iridologia-psicosomatica

Cosa è e a cosa serve l’iridologia psicosomatica

 


Abbiamo imparato a conoscere quali sono i benefici derivanti dalla lettura dell’iride dal punto di vista fisico, in questo articolo vorremmo dedicare la nostra attenzione sull’analisi di disturbi emotivi o di natura mentale, grazie alla alla disciplina dell’iridologia psicosomatica.

Si tratta di una tecnica valutativa, anche lei inserita nell’ambito della medicina alternativa che può essere utilizzata con efficacia per valutare delle caratteristiche insite all’organismo, difficilmente riscontrabili con altri metodi diagnostici.

Che cosa significa iridologia psicosomatica?

Come indica l’etimologia stessa della parola, si tratta di un modo di impostare una visita iridologica, mediante il quale è possibile comprendere quanto le emozioni possano influire sulla condizione di salute di un soggetto. L’iridologo psicosomatico utilizzerà quindi una speciale mappa dell’iride che dimostrerà una corrispondenza tra una data alterazione o anomalia a livello iridologico o di sclera e un comportamento manifestato nel paziente. Avverà, a conti fatti, una sorta di mappatura dele emozioni.
Questa disciplina, a metà strada tra l’iridologia tradizionale e la psicologia permette di ottenere risultati estremamente significativi anche in caso di bambini con età inferiore ai 10 anni. Non sempre i bimbi sono predisposti a raccontare quello che sentono dentro e troppe volte i genitori sono ansiosi di conoscere che cosa “passa per la testa” dei propri figli. Da questo punto di vista, “l’iridologia psicologica” può aiutare moltissimo a capire che cosa accade nella propria anima e come eventuali tensioni emotive irrisolte possano trasformarsi in patologia.

Guardare l’iride offre la possibilità al medico-psicologo di utilizzare una specie di microscopio rivolto verso la nostra testa, in grado di segnalare anche emozioni latenti, ancora inespresse. Questa dinamica garantisce nuovi percorsi di cura che possono essere utilizzati per anticipare diagnosi comportamentali e trovare dei rimedi con largo anticipo.

A che cosa mira un’analisi iridologica psicosomatica?

Al ripristino dell’equilibio tra psiche, mente e sangue, grazie alla capacità di segnalare un pericoloso accumulo di tossine nei vasi sanguigni, suggerendo le giuste contromisure da intraprendere per non subire conseguenze negative dal punto di vista della salute.
Anche se può sembrare strano, guardare attraverso le iridi con un approccio psicosomatico, renderà ancora più completa la fase diagnostica di un soggetto in cura.
Questo perchè consentirà di far luce sulla sua effettiva tranquillità emotiva e capacità di resistere allo stress, oltre a permettere uno sguardo più profondo circa la regolarità dei cicli del sonno, spesso alla base di tante malattie mentali o squilibri psicologici.

Occhi come verità o bugiardini?

Con qualsiasi sguardo si volesse vedere la faccenda, le iridi sono in grado di darci informazioni realmente dettagliate su quello che siamo. Rappresentano un segno visibile di quello che la nostra memoria racchiude, ma non ci può dire se non attraverso l’ipnosi. Le mappe iridologiche psicosomatiche si rivelano una porta di comunicazione preferenziale verso l’inconscio e quindi un’occasione importante per sanare lacune e mancanze a cui noi possiamo far caso, senza un controllo in profondità.

Seppure il sistema celebrale sia pienamente consapevole di quello che accade nel nostro corpo, sin quando non impariamo ad ascoltarlo, non potremo mai realizzare un’azione preventiva mirata a sentirci meglio.
Lo scambio di informazioni tra cervello ed iridi, attraverso le terminazioni nervose, si manifesta con cambiamenti come opacità, macchie lacune, anelli scuri, anomalie nella pigmentazione dell’iris che, una volta interpretati da un iridologo psicosomatico riconosciuto, diventano le più grandi risorse che abbiamo per iniziare il nostro percorso di armonia e benessere.

Chi ha detto che

gli occhi non mentono

molto probabilmente conosceva inconsapevolmente già tutta la forza insita nell’iridologia e la potenzialità di un’attenta osservazione delle macchie cromatiche.

La doppia faccia dell’iride

La bellezza di questa parte del corpo non è legata solo al riflesso estetico, associato al fascino degli occhi chiari o alla meraviglia di alcuni occhi nocciola leggermente a mandorla, senza parlare poi di aveva gli occhi di colori diversi come il cantante che proveniva dallo spazio David Bowie.

Il mondo delle iridi e della loro parte bianca più esterna, detta sclera è peno di mistero perchè da un lato consente di vedere quale organo è in difficoltà e dall’altro possono esplicitare molto del carattere di una persona, rivelando se questa tende ad accumulare tossine o meno.

Allo stesso tempo, se ci sottoporremo ad una seduta presso un centro d’iridologia psicosomatica, potremo non solo conoscere la dieta più adeguata per far fronte alle nostre difficoltà fisiche, ma  anche ricevere dei consigli per superare le criticità emotive, legate ad esempio ad una fragilità interiore o ad una predisposizione alla depressione.

clistere-per-dimagrire

Dimagrire con un clistere

clistere-per-dimagrireDimagrire oggi è un sogno (o quasi un’ossessione) per molte persone. Tanti sarebbero disposti ad ogni tipo di praticare per poter perdere peso rapidamente e senza fare fatica. Uno degli ultimi metodi per dimagrire del quale si è parlato è quello del clistere.

Come ben si sa, il clistere consiste in quella procedure per la quale vengono inserite delle soluzioni liquide nel retto e nel colon, per mezzo di un piccolo tubo di plastica che viene introdotto nell’ano. Il clistere avrebbe lo scopo, fisiologico, di pulire l’organismo, oppure di avere un effetto lassativo, motivo per cui questa procedura viene usata contro la stitichezza quando essa si traduca in un disturbo molto grave.

In altri casi, il clistere è veramente terapeutico, e vengono somministrate delle sostanze medicamentose per esempio per curare ulcere locali.
In altri casi ancora, i clisteri invece sono diagnostici, e vengono usati per l’esame radiografico del colon.
Negli ultimi tempi si sta diffondendo la moda di usare il clistere per metodi che sono al di là delle prescrizioni terapeutiche e mediche, cioè per perdere peso.

Si tratta di una pratica però non completamente sana.
Probabilmente al diffondersi di questa tendenza hanno contribuito anche delle news su celebrità e divi che hanno usato questo metodo per perdere più chili possibile in poco tempo. Perdere chilogrammi attraverso questa pratica può essere molto pericoloso in quanto tale processo farebbe disidratare velocemente il nostro corpo.
Usando questo escamotage per perdere peso si rischierebbe di compromettere la salute dell’organismo. Infatti con questo metodo semplificato di depurazione del corpo si perdono moltissimi liquidi dall’organismo e si corre il rischio di andare incontro alla disidratazione.

La perdita di peso dopo l’uso del clistere è del tutto fisiologica, dovuta al calo di liquidi del corpo e non certo alla perdita della massa grassa. Inoltre si torna a prendere peso molto più velocemente: basta alimentarsi senza un particolare regime e non fare attività fisica per riprendere il peso di prima.

Sicuramente quindi dimagrire con il clistere è possibile, nel senso che gli effetti di questa pratica possono essere apprezzati velocemente, ma non è consigliabile, perché non si tratta di una perdita di peso sana, duratura e giusta. Per perdere peso, meglio calibrare una vita sana, un’alimentazione adeguata e attività fisica.
Un metodo per dimagrire più efficace e non pericoloso per l’organismo è l’idrocolonterapia.

Dimagrire con l’idrocolon è possibile

L’idrocolonterapia consiste in una pratica per cui si permette la pulizia dell’intestino, per mezzo di moderni e sofisticati apparecchi. Questa pratica permette di pulire dall’interno l’intestino, eliminano i gas, le tossine, e tutte le scorie che si trovano in questa zona del nostro corpo troppo spesso trascurata.

Liberando il fisico dai fecalomi e dalle tossine, questa pratica può aiutare a liberarsi di tanti problemi, come addome gonfio, o meteorismo, favorendo il ritorno normale al peso forma di una donna.
Si ricorda però che l’idrocolonterapia fa dimagrire, ma per garantire risultati ancora più evidenti, dovrà essere abbinata ad un’alimentazione sana con molta frutta e verdura. La prova costume non si supera con una semplice camminata, ma tramite l’irrigazione del colon sarà certamente più semplice.

La depurazione profonda del corpo permette di rimuovere le tossine depositate tra le anse dell’intestino e quindi dimagrire in maniera piuttosto veloce, efficace e semplice. Senza necessariamente doversi privare dei piaceri della tavola e del buon cibo, come accade con delle diete ultra sbilanciate che non fanno altro che “confondere” la flora batterica.

Non solo, ma tra i benefici maggiori sul piano dell’estetica femminile, l’idrocolonterapia può vantare anche di essere un ottimo rimedio contro la cellulite, ovvero quel fastidioso disturbo estetico che consiste in accumuli di grasso sotto la pelle e che possono causare dei problemi estetici a tutte le donne.

Questa pratica, pulendo i residui che si trovano nel colon, aiuta anche a migliorare la salute della zona dell’addome e a ridurre il gonfiore addominale. In questo modo si ottiene un risultato completo: la pulizia del corpo, la bellezza della pelle, la salute dell’intestino ed il miglioramento dello stato di gonfiore all’addome.

idrocolonterapia-prova-costume

Come vincere la prova costume con l’idrocolonterapia

E’ possibile eseguire l’idroconterapia per dimagrire, eppure l’aspetto che dovrebbe motivare il pubblico a fare l’idrocolonterapia è la possibilità di depurarsi. Anche se con l’arrivo del caldo può diventare uno strumento essenziale per perdere peso ed avere una pelle più bella, vorremmo far sottolineare altri punti a favore dell’idrocolon.

 


Oggi parleremo sì di come la pulizia del colon possa far diventare più magri, ma evidenzieremo anche gli altri aspetti positivi di un trattamento di questa natura. Assicuriamo che l’idrocolon fa dimagrire veramente, anche se l’aspetto a cui siamo più interessati sono tutte le altre conseguenze positive generate da questa pratica.

Ripulirsi dentro può far bene al fisico, ma alla stregua di tante altre azioni che possiamo mettere in atto per migliorare il nostro girovita. La prova costume è ogni giorno, quando ci guardiamo allo specchio e l’interesse ad apparire più atletiche ci spingerà a scegliere varie trade per dimagrire, come ad esempio lo jogging o varie attività sportive. Sono altre però le ragioni che dovrebbero spingere a scegliere l’idrocolonterapia come miglior metodo dimagrante.

Come diventare magre e toniche e diventare la reginetta della spiaggia

Riuscire a perdere grasso e rendere il corpo più scolpito può rendere la tua immagine migliore agli altri, ma anche aumentare l’autostima in sè e il piacere di stare con gli altri senza imbarazzo. Esistono moltissimi metodi per dimagrire ed essere più belle, ma ci si rende sempre più conto che molti di questi si rivelano inefficaci nel lungo periodo. Emerge con sempre maggiore importanza come attenzione ai cibi, tipologia del gruppo sanguigno e studio delle intolleranze alimentari possono influenzare in nostro benessere fisico.

Non si può pensare che sia soltanto il cibo a determinare se siamo magri o grassi. Esiste un complesso di fattori che influisce sul nostro umore quando ci alziamo la mattina e che ci permette di svolgere al meglio i nostri impegni quotidiani. Non tutti noi riusciamo a sintetizzare le sostanze che provengono dai cibi, nello stesso modo.

Anche mangiando lo stesso pasto ci sono soggetti che lo metabolizzeranno in poco tempo e altri individui per cui la digestione durerà molto più tempo. Non è affatto detto che mangiare la stessa pietanza porti agli stessi benefici. Abbiamo tutti una forma di colon differente, che facilita o meno la peristalsi e non tutti possiamo vantare la presenza di una flora batterica in forma. Tutte queste differenze intestinali, si traducono in una maggiore o minore predisposizione ad ingrassare, a causa di una difficoltà latente nell’espellere le tossine dal nostro corpo. Si comprende come scegliere la disintossicazione intestinale per dimagrire possa permettere anche a quegli intestini pigri, di liberarsi senza problemi e di conseguenza far perdere peso al soggetto.

Non sai ancora in che consiste un lavaggio dell’intestino? Ascolta i consigli della dottoressa Rosa Angela Racanelli e impara anche tu come purificarsi con l’idrocolon può essere meglio che seguire una rigida dieta.

Pulizia del corpo: lo specchio nel nostro intestino

In Inghilterra e in Usa sono tantissime le modelle e donne dello spettacolo che si sottopongono a sedute d’idrocolonterapia per mantenersi in forma ed essere avvenenti. In Italia, questa pratica per purificare il corpo dall’interno non ha ancora raggiunto gli stessi sviluppi, anche se attrici e noti volti della televisione non fanno mistero di essere innamorati della sensazione di pulizia assoluta e di leggerrezza che solo l’ idrocolonterapia può offrire.

La maggiore consapevolezza verso la natura olistica del nostro corpo non ci può più costringere ad una visione vetusta e per certi versi bigotta, come quella che secondo la quale si pensava ogni organo come ad un elemento a sè stante.

L’importanza sempre maggiore suscitata dalla medicina asiatica anche in Europa e le possibilità di cura aperte dalle medicine alternative come l’agopuntura o la fitoterapia, ha dato sempre più credito a chi considera il corpo come un sistema unico, in cui ciascun elemento esercita il proprio ruolo per un fine comune: il benessere. In questa ottica è molto più facile capire tutti i vantaggi che giacciono dietro al lavoro di irrigazione del colon.

Sottoporsi a colon terapia equivale ad una cura di bellezza e dimagrante assieme.

I vantaggi rispetto ad una dieta tradizionale

I sistemi più diffusi per dimagrire velocemente e accelerare il metabolismo sono tanti sono tanti e anche validi, ma non sempre si ha il tempo sufficiente per raggiungere questo traguardo, perchè manca la costanza o si perde l’obiettivo di vista, a causa di motivi contingenti.

  • camminare fa dimagrire; questo è vero, ma ragioni di lavoro e gli impegni famigliari, limitano al massimo le nostre uscite a piedi.
  • esercizi per dimagrire; si tratta di un altro ottimo sistema per perdere i chili in eccesso, ma andare in palestra mette spesso in imbarazzo le donne, che non amano essere guardate e giudicate per la propria corporatura “fuori tono”.
  • la pressoterapia fa dimagrire; anche in questo caso si tratta di uno strumento credibile, ma non tutte le famiglie dispongono delle risorse economiche per sostenere questa spesa.

La pulizia interna del corpo è un sistema che funziona per snellire e rassodare il corpo nei punti più strategici perchè è il frutto di componenti importantissime: l’acqua, come elemento purificatore, il lavaggio intestinale, come pratica comune sviluppata anche da popolazioni antiche come Egizi e Sumeri e il massaggio intestinale, che spesso segue ogni visita per idrocolon.
Questi fattori, assolutamente naturali, sono la migliore garanzia che l’idrocolonterapia faccia dimagrire in modo naturale, senza alcun effetto collaterale.

I desideri di bellezza delle donne

pancia-piattaAbbiamo cercato di riassumere tutto quello che di buono si può raggiungere attraverso l’irrigazione intestina. Le donne sono un po’ ossessionate dalla taglia 42 e da cosa occorre per superare a pieni voti la prova costume. Noi de Centro Heliantus non vogliamo illudere nessuno che voglia perdere 40 chilogrammi in un mese, ma cercheremo di essere più obiettivi possibili e descrivere quali obiettivi si possono raggiungere praticando un serie di lavaggi del colon, tramite appositi macchinari e seguiti dalle nostre esperte operatrici d’idrocolon.

Quando si parla di aspetto fisico e di sentirsi meglio, un centro d’idrocolonterapia può fare moltissimo per aiutarti, ma occorrerà ugualmente la giusta dose di impegno e di volontà da parte del paziente che ha deciso questo percorso di dimagrimento.

  • Avere un pelle splendida. Come cantavano gli Afterhours negli anni ’90, tutte le signore sognano di avere una pelle splendida. Il lavaggio attraverso il colon rimuove muffe e funghi all’interno, migliorando di conseguenza l’elasticità della pelle del corpo, viso compreso.
  • Unghie resistenti. La pratica dell’idrocolon è capace di migliorare lo stato della struttura semitrasparente che caratterizza la parte finale delle nostre mani. Grande punto di orgoglio per molte donne, curare le proprie unghie e averle sempre belle e forti, al punto da poterle disegnare, come tanto va di moda con la nail art, è un must di ogni donna che vuole sentirsi bella.
  • Pancia sgonfia. Si tratta uno dei tormentoni maggiori nelle persone di sesso femminile, ma anche di quelle di sesso maschile, ragione che spinge svariati soggetti a regimi alimentari limitanti, nella speranza di perdere quella massa adiposa localizzata sull’addome. Uno dei primi effetti dell’idrocol terapia è proprio quello di ritrovarsi una pancia piatta, segno che qualcosa di molto dannoso è stato finalmente espulso dal corpo.
  • Capelli più lucidi. Motivo di vanto quasi tutte le signorine e signore più attempate è la lucentezza del cuoio capelluto. Indipendentemente dall’usare uno shampoo più aggressivo di un altro, un trattamento idro dimagrante può servire a trasformare in meglio lo stato del manto capelluto. Drastica riduzione delle doppie punte, lunghezze più resistenti e un colore assai più vivo, sono solo alcune delle conseguenze più positive di un’azione pulente dell’intestino. In molti casi, le pazienti donna segnalano anche una maggiore lucentezza negli occhi, una rinnovata profondità nello sguardo che consente loro più acquisire ulteriore fascino nei confronti degli uomini.

Altri traguardi raggiungibili con l’idrocolon sono:

una valida terapia alla candida, ovvero un problema molto ricorrente tra le donne, come quello della perdita di peso;
una efficacie terapia anti brufoli, quando si parla di pelle splendida, si allude ad un miglioramento cellulare tale da ridurre drasticamente il numero di foruncoli sulla cute, con effetti positivi sull’estetica della persona.

I vantaggi rispetto ad un clistere per dimagrire

Attraverso il lavaggio del colon riusciremo ad avere dei benefici a livello di tutti gli organi. I 50-60 litri immessi nell’organismo garantiranno la raggiunta di obiettivi irraggiungibili con un semplice clistere purificativo al caffè, impiegato per perdere peso.

Con l’idrocolonterapia non si va a svuotare semplicemente il colon, come avverrebbe ingerendo una soluzione a base di sale, ma avverrà un lavaggio che attraversa tutti i vasi sanguigni e linfatici, drenando gli organi dalla testa ai pieni. Reintroducendo tutti questi litri nell’organismo sarà possibile scrostare gli scarti alimentari depositati negli anni, ma anche “rieducare” il corpo, offrendogli delle informazioni “pulite” e quindi un’ottima base per essere in salute. Depurare l’intestino è un ottimo investimento per la salute, non solo per essere più magri.

Se hai scelto anche tu di ritrovare la linea ed vivere con maggiore gratificazione il tuo corpo, chiedi maggiorni informazioni sulla idrocolonterapia per dimagrire.

Contattaci

mani che fanno ok

Chinesiologia e difficoltà alimentari


Uno tra i sistemi preferiti dalla dottoressa Racanelli resta quello dell’utilizzo dei principi chinesiologici per valutare il grado di tolleranza dell’intestino di fronte a determinati alimenti. Il principio su cui si basa questa tecnica è molto semplice, perchè punta a comprendere eventuali interferenze che si frappongono tra le frequenze sonore legate alla pronuncia di un cibo e la volontà dell’organismo del paziente di ricevere quella sostanza. Non esistono degli apparecchi complicati in grado di verificare se un cibo può essere intollerante o meno per un soggetto, ma solo la sensibilità da parte dell’operatore che effettua i test chinesiologico.

La durata di uno studio chinesiologico

Andare in un centro che si occupa di chinesiologia è un’esperienza estremamente interessante perchè ti relaziona in modo differente a quella che i dietologi definirebbero un’analisi alimentare, a tutti gli effetti. Verificare attraverso un test mucolare come il corpo risponde agli stimoli sonori è lavoro che va fatto con attenzione e solo da un professionista responsabile, possibilmente già inserita nell’albo dei chinesiologi e che pratica queste tecniche già da svariati anni.

Il tempo che la dottoressa Racanelli dedica a questa operazione è di circa 45 minuti, analizzando con attenzione la condizione fisiologica rispetto a vari input alimentari.
Il chinesiologo può utilizzare questa tecnica per rendere ancora più precisa un’indagine iridologica, utilizzando oltre alle informazioni dedotte dalla condizione delle iridi, anche quei dati provenienti dal nostro inconscio. A differenza di un test d’intolleranza come il “vega”, prenotare una visita basata sul bio-feedback è molto più semplice, anche perchè consentirà di ottenere le stesse informazioni di una colonscopia o di una “impegnativa” gastroscopia, senza tutti quegli sforzi.

A differenza dei test da ospedale, se desiderassi sottoporti a questa prova muscolare per conoscere che cosa tolleri a tavola, non sarà necessario arrivare nel Centro, rigorosamente di mattina e a stomaco vuoto. Se sei interessato, puoi richiedere un appuntamento al numero 0805019934

In che cosa consiste il test attraverso i muscoli?

Si tratta di una prova rivolta a tutti coloro i quali hanno a cura il proprio organismo e sono giunti alla consapevolezza non solo che non tutti i cibi sono uguali, ma che non esistono alimenti “universalmente” riconosciuti come sani. E’ una disciplina che deriva da diverse specialità mediche, tra cui: la gastroenterologia, la dermatologia e l’allergologia.

Chi si interessa di kinesiologia sa bene come anche la verdura più genuina, come delle belle cime di rapa appena colte, o una lattuga biologica, possa risultare “fastidiosa” sotto il profilo digestivo, per determinati soggetti. Quando si parla di intolleranza a un alimento, se non proprio di allergia, si intende una difficoltà più o meno grave di assimilazione dei cibi, al punto da diventare pericolosa per l’organismo.

Il creatore di questa metodologia è George Goodeart che a metà degli anni ’60 si interessò alle reazioni che potevano avere i muscoli del corpo, in funzione a determinati stimoli, anche di origine biochimica o vocale. Attraverso una serie di esperimenti e altrettante conferme, il chiropratico è riuscito a tracciare un bio-feedback, utile a decifrare il corpo, interrogandolo su vari argomenti.

Il test effettuato sui muscoli, nel centro d’idrocolon terapia Heliantus, servirà a sapere quali alimenti sono considerati utili dalla nostra parte più istintiva, prima che l’intelletto contamini questo giudizio con false convinzioni o complicati processi logici che conoscono poco di quello che ci fa sentire realmente bene e in forma.
Le risposte fornite dai nostri muscoli ci aiuteranno a valutare se ad esempio il formaggio fa bene all’organismo o se fa male, ma  può essere impiegato per domandare qualunque cosa a noi stessi, con il vantaggio di ricevere una risposta “senza filtri” e più sincera.

Quando la dottoressa fa sedere il paziente, chiedendogli di unire indice e pollice della mano destra, come a formare un anello (o la classica posizione dell’ok, per intenderci meglio), gli impulsi elettrici indeboliranno la presa del soggetto, ogni qual volta verrà pronunciato il nome di una verdura o di un pasto non apprezzato dal nostro “sè instintivo”. Al contrario, quando dopo aver esplicitato il nome di un vegetale, si cercherà di allargare la presa serrata tra l’indice e il pollice e si incontrerà una certa resistenza, si avrà la conferma di come quell’alimento non indebolisca il nostro organismo e possa di conseguenza far parte della nostra dieta.

Il principio su cui si basa il metodo chinesiologico è che quando la parte più inconscia non è d’accordo con quanto affermiamo, si genera un contrasto sotto il piano elettrico, tale da diminuire la potenza del muscolo.
Perchè questa prova risulti efficacie è fondamentale che colui che si sottopone ad una visita chiropratica eserciti sempre la stessa forza, durante ogni test.

Intollerante agli obesi

Si tratta di un titolo provocatorio, atto ad evidenziare come correggendo la propria dieta, senza per questo rinunciare a mangiare, ma semplicemente eliminando dal regime nutrizionale quei cibi a cui, attraverso un test chinesiologico, scopriamo di essere intolleranti, potremo perdere svariati chili, sena fatica. In questo caso, dimagrire diventa una necessità per l’organismo, perchè liberato di quelle tossine che, accumulate per anni tra le anse dell’intestino, potrebbero essere cacciate all’esterno solo attraverso una colon terapia.

Immaginate il sollievo per il nostro apparato gastro-intestinale quando raggiungeremo questa consapevolezza, grazie al sistema chinesiologico applicato all’alimentazione. Il nostro colon ci ringrazierà, rendendo la nostra pelle più elastrica ed idratata e le nostre evacuazioni più regolari, perchè finalmente interromperemo questo programma di avvelenamento, legato all’assunzione di pietanze ostili, di cui non eravamo consapevoli.

Obiettivo della chinisielogia applicata alla dieta

Ascoltare quello che ci suggerisce la parte più profonda del corpo, indipendentemente da quelle che coso le nostre preferenza a tavola o le nostre convinzioni in cucina. Anche un soggetto che non ha  manifestato alcun sintomo di intolleranza da cibo per anni potrebbe, un dato giorno, non sopportare più la presenza di certe sostanze nel colon.

L’abilità del dottore consiste nel vagliare i segnali provenienti dai muscoli e prescrivere una dieta equilibrata, eliminando tutti gli allergeni, potenzialmente pericolosi, senza privare l’individuo di elementi nutrizionali essenziali.
Per favorire un mantenimento del peso corporeo ed un tono muscolare adeguato, sarà utile integrare nella dieta anche adeguati oligoelementi.

Per ottenere risultati ancora più precisi sarà auspicabile incrociare questi dati, con informazioni su eventuali disturbi gastrointestinali avuti in passato, avuti in prima persona, o nel contesto della famiglia. Per valutare i vantaggi di questo nuovo regime alimentare, sarà importante iniziare una dieta di evitamento, cercando di isolare, per un certo arco di tempo, un cibo per volta ed ottenere un quadro più preciso sulla salute del paziente e su come aiutare la flora batterica del suo intestino.

Le conseguenze di un intolleranza in cucina

L’aumento di peso corporeo non è l’unico modo con cui si manifesta una reazione avversa nei confronti di un cibo. Esistono numerosi disturbi intestinali, come diarrea o un’irritazione sulla pelle che possono essere favorite dall’incapacità di tollerare uno specifico alimento. Sottoporsi periodicamente a questo tipo di controlli risulta essenziale per mantenere in salute il corpo ed evitare di accumulare nel tubo digestivo fonti d’infiammazione che possono costituire solo l’anticamera di una colite o di una dissenteria cronica.

Tutto il bene della colon terapia


La colon terapia è un sistema abbastanza diretto per migliorare la propria condizione di salute. Se vi state chiedendo quali sono i vantaggi di un trattamento d’irrigazione di questo tipo, rispondiamo che riguardano principalmente le nostre riserve d’enegia. In questo senso il lavaggio del colon può essere utile, tanto ai pazienti con stitichezza accentuata, sia a tutti quegli individui che percepiscono di stare bene e non provano chissà quale sintomo evidente che faccia nascere in loro la necessità di curarsi. Non è un caso se gli atleti professionisti, che non dovrebbero verosimilmente avere alcun problema fisico, amano sottoporsi ai trattamenti dei centri d’idrocolonterapia o in ospedale. Questo perchè avvertono che un lavaggio rettale e lungo l’intestino, possa fargli sentire più “vitali” e predisposti ad affrontare degli sforzi agonistici di una certa rilevanza. Sono moltissimi i calciatori o i giocatori di Basket professionisti che, prima di una gara di campionato o di affrontare le final 8, sono soliti prenotare una seduta di colon terapia. Ascoltare le opinioni di questi campioni dello sport è ancora più utile di leggere decine di post su i forum di idrocolon terapia, perchè spiegano con chiarezza come la l’irrorazione nei tessuti è in grado di restituire maggiore lucidità nei ragionamenti di problem solving. Questo significa che quando un pilot di pallacanestro o un regista di una squadra di calcio dovrà prendere delle decisioni importanti, in tempi estremamente ristretti, come per un tiro da tre, sullo scadere della sirena o nell’esecuzione di un passaggio filtrante che smarca l’attaccante, lanciandolo verso la porta avversaria, la colonterapia può apportare grandi benefici.

Un benessere sempre più conosciuto

I mezzi informatici come internet, soprattutto grazie alla fruizione massiccia di social network, sta consentendo a moltissime discipline, prima meno conosciute, di emergere ed essere conosciute al grande pubblico. Attraverso le applicazioni sugli smartphone, i pazienti Heliantus comunicano in tempo reale alla loro cerchia di amici che sono stati visitati nel centro di colon terapia, generando curiosità ed un circolo d’informazione continuo. Se in passato le branche dell’olistica avevano meno appeal nell’immaginario delle persone, oggi come oggi, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione a nostra disposizione, rivelano un volto più “famigliare”. Di conseguenza aumentano le possibilità e il desiderio dei pazienti di sperimentare nuovi trattamenti terapici, abbattendo una volta per tutte la paura ingiustificata legata alla prima seduta d’idrocolonterapia. Come se una spirare di un paio di centimetri di diametro, inserita nell’orifizio anale, potesse creare chissà quali scompensi emotivi o fisici! E’ proprio grazie al web che la gente abbia smesso di perdersi in un bicchier d’acqua, rinunciando a sperimentare dei rimedi efficaci per la stitichezza, perchè convinti da medici piuttosto ottusi (per non dire ignoranti) che l’acqua tiepida nel corpo possa fare male all’organismo.

Nulla a che vedere con una lavanda

Anche se molte mamme restano ancora ancorate a sistemi di pulizia dell’intestino più “sempliciotti”, come nel caso della lavanda, i vantaggi della terapia idrica nel colon risultano innumerevoli. A cominciare dalla modalità di azione, visto che l’idro terapia lavora lungo tutto il tratto del colon, dall’intestino crasso, sino al tenue, risultando assai più efficacie di una lavanda, che invece opera soltanto nel tratto iniziale.
La sensazione che si prova quando ci si sottopone ad all’idrocolon equivale al passaggio di una vettura in un autolavaggio iper moderno. Sentire il corpo “annaffiato” da oltre 30 litri d’acqua rivela una condizione inaspettata di benessere interno che, oltre a risolvere difficoltà nell’evacuazione, migliora l’attività celebrale di chi sceglie questo rimedio naturale. Non è raro che chi si sottopone ad un ciclo completo di colon-terapia si senta più sveglio, rispetto al passato, perchè “ripulito” di tossine alimentari, rimaste “in ammollo” per anni e una volta trasformatesi in muffa, influenzavano negativamente i processi logici dell’intelletto.

Una specula per sentirsi dei leoni (ma senza mangiare carne)

Le proprietà curative della terapia di lavaggio al colon sono numerose, al punto da riuscire a risolvere svariati disturbi tipici che riguardano l’apparato digerente.
La pressione dell’acqua tiepida, veicolata attraverso un tubicino lungo il colon e introdotta nell’ano mediante una specula, si rivela il rimedio vincente per le seguenti problematiche:

  • difficoltà nella digestione; la colon terapia può aiutare a velocizzare un “intestino pigro”, riequilibrando un organismo in disbiosi.
  • stitichezza o diarrea; anche se si tratta di fenomeni opposti tra loro, sono entrambi legati ad un accumulo di scarti alimentari lungo la zona rettale. Un po’ come per il clistere, ma in maniera decisamente più completa ed anche più sicura, gli operatori di colon terapia rimuoveranno tutti questi ostacoli, facilitando il passaggio di feci o eliminando quelle invasioni batteriche che snaturano la cacca a tal punto, da farla uscire sotto forma di diarrea.
  • Insonnia; ottenere un colon pulito significa eliminare l’habitat ideale perchè muffe e infezioni possano proliferare. Tra le cause principali dei disturbi del sonno vi sono proprio i dolori intestinali e riuscire a superarli, significa ritrovare quella rilassatezza ed elasticità nei tessuti che genera, nel tempo, il colon irritabile.
  • Cellulite e cattiva circolazione. Se aveste la possibilità di osservare che cosa viene espulso dal corpo dopo che si esegue una idrocolonterapia capireste facilmente il perchè di questa osservazione. Giusto per dare una vaga idea dei benefici che possono derivare, lasciamo qualche foto di pazienti reali, curati nel centro di colon terapia di Bari.

colon-sporco

Il fatto che l’acqua pressurizzata e immessa attraverso i tessuti migliori la ritenzione idrica spiegherebbe anche l’amore delle top model per l’irrigazione del colon.

La funzione preventiva

Come alludevamo in precedenza, scegliere questo metodo terapico significa migliorare la qualità del sistema immunitario e scongiurare che piccoli problemi possano degenerare in malattie ben più gravi, come nel caso della colite ulcerosa, come sottolineato dallo stesso staff di www.colitesintomi.it.
Il benessere sul piano lenitivo, legato a questo processo di cura, può inoltre favorire una maggiore spensieratezza nel soggetto, con ottime ripercussioni dal punto di vista delle relazioni interpersonali, con amici o la partner. Non immaginate nemmeno come la cura della stitichezza o di altri problemi nell’evacuazione, possano aiutare gli individui a ritrovare la piena fiducia di sè ed una maggiore sicurezza con la partner.
Alternare poi il lavaggio epatico a quello del colon garantirà ulteriori benefici al paziente, anche in virtù di una perdita di peso, in alcuni casi anche importante, che migliora lo stato psicologico e rafforza la consapevolezza nei propri mezzi, troppe volte minacciata dalla nostra società globalizzata e frenetica.

idrocolon-a-matera

Matera Capitale della cultura intestinale

Non molto tempo fa, prima che i riflettori di Hollywood, grazie all’intuizione di Mel Gibson, giungessero a Matera, si pensava che la bellissima città dei sassi potesse continuare a vivere nella sua dimensione locale ancora per moltissimo tempo. A seguito della diffusione nelle sale cinematografiche di tutto il Mondo della pellicola “The passion”, la città materana, così simile per conformazione alla Gerusalemme di Cristo, ha osservato uno sviluppo eccezionale in termini di presenze turistiche.

L’avvento di gruppi di giapponesi, letteralmente innamorati della gravina e dell’architettura di Matheola, sommata alle visite quotidiane, da parte di persone di ogni nazione, ha accelerato il processo di internazionalizzazione della città lucana e quindi aumentato le offerte non solo commerciali, ma anche culturali della città. Il paese di 60000 abitanti, ha raggiunto il massimo della sua notorietà, con la nomina di Capitale della cultura 2019 e si sta preparando all’evento proponendo una vasta gamma di servizi, prima assenti, come l’idrocolonterapia e centri di benessere per la salute alimentare.

Non solo Dire Straits, come tanti altri gruppi musicali famosi che hanno animato piazza Vittorio Veneto, ma anche ristoranti in grado di offrire cibo biologico a chilometro zero e professionisti capaci di prevenire disturbi intestinali, riuniti sotto il tetto del centro d’idrocolon Heliantus.

Distanza Matera Bari

I chilometri che separano il capoluogo pugliese e la città delle grotte, in Basilicata, sono appena 64, lunghezza decisamente contenuta che può essere coperta in appena un’ora e un quarto se si dispone di un’autovettura. Anche se tra i moderni locali di Via Roma e gli eccellenti ristoranti recensiti su Tripadviror, non vi è ancora uno studio dove eseguire sedute di idrocolonterapia, sono moltissimi i materani che hanno compreso che si può raggiungere Bari in meno di un’ora e mezzo, soprattutto oggi, grazie ai lavori di ampliamento stradale nella tratta Gioia del Colle – Matera.

Se la città che ospita forse il più bel presepe vivente d’Italia che, parole di Vittorio Sgarbi, si è trasformata da città della miseria a Capitale della Cultura, dovrà apportare ancora dei miglioramenti nella rete dei trasporti sia in treno che in bus. Il collegamento ferroviario tra Bari, dove ha sede uno dei centri di idrocolonterapia più importanti del sud Italia e Matera non è ancora completamente efficiente. Anche se si sono registrati dei progressi da quando, appena 10 anni fa, la Fal (Ferrovie Appulo Lucane) trasportavano i passeggeri da Matera verso il barese in oltre 2 ore, offrendo scomodi vagoni preistorici e treni spesso privi di servizi igienici, qualche fallosità rimane.

Dove effettuare un lavaggio del colon a Matera

Bisognerà prendere il treno, presso la stazione delle Ferrovie Appulo Lucane, sita in Via Nazionale, non lontano dal Centro di Matera. Proprio come accade quando si parla di aereoporto di Matera o di negozi Ikea nel materano, anche quando ci si domanda dove fare idrocolonterapia a Matera, dovremo comunque andare a Bari. Nessun timore però, state tranquilli. Bari è vicina ed è una città molto bella e, a differenza di Matera, ha pure il mare, fatto che in estate la rende particolarmente bella.

Se proprio potessimo suggerire dove andare in inverno diremmo Matera, in virtù dei tanti eventi organizzati per il Natale, favoriti dallo spettacolo dei sassi quando c’è la neve, ma consiglieremmo invece Bari, quando con l’avvicinarsi del caldo e dell’estate, le spiagge di Monopoli non hanno nulla da invidiare a quelle di Metaponto.
Tutti coloro i quali desidereranno intraprendere un idro colon terapia a Matera e migliorare lo stato del retto e la salute lungo l’intero colon, dovranno quindi prendere un treno della FAL ed arrivare a Bari, in Piazza Aldo Moro.

Il tempo di percorrenza del tragitto su rotaie è minimo di h 1.40. L’aspetto positivo è che esistono svariate corse tra Matera Bari, a differenza di quelle percorse in bus che, pur impiegando lo stesso tempo di percorrenza, risultano decisamente meno frequenti. Se vuoi sapere dove prendere il bus e concederti una pulizia del colon dalla dottoressa Racanelli, dovrei recarti ugualmente presso la stazione dei treni FAL, da cui, in circa 100 minuti, raggiungerai la stazione di Bari Centrale.

Per arrivare al Centro d’idrocolonterapia guarda questa mappa e, attraverso le indicazioni che troverai sul sito dell’AMTAB

I materani e i clisteri

Esistono purtroppo ancora molti abitanti di Matera che, continuando ad avere problemi nel retto, come diarrea o stitichezza, cercano di risolvere i propri disturbi gastrointestinali attraverso una pulizia intestinale fai da te, senza accorgersi di quanto possa essere pericoloso tutto ciò.

Quando invece la pulizia del colon fai da te a Matera non presenta rischi di grande portata, come ad esempio nel caso dei clisteri di acqua tiepida, il lavaggio del colon a casa si rivela comunque inutile. Pensare che l’idrocolonterapia casalinga possa essere efficacie, lo potevano pensare gli uomini primitivi che vivevano nel Sasso caveoso milioni di anni fa, ma non certo i materani moderni che hanno la possibilità di informarsi, guardare intelligenti programmi tv come report e capire quanto sia salutare sottoporsi ad un lavaggio intestinale presso un centro specializzato.

Disporre dell’apparecchio per eseguire l’idrocolon terapia correttamente e farsi assistere da operatrici e infermiere che svolgono questo lavoro da oltre 15 anni è ben diverso che andare in una farmacia in Via Lucana o Via Dante e comprarsi un kit che promette di lavare l’intestino. Non affidatevi al caso della pulizia rettale a casa, attraverso clistere, quando a pochi chilometri da Matera esiste un luogo dove poter ottenere un lavaggio profondo, grazie ad un irrorazione del tubo digestivo che raggiungerà ogni parte dell’organismo.

Eseguire idrocolon domestica significa non volersi bene, un po’ come gli ultras Pessimi Elementi quando si scontrarono durante la partita di calcio Matera Juve Stabia, conclusasi con la sospensione di un incontro decisamente poco sportivo.

Le speranze per Matera 2019

Ci auguriamo che con il gran flusso di persone che caratterizzerà quell’annata, le possibilità dei turisti per ripulire il colon, aumentino esponenzialmente. Il desiderio è che prima o poi, quando gli stranieri che ospitano nel bellissimo hotel Hilton di Via Germania, presso Borgo Venusio, digiteranno su Google “idrocolon Matera” o “idrocolon therapy Matera”, i risultati della ricerca saranno molti di più di quanto non lo siano ad oggi, visto che l’unico centro d’idrocolonterapia di Matera si trova…a Bari!

La soluzione migliore sarebbe quella che, una volta giunti all’aereoporto di Bari Palese, vadano prima ad aiutare a prevenire tumori al colon e rimuovere tutti gli scarti alimentari accumulati per anni, fissando un appuntamento con il Centro Heliantus e dopo aver avuto le indicazioni su quali cibi mangiare, dirigersi verso la città patrimonio Unescu e scegliere quali piatti mangiare e quali ristoranti frequentare, una volta giunti a Matera.

Un’iridologa in camper

Altra possibilità non certo da escludere, è che se non sarà la montagna a venire da Maometto, sarà la dottoressa Racanelli a recarsi a Matera nel 2019, grazie ad un caravan confortevole, grazie al quale spesso raggiunge varie località in Italia, per presentare ricerche o proporre delle visite iridologiche.

E’ abbastanza scontato che non possa certo trasportare in camper le pesanti e ingombranti apparecchiature necessarie durante le sedute d’idro colonterapia, ma si tratterebbe comunque di un’ottima occasione per comprendere i vantaggi di farsi leggere le iridi e capire come evitare lo sviluppo di disturbi intestinali.

La qualità della vita a Matera

Nelle classifiche italiane risulta sempre essere una delle città più vivibili dove il benessere di respirare un ‘aria pulita e circolare in un centro storico in gran parte pedonale, rendono onore a tutto il Meridione che cerca riscatto, martoriato da una crisi occupazionale che spingeva i giovani lucani andare all’estero. Le possibilità di lavoro, aperte dalla proclamazione di Matera Capitale della Cultura 2019 e dal cinema italiano che investe sempre più sul territorio della regione (si pensi al successo di Basilicata coast to coast), si spera possano aumentare, soprattutto nel campo della ristorazione biologica e della medicina alternativa.

Una città sempre più europea, situata ad un’altitudine di appena 401 metri sopra il livello del mare, incomincia a guardare dall’alto, località tradizionalmente più blasonate, raggiungendo una visibilità per certi versi paragonabile a quella di Lecce o di Firenze. Anche il Salento meriterebbe un certo tipo di sviluppo, anche se per certi aspetti, appare paradossalmente più evoluto.

A cominciare dalla presenza di centri di idrocolonterapia a Lecce che però restano molto più distanti da Matera, di quanto non sia il centro Heliantus nel barese.
Ci auguriamo che un terremoto di buon senso pervada la città lucana, in concomitanza con questo celebre evento, diffondendo la cultura dell’intestino anche tra il sasso Barisano e le attività commerciali della zona PIPE.
In attesa che si realizzino dei centri d’idrocolonterapia a Matera, non possiamo che consigliare di contattare il numero 0805019934 e prenotare un appuntamento da non perdere con la salute.

foto-falsa-bowie

La dieta di David Bowie

 


L’anno scorso, a seguito della morte del celebre cantante rock David Bowie, sono emersi tantissimi documenti inediti sulla vita sregolata del musicista di Brixton. La voglia di ricordare quello che ha fatto nella sua esistenza, anche di là del piano musicale rappresenta uno dei migliori modi per tenerlo ancora in vita.

Lo Star man più famoso al Mondo non è stato soltanto un ottimo interprete del palcoscenico discografico e un poliedrico attore, capace di vestire i difficili ruoli cinematografici di Andy Warrol nel film “Basquiat” o di un temibile killer  de “Il Mio West” di Pieraccioni.

Sfruttando il potere tentacolare del web si è cercato quindi di riesumare qualunque episodio più o meno curioso della sua vita in grado di evocare gioie ed emozioni, non solo tra i fan, ma anche tra la gente comune che a mala pena canticchiava in maniera pigra e poco convinta qualche strofa di “Satellite of love” o “Stardust”.

Si è parlato di David Bowei in tutte le salse: come è nata l’idea di scrivere “life on Mars”; gossip spicciolo, poco verificabile su Iman, moglie del duca bianco, che tenderebbero a mettere qualche ombra sul lunghissimo matrimonio tra i 2; aforismi mai scritti da Bowie, ma che eccitavano a tal punto gli hipster del pianeta da farli sembrare veri. Poco si è detto e scritto però su che cosa mangiava l’icona gay anni’80, abilissimo nel giocare tra i ruoli sessuali, sino a rompere ogni schema assoluto.

Quali erano i cibi preferiti della star Bowie?

A dispetto del continuo cambio delle pettinature e di quello che lasciavano intendere gli occhi verdi e marroni di David Bowie, così diversi e ugualmente belli tra loro, la dieta del cantante inglese, morto il 10 gennaio del 2016, a 69 anni da poco compiuti (era nato infatti l’8 Gennaio del 1943), era abbastanza semplice.

In che cosa consistevano gli alimenti mangiati da Bowie?

Aspirine, caffè e fiumi di alcool. Proprio così. Si tratterebbe della lista di alcune tra le sostanze che qualunque nutrizionista di buon senso, vieterebbe categoricamente a ciascuno dei suoi pazienti. Eppure l’essere rebel rebel di David consisteva forse anche in questo, ovvero nel seguire esplicitamente la strada opposta rispetto quella indicata come giusta e più corretta da seguire.

Come rivela la rivista “Man of the world”, in una lettera resa pubblica l’anno scorso, David si rivolgeva al regista Dennis Hopper, spiegandogli della necessità di avere sempre a disposizione dei farmaci, soprattutto durante la mattinata, prima delle riprese. Evidentemente gli effetti degli alcolici consumati sistematicamente ogni sera, gli avrebbero impedito di recitare adeguatamente, qualora non fosse riuscito a recuperare un briciolo di forze e di lucidità, mediante l’assunzione di aspirine e quantitativi spropositati di caffè.

Leggendo alcune interviste di Bowie, anche la scelta dei cibi presenti nel suo frigo era legata in qualche modo alla sua necessità di consumare grandi quantità di cocaina. L’inappetenza, tipico sintomo associato a questa droga, portava l’autore di Heroes, a mangiare pochissimo e senza alcun criterio alimentare. Stando ad alcune sue stesse dichiarazioni, una delle sue ricette preferite consisteva nell’abbinare i peperoni al latte e aggiungervi delle banane, ovvero utilizzando i soli 3 ingredienti di cui il suo frigorifero era provvisto, nel periodo più grave della sua dipendenza da coca.

L’aiuto del centro Heliantus a David Bowie

Volendo un po’ giocare con il destino e ricordare anche noi a nostro modo questa leggendaria rock star, ma dalle abitudini di vita alquanto discutibili, Ecco che cosa avrebbe potuto fare la dottoressa Racanelli per migliorare la salute del “figlio delle stelle”.
Per prima cosa avrebbe fatto un’indagine iridologica approfondita. Qualora David, nonostante la particolarità delle sue iridi, non ne avesse mai fatta una, avrebbe dovuto ascoltare i consigli per affrontare al meglio la prima visita iridologica.

Attraverso delle prove chinesiologiche sarebbero emerse le sostanze nemiche per l’intestino del rocker di Brixston che l’iridologa avrebbe potuto incrociare con le informazioni ottenute mediante l’osservazione dell’occhio azzurro, di destra e verde, di sinistra. Se alla domanda sulle sue abitudini quotidiane avesse confermato di consumare sostanze psicotrope e di fumare oltre 2 pacchetti di sigarette al giorno, oltre a meritarsi una solenne tiratina di orecchie, avrebbe dovuto fare i salti mortali prima di convincere la Racanelli di voler seguire un ciclo di idrocolonterapia.

Il fatto che le star dello spettacolo amano l’idrocolon non è un mistero, ma bisogna rassegnarsi all’idea che se non si ha una reale voglia di cambiare il proprio modo di vivere, non si può avere la pretesa che basta pagare del denaro per ricevere un servizio di pulizia intestinale di questo tipo.
La coscienza di pratica idrocolon terapia impone un’attenzione particolare nel cercare di educare i pazienti nei confronti della buona alimentazione e delle sane abitudini di vita.

Per dirla in altri termini, il centro Heliantus, qualora non avesse avuto le giuste garanzie e rassicurazioni morali da parte di David Bowie sul fatto di voler cambiare realmente dieta e modo di vivere, si sarebbe rifiutato di eseguire un lavaggio dell’intestino o la Bemer terapia. Anche se ognuno è responsabile delle proprie azioni, approfittare della ricchezza di chi si cura e della leggerezza con cui coprirebbe le spese di un intero ciclo di idrocoloterapia, non è deontologicamente corretto. La causa della morte del tasformista del rock dovrebbe essere un cancro al fegato.

I Ciarlatani

Lungi da noi l’idea che i “Ciarlatani”, come il medico tedesco Geerd Hamer, di cui si è occupata Presa Diretta, abbiano ragione. Le cellule tumorali non sono un’invenzione della medicina ufficiale o un semplice fungo, come sosteneva Simoncini e nessuna dieta può rimuovere con assoluta certezza un tumore eppure anche i preparatissimi giornalisti di Report hanno messo in discussione questo assunto.

Quello che è vero è che David Bowie, come chiunque in questo Mondo, potrebbe vivere meglio e godere di una salute maggiore se seguisse le indicazioni che il corpo ci comunica attraverso le iridi, per quel che riguarda i cibi buoni o quelli che fanno male al nostro organismo. Ciarlatani sono coloro che diffondono foto false come quella con David Bowie e Lemmy Kilmister, pur di ottenere qualche visualizzazione in più, speculando sulle loro morti.

Falsi sono anche coloro i quali però fanno di tutta l’erba un fascio e rischiano di mettere sullo stesso piano medici radiati dall’albo, interessati solo ad arricchirsi, con professionisti che credono in un’altra medicina, non riconosciuta solo perchè metterebbe in crisi lo stasus quo nelle accademie mediche del Mondo occidentale. Il confine tra le bufale e le false bufale è labile, occorre che apriate gli occhi o per meglio dire..le iridi !!

pulizia-idrocolon-autismo

Guarigione dello spettro autistico con l’idrocolon

 


Il disturbo dell’autismo è un male che abbiamo imparato pian piano a conoscere, ma che, purtroppo, non sappiamo ancora come affrontare e curare. L’aumento dei casi di bimbi autistici avvenuto a cominciare dalla seconda metà degli anni ’60 e la crescita esponenziale di soggetti con spettro autistico lieve, negli ultimi 15 anni, ha spinto sempre più governi e organismi che si occupano di salute a finanziare una ricerca che chiarisse le cause della sindrome dell’autismo.

Seppure le notizie su come curare gli autistici siano spesso discordanti, in virtù della delicatezza dell’argomento e degli interessi medici che roteano attorno alle possibilità di guarigione delle persone affette da autismo, assistiamo al trionfo della disinformazione e restiamo allibiti di fronte alla timidezza con cui i genitori che ci domandano se l’idrocolonterapia possa aiutare i loro bimbi, afflitti da qualche forma autistica.

La casella email di Heliantus è piena di messaggi di padri e madri, dalle cui parole emerge disperazione e smarrimento, perchè incapaci di distinguere più cosa sia utile o dannoso per combattere un male diagnosticato da molti guru della neurologia come incurabile e degenerativo.

Mamma coraggio

La prima risorsa di cui ha bisogno la famiglia di una persona con autismo lieve o acuto è il coraggio di parlare con gli altri. Tacere di fronte ai comportamenti anti sociali del figlio o negare a sé stessa e ai conoscenti che il proprio caro manifesta molti dei tratti autistici tipici di è malato di questo tragico disturbo.

Essere coraggiosi, assume il significato di andare contro chi sostiene che non si può guarire dall’autismo e cercare la guarigione ad ogni costo, tentando cure e facendo il possibile per trovare terapie che funzionano e riescano ad arginare i danni e le situazioni pericolose in cui potrebbe incorrere chi soffre di questo male e chi vi vive attorno.

Le madri dei bambini con spettro autistico dovrebbero avere le energie per superare lo sconforto, dopo la scelta di metodi di cura sbagliati, e iniziare un percorso di pulizia intestinale, tramite lavaggio del colon. L’esperienza del Centro Heliantus ha fatto emergere come gran parte dei disturbi pervasivi nello sviluppo potessero essere curati con successo, grazie all’irrigazione intestinale e l’idrocolon.

Come si guarisce dall’autismo?

Anche se una soluzione univoca non esiste ed ogni caso clinico presenta la propria specificità, esistono delle cause comuni, come nel caso della permeabilità intestinale che si è rivelata una condizione comune in tantissimi casi di epililessia infantile.

Numerose ricerche sul tema autismo e studi su come si curano le crisi epilettiche hanno evidenziato come la quantità dello zucchero che si introduceva nell’organismo e di altre sostanze pesanti, come ad esempio quelle ad alto contenuto di metallotioneina, potesse influenzare negativamente lo spettro autistico dei bimbi nel corso degli anni. Le migliori cure dell’autismo, in sostanza, non sono legate a fantomatici farmaci, rivelatisi più pericolosi che miracolosi, rivolti più a contrastare le manifestazioni tipiche di chi è affetto da autismo leggero, che a sondare quelle che sono le cause reali del male.

Il focus d’interesse della dottoressa Racanelli si concentra sullo stato del tessuto linfoide associato all’intestino, indicato con l’acronimo di GALT. Attraverso le idrocolonterapie, condotte nel Centro Heliantus, è possibile rafforzare le difese immunitarie del nostro corpo, dall’attacco di virus e batteri. Una pulizia profonda del colon è in grado di offrire ad un autistico lieve le giuste informazioni al cervello, conoscendo bene come esista un collegamento diretto tra salute intestinale e sviluppo di malattie dell’apprendimento e legate comunque al linguaggio.

No ai farmaci si alla dieta

Uno tra i Centri di pulizia intestinale più importanti d’Italia, come Heliantus, ne ha fatto un cavallo di battaglia. La convinzione dell’incompletezza dei medicinali, in quanto capaci di cercare un rimedio immediato, senza interessarsi al perchè si è manifestato quel dato sintomo, è un punto fermo di tutte le operatrici e dei dottori che operano nella struttura.

Per un approfondimento sul tema del lavaggio intestinale si consiglia di leggere questo precedente articolo. La stessa ricerca dell’armonia del benessere non vuole essere solo uno slogan, ma un modo critico per prendere le distanze con una parte della medicina attenta solo ad arricchire le case farmaceutiche, più che ad approfondire le ricerche sui soggetti diagnosticati come autistici e la condizione di salute del loro apparato gastrointestinale.

La stessa polemica scoppiata in Parlamento, a seguito del divieto di proiettare “Vaxxed” in Senato, è il risultato del timore che le persone possano informarsi diversamente, più che un modo democratico per discutere su autismo e cure. Pur non entrando nel merito, non spettando certo a noi esprimere un giudizio definitivo sul fatto che le vaccinazioni facciano bene o creino danni alla salute, non possiamo certo esimerci dal sostenere che la pluralità di informazioni e la libertà di scegliere i rimedi più utili, sono essenziali in un Paese che sostiene la libertà d’espressione.

Questo discorso garantista risulta ancora più vero quando, gli autori ed i ricercatori che hanno lavorato alla realizzazione del documentario “Vaxxed” sono stimati medici e rinomati scienziati e non certo esperti di oroscopo o veggenti che leggono i fondi di caffè. Il fatto il film sui vaccini venga costantemente rimosso su youtube e risulti abbastanza difficile da trovare, anche su di un mezzo di comunicazione più libero come il web e che invece i selfies di Belen e Iannone possano “contaminare” la rete, senza ritegno, la consideriamo più una modalità per sopprimere la voglia di discutere seriamente su come si guarisce lo spettro autistico e da che cosa dipende ogni forma più blanda di autismo.

Lungi da noi parlare in maniera univoca dei danni legati alle vaccinazioni obbligatorie, ma ben venga invece discutere di scegliere se vaccinare o meno il proprio figlio e ribadire come, quegli episodi di meningite in Toscana o quelle morti avvenute in soggetti privi di immunizzazione, rientrino nella casistica media annuale e non debbano essere trattate come delle terribili epidemie, come invece appare ascoltando i notiziari dei telegiornali.

La storia di Christina Caflish dimostra come far assumere dei farmaci che interagiscono con la sfera psichica di chi ha i tratti salienti della sindrome dell’autismo non sia la strada più giusta. La ricerca scientifica sui danni sulle vite di questi individui con disturbi nell’attenzione e caratterizzati dal classico “sguardo assente” e azioni brusche di fronte stimoli sensoriali considerati “normali”, ha rivelato come l’alimentazione e quindi la presenza batterica di sostanze benefiche tra le mucose dell’intestino possa provocare degli effetti positivi sulla rete celebrale degli autistici.

Autismo lieve e cibo

iride-mappa-intestino

Foto tratta dal libro: “E la vita continua..impressa nei nostri occhi”

Corpo sana in mente sana, dicevano i latini. Oggi potremmo dire colon sano in corpore sano, visto i vantaggi che idrocolon terapia e dieta personalizzata, studiata in base a gruppo sanguigno, prove chinesiologiche e mappa dell’iride, hanno dimostrato avere sui pazienti con disturbi autistici.

La percentuale di miglioramento nel percorso di guarigione da autismo, riscontrata negli infanti, è apparsa nettamente superiore, quando si è riusciti ad affrontare la sindrome in maniera così completa. Soprattutto nelle situazioni di vita in cui si sono accertate delle lievi forme di autismo, la pulizia dell’intestino, attraverso cicli di idroterapia, assieme ad una dieta ad hoc, studiata in base alle contrazioni muscolari prodotte con un test chinesiologico svolto dalla dottoressa Racanelli su chi deciderà di guarire, si dimostrano terapie vincenti.

Ogni regime alimentare ad elevata presenza di zuccheri, come ogni cura a base di metalli pesanti, non potrà far altro che peggiorare la condizione della flora batterica di chi ha già una forma leggera di autismo ed esasperare i suoi comportamenti più solitari e dissociati. Al contrario, imparare che cosa è l’autestino, mangiare meno cibi con lattosio o glutine, a seconda del gruppo del sangue o della propria mappatura delle iridi, confermerà se non che dall’autismo si può guarire, ma che almeno si può progredire ed avere delle vite più serene.

Non è serio negare che si possa curare il disturbo pervasivo dello sviluppo attraverso un’alimentazione più semplice, selezionando solo quelle sostanze nutritive richieste davvero dal nostro corpo, che l’iridologa fondatrice del Centro Heliantus, potrà suggerirvi dopo un’approfondita indagine. Impariamo a guardare oltre i confini cementificati della scienza medica e seguiamo gli imput chiropratici del nostro cuore.

Così come il contributo di un logopedista può servire per risolvere molti problemi di comunicazione riscontrati negli autismi non gravi, anche la ricerca su cui si basa il protocollo Montinari e gli studi sulla cura della candida albicans con metodi omeopatici dovrebbero fornire ottimi spunti di riflessione sulla tematica.

Per contattare il centro e conoscere altri dati su come l’idrocolonterapia possa guarire o regolarizzare i disordini dello spettro autistico, utilizzare il seguente modulo. Le opinioni delle famiglie dei bambini guariti dai sintomi dell’autismo e riabilitati da altri disturbi, mediante pulizia del colon, rappresentano spesso la giusta molla per avvicinarsi a questa pratica risanante.

autestino-autistici

Soffrire di autestino

E’ stato coniato questo termine per indicare il collegamento tra salute intestinale e manifestazioni tipiche dell’autismo. In particolar modo, è stato trovato un minimo comune denominatore abbastanza evidente tra i bimbi autistici di tipo regressivo, rappresentato da una forma di debolezza gastrointestinale. Si è cominciato a parlare quindi di autestino per riferirsi allo stato dell’intestino dei bambini colpiti d’autismo, vista la comunanza dei sintomi riscontrati in questa categoria di soggetti.

 

Non solo cervello

Di solito si accosta questo tipo di disturbo alle condizioni cerebrali dell’individuo, al punto da definirlo un problema nell’apprendimento. Gli infanti mostrano difficoltà nel comprendere basilari concetti sociali e di posizionamento, eppure specifici studi realizzati sui pazienti autistici, indicavano come la malattia potesse avere una certa attinenza con difficoltà digestive. Non poteva essere certo solo una coincidenza se, oltre l’80% dei bimbi analizzati presentavano sintomi come stipsi, o sanguinamento fecale.

La frequenza con cui si ripetevano questo tipo di manifestazioni, attinenti all’evacuazione e ad una macrocategoria, etichettabile come “spasmi addominali”, lasciava intuire che l’autismo regressivo potesse manifestarsi con maggiori probabilità, nei pazienti con intestino permeabile. Non essendo quindi il cervello l’unico responsabile di questo disturbo, si aprono le possibilità di curarne parte dei sintomi più gravi, attraverso una dieta equilibrata.

Il microbiota nei bimbi

Dopo aver analizzato le feci dei bambini coinvolti nello studio, si è compreso come il problema allo spettro autistico potesse essere arginato favorendo il corretto riequilibrio della flora intestinale infantile, per mezzo di un regime alimentare mirato e sano, dal punto di vista nutrizionale.
Facendo un raffronto tra l’apparato gastro-intestinale dei fanciulli sani, con quello di quelli con autismo, si riscontrava una minore concentrazione di “batteri buoni”, come nel caso dei bifidobatteri, nei soggetti autistici.

La centralità della “permeabilità autestinale” e della quantità e qualità di microbi presenti nelle pareti intestinali è ormai riconosciuta attinente alla tematica autistica. Quello su cui però occorre indagare è quanto questo fatto sia una conseguenza del disturbo o bensì l’origine dello stesso. Stando a quello che uno studio statunitense, realizzato dall’Istituto Tecnologico della California, ha potuto osservare mediante un trattamento alimentare fatto su topolini con comportamenti autistici, una dieta probiotica, con batterio Fragilis, aiutava evidentamente i roditori.
Il comportamento di questi ultimi, da essere aggressivo e individualista, cominciava a manifestarsi come gentile e socievole.

Cibo sano in cervello sano

Non si tratta soltanto di uno slogan pubblicitario, anche se ci auguriamo di vedere sempre più spesso nei canali mainstream un’attenzione verso la questione della piramide alimentare mediterranea vegetariana e una maggiore autostima verso sè stessi e ciò che introduciamo nel corpo. Ogni qual volta ci si imbatte in un autestino con permeabilità accentuata e quindi debole, si ipotizza infatti che le infezioni batteriche dell’apparato gastrico possano, mediante il sistema circolatorio, trasportare sostanze tossiche anche al cervello. E’ per questa ragione che non dovremmo mai perdere di vista l’obiettivo di assicurare al nostro intestino del cibo probiotico e di qualità.

Le nuove cure contro l’autismo

La speranza è che l’autismo regressivo possa essere quindi contrastato attraverso farmaci atti a riequilibrare dal punto di vista batterico il plesso intestinale e aiutato ogni giorno, mediante una scelta oculata dei cibi più indicati per vivere meglio.
Senza mai dimenticarci che altri 2 fattori influiscono certamente con questo disturbo, ovvero quelli genetici e quelli ambientali (legati al contesto sociale dove si vive), sapere che dottori come Nicola Antonucci continuino a perseguire strade alternative, per affrontare il problema da un altro punto di vista, rincuora molto, soprattutto se esistono prestigiosi studi americani a confutare queste stesse tesi.

L’augurio è che le analisi sull’autestino possano aiutare molte famiglie ad affrontare meglio questo problema e che le nuove cure di questo tipo facciano nascere discussioni più profonde dell’interesse di sapere se Barron Trump è autistico o meno.

intestino-permeabile-autismo

Permeabilità intestinale e autismo

 

Il convegno sull’autismo, tenutosi a Bari, nelle giornate del 11 e del 12 Novembre, ha evidenziato ancora una volta il ruolo centrale dell’intestino sul nostro sistema cerebrale. Aver posto l’accento sulla importanza di recuperare la piena funzionalità del nostro apparato gastrointestinale e scongiurare situazioni di permeabilità dell’intestino, ci ha fatto sentire ancora più orgogliosi di far parte di questo progetto di armonia e benessere psicofisico, chiamato Heliantus.

Il nesso che mette in collegamento ciò che mangiamo con la nostra salute, non può che avvalorare ulteriormente il lavoro condotto ogni giorno dalla dottoressa Racanelli nel campo dell’idrocolonterapia e dell’iridologia.
Nella speranza di fare cosa gradita, riprendiamo parte della discussione che ha animato le 2 giornate baresi sull’autismo, sottolineando come anche in questo caso, sembrerebbe essere la qualità e la tipologia di alimenti che assumiamo a determinare una migliore o peggiore condizione del nostro organismo.

Il dottor Nicola Antonucci che ha presentato questo interessante evento, assieme ad altri medici e studiosi del fenomeno autismo, è tra l’altro spesso presente nel Centro Heliantus dove, previo contatto telefonico, sarà possibile fissare un appuntamento e conoscere i suoi metodi di cura.
Ora che sapete persino dove incontrarlo e come contattare l’esperto di autismo infantile, vi auguriamo una buona lettura.

Che vuol dire essere autistico?

L’autismo si manifesta come un grave problema nello sviluppo, caratterizzato da un deficit sul piano del linguaggio, una scarsa attitudine alla socializzazione e più in generale nell’apprendimento.  Da Circa tre quarti dei pazienti autistici mostrano segni di ritardo mentale e una grande percentuale di chi soffre di sindrome autistica presenta anche qualche forma di epilessia. Per ragioni ancora oggi non spiegate, l’autismo è molto più frequente nei bambini maschi che nelle bimbe. Altro fattore certamente rilevante è quello genetico, considerato il gran numero di persone imparentate tra loro che hanno richiesto cure per autistici.

Una particolare attenzione è suscitata, a livello medico e scientifico, a quella percentuale di fanciulli  che presenta uno sviluppo cerebrale regolare alla nascita, ma che nel corso degli anni sviluppa quei caratteri tipici della problematica. In questi casi si è soliti parlare di autismo regressivo, per indicare un processo di riduzione delle capacità  mentali. Si tratta di situazioni particolarmente dolorose per i genitori che osservano il proprio figlio peggiorare nel tempo, sia dal punto di vista delle proprietà di linguaggio che sotto il pianto del contatto visivo con gli altri che lo circondano.

La condizione dei genitori autistici è molto delicata, in quanto la crescita dei loro pargoletti è contrassegnata da sintomi tipici del disturbo, come l’involuzione nel parlare, nel giocare con gli altri e nelle interazioni interpersonali. Sono proprio questi gli esempi più significativi su cui la medicina nutrizionale indaga per cercare dei nessi alimentari tali da favorire lo sviluppo di comportamenti autistici.
Uno degli aspetti che destano più preoccupazione nell’ambiente medico, ma che spiegherebbero anche il maggior interesse del pubblico verso l’argomento, è l’aumento esponenziale dei malati negli ultimi 10 anni.

Si tratta di una crescita costante, che lascia intendere come lo studio delle attività autistiche sarà uno dei temi principali su cui dovrà riflettere il Mondo sanitario nel Mondo. Anche l’Italia mostra questa terribile tendenza ed i più importanti neurologi ed esperti di alimentazione e dieta, si confronteranno sempre più spesso per cercare nuove soluzioni.
Mentre sino a poco tempo fa l’autismo era considerata una patologia rara, in grado di colpire 4 individui ogni 10 mila unità. Ad oggi, stando ai più recenti studi condotti negli Stati Uniti d’America, l’incidenza dei casi è drammaticamente aumentata, passando a ben 35 casi ogni 10 mila abitanti.

Sono dati che, tradotti in percentuale, rivelano come il disturbo autistico sia cresciuto, negli ultimi anni, dell’800% . Altri studi parlano persino di 67 casi ogni 10000 persone, dati che suggeriscono di iniziare a parlare di autismo grave come ad una vera emergenza. Sembrerebbe che ogni anno vi è il 4% di pazienti autistici in più, rispetto a quello precedente.

Autismo come alterazione dell’apparato gastro-instestinale
Si è cominciato a parlare di questo legame, a partire dalla fine degli anni ’90, grazie ad un’analisi approfondita su di un gruppo di bambini che avevano sviluppato un autismo regressivo, durante la loro fase di crescita. Come è facile pensare, in questo studio veniva data un’enorme importanza a tutte quelle condizioni “esterne” che avrebbero potuto condizionare a tal punto l’organismo del bambino da farlo “cambiare” e regredire sul pianto lessicale, sociale e interpersonale.

I principali sintomi comuni a questi bimbi autistici erano:

  • dolori all’addome
  • diarrea
  • irritabilità intestinale

Inoltre, gli autori di questo test, mediante endoscopia, hanno potuto costatare l’esistenza di iperplasia nodulare linfoide e ulcere aftoidi, ovvero due sintomi inequivocabili di una mucosa infiammata. L’analisi dei dati ha suggerito come potesse essere una certa forma di infiammazione gastrica ad avere una certa influenza con l’arretramento nello sviluppo celebrale dei piccoli bimbi con disturbi dello spettro autistico.

Si era scoperto una corrispondenza quindi tra l’iperattività di alcuni bambini autistici con la qualità dei nutrimenti che assimilavano, responsabili dell’evidente alterazione delle mucose protettive interne che rivestono e difendono l’intestino. Del resto illustri scienziati e medici hanno confermato l’esistenze di un legame tra cervello e intestino.

Entercolite autistica

Si è coniato questo termine per marcare con maggiore insistenza come la malattia di bambini autistici potesse dipendere in qualche forma da quello che si verificava lungo il tratto gastrico e quindi il colon.

Le caratteristiche ricorrenti dell’apparato digerente di questi bambini afflitti da autismo di tipo regressivo risultavano fondamentalmente queste:

  1. L’epitelio intestinale rivela una infiltrazione linfocitaria anomala, decisamente più elevata del solito, persino superiore a quella che si può riscontrare tra i pazienti afflitti dalla malattia di Crohn.
  2. Riduzione dell’immonoglobulina di tipo A, con conseguente indebolimento della mucosa intestinale.
    Attività enzimatica compromessa, tale da rendere problematica la digestione di idrati di carbonio e favorire il cattivo assorbimento dei disaccaridi.
  3. Alcuni tipi di peptidi, solitamente presenti sulla superficie di assorbimento dell’intestino tenue, come la dipetidyl peptidasa IV o DPPIV) mostrano un funzionamento irregolare (in alcuni autistici mancano del tutto), provocando difficoltà digestive considerevoli di alcuni peptidi.
  4. Incremento della permeabilità dell’intestino e maggiore assorbimento di lattulosio.
  5. Percentuali decisamente più grandi di anticorpi IgA, necessari per digerire caseina e le altre proteine del latte.
  6. Presenza di solfatazione epatica decisamente più alta rispetto a quella di individui non autistici.

Di fronte ad un elenco così nutrito di sintomi in comune, appare evidente che l’intero quadro clinico lasci pensare ad un’evidente infiammazione della mucosa intestinale. Sappiamo bene come già per altri disturbi, come nel caso di disbiosi da candida albicans o provocata da altri batteri patogeni, una scarsa protezione immunitaria, associata al deterioramento della mucosa e della flora intestinale, può esporre l’organismo a infezioni intestinali e allergie alimentari.

L’assunzione di lieviti e la crescita di batteri aneorobici può così incrementare la produzione di tossine e generare possibili disturbi neurologici. Quello che accade è abbastanza semplice da spiegare e dovrebbe far riflettere coloro i quali considerano quello che mangiano solo come la causa del loro dimagrire o ingrassare.
Una carenza enzimatica, incluso quella di enzimi pancreatici e di diversi peptidi presenti sulla superficie di assorbimento dell’intestino tenue, può provocare una assimilazione difficile di certi elementi, in particolar modo, di peptidi.

La persistenza di macromolecole di origine alimentari irrita  fortemente le pareti interne allo stomaco, soprattutto quando si è già afflitti da ipersensibilità intestinale. Questa condizione a dir poco delicata, lascia presagire come possa innescarsi un effetto negativo a causa di specifiche proteine presenti in quello che mangiamo.

D’altro canto, l’elaborazione incompleta di peptidi alimentari genera nell’organismo la produzione di peptidi oppioidi, che ritroviamo in moltissimi casi tipici di autismo infantile. La debolezza intestinale in cui si trova il soggetto, facilita il passaggio di questi peptidi attraverso la mucosa, senza che alcun tipo di barriera contrasti questo tipo di “invasioni”.

La dieta antiautismo

Anche se di fatto non si può afferire con valenza scientifica che esista un regime alimentare che impedisca l’insorgere dell’autismo, di fatto possiamo essere certi che determinati cibi contengono proteine direttamente collegate con alcune allergie alimentari, in primis: latte e glutine.
L’attenzione va quindi rivolta a tutti quei pasti che contengono proteine come la caseina, lattoalbumina, lattoglobulina, gliadina, ordeina e secalina (tipica della segale).

I risultati sui bimbi con l’autismo sono stati considerevoli, visto che ogni qual volta venissero escluse dalle loro diete questi tipi di proteine, si è potuto assistere alla riduzione dei tipici comportamenti autistici. Non somministrando le pietanze “allergiche” si è costatato il miglioramento nella comunicazione e la maggiore predisposizione a socializzare con terze persone.

Questi studi hanno confermato come i bimbi che non assumevano ne caseina e ne glutine, mostrassero progressi considerevoli e non creassero alcun scompenso alimentare, sotto il piano dell’apporto proteico e dei micro nutrimenti. La spiegazione di tutto ciò è che la caseina si trasformava in peptidi oppioidi, raggruppati sotto il nome di casomorfina e che la il glutine mutava in altri peptidi tossici, chiamati gliadorfina.

La prova del nove si è avuta quando questi terribili peptidi sono stati riscontrati anche dall’analisi dell’urina effettuata su soggetti autistici di giovane età. Volendo classificare questo tipo di scelte alimentari, possiamo parlare quindi di una dieta chetogenica, quasi del tutto priva di carboidrati e glucosio, in cui l’apporto proteico è garantito dall’assunzione di pesce, carni magre e uova. Non proprio una dieta vegetariana, per intenderci.

Collegamento fra mucosa intestinale infiammata e attività cerebrali

Eccessive presenze di peptidi oppioidi nella pipì dei bimbi, che dimostravano di avere problemi di sviluppo, possono provenire da un complesso di circostanze sfavorevoli, alimentate, principalmente da una situazione di disbiosi intestinale e allergie ai cibi. L’aggravante genetica rappresenta quindi un fattore in più che spiega come persone con un intestino molto delicato, abbiano spesso anche casi di autismo di bimbi in famiglia.

Alla tossicità di questo tipo di peptidi si aggiunge anche la micotossina prodotta dai lieviti rimasti negli intestini di alcuni individui e i batteri tossici, generati  in eccesso. Quando si soffre di permeabilità è più facile che grossi quantitativi di tossine liposolubili, sovraccarichino il fegato di lavoro extra, al punto da non riuscire più a far fronte alle fasi di disintossicazione epatica. La carenza di  solfatazione, emblematica in coloro che soffrono di qualche forma di autismo, non fa altro che peggiorare la situazione.

In virtù di tutte queste considerazioni, appare legittimo parlare di un reale collegamento tra condizione dell’intestino e risposta neuronale quando si parla d’autismo in età infantile. Qualunque tipo di metodo propositivo, finalizzato a riequilibrare l’ecosistema intestinale compromesso, riscontrato nei bimbi, può risultare estremamente utile per curare l’autismo regressivo. Tra le azioni più valide per contrastare i problemi di sviluppo legati a questa atroce malattia, ricordiamo:

  • l’assunzione di funghicidi naturali,
  • cibi probiotici,
  • enzimi pro digestivi,
  • metodi di disintossicazione del fegato

I probiotici curano l’apparato cerebrale

Può essere questo il riassunto di questi studi, ponendo l’accento a come, questo tipo di diete chetogeniche, possano aiutare il trattamento anche di altri disturbi cognitivi, come PANS e PANDAS, ahimè sempre più diffusi nel pubblico in età prescolare. Si allude a problematiche come iperattività, dislessia o mancanza di attenzione ovvero di difficoltà cognitive che possono essere contenute e a volte risolte, grazie ad una dieta adeguata, ricca di grassi poli-insaturi Omega 3 e carente in carboidrati (grano) e glucosio.

Non è un caso se, in passato, si era già evidenziato un miglioramento delle condizioni di salute di pazienti epilettici e afflitti da schizofrenia quando sottoposti ad una dieta di tipo chetogenica, in grado di ridurre la permeabilità dell’intestino (in inglese leaky gut, letteralmente “intestino che gocciola”). La spiegazione dei benefici rilevati è legata al fatto che privando l’organismo di questa risorsa energetica fresca, lo si stimolasse a valutare soluzioni alternative, limitando la possibilità di sfociare in un attacco di crisi epilettica.