Colon: anatomia, funzioni e come preservarne la funzionalità

Anatomia del colon

L’intestino è un organo facente parte dell’apparato gastro-intestinale ed è, a sua volta, suddividibile in due sezioni: l’intestino tenue ed il colon-retto.

Il colon-retto, identificato anche come intestino crasso, rappresenta la sezione terminale dell’intestino. È localizzato nella zona addominale e si estende per circa un metro e mezzo a partire dall’intestino tenue sino poi a concludersi con il retto ed il canale anale.

colon sofferente

 

Il colon-retto si sviluppa per circa un metro e mezzo ed ha inizio nella parte inferiore destra addominale. L’anatomia del colon-retto prevede che esso sia suddiviso in tre sezioni: la prima sezione viene identificata con il termine medico colon ascendente – risale verso l’alto; la seconda corrisponde al colon traverso – è la sezione che oltrepassa la parte superiore dell’addome da destra verso sinistra; la terza invece è identificabile con il colon discendente – è la sezione che per l’appunto discende verso la parte inferiore dell’addome fino a raggiungere il colon sigmoide, il retto e l’ano.

Lo strato interno ed esterno del colon-retto è interamente costituito dalla sovrapposizione di più strati. Fra questi è possibile identificare la mucosa, la sottomucosa, la muscolare e la sierosa.

Conoscere la precisa composizione di ognuno di questi strati, consentirà una piena consapevolezza delle funzionalità del colo-retto. Difatti, lo strato corrispondente alla mucosa è primariamente formato da due tipologie di cellule: epiteliali e calciformi. Le cellule epiteliali svolgono la primaria funzione di riassorbire acqua e sali minerali: ciò è possibile poiché sulla superficie esterna delle suddette cellule sono identificabili delle cripte, ovvero dei villi intestinali che potenziano il processo di riassorbimento. Le cellule calciformi, invece, svolgono una funzione ulteriore alla precedente poiché secernono un materiale mucoso e viscido considerevolmente funzionale non solo alla lubrificazione del tratto rettale ma anche al transito delle feci.

Ciò che è possibile trovare immediatamente al di sotto della mucosa, è la sottomucosa: essa è responsabile della funzionalità dei movimenti propulsivi intestinali (peristalsi), ovvero quelli che agevolano il transito del materiale fecale verso il retto. Ciò è reso possibile dalla copiosa presenza di strutture linfatiche, vascolari e fibre nervose.

La muscolare, invece, è composita da due strutture per l’appunto muscolari: una maggiormente localizzata all’interno e dall’andamento trasversale e l’altra, maggiormente posizionata verso l’interno e dall’andamento longitudinale. Sono proprio queste due strutture a conferire all’intestino il famigerato aspetto sacculato.

La sierosa, infine, rappresenta una guaina esterna ed universale che ricopre non solo l’intestino ma tutti gli organi posizionati nella sezione addominale.

Le funzioni del colon

Oltre l’anatomia, è sicuramente importante conoscere le funzioni del colon affinchè non solo possano essere riconosciuti eventuali malfunzionamenti ma anche per carpire al meglio la più efficace modalità di azione per supportarne e preservarne la salubrità.

Anzitutto, diviene importante porre in essere una considerazione fortemente ancorata ad un pensiero comune: per quanto al colon-retto sia costantemente associata una funzione primariamente esecretoria e quindi di espulsione del materiale di scarto del nostro organismo (materiale fecale), è bene illustrare le ulteriori funzionalità proprie di questo tratto intestinale.

Fra le ulteriori funzioni, sono annoverabili quelle metaboliche dal momento in cui il colon-retto è coinvolto in un processo metabolico e digestivo che inizia dall’esofago e termina per l’appunto con il colon. Mediante l’esofago gli alimenti che ingeriamo giungono allo stomaco, organo all’interno del quale ha inizio il processo della digestione, e proseguono verso l’intestino cieco che rappresenta la prima sezione dell’intestino crasso. Quando il cibo arriva al colon, è quasi del tutto digerito: è proprio nel colon che si completa il processo metabolico della digestione poichè si adempie il processo di assorbimento delle sostanze nutritive , un processo attraverso il quale queste sostanze sono trasferite nel sangue.

Una ulteriore funzione propria del colon coincide con il considerevole processo di riassorbimento di copiosi quantitativi di acqua ed elettroliti, dove con elettroliti si fa riferimento ai sali minerali. Questo processo di riassorbimento che prende vita all’interno del colon, è reso possibile mediante le sacche presenti sullo strato di mucosa: con il termine sacche, un termine consapevolmente poco medico, sono indicate le cellule epiteliali facenti parte dello strato corrispondente alla mucosa.

Un’altra funzione è invece identificabile con un ruolo esecretorio del colon dal momento in cui esso produce considerevoli quantità di muco ed immunoglobuline, ossia anticorpi. Il materiale mucoso e gli anticorpi ricoprono e svolgono un ruolo significativo per la salute del colon: non solo lubrificano e quindi facilitano il transito del materiale fecale verso il retto ma predispongono un robusta azione protettiva secondo una punto di vista immunitario. La secrezione di muco ed anticorpi contribuisce al robusto contrastare potenziali malfunzionamenti dannosi per la salute del colon.

Pertanto, al fine di illustrare una chiara ricapitolazione delle funzioni del colon, va ricordato che tra le funzioni primarie vi è sicuramente quella esecretoria poiché esso contribuisce alla espulsione del materiale fecale ma, al contempo, va rammendato quanto questa non sia l’unica funzione svolta dal colon: esso ricopre anche ruoli metabolici e esecretori, rispettivamente prevedono l’assorbimento delle sostanze nutritive e la produzione di materiale mucoso ed anticorpi affinchè sia garantita lubrificazione e protezione immunitaria.

Come prendersi cura del colon

Assodata la funzionalità che il colon ricopre e svolge nel e per il nostro organismo, diviene considerevolmente fondamentale carpire come prendersene cura e quali abitudini comportamentali sono determinanti per la salute del colon e, quindi, per la nostra salute.

L’assioma della prevenzione è sempre valido, è un costrutto universale e predisponente una strategia di azione efficace. Nel momento in cui la disquisizione anatomica e funzionale è circoscritta ad un organi come il colon, l’assioma della prevenzione assume ancor di più le sembianze di un comportamento consigliato e da porre concretamente in essere: la prevenzione può salvare la vita.

cibo e salute

 

Difatti, gli esperti ritengono sia opportuno prendersi cura del colon sin da quando si è piccoli e, quindi, sin dall’infanzia: ciò è sempre calorosamente consigliato ma lo è ancor di più quando sono registrate predisposizioni a sintomatologie come stipsi e/o meteorismo. Inoltre, il consiglio di prendersene cura sin da quando si è piccoli diviene ancora più funzionale quando vi è familiarità con alcune patologie a carico del colon e del retto: con il termine familiarità ci si riferisce alla conclamata insorgenza di malattie a carico del colon e del retto all’interno della propria famiglia.

Ma cosa può essere posto in essere oltre ad un comportamento significativamente preventivo? Di seguito verranno elencate alcune abitudini che non solo sono state consigliate da gastroenterologi ed oncologi, ma che considerevolmente contribuiscono e supportano lo stato di salute del colon.

Pertanto, fra i quotidiani comportamenti che possiamo attuare al fine di preservare la salute di questo organo, vi sono:

  • abituale e copioso consumo di frutta e verdura: è preferibile un consumo variegato di frutta e verdura ed, inoltre, è consigliata frutta e verdura di stagione dal momento in cui il loro apporto nutritivo è sinceramente integro e libero da pesticidi;
  • ridurre il consumo di bevande alcoliche: possono considerevolmente inibire la funzione secretoria del colon rendendolo così meno lubrificato e protetto. Ciò causa un considerevole rallentamento del transito fecale;
  • svolgere una regolare attività fisica: l’esercizio costante può sia supportare ed agevolare una corretta ossigenazione dei tessuti muscolari sia favorire i movimenti propulsivi intestinali;
  • assumere il giusto quantitativo di fibre: 20-30 g per un individuo adulto. Le fibre, parti di cibo che non vengono digerite, svolgono la funzione di ripulire il colon dalle tossine;
  • bere acqua: l’organismo necessita di 2,5 L;
  • evitare lassativi e cure antibiotiche: rendono pigro l’intestino;
  • esami di screening: cadenza biennale l’esame delle feci e una volta ogni 10 anni una colonscopia.