Paura della penetrazione in medicina e psicologia

Una delle più grandi paure dell’essere umano è la paura di essere penetrati, soprattutto queando questo interessa lo sfintere anale. Inserire qualcosa nell’ano – sia essa una semplice supposta per problemi di salute, che un giocattolo sessuale – spaventa molte più persone di quel che si crede.

Il timore della penetrazione anale ha varie origini. Prima di tutto si sa che l’orifizio anale esiste per uno scopo ben preciso, evacuare. Pertanto, si associa quel punto del corpo a qualcosa di non proprio pulito. La penetrazione spaventa perché può creare disagi, in questo senso.

Rilassare lo sfintere
Paura in psicologia
Apparato nervoso del retto
Cultura e religione
Paura della specula

Spesso dipende da retaggio culturale, da motivi religiosi – si pensi al cattolicesimo, che vieta assolutamente la pratica tra uomini, ma non solo – o da esperienze traumatiche vissute in passato.
Perquisizioni pesanti da parte di poliziotti, uso di medicinali per via rettale o rapporti troppo “vivaci” possono causare un certo timore e scatenare una reazione di forte chiusura, anche quando la penetrazione si rende necessaria – per esempio per visite mediche.

freccia in su

 

Ogni persona, inoltre, ha una propria soglia di sopportazione. C’è chi riesce a rilassarsi meglio, chi invece non sopporta neanche di sentire la presenza di qualcosa da inserire nell’ano.

Rilassare lo sfintere anale

Un tabù psicologico si può trasformare in un problema fisico, che comporta spasmi allo sfintere, in maniera del tutto involontaria. Del resto, il muscolo dello sfintere anale interno è totalmente involontario, quindi i suoi movimenti non si possono controllare.

E’ pur vero che esistono degli esercizi utili per imparare a rilassarlo. Il che può servire in più occasione, sia quando si debbono avere dei rapporti intimi, sia quando ci si deve sottoporre a una visita o assumere medicinali via rettale.

Ecco qualche consiglio per gestire i muscoli dello sfintere anale:

  • sedersi su una sedia con gambe divaricate leggermente. L’apertura anale dovrà entrare in contatto con la sedia stessa;
  • stringere e spingere verso l’interno l’ano, fino a sentirlo sollevare. Questa tensione va mantenuta per qualche secondo, circa cinque;
  • rilassare il muscolo per 10 secondi e ripetere questo esercizio per cinque volte.

Questo esercizio prepara al successivo, nel quale bisognerà impiegare meno forza e bisognerà tenere la contrazione per 6/7 secondi. Altri 10 secondi di riposo, ripetuto per cinque volte.
Seguono delle contrazioni rapide e intense, con pause sempre di 10 secondi. Questi esercizi, ripetuti quotidianamente migliorano il controllo sul muscolo anale e aiutano lo stesso muscolo a rilassarsi più facilmente.

La paura della penetrazione anale in psicologia

Come abbiamo già visto, la paura di inserire oggetti o dita o medicinali nello sfintere anale può dipendere dal molteplici motivi.
Tra tutti, un’educazione eccessivamente rigida, che porta anche a provare un certo “schifo” nel compiere determinati atti, di qualsiasi natura. La paura del dolore, poi, può derivare da esperienze traumatiche, anche di terze persone.
Esiste anche il categorico rifiuto, riguardo alla penetrazione nell’orifizio anale, in alcuni individui, legato probabilmente non solo alla paura di sentire dolore, ma anche di essere, in quel frangente, molto più vulnerabili.
Un altro timore è senz’altro legato alla paura di sporcarsi. Questo soprattutto in caso di rapporti intimi. Vale tanto per le donne, quanto per gli uomini. Il terrore di sporcare l’altro può provocare disturbi notevoli, che bloccano i muscoli e rendono impossibile far entrare anche solo un dito.

Ma è una paura che può essere facilmente superata con una buona igiene e con dei lavaggi intestinali che puliscono il retto da ogni impurità. Chiaramente, dev’essere fatto solo quando c’è estrema fiducia, o un convinto desiderio di lasciarsi andare senza remore.

fantasma che non fa paura

 

L’apparato nervoso del retto

Lasciarsi andare e non temere la penetrazione anale non è sempre facile. Bisogna conoscere in primis molto bene il proprio corpo per comprenderne le reazioni. Per esempio, è bene sapere che attorno all’ano e nella zona limitrofa si trova un nervo – chiamato nervo pudendo – che ha numerose funzioni motorie (controlla i muscoli) e anche sensitive.
E’ attraverso questo nervo che controlliamo lo sfintere anale esterno e attraverso quello che passa per il perineo che controlliamo tutti i muscoli del perineo stesso e quelli del pavimento pelvico.
Il nervo quindi “domina” i muscoli dell’ano e controlla in maniera volontaria la continenza fecale. Gli esercizi visti prima investono questo nervo e i suoi muscoli e consentono un maggior controllo dell’apparato in generale, garantendo una certa capacità di rilassamento.

Ecco perché conoscere il proprio corpo è fondamentale per imparare a gestirlo, soprattutto in casi di paure o fobie che non trovano fondamento.

Bisogna infatti tenere conto che solo il 3,5% delle donne e il 9& degli uomini – percentuali calcolate su campioni di individui – preferiscono il sesso anale. Per altri rimane un tabù, l’idea di inserire qualcosa nell’ano non attrae, spaventa e ripugna, persino.

Religione e anismo

L’influenza della religione sulle proprie convinzioni riguardo alla penetrazione anale è tantissima.
Vista come qualcosa di sporco e sbagliato, spaventa uomini e donne in grande misura, che rifiutano l’idea di rapporti intimi anali, ma non solo.
Possono anche rifiutare visite mediche o medicinali.
A tal proposito si può verificare il fenomeno dell’anismo, che al pari del vaginismo, consiste in una contrattura involontaria e forte del muscolo che chiude lo sfintere anale. Una contrattura così potente da non lasciar passare proprio nulla, che rende veramente doloroso ogni tipo di intervento, anche se di natura medica.

L’anismo si può combattere attraverso terapie di rilassamento – come quelle già viste prima – con determinati unguenti oppure, in casi molto seri e irrecuperabili, con la chirurgia.

Purtroppo l’aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale in questo caso, per questo le influenze esterne possono essere responsabili di forme acute di anismo.
Le religioni, per chi è molto devoto, impongono determinati stili di vita e ne condannano altri, inducendo le persone a sentirsi in colpa e sporche anche solo per aver pensato di ricevere una penetrazione anale.

Da qui svariate forme di terrore, di paura, di blocco, che possono essere risolte con l’aiuto di buoni psicologi o terapeuti e con esercizi mirati per imparare a rilassare i muscoli, compresi, ovviamente, quelli dello sfintere anale.

Terapia della specula

Abbiamo visto come tra le paure del rapporto anale o delle penetrazione vi sia quella di risultare “zozzi” e quindi provare una sensazione di imbarazzo e forte disagio con il partner. Ovviamente, questo può riguardare anche ambiti, come per esempio il sottoporsi a una colonscopia e temere di fare brutte figure.

C’è una terapia, totalmente indolore, che può aiutare anche a superare queste fobie, oltre che portare generale benessere all’organismo.
Si tratta dell’idrocolon, utilissimo non solo per pulire l’intestino, ma anche per aiutare il suo naturale funzionamento.

Probabilmente non tutti si rendono conto che nel colon si annidano tossine e rifiuti, legati a più fattori, che fanno perdere all’intestino parte della sua straordinaria funzionalità. Il colon è un po’ il “cuore” del corpo umano. Quando non funziona bene, anche il resto del corpo ne risente. Pertanto, l’idrocolonterapia può aiutare non solo a superare determinate paure, ma anche a mantenere pulito un organo prezioso e indispensabile per la nostra vita.

Il trattamento prevede l’inserimento di una specula nel retto, composta da due tubi: uno per l’entrata dell’acqua filtrata e l’altro per togliere materiale fecale insieme all’acqua utilizzata.

Chi si sottopone a questo trattamento viene tranquillizzato con un massaggio all’addome, che permette il distacco e la frammentazione di materiale fecale, stimolando la peristalsi e aiutando l’intestino a ritrovare una buona funzionalità.

Il trattamento è totalmente indolore, non si sentono cattivi odori e non provoca particolari disagi per chi decide di provarla. Spesso viene fatta prima di una colonscopia, per assicurarsi una pulizia totale dell’intestino e del retto.

Si può comunque scegliere di sottoporsi a questo trattamento anche in altri casi, per provare una sensazione di benessere profonda e di libertà, avendo coscienza del fatto che, superata la terapia, retto e ano saranno perfettamente puliti.

Purtroppo, sempre per il terrore della penetrazione dovuto ad altre ragioni che non riguardano lo sporco, molte persone evitano l’idrocolon terapia e preferiscono affidarsi a metodi diversi, come purghe o similari, nel caso in cui siano costretti a sottoporsi a certe visite mediche.

Il miglior modo per allentare la paura della penetrazione anale, dovuta a traumi o retaggi culturali, è quello di lavorare sulla psiche delle persone, con l’aiuto di esperti del settore. Successivamente si potrà pensare all’eventuale imbarazzo, proponendo l’idrocolon terapia come modo efficace per mantenere pulito e in ordine tutto l’apparato intestinale.