traverso – è la sezione che oltrepassa la parte superiore dell’addome da destra verso sinistra; la terza invece è identificabile con il colon discendente – è la sezione che per l’appunto discende verso la parte inferiore dell’addome fino a raggiungere il colon sigmoide, il retto e l’ano.

Lo strato interno ed esterno del colon-retto è interamente costituito dalla sovrapposizione di più strati. Fra questi è possibile identificare la mucosa, la sottomucosa, la muscolare e la sierosa.

Conoscere la precisa composizione di ognuno di questi strati, consentirà una piena consapevolezza delle funzionalità del colo-retto. Difatti, lo strato corrispondente alla mucosa è primariamente formato da due tipologie di cellule: epiteliali e calciformi. Le cellule epiteliali svolgono la primaria funzione di riassorbire acqua e sali minerali: ciò è possibile poiché sulla superficie esterna delle suddette cellule sono identificabili delle cripte, ovvero dei villi intestinali che potenziano il processo di riassorbimento. Le cellule calciformi, invece, svolgono una funzione ulteriore alla precedente poiché secernono un materiale mucoso e viscido considerevolmente funzionale non solo alla lubrificazione del tratto rettale ma anche al transito delle feci.

Ciò che è possibile trovare immediatamente al di sotto della mucosa, è la sottomucosa: essa è responsabile della funzionalità dei movimenti propulsivi intestinali (peristalsi), ovvero quelli che agevolano il transito del materiale fecale verso il retto. Ciò è reso possibile dalla copiosa presenza di strutture linfatiche, vascolari e fibre nervose.

La muscolare, invece, è composita da due strutture per l’appunto muscolari: una maggiormente localizzata all’interno e dall’andamento trasversale e l’altra, maggiormente posizionata verso l’interno e dall’andamento longitudinale. Sono proprio queste due strutture a conferire all’intestino il famigerato aspetto sacculato.

La sierosa, infine, rappresenta una guaina esterna ed universale che ricopre non solo l’intestino ma tutti gli organi posizionati nella sezione addominale.

Le funzioni del colon

Oltre l’anatomia, è sicuramente importante conoscere le funzioni del colon affinchè non solo possano essere riconosciuti eventuali malfunzionamenti ma anche per carpire al meglio la più efficace modalità di azione per supportarne e preservarne la salubrità.

Anzitutto, diviene importante porre in essere una considerazione fortemente ancorata ad un pensiero comune: per quanto al colon-retto sia costantemente associata una funzione primariamente esecretoria e quindi di espulsione del materiale di scarto del nostro organismo (materiale fecale), è bene illustrare le ulteriori funzionalità proprie di questo tratto intestinale.

Fra le ulteriori funzioni, sono annoverabili quelle metaboliche dal momento in cui il colon-retto è coinvolto in un processo metabolico e digestivo che inizia dall’esofago e termina per l’appunto con il colon. Mediante l’esofago gli alimenti che ingeriamo giungono allo stomaco, organo all’interno del quale ha inizio il processo della digestione, e proseguono verso l’intestino cieco che rappresenta la prima sezione dell’intestino crasso. Quando il cibo arriva al colon, è quasi del tutto digerito: è proprio nel colon che si completa il processo metabolico della digestione poichè si adempie il processo di assorbimento delle sostanze nutritive , un processo attraverso il quale queste sostanze sono trasferite nel sangue.

Una ulteriore funzione propria del colon coincide con il considerevole processo di riassorbimento di copiosi quantitativi di acqua ed elettroliti, dove con elettroliti si fa riferimento ai sali minerali. Questo processo di riassorbimento che prende vita all’interno del colon, è reso possibile mediante le sacche presenti sullo strato di mucosa: con il termine sacche, un termine consapevolmente poco medico, sono indicate le cellule epiteliali facenti parte dello strato corrispondente alla mucosa.

Un’altra funzione è invece identificabile con un ruolo esecretorio del colon dal momento in cui esso produce considerevoli quantità di muco ed immunoglobuline, ossia anticorpi. Il materiale mucoso e gli anticorpi ricoprono e svolgono un ruolo significativo per la salute del colon: non solo lubrificano e quindi facilitano il transito del materiale fecale verso il retto ma predispongono un robusta azione protettiva secondo una punto di vista immunitario. La secrezione di muco ed anticorpi contribuisce al robusto contrastare potenziali malfunzionamenti dannosi per la salute del colon.

Pertanto, al fine di illustrare una chiara ricapitolazione delle funzioni del colon, va ricordato che tra le funzioni primarie vi è sicuramente quella esecretoria poiché esso contribuisce alla espulsione del materiale fecale ma, al contempo, va rammendato quanto questa non sia l’unica funzione svolta dal colon: esso ricopre anche ruoli metabolici e esecretori, rispettivamente prevedono l’assorbimento delle sostanze nutritive e la produzione di materiale mucoso ed anticorpi affinchè sia garantita lubrificazione e protezione immunitaria.

Come prendersi cura del colon

Assodata la funzionalità che il colon ricopre e svolge nel e per il nostro organismo, diviene considerevolmente fondamentale carpire come prendersene cura e quali abitudini comportamentali sono determinanti per la salute del colon e, quindi, per la nostra salute.

L’assioma della prevenzione è sempre valido, è un costrutto universale e predisponente una strategia di azione efficace. Nel momento in cui la disquisizione anatomica e funzionale è circoscritta ad un organi come il colon, l’assioma della prevenzione assume ancor di più le sembianze di un comportamento consigliato e da porre concretamente in essere: la prevenzione può salvare la vita.

cibo e salute

 

Difatti, gli esperti ritengono sia opportuno prendersi cura del colon sin da quando si è piccoli e, quindi, sin dall’infanzia: ciò è sempre calorosamente consigliato ma lo è ancor di più quando sono registrate predisposizioni a sintomatologie come stipsi e/o meteorismo. Inoltre, il consiglio di prendersene cura sin da quando si è piccoli diviene ancora più funzionale quando vi è familiarità con alcune patologie a carico del colon e del retto: con il termine familiarità ci si riferisce alla conclamata insorgenza di malattie a carico del colon e del retto all’interno della propria famiglia.

Ma cosa può essere posto in essere oltre ad un comportamento significativamente preventivo? Di seguito verranno elencate alcune abitudini che non solo sono state consigliate da gastroenterologi ed oncologi, ma che considerevolmente contribuiscono e supportano lo stato di salute del colon.

Pertanto, fra i quotidiani comportamenti che possiamo attuare al fine di preservare la salute di questo organo, vi sono:

  • abituale e copioso consumo di frutta e verdura: è preferibile un consumo variegato di frutta e verdura ed, inoltre, è consigliata frutta e verdura di stagione dal momento in cui il loro apporto nutritivo è sinceramente integro e libero da pesticidi;
  • ridurre il consumo di bevande alcoliche: possono considerevolmente inibire la funzione secretoria del colon rendendolo così meno lubrificato e protetto. Ciò causa un considerevole rallentamento del transito fecale;
  • svolgere una regolare attività fisica: l’esercizio costante può sia supportare ed agevolare una corretta ossigenazione dei tessuti muscolari sia favorire i movimenti propulsivi intestinali;
  • assumere il giusto quantitativo di fibre: 20-30 g per un individuo adulto. Le fibre, parti di cibo che non vengono digerite, svolgono la funzione di ripulire il colon dalle tossine;
  • bere acqua: l’organismo necessita di 2,5 L;
  • evitare lassativi e cure antibiotiche: rendono pigro l’intestino;
  • esami di screening: cadenza biennale l’esame delle feci e una volta ogni 10 anni una colonscopia.
ostacolo su binario

Coprostasi: una colica molto particolare

Coprostasi (meno nota come impatto fecale) è la terminologia medica adoperata per descrivere una precisa condizione clinica in cui il lume intestinale – con maggiore precisione il lume rettale – versa.

La coprostasi consiste in un accumulo fecale, localizzato nel lume rettale, tendenzialmente protratto ben oltre le ordinarie nonché fisiologiche tempistiche di evacuazione.

La coprostasi ingenera una significativa alterazione della fisiologia del colon, simile ad una colica, comportandone variazioni funzionali. Fra i prioritari compiti che il colon svolge, vi è quello di assorbire considerevoli quantità di acqua e di sali minerali, un compito che, in una diagnosi di coprostasi, appare alterato, accelerato e compromesso: l’accumulo fecale diviene così eccessivamente secco, duro, compatto e difficilmente evacuabile mediante la fisiologica defecazione.

Segnali di una copristasi grave
Le complicanze di una mancata cura
Origini e cause
Tipi di copristasi
Le terapie più diffuse ed efficaci per guarire

Sintomi

È importante ricordare che la sintomatologia della coprostasi può essere comune sia a quella della stipsi sia a quella della stipsi cronica: con il vocabolo comune ci si riferisce ad una sovrapposizione e ad una condivisione di sintomi che potrebbe causare una confusione nella classificazione anamnestica di ulteriori diagnosi.

I sintomi della coprostasi possono essere riscontrati in una diagnosi di stipsi ed anche in una diagnosi di stipsi cronica ma è importante ricordare che:

  • una diagnosi di coprostasi è indipendente da una diagnosi di stipsi, ciò significa che la condizione clinica di accumulo fecale non coincide con la condizione clinica di costipazione;
  • una diagnosi di coprostasi è indipendente da una diagnosi di stipsi cronica, ciò significa che la condizione clinica di accumulo fecale non coincide con la condizione clinica di più severa costipazione;
  • se nella diagnosi di stipsi ed anche di stipsi cronica la soggettività del paziente è considerevolmente accolta e presa in considerazione poiché simboleggia uno fra i criteri diagnostici, nella diagnosi di coprostasi il vissuto del paziente diviene non funzionale alla diagnosi poiché la coprostasi è assimilabile ad una condizione organica riscontrabile con esami obiettivi e sperimentali;
  • un paziente con stipsi e/o con stipsi cronica può considerarsi consapevole nel percepire che il proprio organismo versi in una delle precedenti diagnosi;
  • un paziente con coprostasi potrebbe invece non considerarsi consapevole nel percepire che il proprio organismo, ed in particolare il suo lume rettale, versi in una condizione organica di coprostasi;
  • la sintomatologia di una coprostasi concorre e, quindi, contribuisce alla sintomatologia di una stipsi e di una stipsi cronica. In questo caso può essere sperimentato sia un intensificato dolore nell’atto dell’evacuazione sia una severa coagulazione delle feci.

La coprostasi consiste in un movimento rallentato delle feci all’interno dell’intestino cieco che diventa pigro, a sua volta, causa e produce uno stagnarsi del materiale fecale protratto ben oltre le fisiologiche tempistiche di accumulo ed evacuazione. Il severo rallentamento ed il prolungato accumulo del materiale fecale ingenera un considerevolmente rapido assorbimento di acqua ed elettroliti dal materiale fecale: le feci divengono statiche, secche, compatte e significativamente dure, generando una condizione di colica intestinale.

Una condizione clinica di coprostasi può ingenerare un disagio nella quotidianità del paziente e, fra sintomi del disagio sperimentato, è possibile riscontrare:

  • Intumescenza addominale;
  • Duolo addominale;
  • Nausea e Vomizione;
  • Inappetenza;
  • Dimagrimento (strettamente collegata alla perdita di appetito);
  • Stimolo costante di voler defecare, senza però raggiungere un’evacuazione concreta;
  • Mal di testa e/o capogiri;
  • Mal di schiena;
  • Encopresi, incontinenza fecale, ossia una accidentale ed involontaria perdita di materiale fecale, prevalentemente allo stato liquido. Questi episodi di incontinenza possono essere presumibilmente causati e conseguenti a colpi di tosse e/o fragorose risate;
  • Difficoltosa defecazione, essa è ingenerata dalla stitichezza e dal protratto accumulo del materiale fecale depositato nel lume rettale.

Complicanze

È possibile riscontrare una sintomatologia di coprostasi più grave e comprendente i seguenti segni/sintomi:

  • Stato febbrile;
  • Stato confusionale e Stordimento;
  • Tachipnea, ovvero aumento della frequenza respiratoria;
  • Tachicardia, ovvero aumento della frequenza cardiaca;
  • Sudorazione eccessiva e profusa;
  • Incontinenza urinaria;
  • Ansia;
  • Deidratazione

muro di pietre

Cause

Fra le cause della coprostasi ve ne è una considerabile come primaria, principale e scatenante, la stitichezza: essa è assimilabile alla severa difficoltà di evacuazione delle feci. Tuttavia, sono annoverabili ulteriori cause che potenzialmente ingenerano il prolungato e non fisiologico accumulo fecale, ossia una condizione di coprostasi.

Fra le suddette ed ulteriori cause, vi sono:

  • Scarsa assimilazione di fibre, apportabili dalla strutturazione di un’alimentazione varia e ricca in alimenti che contengano naturalmente un poderoso contenuto di fibre. Sono fortemente consigliati legumi, verdure e cibi dalla composizione integrale. Una dieta a basso residuo può causare una severa complicanza del transito fecale ed anche diverticoli, crampi, ipertensione, irritazione della mucosa intestinale, aumento del rischio oncologico e cardio-vascolare. Per contro sono sconsigliati tutti gli alimenti privi di fibre;
  • Scarsa idratazione, nell’organismo non sono presenti riserve naturali di acqua tale per cui è vitale e fondamentale condurre una sana idratazione. Si pensi che ben il 75% delle funzioni corporee dipende da una corretta idratazione e, fra queste, sono annoverabili il mantenimento della temperatura corporea e della salubrità dei tessuti liquidi nella norma, la produzione salivare e lacrimare. L’acqua corporea viene espulsa attraverso non solo la sudorazione ma anche attraverso la defecazione;
  • Scarsa attività fisica, una sedentarietà costante e protratta nel tempo ingenera uno scompenso non soltanto in termini di elasticità muscolare ma anche in termini di ossigenazione dei tessuti. Il centro ipotalamico della sete coordina sia il quantitativo di acqua da immettere nell’organismo sia la funzione dell’ormone antidiuretico, ADH, che a sua volta regola il riassorbimento di acqua nei reni;
  • Smodato utilizzo di antidolorifici di natura oppiacea, questa tipologia di farmaco prevede una formulazione fortemente incentrata su codeina, idrocodone, metadone, ossicodone. Fra gli effetti indesiderati e collaterali di questi principi attivi vi è sicuramente quello di un rallentamento del transito delle feci;
  • Costante inibizione dello stimolo, magari si è così urgentemente coinvolti da un progetto da ultimare che il bisogno di defecare viene rimandato e quindi inibito. Questo particolare comportamento, se protratto nel tempo, può divenire una vera e propria malsana abitudine, fino a causare una severa stitichezza;
  • Malattie neurologiche come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson;
  • Sindrome del colon irritabile;
  • Ansia/Stress;
  • Depressione;
  • Danni al midollo spinale, questa tipologia di infortuni possono causare una severa compromissione della defecazione.

Lo stress e la cistite meritano un approfondimento poiché è da chiarire il loro ruolo: causano oppure rappresentano una conseguenza della coprostasi?

La cistite può rappresentare una conseguenza della coprostasi: la dipendenza è stretta a tal punto da confermare la relazione consequenziale fra intestino pigro e lo sviluppo di IVU da enterobatteri. La relazione consequenziale è avvalorata dalla funzione che il colon retto svolge dal momento in cui esso funge da raccoglitore degli enterobatteri: questi batteri colonizzano l’uretra prima e la vescica dopo. In questi casi il dolore più che a sinistra o spostato verso destra sarà localizzato nel bassissimo vetre, al di sotto dell’ombellico.

Lo stress può rappresentare invece una causa della coprostasi. La quotidianità espone ognuno di noi ad una notevole quantità di stressor, ossia di stimoli ai quali sentiamo di rispondere al fine di risolvere la sollecitazione sensoriale. Nel momento in cui la risoluzione non si verifica, è possibile sperimentare una sensazione di esaurimento poiché le risorse cognitive poste in gioco vengono adoperate per un periodo di tempo che viene definito oltre la soglia. In altre parole, ci sentiamo stressati quando sentiamo di non aver fatto abbastanza per risolvere una stimolazione proveniente dall’esterno: come se fossimo costantemente esposti al medesimo stimolo. Questa condizione può causare considerevoli alterazioni e ripercussioni sull’organismo fra le quali è sicuramente annoverabile una maggiore sensibilità intestinale. Nei casi più gravi si arriva a definire tale difficoltà come coprostasi da stress.

Tipologie

La coprostasi è non soltanto causata da molteplici cause ma può differenziarsi in base alla gravità d’esordio: coprostasi acuta, meno grave ed abituale.

La coprostasi può manifestarsi in maniera acuta quando improvvisamente causata da una occlusione intestinale intensa oppure dall’alterazione di alcune funzioni intestinali.

La coprostasi può manifestarsi in maniera meno grave e quindi corrispondere ad una stipsi cronica, una condizione che vede coinvolti funzioni costituzionali dell’organismo, ma dal punto di vista della sofferenza percepita viene percepita come relativamente modesta e più tollerabile.

La coprostasi abituale invece trae origine dalla estemporanea stimolazione del nervo vago.

Terapia

La coprostasi può essere curata con l’ausilio di due tipologie terapiche. Una tipologia sintomatica, volta allo svuotamento del lume rettale dalla cacca bloccata; una tipologia causale invece finalizzata alla drastica e definitiva eliminazione delle cause predisponenti la coprostasi.

La terapia diviene essenziale non solo perché e quando il paziente diviene consapevole della sua condizione clinica ed organica ma anche e soprattutto quando a supportare la diagnosi sono esami obiettivi e sperimentali come l’esplorazione rettale digitale, il clisma opaco, la radiografia dell’addome.

Nel caso di una terapia sintomatica possono essere intraprese le seguenti azioni:

  • Assumere un lassativo, può essere assunto sia per via orale sia per via anale. Fra i lassativi orali è identificabile il Movicol, consigliato nel caso in cui si desidera ripristinare una corretta evacuazione del materiale fecale;
  • Irrigazione anale, viene inserita una piccola sonda nell’ano che, collegata ad un apparecchio, irriga la zona rettale con acqua tiepida al fine di ammorbidire le feci e stimolare l’evacuazione;
  • Rimozione manuale, lo specialista usufruisce dell’apertura anale per poter inserire la mano ed espellere manualmente la cacca;
  • Clistere, consiste nell’inserimento di una piccola bottiglia contenente del lubrificante finalizzato alla stimolazione ed alla mitigazione del fecalome, ovvero della massa fecale dura che si deposita nell’ultimo tratto intestinale. Esistono in commercio diversi tipi, ma alcuni enteroclismi risultano migliori di altri.

Nel caso di una terapia causale, ad esempio, viene rimossa definitivamente l’assunzione di medicine oppiacee nel caso in cui sia stata accertata una stretta corrispondenza causale.

Tuttavia, la prognosi resta una ulteriore ed efficace via di prevenzione della coprostasi e consiste in una corretta idratazione, in una corretta abitudine di evacuazione, in un ricco apporto di fibre ed anche in tempestivi accertamenti obiettivi.

sbalzi di freddo in Aprile

Intestino ad Aprile, dolce dormire

Intestino è la radice di tanti mali. E’ una realtà ormai conclamata come tanti disturbi derivino dal cattivo funzionamento dell’intestino di un essere umano. Prendersi cura del colon rappresenta una medicina per l’intero organismo.

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battiglia di aceto di mele

Il rimedio mattutino per il colon

Il colon è un punto nevralgico dell’organismo, considerato che rappresenta quella parte dell’intestino che viene attraversato ogni giorno dai cibi che assumiamo. Possiamo ben immaginare come, qualora il colon non funzionasse adeguatamente, le ripercussioni potrebbero avere delle conseguenze negative sull’intero organismo. Eppure sembrerebbe che miele e aceto potrebbero risolvere in gran parte il problema.

II nostro modo di vivere concitato, la scarsa attenzione verso la scelta degli alimenti sono fattori che influiscono sullo stato di salute del colon, incidendo sulla sua funzionalità. Da questa considerazione iniziale nasce la necessità di prendersi cura di questa parte dell’intestino, attuando delle pratiche che ne favoriscano la pulizia e quindi il recupero delle sue funzioni, a cominciare dalla preferenza verso cibi ricchi di fibre e dall’assunzione di maggiori quantitativi d’acqua da bere.

Ricordiamo ad ogni modo che le fibre non fanno sempre bene e che particolari soggetti dovrebbero invece preferire diete senza fibre per non appesantire il carico digestivo.

Anche se esistono dei modi professionali e più effettivi di ripulire il colon dalle tossine, in questo articolo vorremmo parlare di metodi casalinghi utilizzati per raggiungere lo stesso scopo, analizzandone la qualità dei risultati e la semplicità d’esecuzione.

Esistono infatti dei modi fai da te per espellere i residui tossici dal nostro corpo, i cui effetti vengono spesso messi in discussione perchè giudicati poco efficaci.

La cura dei 2 elementi

Anche se può sembrare strano, sono le soluzioni più semplici quelle più valide, specie quando si parla di salute intestinale. Esiste una teoria molto seguita e praticata in tutto il Mondo secondo cui la combinazione di miele e aceto rappresenta il rimedio naturale migliore per curare un colon sporco. Stando a questi studi, le proprietà terapiche di aceto di mele e miele possono aiutare concretamente a sentirsi meglio, in tutti quei casi in cui, l’appesantimento intestinale, la tensione addominale, non sono altro che la risposta dell’organismo che segnala un mal funzionamento del colon. Secondo molti soggetti che l’hanno sperimentato in prima persona si tratta di un soluzione anche superiore rispetto a quella proposta dalle case farmaceutiche, attraverso la commercializzazione di medicine di dubbia valenza. Anche se l’assunzione di aceto da solo è potenzialmente pericolosa, la combinazione con il miele e l’aggiunta di acqua, ne riducono l’azione aggressiva, trasformandolo in un eccellente antinfiammatorio.

battiglia di aceto di mele

Il potenziale medicinale di aceto e miele è legato a 2 proprietà principali:

  • il potere antinfiammatorio;
  • il valore digestivo.

A giudicare da queste caratteristiche, si rivelano ideali per eliminare i residui dall’organismo, senza presentare alcun effetto collaterale.

Perchè l’aceto di miele abbia un effetto disintossicante, è fondamentale che sia biologico, perchè solo in questo modo potrebbe mantenere effettive le proprietà alcalinizzanti e quindi contribuire alla riduzione dei livelli di acidità nel sangue. Di conseguenza, l’aceto di mele può essere considerato il giusto rimedio 100% naturale per prevenire disturbi tipici dell’apparato cardiovascolare e gastrointestinale. Allo stesso tempo, sempre questo ingrediente, permette di ridurre i livelli troppo alti di trigliceridi e problemi legati alla pressione troppo alta.

disegno di ape su miele

La medicina delle api

Sappiamo tutti quanto il miele puro sia un toccasana per la nostra vitalità, in quanto ricco di vitamine, minerali, enzimi e anche fibre e possa contare su proprietà antisettiche, lassative e depurative. Il miele biologico, di ottima qualità, senza alcuna aggiunta di additivi, è un perfetto ricostituente della flora batterica, favorendo la scomparsa di batteri dannosi all’organismo, grazie a proprietà antibiotiche assai sviluppate. Inoltre sempre il miele si rivela un perfetto alleato degli stitici, perchè in grado di svolgere egregiamente un ruolo lassativo.

Si precisa come questa modalità di pulizia del colon debba essere affiancata costantemente da un regime alimentare mirato a scongiurare di appesantire l’intestino e il pacreas, costringendoli al doppio lavoro e a sforzi extra legati all’assunzione di cibi sbagliati, come ad esempio le terribili farine raffinate.

Ricetta naturale per far bene al colon

1 cucchiaio di aceto di mele, pari a circa 10 ml di sostanza,

1 cucchiaio di miele, pari a circa 25 grammi di prodotto

1 bicchiere di acqua, rigorosamente a temperatura ambiente

La preparazione dell’intruglio è molto semplice in quanto basterà mettere sul fuoco dell’acqua e una volta fatta raffreddare un po’ -non deve risultare bollente e quindi dobbiamo evitare che arrivi ad ebollizione-, si dovranno aggiungere all’interno sia il cucchiaio di miele che quello d’aceto sino a quando, mescolandoli con un cucchiaino, risultino completamente uniformi.

Quando si prende questa bevanda?

2 bicchieri al giorno per circa 10 settimane. L’importante sarà assumerla la prima volta a stomaco vuoto e la seconda a distanza di qualche ora dopo. Farlo di mattina sarebbe l’ideale, per poi ripetere l’operazione nel pomeriggio, durante un break da lavoro.

I vantaggi che derivano da questo trattamento

A giudicare da quello che sostengono coloro i quali l’hanno provata, gli aspetti positivi sono davvero molti, visto che riguardano anche la migliore elasticità della pelle, suggerendo dei benefici sugli adolescenti colpiti dall’acne e su coloro i quali presentano di frequente il viso irritato. Le capacità rigenerative della cute sono tra gli aspetti più positivi di prendere questa miscela di miele e aceto per oltre 2 mesi di tempo. L’importante sarà non interrompere mai la cura durante questo arco di tempo, che servirà per aiutare i tessuti intestinali ad avere nuova linfa vitale.

Dal punto di vista femminile questa soluzione liquida per pulire l’intestino e proteggerlo dalle contaminazioni, avendo un ottimo impatto sul sistema circolatorio, sembrerebbe migliorare la condizione delle gambe di quelle donne afflitte da vene varicose. Inoltre, altra ragione per cui risulta ancora più apprezzato dalle donne, la combinazione di aceto di mele e miele bio, pare aumentare la velocità del metabolismo e quindi aiuterebbe a bruciare grassi in eccesso, consentendo alle signore più in carne, di migliorare l’aspetto fisico.

intestino malato

Come avere da subito un intestino sano

Esistono dei metodi pratici e facili da realizzare per mantenere il colon sano e ritrovare un buona salute.

Sono tantissime le persone che lamentano problemi all’intestino e che vivono alla ricerca di una maggiore regolarità nell’andare in bagno. Esistono infatti delle condizioni molto comuni, a tutti coloro i quali vivono nella nostra società, che possono innescare dei disturbi intestinali di vario tipo. Tra le situazioni più pericolose, in grado di influire negativamente sulla salute di tutto l’intestino ricordiamo:

  • l’eccessiva velocità con cui consumiamo i pasti;
  • un’alimentazione sbagliata, ricca grassi saturi;
  • un continuo stato di agitazione, in grado di influire negativamente sulla nostra lucidità mentale.

intestino malato

I fattori negativi sono in realtà molto più numerosi, anche se le conseguenze che ne derivano sono quasi sempre le stesse. Tra i dolori più diffusi che si presentano con un colon debilitato ricordiamo:

  • tensione addominale;
  • pancia gonfia;
  • stitichezza più o meno grave.

Fare la cacca aiuta l’intestino
Come scoprire i propri cibi irritanti
Suggerimenti a tavola per stare meglio
Più energia per un colon in gran spolvero

I metodi semplici e risolutivi per guarire il nostro intestino malato ed smettere di soffrire.

L’intestino è composto da 2 sezioni ben distinte: il tenue e il colon. Il primo svolge dei compiti essenziali per il nostro organismo, tra cui l’assimilazione dei nutrimenti, grazie al lavoro svolto dai villi, di cui è composto. A questa operazione seguiranno anche i processi di assorbimento delle sostanze buone e di introduzione nell’organismo.
Al colon invece spettano altre funzioni, di cui la principale è quella di espellere le tossine, ovvero le sostanze che non utili al nostro corpo e che pertanto devono essere allontanate definitivamente.
La maggior parte della sofferenza è causata da problemi che interessano proprio il colon, a cui siamo soliti collegare il fenomeno della colite. In verità l’elenco dei risentimenti legati al colon infiammato sono molte e spaziano dai tanto temuti blocchi intestinali, che costringono il soggetto a faticose e spesso vane sedute sul gabinetto, a sgraditi rigonfiamenti, capaci di far provare al malato la sensazione di aver ingoiato una palla da calcio.
Un aspetto che viene spesso sottovalutato è quanto un colon indebolito possa influenzare lo stato di salute del sistema nervoso. Questa influenza avviene in duplice direzione, per cui, da un lato se siamo sottoposti ad agenti di stress possiamo peggiorare lo stato di salute del nostro intestino, dall’altro un colon che prova dolore può ripercuotersi sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni, influenzando così la nostra qualità sul lavoro e le nostre relazioni sociali.

Mangiare e defecare

Considerato il fatto che ogni giorno mangiamo qualcosa, dovrebbe essere altrettanto naturale che ci liberassimo di quella parte di elementi nutritivi inutili andando in bagno. Defecare è l’azione che permette di riequilibrare il nostro corpo, consentendogli di conservare all’interno solo quella parte di cibo che gli serve realmente. Impariamo a considerare l’evacuazione in un’accezione finalmente positiva, visto che a livello sociale viene spesso trattata quasi fosse un taboo e qualcosa di cui vergognarsi.

Come scoprire quello che irrita il colon

Sarà sufficiente prestare la dovuta attenzione ed essere attenti agli alimenti che introduciamo nella nostra dieta. Per essere sicuri che un cibo abbia degli effetti negativi e un altro non generi gonfiori di pancia, potremmo procedere in maniera sistematica, cercando di isolare i cibi, a seconda del giorno della settimana. In questo modo potremmo, ad esempio, assumere latticini il lunedì, il glutine il martedì, cibi lievitati il mercoledì e cibi con molti zuccheri il giovedì. Di conseguenza, appuntando su di un block notes le nostre sensazioni a distanza di 2 e di 4 ore dal pasto, potremmo individuare agevolmente i cibi cattivi, impegnandoci a mantenere nel nostro regime alimentare soltanto gli alimenti che non hanno generato effetti indesiderati.. A proposito dei latticini, si ricorda che anche i formaggi senza lattosio possono creare intolleranze, in quanto classificabili a tutti gli effetti come latticini.
Eliminando ogni giorno almeno un alimento potremo essere certi che non faccia male al colon e iniziare il processo di guarigione.
La maggior parte delle volte sono proprio alcuni cibi i principali responsabili della nostra infelicità, anche quando ci convinciamo che in una situazione di dolenza, l’unico conforto che riusciamo a ricevere proviene dal cibo.

Evacuazioni complete e quotidiane e consigli a tavola

Altra ragione del sentirsi male potrebbe derivare dall’accumulo di tossine nell’organismo, associata alla grande difficoltà nel fare la cacca e liberare il colon di sostanze tossiche che ne accentuano l’irritabilità. Le buone regole per riuscire ad andare in bagno con regolarità sono:

  1. Assumere acqua naturale e non naturale;
  2. Bere bevande tiepide o persino un po’ calde; l’acqua fredda proveniente dal frigo rischia infatti di inibire lo stimolo evacuativo;
  3. consumare acqua almeno a distanza di 30 minuti dai 3 pasti quotidiani; questa azione aiuterebbe a spingere le tossine verso il retto in maniera più decisa.

Altra buona abitudine, capace di migliorare la regolarità nelle evacuazioni, è quella di assumere crusca d’avena. Uno dei metodi più semplici per farlo è quello di integrare la crusca all’interno delle colazioni. Questo cereale può essere aggiunto ad una gustosa tazza d’avena, senza alterarne il sapore e accentuandone l’effetto lassativo.

uomo con colon sofferente
Altri ingredienti utili, che possono aumentare le probabilità di espellere tossine, attraverso le feci sono semi di lino e olio di sesamo. Si tratta di ingredienti ricchi di acido linoleico e funzionano egregiamente come una purga, soltanto un po’ più leggera, perchè capaci di farci raggiungere l’obiettivo prefissato: ottenere un intestino libero. I semi di lino si possono combinare con altri cibi, oppure lasciarli a bagno la sera e berne l’acqua la mattina seguente.

L’intestino ha bisogno di energia

Alla stregua di un qualunque altro organo debilitato, anche il nostro colon, quando è in una situazione di deficit, ha bisogno di qualcosa che ne rafforzi le difese immunitarie e gli restituisca forza. Il miglior metodo per dare vigore alla flora batterica di un intestino debole a  è quello di assumere dei probiotici, nella primissima parte della giornata. A questa soluzione potremmo integrare anche l’assunzione di enzimi che semplifichino la digestione e che in seguito possono permettere un rinvigorimento complessivo del colon, con benefici evidenti sino al sistema nervoso centrale. La posologia corretta per gli enzimi è quella di introdurre, tramite cavo orale, 2 capsule di enzimi, nelle fasi che precedono il pasto principale del giorno. Per ottenere dei risultati significativi bisognerebbe assumere enzimi per 60 giorni e poi interrompere il trattamento alimentare per un po’, onde valutarne i risultati. Gli enzimi sono indispensabili, perchè digeriscono il cibo per ottenere amminoacidi, ma anche acidi grassi e colesterolo, zuccheri semplici e acidi nucleici, essenziali nella creazione del DNA.

Qualora i gonfiori e la pancia dura non fossero passati, è bene ricominciare a distanza di altri 60 giorni lo stesso trattamento che, in questo caso, darà certamente dei risultati più effettivi, a patto di non avere dei problemi più gravi alla base del nostro malessere. In questi casi non si può parlare di una cura generale, ma bisognerà analizzare caso per caso, cercando di individuare una soluzione personalizzata. Si ricorda come sia i prodotti probiotici che le capsule di enzimi sono facilmente reperibili nelle erboristerie, così come nei negozi che vendono prodotti naturali. Non è importante prediligere una marca in particolare, ma assicurarsi che si tratti del giusto prodotto per alleviare i dolori intestinali. Ad ogni modo i probiotici sono una misura migliore dei fermenti lattici, ormai superati dal punto di vista naturopatico e funzionano molto meglio del bicarbonato di sodio, che ugualmente può portare benefici, se assunto 15 minuti dopo i pasti.

Se ti stai chiedendo come si fa a rinforzare il colon e a mantenere un intestino sano la risposta è molto semplice. Occorrerà solo molta volontà, considerato che si dovrà essere molto parchi nelle quantità dei piatti e selettivi nella scelta di quello che si deve mangiare, una volta stabilita la causa del male e cosa disturba l’intestino. Recuperata quindi la giusta motilità intestinale, grazie a frequenti e soddisfacenti evacuazioni e tonifica le mucose intestinali con i probiotici più adatti.

I benefici di una corretta cura intestinale si noteranno anche a livello più superficiale nell’organismo e soprattutto nel caso di signorine e donne attente all’estetica, assicuriamo che gli effetti positivi di un intestino sano sulla pelle sono tanto evidenti quanto straordinari.
Avere un colon in salute significa essere più rilassati e apportare ottimi effetti anche su lucentezza dei capelli e su un risultato anti-age a livello della cute.

formica molto stanca

Recuperare l’energia con l’idroterapia del colon

Sono tante le giornate in cui ci sentiamo stanchi e non sappiamo perchè. Eppure la nostra dieta e quello che mangiamo possono darci un’idea di come possa essere un metabolismo lento a farci sentire sempre più pigri e poco concentrati. Scopriamo i giusti metodi per disintossicare l’organismo e sentirci nuovamente forti e pieni di energie.

Cosa è la stanchezza cronica
Cosa c’è di cattivo nel cibo che mangiamo
Le conseguenze della fiacca

Esistono numerose giustificazioni che diamo quando accusiamo sonnolenza o affaticamento muscolare. Tra le scuse più gettonate, che usiamo per spiegare razionalmente la nostra fiacchezza, ricordiamo:

  • la palestra. Ci convinciamo che un eccesso di attività fisica nel periodo abbia delle ripercussioni negative sul nostro organismo, facendoci sentire deboli durante le altre operazioni quotidiane;
  • lo stress sul lavoro. Abbiamo la presunzione di attribuire lo sfinimento allo sforzo che sosteniamo quando lavoriamo in ufficio;
  • la preoccupazione verso i figli. Pensiamo che le difficoltà a scuola che coinvolgono i figli adolescenti e gli attriti sempre più forti con i genitori ci stiano distruggendo emotivamente, ma anche fisicamente.

Siamo così bravi a girare attorno al problema. Sottovalutiamo, più o meno consapevolmente, come la causa della nostra debolezza sia più banale di quello che pensiamo, visto che si tratta del cibo.

Forse non abbiamo voglia di mettere in discussione le nostre preferenze in cucina o di mutare il nostro punto di vista sulla società occidentale o sui paradigmi della medicina ufficiale, eppure le soluzioni al nostro problema non possono riassumersi in bevande energizzanti o integratori a base di zinco e magnesio.

formica molto stanca

Cosa è la stanchezza cronica

La stanchezza cronica affligge un gran numero di persone e secondo la naturopatia può essere collegata alle condizioni dell’intestino.

Ci sono moltissime persone convinte di avere un intestino regolare perchè riescono ad evacuare una o due volte alla settimana, sempre alla stessa ora, prima di andare a lavoro.

Eppure tutti coloro i quali hanno difficoltà a defecare in un bagno differente da quello di casa propria dovrebbero comprendere di essere in una condizione deficitaria, in grado di influenzare negativamente la quotidianità.

Un soggetto che afferma di avere l’intestino spesso regolare vuol dire che sta sottovalutando un problema, visto che non vuole ammettere a sé stesso di avere una certa difficoltà. Va subito precisato un concetto:

“un intestino sano è quello che si libera quotidianamente”

Considerato il fatto che mangiamo circa 2 o 3 volte al giorno, sarebbe plausibile che espellessimo gli scarti alimentari almeno 1 volta, oppure dovremmo arrenderci all’idea di conservare cibo putrefatto all’interno del nostro colon.

Il metabolismo produce dei rifiuti di cui è importantissimo liberarsi, oppure si andrà incontro al rischio di intossicarsi.

In verità anche le persone che vanno normalmente in bagno e non mostrano alcun problema nel fare la cacca trattengono nell’intestino grandi accumuli di tossine. La ragione principale che spiegherebbe questa condizione è che la nostra alimentazione è di tipo industriale e risulta carente di fibre. Quando noi assumiamo questi cibi, i succhi gastrici li trasformano in una materia appiccicosa difficilissima da smaltire. Questo materiale di scarto, proveniente dal cibo ristagna tra le pareti intestinali e nel tempo di secca, generando delle tenaci incrostazioni che sedimentano nel nostro organismo.

Cosa c’è di così cattivo nel cibo che non espelliamo

Tra gli elementi più pericolosi, ospiti indesiderati del nostro colon, si ricorda:

  • cadaverina,
  • putrescina,
  • fenolo,
  • scatolo,
  • acido butirrico.

Quando tali sostanze non vengono espulse, ritornano costantemente nell’intestino, cronicizzando alcuni tra i disturbi più frequenti che riscontriamo nella popolazione italiana.

Molte di quelle persone che accusano di avere problemi comuni come addome sporgente, gonfiori di pancia, dolori all’altezza del colon, non capiscono come, nella maggior parte dei casi, si tratta di ripercussioni legate a problemi metabolici e quindi a principi di stitichezza o di soggetti che hanno paura di fare la cacca sin da piccoli.

A loro insaputa, l’alterazione della flora batterica, sta decretando progressivamente il loro indebolimento e il depauperamento della loro salute.

Nati stanchi: le conseguenze della nostra fiacca

Anche pelle e muscoli possono risentire di questo sovraccarico tossinico che, possiamo ben immaginare, costringe il corpo umano a dei lavori extra nel tentativo di arginarlo. Il nostro organismo è così impegnato ad un’attività continua finalizzata unicamente al ritorno all’equilibrio iniziale, generando uno sforzo imponente che priva il soggetto delle forze necessarie allo svolgimento delle attività quotidiane.

E’ questa la ragione per cui molti ragazzini risultano così stanchi nel pomeriggio, al punto da non riuscire a svolgere i compiti assegnati a scuola. E’ questo il meccanismo poco virtuoso che giustificherebbe la sensazione di un adulto di non rendere sufficiententemente quando è in ufficio, esponendolo a pericolose critiche da parte dei superiori. Sprechiamo energie a vuoto, a nostra insaputa e questo spiegherebbe perchè ci sentiamo stanchi già al momento del risveglio. Quando crediamo che la giornata stia per incominciare, in realtà è cominciata da un pezzo per il nostro intestino, costantemente impegnato a combattere i fenomeni di acidificazione innescati dalle tossine.

Tutte quelle volte che ci invitano ad uscire, ma rinunciamo o tutte quelle occasioni in cui andiamo fuori casa nella speranza di divertirci, ma in realtà viviamo questo momento più come un dovere che come altro, perchè il nostro fisico ci chiede soltanto di restare steso su di un letto, la stiamo dando vinta alle tossine. Remare contro la nostra salute fisica e mentale è davvero umiliante, soprattutto se a farne le spese è la nostra figura professionale a lavoro o l’immagine che offriamo ai nostri cari, che ci giudicano ormai dei “pigroni” o persone senza entusiasmo e di poca compagnia.

Per spezzare questa catena che obbliga l’organismo alla schiavitù della stanchezza si dovrebbe puntare sulla pulizia dell’intestino, mediante idroterapia del colon. Si tratta di un sistema concreto per togliere tutte le tossine depositate all’interno e recuperare le energie perdute, perchè risparmiamo al nostro colon un bel po’ di fatica. Lo scopo ultimo dell’idrocolonterapia è infatti quello di riequilibrare la flora batterica e regolarizzare il metabolismo, con conseguenze positive su tutto l’organismo.

bambino che ha paura

Sottoporre bambini all’idrocolonterapia è possibile?

Anche se associamo la pulizia del colon ad una pratica indirizzata solo agli adulti, sempre più genitori sottopongono i propri figli a trattamenti di idrocolonterapia. Fanno bene? Quali precauzioni è giusto prendere in considerazione?

I pazienti più piccoli che l’hanno provata riferiscono di non aver percepito nessun tipo di fastidio o di dolore, eccetto all’inizio, quando lo si fa per la prima volta e si avverte un iniziale, ma assolutamente momentaneo disagio. Si precisa però che l’introduzione del sondino nel retto non generi nulla di più doloroso di quello che consegue l’inserimento di una supposta, a conferma di come l’idrocolonterapia non venga percepita dai bambini come dolorosa o invasiva.

I benefici più immediati del lavaggio intestinale in un bambino di età inferiore ai 13 anni sono due:

  1. Effetti positivi sulla mente, creando una sensazione di rilassamento generalizzato, in grado di calmare i pensieri;
  2. Benefici fisici, considerato come il lavaggio del colon venga percepito come un’esperienza piacevole e per nulla traumatica.

bambino che ha paura

Generalmente i bambini che si sottopongono ad idrocolon sono figli di madri o di padri che hanno già provato su di sè questo tipo di lavaggio e che essendo rimasti particolarmente entusiasti, vogliono che anche i loro piccini possano trovarne giovamento.

In particolar modo, sembrerebbe che una delle ragioni principali per cui dei bambini in età preadolescenziale vengano portati in un centro d’idrocolonterapia sia legato alla volontà di arginare problemi che derivano dalle intolleranze alimentari. Di solito disturbi come le allergie da cibo o le candidosi intestinali si tramandano ai figli ed è per questo motivo che si cercano rimedi efficaci di cui i genitori ne hanno già sperimentano la validità. In effetti, sottoporre dei bimbi ad un trattamento di cui non si conoscessero le conseguenze, sarebbe un po’ scriteriato da parte di una coppia di genitori. Al contrario, un papà che ha curato la psoriasi, dopo essersi sottoposto a cicli di idrocolonterapia, avrà le motivazioni giuste per spingere il suo pargoletto a intraprendere il medesimo percorso di guarigione.

Altri effetti positivi che può avere questa pulizia se applicata a dei ragazzini sono:

  • Aiutare a superare la stanchezza, condizione assai diffusa tra i più giovani che sembrerebbero non avere le giuste energie per affrontare gli impegni scolastici e la concentrazione sufficiente per assimilare i contenuti;
  • riequilibrare i flussi ormonali e sanare eventuali manifestazioni di aggressività o comunque sui generis che inducono spesso i ragazzini di quell’età a polemizzare e a scontrarsi con gli altri, a dispetto della loro ingenuità;
  • progressi nella sindrome dell’adhd, ovvero un rimedio per l’iperattività, non solo nella fase dei giochi,e nella gestione delle emozioni.

E’ assurdo come molti cosiddetti specialisti continuino a consigliare ai papà e alle mamme con figli che manifestano sintomi dell’ADHD di rivolgersi a psichiatri, nella convinzione che si tratti di un male che è possibile arginare soltanto nel lungo periodo. L’ignoranza della popolazione di fronte agli effetti benevoli dell’idrocolonterapia è il maggior ostacolo che impedisce a molte persone di stare meglio, senza perdere tempo in trattamenti stressanti e spesso anche costosi.

La reticenza iniziale che può bloccare un genitore dal reputare questa pratica controproducente se indirizzata ad un fisico così giovane, in piena fase di crescita, porta in sè molte ataviche paure, spesso collegate con l’etica cattollica e con la devozione assoluta nei confronti di una medicina ufficiale che in Occidente ha dimostrato in vari occasioni l’eccessiva rigidità. Si tratta della stessa paura insensata che coinvolge spesso gli adulti, come nel caso di tutti quei signori che hanno il terrore di farsi il clistere, che invece è una delle cose più naturali del Mondo.

Se è pulito l’intestino, tutto funziona meglio e questa è una realtà indiscutibile, che non può essere contraddetta, al di là dell’opinione che i medici più influenti degli ospedali italiani possono avere nei confronti dell’idrocolonterapia, soprattutto se applicata ai bambini.

Il linea di massima è possibile sottoporre un bimbo ai lavaggi del colon, al compimento almeno dell’ottavo anno e quindi già quando frequenta la scuola primaria. Da 8 anni in su, salvo specifiche condizioni di salute, si può praticare idrocolonterapia su di un bambino o bambina, a patto di rivolgersi a professionisti esperti.

I bambini, così come gli adulti o gli anziani, reagiscono positivamente a questo trattamento e pertanto non ci sarebbe nulla da temere per loro.

Nonostante la giovane età infatti, hanno già avuto tempo a sufficienza per accumulare scorie e tossine nell’organismo e da qui la necessità di trovare uno strumento per espellerle.

Effetti positivi sull’autismo

Ci sono numerosi studi ed esperienze dirette riscontrate anche nel Centro Heliantus, che testimoniano gli ottimi risultati ottenuti nei confronti dei bambini autistici. Dopotutto, il collegamento tra salute intestinale e celebrale è così diretto da rendere queste teorie facilmente spiegabili e da indurre a considerare i detrattori di questo assunto quanto meno delle persone eccessivamente chiuse nelle proprie posizioni. Anche se le origini dello sviluppo autistico non sono ancora chiare, esistono alcune buone pratiche che possono rallentare l’autismo degenerativo.

Quante sedute dovrebbe affrontare un bambino?

Andrebbero svolti almeno 3 incontri nell’arco di 10 giorni. E’ stato riscontrato come una pulizia progressiva sia risultata molto più efficacie di una più drastica. Ad ogni modo, a livello di prevenzione e per mantenere il corpo pulito per tutto l’anno, si consiglia di sottoporre il bimbo all’azione di un macchinario per idrocolonterapia ad ogni cambio di stagione.

flora saprofita intestinale

Perchè si sviluppa la flora saprofita ?

Il termine saprofita, ormai quasi del tutto superato ed inutilizzato, lo si trova molto spesso all’interno di testi scientifici per indicare quella classe di microrganismi che per vivere hanno bisogno di nutrimento di materia organica in decomposizione.

Origine e storia degli oli essenziali
E’ davvero contaminante?
Valori sballati di flora saprofita
Rapporti sessuali non protetti
Come si controllano i valori
Flora saprofita e gravidanza

Tutti i saprofiti sono organismi eterotrofi. Cosa significa?

Gli organismi eterotrofi sono organismi incapaci di produrre autonomamente, a partire da sostanze inorganiche, il nutrimento di cui hanno bisogno. La loro funzione principale è quella di microrganismi decompositori. Essi sono attivi nella decomposizione delle sostanze organiche morte. Svolgendo tale compito impediscono che le sostanze organiche si accumulino a livello del terreno.

In simbiosi con i funghi, i batteri saprofiti rappresentano la classe di microrganismi più attiva nella decomposizione della sostanza organica e per questa ragione possono essere considerati batteri buoni.

Sono germi comuni?

Quando si pensa a questa particolare classe di batteri è importante ricordare che non devono sempre essere considerati come dannosi. Nella loro funzione di batteri buoni si pensi, ad esempio, a quelli che vivono con la flora batterica intestinale.

La loro presenza, infatti, garantisce integrità intestinale e difesa dalle malattie. Il motivo risiede nel fatto che questi organismi assolvono all’importantissima funzione di garantire una corretta sintesi degli oligoelementi e delle vitamine fondamentali al benessere dell’intestino.
Molto importante, soprattutto per una donna, è sapere che nell’ambiente vaginale convivono numerosi microrganismi che costituiscono la flora vaginale. Il pH vaginale ha l’importantissima funzione di proteggere dalle infezioni impedendo la crescita dei saprofiti.

flora saprofita intestinale

Flora microbica saprofita è altro modo di dire o un’altra cosa?

Flora batterica e flora microbica saprofita, spiegano gli esperti, non sono altro che espressioni utilizzate per spiegare la medesima condizione.
Si sente molto spesso parlare anche di flora saprofita mista.

Per flora mista cosa si intende?

Tale dicitura significa solamente che vi è in atto un’infezione causata dalla presenza di batteri misti. La situazione non deve assolutamente creare eccessivi allarmismi ma necessita di essere tenuta sotto controllo.

E’ contaminante?

La risposta è affermativa in quanto tale condizione si verifica molto spesso a livello genitale. Proprio per questa ragione, se si è in presenza di una particolare sintomatologia, bisognerebbe evitare ogni tipo di rapporto sessuale.

La flora batterica abituale, conosciuta anche come flora batterica residente, è invece costituita dall’insieme di quegli organismi che sono necessari ad un corretto funzionamento delle funzioni vitali.

La flora batterica saprofita può anche essere flora batterica Gram positiva. Di cosa si tratta? I batteri Gram positivi, come dice il loro stesso nome, risultano essere positivi alla colorazione di Gram. Si tratta in sostanza di un metodo che viene utilizzato in laboratorio per poter classificare i batteri in base alle caratteristiche della loro parete cellulare.

Significa che sono patogeni perché il loro numero ha superato il valore limite?

Non tutti i batteri che risultano essere Gram positivi sono patogeni, capita talvolta che superando un limite stabilito lo diventino. La flora batterica saprofita può essere localizzata in distinte zone del nostro organismo.

Dove si trova?

Può essere ad esempio presente nel cavo orofaringeo e sviluppare, in particolari situazioni, una candidosi faringea. Può trovarsi allo stesso modo nell’intestino, nelle feci o nell’uretra ed in tal caso si parla di flora batterica saprofita uretrale.
Può essere, come già detto, presente anche a livello genitale e trovarsi nelle basse vie urinarie o può essere infine presente a livello della pelle.

Dove è più grave se i valori sono sballati?

La zona di maggiore gravità in presenza di valori sballati è sicuramente la zona intestinale in quanto potrebbero verificarsi tutta una serie di situazioni che andrebbero a compromettere il corretto funzionamento dell’apparato digerente.

Quando la flora batterica saprofita subisce uno scompenso diviene alterata. Ci si chiede allora quali sono i sintomi di questo scompenso. I sintomi sono naturalmente differenti in base a quale sia la zona colpita. Si possono avere particolari disfunzioni o si possono riscontrare infezioni.

Quali sono i sintomi di un sistema immunitario debole?

Un sistema immunitario debilitato presenta sintomi che sono il più delle volte ben evidenti. Trattandosi di un meccanismo che il nostro corpo utilizza per difendersi da malattie, virus e batteri è normale che, nel momento in cui non funziona correttamente, porti a specifiche situazioni.

I sintomi principali di un sistema immunitario debole sono infezioni molto frequenti, stanchezza perenne, diversi tipi di allergie, ferite che non si cicatrizzano con facilità, ricorrenti influenze, raffreddori o mal di gola.
I funghi saprofiti sono quei particolari funghi che traggono il proprio nutrimento da sostanze organiche non viventi, decomponendo quelle presenti in natura ed attuando un particolare processo di riciclo.

Le cause principali della presenza di batteri saprofiti sono cause positive. Si pensi, come già è stato detto, a quelli che sono presenti nel tratto intestinale. A volte capita però questi crescano in maniera esagerata e vi sono naturalmente delle specifiche ragioni.

Rapporti sessuali a rischio e non protetti?

Come è noto a tutti è molto importante che i rapporti sessuali avvengano in maniera protetta. Le ragioni risiedono nel fatto che le infezioni e le patologie trasmissibili sono numerosissime. I principali responsabili delle infezioni, infatti, possono essere i funghi, i batteri o dei particolari parassiti.

Come può essere riequilibrata correttamente la flora batterica? Molto importante è tenere controllate le abitudini alimentari. Bisognerebbe seguire una dieta sana ed equilibrata che sia molto ricca di fibre ed allo stesso tempo povera di alimenti raffinati. E’ bene ricordare, inoltre, che delle corrette abitudini alimentari devono essere affiancate ad un corretto stile di vita.

Vi sono naturalmente dei valori batterici normali, che costituiscono quel valore adatto allo svolgimento delle corrette funzioni vitali. Vi sono limiti entro i quali stare tranquilli. Molti si preoccupano quando leggono flora saprofita dopo aver fatto un tampone uretrale, senza sapere che entro dei limiti è normale. Dipende dal pH? Il valore del pH, come già detto in precedenza, assume un valore fondamentale in tale contesto.

Come si controllano i valori della flora?

E’ possibile svolgere una serie di esami tra cui tamponi, controllo delle feci o delle urine. Il tampone faringeo, ad esempio, è un esame diagnostico che si basa su principio molto semplice.

Si tratta semplicemente di un bastoncino cotonato, molto simile ad un comune cotton-fioc, che viene inserito e strofinato con delicatezza nella gola del paziente. Si effettuano movimenti orizzontali, circolari e verticali sulle tonsille e sulla mucosa che riveste la faringe posteriore.

Un tampone faringeo viene effettuato anche per capire quali sono gli antibiotici corretti da assumere.

Quanto tempo occorre per conoscere l’esito?

La procedura classica richiede almeno due o tre giorni in quanto il tampone faringeo deve essere inviato ad un laboratorio specializzato per poter essere sottoposto ad esame colturale. Un altro metodo è il tampone cervicale, test femminile da eseguire da un ginecologo, il cui scopo è ricercare i microrganismi responsabili di infezioni vaginali.

La flora saprofita può essere controllata anche attraverso la coprocoltura, ovvero attraverso un esame delle feci. Si esegue tramite un tampone rettale.

Meglio un esame espettorato?

L’esame colturale dell’espettorato va svolto per ricercare ed indentificare le cause di polmoniti batteriche o altre infezioni delle vie aeree. Viene richiesto un campione di espettorato ovvero di una secrezione delle profonde via aeree e lo si svolge in presenza di sintomi associati ad una grave infezione. Esistono anche dei tamponi colturali per miceti che vengono utilizzati anche per il controllo dell’HIV.

Alcune tra le cure consigliate per la risoluzione di alcuni problemi sono la pulizia del fegato o la pulizia del colon, ovvero un lavaggio epatico ed una corretta idrocolonterapia.

esami per controllo dei valori della flora saprofita

Diminuisce quando si ha il ciclo o in menopausa?

Ovviamente in queste particolari condizioni i cambiamenti ormonali determinano anche uno sconvolgimento della flora vaginale che, a causa di tali mutazioni, potrebbe essere predisposta ad un maggior numero di infezioni. E’ questa la ragione per cui la situazione deve essere perennemente tenuta sotto controllo.

Ogni uomo dispone di una propria carica batterica. La carica batterica nell’uomo è determinata dalla presenza di un certo numero di microrganismi che assolvono a diverse funzioni. Flora batterica saprofita o flora saprofitale vuol dire comunemente presenza di specifici germi normalmente presenti in una regione dell’organismo. Quando si sente parlare di flora saprofita con carica batterica, invece, vuol dire che si è in presenza di una particolare infezione.

Che cosa succede se si è in gravidanza?

Naturalmente quando si è in stato di gravidanza è importantissimo prestare ancora più attenzione ad eventuali condizioni patologiche e rivolgersi prontamente al proprio medico nel caso in cui si notino particolari disfunzioni.

In un test di gravidanza è importante prestare attenzione anche all’ipotesi di falso negativo. Si parla di falso negativo quando accade che il test urinario non rileva la gravidanza. Questo può succedere quando viene effettuato troppo presto oppure se il campione di urina è troppo diluito.