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Intolleranze alimentari e predisposizione genetica

 

Ancora un esempio di buona televisione da Rai 3. Dopo aver tesso le lodi di Presa Diretta, per il servizio sulla dieta Longo, è il turno di Report, condotto dalla bravissima Gabanelli. La puntata trasmessa domenica scorsa, in prima serata, intitolata “Il Genoma vien mangiando” è stata vista da oltre 2,2 milioni di spettatori, raggiungendo uno share televisivo superiore al 10,7%.

L’argomento  principale del servizio, firmato da Stefania Rimini, è stato lo stretto legame tra intolleranze ai cibi e il nostro patrimonio genetico. Si è spiegato approfonditamente, in appena 12 minuti che consiglio a tutti i lettori di Heliantus, cliccando nel link a fine paragrafo, come un’intolleranza a dati alimenti, come nel caso del glutine, ma anche del lattosio, possa dipendere non tanto da fattori esterni, ma dal nostro DNA.

I nostri geni stabiliscono così quali pietanze sono più utili al nostro organismo e quali più “pesanti”, una regola di cui dovremmo tenere conto, a meno che non vogliamo assistere ad un metabolismo lento, con tutto quello che questo può comportare in termini di sforzi intestinali.

 

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Il digiuno di un giorno fa bene

Lo sostengono prestigiosi dottori e genetisti, perchè è in grado di cancellare le informazioni negative interne alla cellula e di stimolare una migliore crescita cellulare. Soltanto un “regime calorico ridotto”, che perduri per un periodo superiore ai 2 giorni, potrebbe diventare qualcosa di più delicato da gestire, necessitando il sostegno di un personale esperto.

Per questa ragione la dottoressa Racanelli, grande conoscitrice di diete e studiosa degli allergeni, abbina ad ogni ispezione iridologia anche dei consigli alimentari, necessari per godere di successi più duraturi. Un digiuno di una settimana può apportare vantaggi sensazionali al corpo umano, legati ad una pulizia completa dell’intestino e l’eliminazione di tutte quelle tossine che vanno a intasare il condotto digestivo.

Gli effetti benevoli di un digiuno controllato sono notevoli e possono essere in parte paragonati a quelli dell’irrigazione intestinale prodotta quotidianamente, attraverso acqua dinamizzata e nel medio lungo periodo, a livello di tutto l’organismo, tramite idrocolonterapia. La delicatezza nell’intenzione di prolungare un digiuno per 3 giorni è connessa con il rischio di bruciare, oltre che massa grassa, anche una percentuale di massa muscolare. Di qui la necessità di farsi seguire da un’esperta di diete in grado di consigliare, oltre al giusto quantitativo di sali minerali, anche il necessario apporto di proteine che impedisca il “consumo del muscolo”.

Allergie e prove chinesiologiche

Nel Centro del Benessere del corpo e dell’armonia mentale più importante della Puglia, che risponde al nome di Heliantus, prima di ogni seduta d’iridologia vengono effettuati dei test chinesiologici per scoprire il grado d’intolleranza dei soggetti nei confronti degli alimenti, onde garantire che quello che introduciamo nella nostra bocca non si trasformi in veleno per il nostro colon.

Riuscire ad avere un quadro delle intolleranze alimentari è indispensabile per curare qualsiasi male, perchè il cibo è quello che ci serve per vivere, ma anche la causa del nostro soffrire, se non diamo importanza a quello di cui ci nutriamo. Così come il dottor Lucchini, durante la puntata di Report esaltava la validità di un test sul DNA, come sistema per scoprire i “cibi cattivi”, utilizzando il filtro dei nostri geni, anche le prove cinesiologiche possono dire moltissimo, in maniera più rapida e semplificata quali pietanze sono dannose e insegnarci che eliminandole dal nostro regime alimentare, non solo ridurremmo la quantità di massa grassa, ma aumenteremmo anche le possibilità di vivere meglio.

Il benessere attraverso i cibi buoni

genetica-e-alimentazioneNon è vero che esistono degli alimenti dannosi per tutti o alcuni che fanno sempre bene. La parola “dieta” e l’avverbio di tempo “sempre” non vanno molto d’accordo. Il cibo, a dispetto di quanto possa farci pensare il suono di questo termine, fa rima molto più con genetica.

Concetto espresso molto bene nella puntata “Il genoma vien mangiando”, in grado, tra l’altro, di spiegare come 2 individui, pur introducendo la stessa quantità di cibo e i medesimi alimenti, possono reagire diversamente, ovvero uno ingrassando e l’altro riducendo la percentuale di lipidi nel corpo.

La spiegazione di questi “strani fenomeni alimentari” è legata alla nostra evoluzione umana, in quanto figli degli stessi uomini primitivi che trascorrevano le proprie giornate muovendosi per cacciare animali o per raccogliere frutta dagli alberi. Un diario evolutivo che ha caratterizzato la giornata tipo, della specie da cui deriviamo, per milioni di anni, modificato soltanto in tempi recenti, quando l’essere umano si è “inventato” agricoltore e allevatore. Un tema questo, assai caro ai fruttariani, i quali sostengono, come l’uomo non si sia ancora adattato a questo cambiamento radicale di vita e risulti di fatto “intollerante”. La prova più concreta di questo “disadattamento” è data proprio dall’esistenza di variabili genetiche non ancora abituate a mangiare così tanta pasta o quantità così elevate di latte.

Siamo l’unico mammifero che beve un latte proveniente da un’altra specie ed è ormai acclarato come, una volta superata la primissima fase dell’infanzia, l’assunzione di lattosio possa ritenersi ininfluente, se non dannosa, per lo sviluppo del nostro corpo e la nostra sussistenza in quanto esseri umani.
Una volta compresi da quali cibi tenerci lontani a tavola, dopo esserci sottoposti ad un’analisi chinesiologica o ad un accurato test genetico, dovremo rispettare con rigore queste indicazioni. La nostra dieta della salute terrà in considerazione quindi del nostro essere ancora “primitivi” e poco evoluti, come agricoltori e della nostra ancora forte tendenza ad accumulare calorie, perchè inconsapevolmente vicini, ai nostri antenati di Neanderthal, soliti a camminare per giorni, prima di assumere un pasto.

La lentezza nel digerire determinati nutrimenti è la risultante di “intestini primordiali”, non progettati per mangiare in ogni momento e lavorare cibi così raffinati.
Sarà importante allora leggere il gruppo sanguigno e assecondare la nostra natura genetica, limitando anzi la quantità di cibo assunto, sperimentando il digiuno controllato. Solo in questo modo sarà possibile arginare lo sviluppo di intolleranze e ammalarci con sempre minore frequenza.

Per maggiori informazioni sulla pulizia dell’intestino tramite digiuno controllato, si prega di scrivere a info@heliantus.it

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Il costo della vita di un paziente

 


In quella che può essere considerata l’autostrada della vita di ognuno di noi, una grande parte del nostro stipendio annuale lo utilizziamo per curarci. Si calcola che un italiano spende mediamente 1800 euro l’anno per risolvere i propri problemi di salute. Si tratta di un prezzo il 14% più basso di quello speso dai pazienti francesi o tedeschi nello stesso arco di tempo. A livello territoriale, le regioni del centro Italia sembrano spendere più delle altre, anche se la provincia che spende più denaro in medicine e servizi sanitari, resta quella di Bolzano (Trantino Alto Adige).
Valutare quanto sia “giusto” spendere per le spese mediche è molto difficile, anche perchè uno degli assiomi più importanti, su cui si regge la nostra esistenza, dichiara che:
“la salute viene prima di tutto”.
Allora spendere un po’ di più per risolvere qualche problema fisico o qualche difficoltà psicologica è decisamente ininfluente se pensiamo al costo di un iphone 6s (pari a circa 700 euro). Meglio però guardare nel dettaglio queste spese che affrontiamo ogni anno per guarire da malattie, onde valutare quali voci incidano di più dal punto di vista economico e scoprire dove potremmo invece risparmiare.

I costi obbligatori

Esistendo i diritti di ogni malato, soprattutto dove il sistema sanitario è ancora pubblico, come nel territorio italiano, ci sarebbero anche dei doveri da rispettare. Tra questi vi è l’obbligo del pagamento del ticket per usufruire dei servizi di assistenza medica e quello legato all’acquisto di “farmaci non da banco”, presso le farmacie. L’utilizzo delle ricette a pagamento è ancora un metodo attivo in Italia, necessario per ricevere aiuti e cure ospedaliere. Un po’ come i costi legati alla revisione dell’auto o a quelli del passaggio di proprietà, si tratta di uscite economiche a cui ci siamo abituati, entrati nel “passaporto di ogni paziente”. Per nostra sfortuna però, il costo del denaro aumenta e i prezzi di pastiglie e medicinali cresce ad un ritmo sempre maggiore. Gli stipendi dei pazienti italiani sono per lo più stazionari e il potere di acquisto, valutato in termini di “rimedi per la salute”, diminuisce. Negli ultimi 10 anni, i pazienti italiani si sarebbero potuti permettere di acquistare il 10% in meno di medicinali. L’uso del condizionale passato è d’obbligo perchè, dati alla mano, i costi impiegati dai soggetti ammalati è aumentato, conseguenza diretta di una popolazione
più vecchia e tendenzialmente più fifona. Un po’ come il costo del carburante, la macchina del sistema sanitario, anche se usurata da una lotta intestina tra privatizzazione e difensori della Sanità Pubblica, è stata utilizzata da un numero sempre crescente di pazienti. Si tratta di un’autostrada tutta in discesa e con pedaggi, sotto forma di ticket e prestazioni mediche, sempre più esosi.

Spese mediche: dove si spende di più

Dando uno sguardo d’insieme, sfruttando un occhio panoramico, come quello della gopro, ad esempio, dovremmo distinguere dei costi più frequenti, da quelli più…alti. La differenza è notevole e consente di giudicare meglio il costo della vita di un paziente nel suo complesso. E’ meglio non fare confusione e buttare tutto nel bimby senza seguire alcuna istruzione, i risultati rischierebbero di essere imparziali. La visione analitica dei costi è quella raccomandata, perchè consente di prestare maggiore attenzione ad ogni singolo esborso e potrebbe aiutare a porre un freno alle uscite economiche, qualora ci rendessimo conto della loro minore importanza e di quanto incidano sul nostro stipendio.

Il costo, tutto sulle nostre costole

costi-sanitariL’analisi del sangue. Ha un prezzo al pubblico che oscilla tra i 10 e i 150 euro. Dipenderà ovviamente dalla completezza di questo test e da quanti valori decideremo di controllare durante l’esame emocromo. Di solito una visita, anche la più generale, dovrà comprendere lo studio quantitativo degli eritrociti e dei leucociti. Dati glicemici, percentuale di insulina nel sistema sanguigno e le transaminasi del fegato, sono tutti elementi molto interessanti, che potranno fornire preziose informazioni sulla qualità della salute di un paziente. Ognuno di questi esami prevede il pagamento di uno specifico ticket, fatto che determina l’aumento complessivo del prezzo di tutta la visita medica.

Certificato medico. Ha costi variabili, a seconda del dottore a cui ci si rivolge e della finalità di questa certificazione. Solitamente si richiede per poter accedere a Centri Sportivi o palestre e serve per garantire che l’individuo, intenzionato a praticare sport, goda di sana e robusta costituzione. Il costo di ogni certificato di natura medica è compreso tra i 30 e i 50 euro. Solitamente, in Italia, se ne richiede 1 ogni 4 anni ed essendo valido per un arco di tempo di 3 mesi, con un’unica visita è possibile ottimizzare i costi e utilizzare lo stesso foglio autentificato da un dottore, per più occasioni. Anche per prendere la patente sarà necessario possedere questo tipo di documentazione, rilasciato da una tra le Commissioni Mediche locali.

Ecografia. L’utilizzo degli ultrasuoni per sondare la condizione degli organi interni, largamente impiegata dai ginecologi per valutare lo stato di salute del feto durante la gravidanza, è un sistema utilizzato prevalentemente sulle donne. L’ecografia completa dell’addome ha un valore di mercato medio di 80 euro. In alcune città del nord Italia, Piemonte in testa, può raggiungere però i 150 euro. In questo senso, l’utilizzo dei motori di ricerca on line, grazie al lavoro svolto dai portali per la difesa dei consumatori, consentirà di trovare il centro più economico nella tua Regione. Per utilizzare questo servizio, clicca qui (http://www.altroconsumo.it/salute/diritti-del-malato/calcola-risparmia/esami-medici-confronta-i-costi). Ognuno di noi si sottopone ad un esame ecografico una volta, ogni 2 anni. La frequenza aumenta, ovviamente, ogni volta in cui un test di gravidanza segnala di essere rimasti incinta. Si tratta di un metodo decisamente sicuro e molto attendibile sul piano dei risultati. Risparmiatevi quindi il costo di una questa, qualora decidiate di fare causa per “procurato allarme maternità”.

Elettrocardiogramma. In questo caso si dovrà spendere di più. Il cuore è l’organo che permette ad ogni paziente di sopravvivere ed i costosi macchinari impiegati per i controlli cardiologici, giustificano un prezzo maggiore di questa riproduzione grafica dell’attività elettrica del centro nevralgico del corpo umano. Sono molti i centri ginnici che richiedono agli iscritti di presentare i risultati della classica prova di sforzo, importantissima soprattutto in caso di voglia frequentare con assiduità la sala attrezzi. L’Ecg costa circa 60 euro a cui, in caso di attività sportiva, dovranno aggiungersi anche i 30-50 euro del certificato medico, di cui si è già parlato precedentemente. Sono i più piccoli coloro i quali si sottopongono più spesso all’elettrocardiogramma, sia perchè il calcio, si sa, è lo sport più praticato nella nostra nazione e sia perchè i medici dei Centri di Football richiedono una prova del superamento del test di sforzo ogni anno. Questo alimenta un business abbastanza importante, autorizzato dallo Stato, in nome della “salute dei bambini”. Un sistema un po’..subdolo e costoso che sembra riproporre quello che regola ogni atto notarile in Italia, caratterizzato da una forte speculazione.

Pulizia del colon. Tra le spese mediche più importanti vi è quella di una seduta d’idrocolonterapia. Anche se si tratta di una pratica meno frequente rispetto altri esami medici, come quello delle urine o della salute dentale, in realtà risulta in forte crescita, anche in Italia. Dopo una diffusione della cultura del lavaggio intestinale dall’oriente verso i Paesi Occidentali, grazie anche alla forza mediatica delle parole dei Vip che hanno dichiarato di sottoporsi a trattamenti di idropulizia intestinale, moltissimi italiani se ne sono innamorati. Purtroppo però se vuoi sapere quali sono i costi dell’idrocolonterapia scoprirai che sono ancora piuttosto alti, a causa dei prezzi ancora elevati delle macchine necessarie per eseguirla in maniera sicura e igienicamente impeccabile. I centri di idrocolon autorizzati e certificati, come il Centro Heliantus, non sono ancora molti su territorio italiano e non è un caso se vengono da tutta Italia sino a Bari per sperimentare tutti i benefici che questa cura, seppur costosa, apporta. Per dare un giudizio più ponderato però rispetto al valore economico del trattamento, va considerato però un aspetto, decisamente rilevante. Il fatto che questa terapia che consente al tubo digestivo di liberarsi delle scorie alimentari, fonti di muffa e malatti, sia ancora considerata parte della “Medicina Alternativa”, umilia il lavoro dei professionisti che la praticano con impegno e l’intelligenza di tutti i pazienti che hanno pagato per un ciclo di sedute. Di conseguenza, seppure i risultati confermano sempre più come l’idrocolon terapia funzioni, la percezione esterna di un soggetto è che “sia costosa”, semplicemente perchè non lo fa un dentista o un ginecologo. Ogni qual volta un odontoiatra chiede 100 euro per una visita di 10 minuti o un dottore laureato in ginecologia domandi 150 euro dopo aver fatto una decina di domande generiche sull’apparato riproduttivo di una paziente, si considera sempre tutto “giusto” e per nulla costoso. Anche quando un dottore “ufficiale” dà semplicemente informazioni, senza risolvere minimamente il problema del soggetto che si sottopone alla visita, richiede un compenso, in ogni caso più costoso di quello di una seduta finalizzata alla pulizia del colon, che comunque produrrà risultati evidenti sulla nostra salute. Occhio quindi a valutare gli 80 euro spesi per ogni trattamento d’irrorazione intestinale come un prezzo eccessivamente alto, quando altri “professionisti della parola salute” richiedono cifre pazzesche, ma offrendo davvero poco in cambio. Una cosa è il costo di un defibrillatore, altro è quello di una devitalizzazione, a cui seguirà, nel 30% dei casi, un’ulteriore visita dal dentista, per risolvere, chissà perchè…problemi dentali sempre nuovi.
Non si tratta quindi del classico “specchietto per allodole”, ma di un sistema efficacie per liberare il corpo dalle tossine, portando a benefici diretti sulla qualità di pelle e capelli. Non è un caso se le donne, soprattutto i personaggi pubblici di cinema e televisione, si sottopongono a questo metodo curativo. Più che per il prezzo, forse reputo più giustificato il timore per eventuali dolori legati all’idrocolon, ma anche in questo caso, l’accusa non si reggerebbe in piedi. Basta chiedere a qualcuno che ha già provato l’inserimento del piccolissimo tubicino necessario per irrigare d’acqua il colon per accertarsi di quanto sia assolutamente indolore. Trattandosi di un sistema con elevate percentuali di successo, attraverso cui si sono riusciti a curare anche i casi più ostici di stipsi, realmente “cementificati”, vale la pena provare e spendere quanto richiesto. Lasciarsi ingannare però da kit “fai da te” che promettono un “perfect-colon” però no. Mettere un tubicino nell’ano e collegarlo con il bidet di casa, seguendo le indicazioni scritte su di un libretto delle istruzioni, non è la stessa cosa di seguire un trattamento presso Caneschi, in Toscana o la Racanelli, in Puglia. Un clistere non permette affatto quel doppio movimento dell’acqua, in entrata, ma anche in uscita, che permettera di “scrostare” le pareti intestinali dalle impurità.
Facendo bene i calcoli, tra medicine risparmiate e una “spesa meno calorica”, seguendo un ciclo completo di idrocolon terapia, nell’arco di 2 anni, potrai persino risparmiare qualche soldino. Altro che “idropulizia del portafogli“…

Altri costi di salute

Ci sono poi usa serie di esborsi che influiscono su quanto spendiamo in un anno in “medicina”. L’utilizzo del computer sui posti di lavoro e la diffusione degli smarphone nella popolazione più giovane sembra infatti aver peggiorato i problemi alla vista degli italiani. Oltre il 70% dei nostri connazionali dimostra di avere difficoltà nel leggere perfettamente. Anche se non tutti questi soggetti hanno intenzione di porre un freno ai propri disturbi visivi, soprattutto per non rovinare il loro aspetto estetico, la delle lenti da vista è in costante crescita. Anche se il costo delle lenti è circa il doppio più alto di quello degli occhiali da vista, il bisogno di “nascondere” agli occhi degli altri il proprio problema, spinge sempre più italiani all’acquisto di questi strumenti per correggere sia la miopia che l’astigmatismo. In realtà sono gli individui astigmatici quelli che utilizzano maggiormente le lenti, perchè i miopi ricorrono spesso all’intervento chirurgico mediante lazer, nella speranza di correggere definitivamente i problemi alla vista. Il problema delle lentine da vista è che, viste le dimensioni e la loro precaria stabilità sul bulbo oculare, spesso si staccano dalla retina e si perdono. Ricomprarle più volte nell’arco di un anno diventa molto dispendioso, anche perchè hanno un prezzo di 400 euro per paio. Non proprio il costo degli infissi, ma certamente un bella batosta sulla nostra economia.

Medicine per vivere meglio

La nostra vita, non ci stancheremo mai di dirlo, è strettamente connessa con quello che mangiamo e passa attraverso il nostro tubo digerente. L’alimentazione si rivela infatti la migliore cura per non ammalarsi, ma occorre prestare molta attenzione per essere sicuri che quello che mettiamo sotto i nostri denti sia sano per l’organismo. Seguire una dieta equilibrata permette di scoprire come le intorreranze alimentari ed avere un ciclo di vita con meno ricoveri in ospedale. Meglio quindi fare una spesa più cara e mangiare di meno, ma essere certi della qualità degli alimenti. Cerchiamo lo zenzero al mercato, sperimentiamo l’uso della quinoa e dello zafferano nei nostri piatti. L’apparato gastrointestinale ci ringrazierà e con lui anche il sistema nervoso. Statene certi. Inutile cercare l’offerta sulla confezione da 1 kg di zucchero se quell’elemento bianco che stima per acquistare sarà da intralcio alla nostra circolazione sanguigna. Meglio impegnare qualche euro in più, ma comprare glucosio di qualità, non trattato e quanto più grezzo possibile. Ma l’assurdità del sistema alimentare è tutta qui: un cibo più grezzo e quindi più naturale costa più di uno lavorato da un’industria.
Pensiamoci quando facciamo la spesa e non ci meravigliamo se qualche paziente che fa urinocoltura o digiuno, a volte vive molto meglio di coloro i quali spendono gran parte del loro stipendio in cibi scadenti e medicine.

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La salute in un bicchiere: acqua dinamizzata e irrigazione intestinale

 


Acqua è vita. Non è solo un modo di dire. Con questa affermazione si riassume il segreto grazie al quale, dopo migliaia di anni di sfruttamento delle risorse, l’uomo non si sia ancora estinto.
Siamo tutti coscienti del benessere che può generare il consumo di acqua sul nostro organismo, ma forse non tutti sanno il perchè bere un’acqua dinamizzata possa apportare grandissimi vantaggi al nostro sistema immunitario.
Come la stessa parola lascia pensare l’acqua resa dinamica è una risorsa “viva”, capace di arricchire il nostro sangue con proprietà difficilmente riscontrabili in un’altra acqua stagnante. Gli effetti benevoli di questa risorsa idrica sono legati all’energia racchiusa in questo liquido. Per ottenere un’acqua dinamizzata non si deve far altro che imitare la natura e riprodurre, per certi versi, il processo con cui l’acqua arriva dal ghiacciaio di una montagna sino a valle. Quando l’uomo non interviene attraverso dighe o altri sistemi di canalizzazione artificiali, rovinando l’equilibrio della natura, l’acqua giunge dalla cima delle montagne, sino in pianura, percorrendo un percorso accidentato, fatto di sassi e altri ostacoli naturali che ne deviano il corso. Un torrente non è certo un canale dritto, lungo il quale l’ottima acqua di montagna, scorre senza subire interruzioni. In pratica l’acqua allo stato naturale risulta già “dinamica”, perchè decisamente migliore dal punto di vista delle qualità organolettiche, quello che accade nei torrenti, si scontra con pietre e argini naturali a gran velocità. Questo processo porta alla vaporizzazione delle molecole d’acqua, a causa dell’impatto su questi ostacoli e ne favorisce l’ossigenazione. Non è un certo un mistero come l’acqua di una sorgente, che proviene da cascate e rapide, sia qualitativamente superiore ad una qualsiasi altra acqua presa a monte e bevuta a valle. Non parliamo poi di come un’acqua imbottigliata, per logiche produttive e quindi per velocizzare la catena di lavoro, sarà sempre più scadente di una bevanda dinamizzata naturalmente.

Dinamizzare l’intestino

Sappiamo come la maggior parte dei problemi che riguardano il colon e l’apparato digerente derivino da un cattivo funzionamento della peristalsi. I mancati movimenti intestinali che dovrebbero mantenere “attivo” ed energeticamente efficiente l’intestino, causano il ristagno di scorie alimentari tra le pareti del colon. Possiamo ben immaginare le conseguenze negative che può avere un intestino, per così dire, “poco dinamizzato” sulla capacità di espellere le tossine dal nostro corpo. L’accumulo coatto di funghi e muffe nel tubo digestivo, a causa della poca vitalità e reattività del corpo, è una tra le ragioni più comuni per cui ci ammaliamo. Attraverso la pulizia dell’intestino, che avviene egregiamente attraverso l’idrocolonterapia , possiamo trovare una risposta ai nostri mali e rimetterci sulla carreggiata del benessere fisico. Il sistema dell’irrigazione delle vie intestinali permette il rimescolamento dei residui di cibo rimasti intrappolati tra le anse del tubo digerente e riesce, grazie al getto d’acqua che “scrosta” le pareti da quei cibi sedimentati negli anni, fonte di potenziali intossicazioni. Possiamo dire che, sotto certi punti di vista, l’acqua dinamizzata funzioni come un’idrocolonterapia orale.

Idrocolon terapia dalla bocca

Se la pulizia dell’intestino non fa altro che ovviare a degli errori alimentari, legati ad abitudini sbagliate per perseguiamo a tavola negli anni, allora perchè non aiutare il nostro corpo a pulirsi già “a monte”, incominciando a scegliere la migliore acqua per il nostro corpo?
Iniziando questa buona abitudine, ci si renderà subito conto di come sia decisamente più digeribile e leggera, perchè molto più ossigenata di quella che possiamo trovare in bottiglia, tra gli scaffali del supermercato. Una bibita dinamizzata in modo naturale porta salute nel nostro intestino e previene la cura di molte malattie. Essendo la prevenzione la cura più efficacie, possiamo sostenere che bere risorse idriche più dinamiche, può aiutare a farci stare meglio. Se, come al solito, saremo in grado di abbinare a questa pulizia orale, anche il lavaggio intestinale tramite idrocolon, ci assicureremo un elisir di lunga vita naturale, senza alcuno sforzo o sacrificio economico.
Si sa che l’uomo non potrebbe vivere senza acqua più di 80 ore, immaginiamo quanto potrebbe guadagnare in termini di salute se utilizzasse acqua dinamizzata? Pensate a quanti problemi di stipsi si riuscirebbero ad evitare e quindi risolvere, semplicemente bevendo un’ottima acqua, come questa, con regolarità?
Una considerazione in più va fatta a tal proposito, perchè quando si parla di malattie dell’intestino non si può pensare a malesseri completamente avulsi dalla condizione di salute del nostro sistema nervoso e celebrale. L’interessantissimo lavoro del dottor Antonucci sull’autismo infantile, perseguito anche nel Centro Heliantus di Bari, è la dimostrazione più lampante di come i disturbi dell’apparato gastrointestinale siano in stretta connessione con il cervello. La scelta di cibi sani e di un’alimentazione equilibrata condiziona positivamente la nostra qualità celebrale e l’armonia nervosa che guida il nostro fisico.

Alcuni metodi per eseguirla a casa
In caso si voglia procedere ad un’idrocolon orale casalinga la prima operazione da fare sarà quella di potenziare l’acqua. Per fare questo dovremo agitarla e assumerne almeno 2 litri al giorno, oltre a soddisfare un elevato consumo di frutta e verdura cruda. Il lavaggio interno del colon è dato quindi dall’introduzione di cibi salubri e di un’acqua a basso residuo minerale. Non si possono ricevere gli stessi benefici di una dieta crudista, senza garantire ogni giorno il corretto apporto di liquidi “potenziati”, dall’azione di scuotimento. Lo stato di salute dell’intestino tenue percepirà grandi benefici e assieme ad esso, anche tutti gli altri organi interni.

Pro e contro di questa pratica
Non può dare risultati certi, se il soggetto non verrà costantemente seguito da un esperto nutrizionista. Bisogna dare benessere e frutta e vegetali non cotti possono darlo, ma a patto di:
ingerirne le giuste dosi,
nelle combinazioni più indicate
in un arco di tempo ben definito

Si tratta di un regime alimentare che va disegnato su misura e non improvvisato su due piedi; compito che solo a professionisti di alimentazione naturale e biologica potranno garantire.
Non illudiamoci quindi che con delle piccole diete improvvisate e bevendo molta acqua possiamo raggiungere gli stessi risultati di pulizia nell’intestino che possiamo raggiungere in un centro specializzato di idrocolonterapia. Se il prezzo dell’idrocolon orale sono decisamente più bassi dei costi di una seduta d’idrocolonterapia una ragione ci sarà. La garanzia dei benefici di un trattamento terapeutico così completo, come quello del lavaggio intestinale, non sono minimamente paragonabili con quelli dell’idrocolonterapia orale.
Il maggior prezzo di questo eccellente trattamento, rispetto ad un metodo come, ad esempio, “prakshalana” indiano con sale è sotto gli occhi di tutti.

  1. Consente di disinfiammare l’organismo da qualsiasi fonte d’irritazione
  2. Facilita la soluzione di fenomeni di costipazione
  3. Risolve problemi di meteorismo e gonfiori all’addome
  4. Rafforza l’intero sistema di difese del corpo

Ciò non toglie che bere ogni giorno acqua dinamizzata e sottoporsi a lavaggi di idrocolon migliorerà ancor più la condizione di salute dell’individuo malato, proiettandolo in una “spirale del benessere”.

I benefici dell’azione congiunta tra acqua potenziata e idrocolon

  • Migliore digestione e assimilazione delle sostanze nutritive
  • Rende più efficacie il sistema di sudorazione del corpo
  • Pulizia assoluta delle scorie dall’intestino
  • Ottimo rimedio naturale contro i diverticoli e gastrite
  • Miglioramenti nella risposta dell’organismo nel combattere virus e agenti esterni
  • Idratazione più completa, pelle più giovane e sana
  • Freschezza su gambe e volto
  • Riequilibrio della diuresi, minzione regolare ed evacuazione sistematica delle tossine
  • A seguito dell’acquisto di un sistema per deionizzare l’acqua in casa, si ottiene l’abbattimento dei costi ambientali, legati all’acquisto dell’acqua in bottiglia

Che cosa è la dinamizzazione

Questo processo, consiste nello scuotere l’acqua in maniera vigorosa. E’ una dinamica assai nota nella medicina omeopatica, essendo una delle tecniche più diffuse con le quali se ne producono i farmaci. Il risultato di agitare vivacemente l’acqua permette sia un aumento dela variazione termodinamica che una maggiore conducibilità dello stesso liquido.
“Sbattendo” l’acqua la si stimola, eccitandone le molecole. Questo consente di ricevere energia e quindi liberarla, mediante uno scambio di calore. Esistono scienziati che hanno dedicato una vita intera allo studio delle informazioni trasmesse attraverso i passaggi di stato dell’acqua e i suoi movimenti. Si tratta di analisi basate sull’importanza della forma a spirale, che ritroviamo non a caso, sia nell’irregolare corso d’acqua di un torrente, che nel DNA di ognuno di noi. Alludiamo a studiosi come Masaru Emoto, ma anche Schauberger e Ducatillon che sostenevano come a seconda della forma assunta dalle molecole dell’acqua e in funzione del fatto che fossero quanto più simili ad una spirale, potessero trasmettere informazioni migliori al nostro organismo.
Attraverso una forza meccanica, applicata sull’acqua è possibile quindi comunicare salute per tutto sistema circolatorio. Pensiamo a come attraverso vene e capillari scorra oltre il 92% di acqua e come questa possa influenzare il metabolismo, trasportando elementi vitali verso gli organi di tutto il corpo. Il colon wash sfrutta proprio questi principi, riuscendo a stimolare la peristalsi, grazie all’irrigazione di tutti i tessuti.
Non si può parlare in Omeopatia di dinamizzazione se non si parla anche di diluizione dell’acqua. Si tratta infatti dell’altro grande principio su cui si basa la produzione di tutte le medicine omeopatiche. Come è facile intuire, ancora una volta la protagonista di questo processo è l’acqua, essendo inserita in ingenti quantità, durante tutte le preparazioni di natura omeopatica. La presenza di questo liquido stempera l’azione aggressiva del principio naturale, scongiurando gli effetti collaterali associati alla sua assunzione ed evitando le temute controindicazioni a cui sono soggetti di solito i farmaci sintetici.
In omeopatia si cerca di far recuperare all’acqua utilizzata nelle soluzioni mediche la sua dinamizzazione naturale, attraverso lo scuotimento del prodotto diluito.
A seconda del numero degli scossoni prodotti si distinguono medicine a bassa o altissima dinamizzazione. Il range può variare dalle 9 alle oltre 200 dinamizzazioni che consistono nello sbattere la soluzione dall’alto verso il basso, per un tratto molto breve, inferiore ai 25 centimetri, mediante movimenti abbastanza ravvicinati. Esistono delle “vitalizzazioni d’acqua” che avvengono ancora in maniera manuale, anche in grandi aziende di omeopatia di fama mondiale, a testimonianza di come il fattore “frequenze energetiche” legate al movimento eseguito dall’uomo, anziché da una macchina, possa dare più valore terapeutico alla medicina.

Come si fa l’acqua dinamizzata?

Il modo più semplice per ottenere l’acqua viva (altro modo con cui viene chiamata) e produrla anche a casa, è quella di utilizzare di devaja. Si tratta di un dinamizzatore di qualità che consente di dinamizzare l’acqua, consentendo una pulizia interna del corpo, a tutto vantaggio del rafforzamento del sistema immunitario. Un dispositivo per potenziare l’acqua servirà a curare molti disturbi, proprio come ipotizzato tanti anni fa dal “mago austriaco dell’acqua” Viktor Schauberger. Anche la bacchetta magnetica, utilizzata per ionizzare l’acqua è facilmente acquistabile anche online. Sono tanti gli store di naturopatia dove si compra questo strumento in grado di trasformare acqua da rubinetto in acqua dinamizzata. Il funzionamento dell’oggetto è molto semplice e sfrutta il principio per cui, il mancato equilibrio tra ioni positivi e quelli negativi crea problemi di salute. Capire dove si trova quindi è il primo passo che possiamo fare verso il benessere e l’armonia.

Gli effetti negativi degli ioni positivi

ioni-positivi-in-casaNel nostro Mondo ipertecnologico la grande mole di elettrodomestici, oltre a facilitare la nostra vita quotidiana, potrebbe arrecare più di un fastidio. Pensiamo ad esempio al grande quantitativo di ioni positivi che vengono liberati nell’aria da forno a microonde, condizionatori d’aria, robot automatici da cucina ecc…E’ dimostrato come la presenza di un aria “viziata” dalla presenza di così tanti ioni positivi possa arrecare disturbi di attenzione e favorire l’indebolimento generale del corpo, peggiorando non solo la qualità della nostra vita, ma anche le nostre abilità lavorative. Poter contare su ioni negativi vuol dire dare un sostegno importante all’organismo e ricevere ripercussioni positive anche in termini di umore. Sapere dove comprare l’acqua dinamica e i siti in cui acquistare la bacchetta per magnetizzare la bevanda più importante per la nostra sopravvivenza, significa garantire un numero maggiore di sorrisi.

L’acqua più preziosa
Pur non potendo garantire la validità di questo sistema, è giusto spendere qualche parola sull’acqua diamantina. Molti pazienti che si sottopongono a trattamenti di idrocolon ci chiedono spesso lumi sull’acqua diamante, domandandoci se questa funziona o si tratta solamente di una bufala.
Una risposta assoluta non l’abbiamo ancora, bisognerebbe sperimentarne gli effetti. In compenso possiamo però dire che l’ha ideata e come è possibile produrla a costi davvero contenuti. Questa bevanda pura è frutto del lavoro di Joel Ducatillon che ha inventato un tubo in vetro, a cui ha dato il nome DNA 850, diffuso in tutto il Mondo a partire dalla seconda metà degli anni ’90. Il funzionamento di questo strumento è un po’ particolare ed è reso possibile dalla strana conformazione del tubo. Questo infatti ha tenuta stagna ed è caratterizzato dalla presenza di svariate spirali luminose che svolgono un compito di ricettacolo delle acque comuni, trasformandole in acque Diamante. Questo strumento sfrutta la grandissima forza energetica di cui è dotata la risorsa idrica, soprattutto quando è pura e dinamica. Da quello che affermano i suoi sostenitori, bere un’acqua di questo tipo dovrebbe provocare degli effetti positivi sull’ego, producendo effetti sulla psiche del soggetto che la beve, anche nel medio e breve periodo.
Il risultato diretto più evidente dovrebbe essere quello di abbattere i blocchi e livellare i disequilibri emotivi nel subconscio, creando una duplice sensazione di leggerezza e armonia.
L’opinione di molti lettori di Heliantus è molto positiva, anche perchè si tratterebbe di un’acqua che di rigenera. Conservandone una piccola parte e miscelandola con quella che esce dal rubinetto, dopo averla fatta riposare solo per 24 ore è possibile bere un bottiglia intera di acqua diamante e quindi a ripetere questo ciclo virtuoso praticamente all’infinito. Un’acqua salubre dunque, ad un costo decisamente limitato. Occorre a questo punto sperimentarla e capire sino a dove l’effetto placebo potrebbe essere in grado di “falsificare” la percezione reale dei suoi effetti.

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Lo studio sui bambini autistici del dottor Antonucci

 


Tra i più importanti collaboratori del Centro Heliantus di Bari vi è il dottore Nicola Antonucci, da sempre impegnato nello studio e nella cura dell’autismo infantile. La centralità dei fattori nutrizionali nel manifestarsi dell’autismo ha creato un evidente sintonia tra i trattamenti del dottore e dell’esperta di iridologia, nonché operatrice di idrocolonterapia, Rosa Angela Racanelli.

Questa collaborazione professionale ha permesso di evidenziare ancora di più come la nostra dieta alimentare possa influenzare non solo disturbi intestinali, ma condizionare lo sviluppo di patologie neuronali, come viene tradizionalmente considerato l’autismo.

Questo articolo vuole rappresentare un omaggio all’intenso lavoro portato avanti da Antonucci e avvicinare i lettori del nostro blog alla scoperta di un punto di vista “rivoluzionario” nella cura dell’autismo nei bambini. Molto probabilmente è proprio qui la causa delle tante critiche che ricevono gli studi su autismo e alimentazione, perchè vanno a intaccare gli interessi economici e quindi in un certo senso il potere della medicina classica e il suo dominio anche sul piano dell’informazione.

L’efficacia dell’idrocolonterapia nel trattamento della pulizia dell’intestino e quindi nella cura di problemi di infiammazione connessi con l’autismo ha avvicinato sempre più il dottor Antonucci al centro Heliantus, al punto da elaborare la convinzione che tra i vari vantaggi l’idrocolonterapia aiuti a guarire dall’autismo.

Malattia del corpo e non della mente

La tenacia con cui alcuni dottori hanno cercato di approcciarsi in maniera differente allo studio dei disturbi autistici ha permesso di superare definitivamente l’ipotesi che l’autismo nei bimbi avesse un origine psicologica o dipendesse esclusivamente da fattori legati ai geni. La conclusione a cui sono giunti prestigiosi medici è che la genetica possa influenzare la sua manifestazione, ma sempre in combinazione con cause di natura ambientale.

Che cos’è l’autismo

Il dottor Antonucci lo definisce come una encelofapatia multisistemica, la cui presenza è legata a svariati fattori. Tra le caratteristiche principali si ritrovano le disgregazioni immunologiche e di tipo infiammatorio, ma anche alterazioni ed ossidative e dovute ad un’esposizione a sostanze tossiche ambientali. Sono molte le metodologie sperimentali avanzate nella cura e trattamento dell’autismo che vi ritrovano delle connessioni tra bambini malati, cibi che mangiano e situazioni ambientali a cui vengono esposti.

Si tratta di un disturbo biologico che riguarda il cervello, un danno evidente che si può osservare attraverso lo studio nuoronale e analizzando il funzionamento dei neurotrasmettitori di questi neuroni.
In realtà, non potendo studiare direttamente i cervelli dei bambini, come si fa con altri organi, mediante biopsia, si può realizzare degli studi su infanti, solo post mortem. Non esiste di fatti una biopsia celebrale e allora le ricerche possono essere svolte solo a decesso avvenuto.

Si è confrontato lo stato dei neuroni nei bambini sani e nei fanciulli colpite da autismo infantile, concentrando le maggiori attenzioni verso la zona del cervelletto.
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Nella foto è evidente la differenza tra un cervello sano e quello di bambino con autismo. Si nota la grande riduzione del numero di cellule nervose, mentre di contro risulta aumentata la parte “bianca”, ovvero quella ricca di cellule infiammatorie, costituite da cellule della microglia.

Queste cellule si comportano come baby sitter nei confronti dei neuroni. Aiutano loro a svilupparsi, sostenendoli nella fase di crescita. Quando il numero delle cellule della microglia aumenta troppo può essere molto dannoso per l’organismo perchè producono sostanze assai negative per i neuroni. Il dottor Vergas, attraverso i suoi studi sui sintomi di autismo, ha notato che una particolare citochina infiammatoria, definita interferone gamma, è colpevole di aggravare le infiammazioni. Dalle analisi condotte sui bambini autistici, il livello di queste citochine è risultato essere 232 volte più alto che nei bambini normali.

Si parla quindi di attivazione di microglia, come a una tra le maggiori cause di autismo.
Non si tratta pertanto di un’infiammazione primaria, ovvero partita dal cervello, ma proveniente da altri organi che, producendo sostanze infiammatorie, quando giungono sulla microglia la fanno letteralmente impazzire, inducendola a produrre sostanze altamente tossiche per neuroni.

Il dottore Blaylock, importante neurochirurgo, nonché nonno di bimbo autistico, ha svolto numerosi test per autismo, le cui informazioni sono facilmente rintracciabili anche su internet e in maniera assolutamente gratuita. Egli parla di un possibile meccanismo con cui la microglia si attiva nei casi di autismo. Per microglia si ricorda il riferimento a cellule che a riposo sostengono la crescita neuronale e proteggono cellule nervose.

Il problema per l’organismo nasce quando vengono attivate, perchè producono citochine infiammatori e radicali liberi. Questi ultimi sarebbero sostanze molto ossidanti, il cui funzionamento è molto simile a quello dell’ossigeno. Alla stregua di come l’elemento “O” aggredisce il ferro, creando ruggine. Allo stesso modo, i radicali liberi, ossidano le cellule danneggiandole, producendo, fatto ancora più pericolosa, un neurotrasmettitore tossico : il glutammato.

Che cosa attiva la microglia?

Seconodo Blay questo processo avviene quando vi è la presenza di stressossidativo, di metalli pesanti nel corpo o a seguito di un’infiammazione. Potrebbero essere queste le vere cause dell’autismo.
Per stresso sidativo si intende l’incapacità dell’organismo autistico di tenere sotto controllo l’azione tossica dell’ossigeno che, come abbiamo visto, non serve soltanto per sopravvivere.

Quando infatti l’ossigeno viene usato dai tessuti per produrre energia si verifica la liberazione di sostanze ossidanti che rischiano di uccidere la cellula. La cellula quindi predispone dei processi metabolici, con funzione antiossidante, necessaria per contrastare questo processo di ossidazione, proprio come avviene quando si vernicia il ferro per scongiurare la creazione di ruggine.

Immaginate quello che accade con una mela. Se la tagliamo a metà e la lasciamo reagire all’aria per soli 30 minuti, si noterà l’annerimento delle sue superfici. La mela è soggetta ad ossidazione, perchè sottoposta all’azione ossidante dell’ossigeno. Se invece avessimo la premura di spremere del limone sulle parti esterne della mela potremmo “bloccare” il processo di ossidazione e quindi scongiurare che diventi marrone. Di fatto si utilizzano le proprietà stress ossidanti dell’agrume giallo per evitare lo stress ossidativo sulla metà mela rimasta aperta.

A livello umano potremmo dire che, in una condiziona di salute, l’organismo produce continuamente del “succo di limone” per tenere tutto sotto controllo. Quando invece il metabolismo è troppo debole per riuscire a combattere i radicali liberi, allora si crea uno stress ossidativo e la conseguenza più diretta è la sofferenza cellulare.

Gli agenti che creano stress ossidazione

Di sicuro fanno parte di questa lista “piombo e mercurio”, elementi molto ossidanti, proprio come l’ossigeno. Quando la microglia è attivata in un bimbo malato di autismo, anche lieve, si produce glutammato o acido chinolinico. In ogni caso si attivano i ricettori del glutammato, dando origine all’ipereccitamento nelle cellule nervose e creando un varco enorme di ioni calcio nelle cellule. La conseguenza di tutto ciò è l’iperattività elettrica dei neuroni e un conseguente affaticamento neuronale che prima porterà i neuroni a gonfiarsi e poi a scoppiare.

Nell’autismo infantile avanzato avviene una grande perdita di neuroni. Le prime cellule soggette a questa “esplosione” sono proprio quelle più grosse, come cellule del purkinje.

L’Infiammazione di fatto proviene dal sangue e quando passa la membrana ematoencefalica, che impedisce il sopraggiungere di sostanze tossiche al cervello, si attiva la microglia, segno del passaggio di elementi altamente dannosi. Queste sostanze sono di solito il TNF alfa ( acronimo di tumor necrosis factor), l’interferone, interuchina 1 e 2. Gli studi svolti per spiegare che cosa è l’autismo, hanno dimostrato invece come la interuchina 4 e 5 abbiano proprietà protettive, cercando di sedare l’infiammazione.

Autismo multisistemico e cibi

Si parte dal presupposto che siano molti gli organi che risultano alterati quando si effettuano dei controlli su bimbi con autismo. Sembrerebbe che i piccoli autistici mostrino una frequenza più alta di asma e allergie e nell’80% dei casi studiati, hanno evidenziato una qualche forma di infiammazione intestinale!! Altri problemi diffusi tra i bimbi con autismo sono: disturbi alla tiroide, esofagite, gastrite e alterazioni ormonali a livello sessuale.

Il dottor Antonucci e il gruppo di medici che hanno aderito al protocollo DAN, ritiene un errore considerare l’autismo soltanto una malattia genetica, come invece sostiene la stragrande maggioranza dei ricercatori. I loro studi sui trattamenti per soggetti autistici sottolineano come solo nel 10% dei casi si possa spiegare la patologia, attribuendo solo la causa genetica.

Il fattore ambiente

Esistono delle condizioni esterne che vanno a interagire con i geni, soprattutto quando l’infante è in piena fase di sviluppo e che vanno a creare i presupposti per il manifestarsi dell’autismo.
I geni quindi sono importanti, ma diventano determinanti soltanto quando il fanciullo manifesta una certa “fragilità”.
In questi test sull’autismo infantile si parla di vulnerabilità genetica o anche di suscettibilità genetica. Quello che risulta evidente e che i medici come Nicola Antonucci sostengono a gran voce è che se i bimbi non avessero mai incontrato i fattori ambientali, molto probabilmente non si sarebbero mai ammalati.
Altro fatto che dimostra la poca incidenza che hanno i geni nella casistica che riguarda gli autistici bambini è la costante crescita di questo fenomeno.
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Il numero dei pargoletti che si ammala di autismo aumenta sempre, anche se i telegiornali sembrano non accorgersene.

L’epidemia silenziosa

Anche se in UK un bambino ogni 100 sembra mostrare qualche forma di autismo e questo disturbo colpisce un numero di bimbi 30 volte superiore rispetto quello degli anni ’50, tanto da rappresentare una tra le spese più alte per il servizio sanitario nazionale, i telegiornali non ne parlano. Si considera ancora oggi una malattia rara, quando in realtà colpisce un bambino maschio ogni 36, quindi non può dirsi di sicuro un disturbo così poco diffuso. A partire dal 1982 l’autismo nei bambini è aumentato in maniera esponenziale.

La conclusione a cui sono giunti molti ricercatori è che esiste qualcosa nell’ambiente che li fa ammalare. Eppure una fetta del mondo scientifico, nonostante tutte le evidenze, parlava di dati corrotti, sostenendo che un aumento così esagerato dipendesse dal fatto che si facciano sempre più controlli sui fanciulli, anche a scuola e come oggi si parli sostanzialmente di più di questo problema.

Si tratta di critiche sterili, opinioni sbagliate facilmente attaccabili visto che anche il CDS, ovvero l’istituto di ricerca di controllo delle malattie, riconosciuto a livello “federale” (l’equivalente del ministero della Sanità italiano), ha confermato che nel 2006 un bimbo su 100 soffriva di autismo. Un dato estremamente allarmante, visto che nel 1980 riguardava solo un bimbo ogni 5000.

In passato era un disturbo talmente raro che i dottori che volevano studiare i casi d’autismo dovevano spesso recarsi in altri istituti ospedalieri, vista la tolale assenza di pazienti con questa patologia, presso l’ospedale per cui lavoravano.
Sidney Baker ritiene probabile che bimbi autistici non abbiano tante malattie diverse, ma siano vittime di un’alterazione di qualche fase del meccanismo metabolico. Il dottore ha parlato di ciclo della metilazione e transulfurazione, responsabile della produzione del principale antiossidante del corpo: il glutatione ( indicato con la sigla GSH). Infatti, quando questo viene a mancare nell’organismo, si crea una disossidazione, che a sua volte genera problemi di infiammazione, ovvero autoalimenta un’infiammazione cronica, che perdura nel tempo.

La metilazione è un processo attraverso cui l’omocisteina viene trasformata in metionina dalla vitamina B12 e dall’acido folico. Risulta fondamentale garantire il giusto apporto di acido folico alle donne in gravidanza, proprio perchè diventa fondamentale nello sviluppo dei processi neurologici dei bimbi. Infatti la metionina, nella sua forma attivatam produce energia e modula la produzione di alcuni neurotrasmettitori, ma quando torna a diventare omocisteina, diventa prima cisteina e poi glutatione, quindi mantiene alto il livello di sostanze antiossidanti nell’organismo.

In questo studio, i bimbi autistici presentavano un livello di cellule mastociti più basso rispetto quello riscontrato nei bambini “normali”. Successivamente poi, quando i piccoli sono stati “supplementati”, attraverso l’assunzione di vitamina B6, B12 e betaina, i valori si sono normalizzati, apportando anche delle migliorie sul piano clinico.
L’alimentare per disintossicare

Per questa ragione uno dei primi interventi che si fa sui bimbi autistici è quello di potenziare il ciclo della metilazione, garantendogli i giusti apporti di vitamina b12 , acido folico e anche betaina, ovvero tutti quegli antiossidanti in grado di aiutare la transulfurazione.

Tantissimi studi clinici hanno dimostrato come i bimbi autistici accumulino metalli pesanti e non riescono a liberarsi. Attraverso un test per autismo fatto sui capelli dei bimbi di 3-4 anni, è emerso come entrambi i bambini con sindrome autistica mostrassero percentuali 7 volte più basse di timerusal, ovvero del mercurio utilizzato nei vaccini somministrati agli infanti di età inferiore ad un anno di vita.

Eppure ci si aspetterebbe che i soggetti colpiti da autismo avessero percentuali di piombo e mercurio più alte, ma allora perchè risultavano inferiori rispetto ai bambini “sani”?
Questo avveniva proprio perchè i bimbi malati avevano un problema di detossicazione e non risucivano a liberarsi da mercurio, come invece riescono a fare gli altri individui sani, utilizzando organi escretori come appunto i capelli, ma anche feci ed urine.

Il dottor Antonucci però precisa come non considera la prova del capello completamente attendibile, suggerendo invece altre tipologie di test più efficaci per valutare l’intossicazione da piombo e da mercurio. Si tratta del sistema utilizzato per valutare la salute dei minatori e degli operai che lavorano in fabbrica e parte dal controllo delle porfirine. Attraverso questo test tossicologico valido, si è notato come nei giovani pargoletti autistici la quantità delle porfirine risultasse proporzionale alla gravità dell’autismo e come, nei soggetti epilettici fossero ancora maggiori.

Riguardo al test sul sangue per riconoscere un bambino autistico, l’opinione del dottor Antonucci ha espresso più di un dubbio. Il piombo, come anche il mercurio infatti, dopo soli 30 minuti dall’assunzione, entrano subito nei tessuti e si legano alle zone più lipofile ( quelle più ricche di grasso). Tendono di conseguenza, in prima battuta, ad accumularsi su grasso addominale e sul cervello.
Arriviamo al nocciolo della questione. Da dove viene mercurio?
Il tema è di quelli più spinosi, oggetto di tantissime contestazioni e dibattiti.

Si è condotto studi su madri con più di 6 amalgame dentarie, le quali hanno mostrato di avere un tasso di autismo severo 3 volte più alto, rispetto a quello delle mamme che ne hanno meno.

Altra causa scatenante è il grande consumo di pesce durante gravidanza. I prodotti ittici sono la principale fonte di intossicazione alimentare da metallo pesante di tutta la nostra dieta. Eppure i ginecologi Occidentali esortano le donne gravide a “mangiare pesce”, perchè dicono sia ricco di omega 3, soprattutto per quel che riguarda i pesci di grossa taglia, come tonno, pesce spada e salmone. Altre fonti di intossicazioni possono essere: l’acqua e l’aria. Si pensi a come molte zone geografiche più industrializzate abbiano percentuali di autismo molto più alte rispetto altre, notoriamente meno inquinate. In Texas si è constatato come ogni 500 chili di mercurio presente nell’ambiente aumenti di 2 volte la frequenza di autismo.

Ma perchè questa intossicazione colpisce solo alcuni bimbi e lascia in pace altri, anche nella stessa città?
Perchè alcuni piccoletti risultano geneticamente predisposti ad avere un deficit nel ciclo della metilazione e transulfurazione e dimostrano di non riuscire a disintossicare un corpo esposto, per respirazione o alimentazione, a questi agenti.

Il focus si sposta quindi sulla eventuale presenza di alterazioni immunitarie in questi bimbi. Sembrerebbe affiorare una debolezza nel TH1 dei bimbi, ovvero una defezione di ciò che consente di combattere i virus e funghi nel corpo. Risulterebbe quindi sbilaciato anche il sistema TH2, ovvero il responsabile di allergie e processi autoimmunitari e quindi colui che, più di altri, favorisce la produzione di citochine infiammatorie, provocando l’attivazione della microglia.

La dieta dei bambini è fondamentale nella prevenzione e nel controllo dell’autismo visto che, se si analizza l’infiammazione intestinale dei bimbi afflitti da autismo, ci si accorge di come sia spesso presente una iperplasia linfo-nodulare.
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Come si evince dalla foto di sopra, la mucosa intestinale anziché essere piatta presenta delle bozze, delle specie di collinette, che sono il segno dei linfonodi precedentemente disposti sotto la mucosa, ma che si sono gonfiati a tal punto da emergere in superficie.
Per autismo regressivo si intende quella malattia che prevede lo sviluppo regolare dei bimbi sino ai 4-5 anni di età, per poi regredire, senza apparenti ragioni. Bambini che sembravano normali, perdono improvvisamente quelle abilità acquisiste nei primi 5 anni, come l’uso del linguaggio, l’interazione con gli altri bimbi o la perdita degli insegnamenti appresi. Quando sono stati condotti degli studi su questa tipologia di disturbo infantile, si sono notati sintomi come stitichezza, diarrea, dolori addominali, ma anche segni di sonno mancante o propensione ad essere aggressivi.

Vaccino e Autismo

Ancora una volta si è riscontrato come in questi bambini ci fossero residui di quel virus vaccinale contro il morbillo, iniettato obbligatoriamente nei bimbi, entro il primo anno di vita. L’unico studio super partes fatto sul vaccino morbillo parotite orossodia fatto dalla Cochrane Collaboration, ovvero da un Istituto indipendente, non pagato quindi da case farmaceutiche, presentava dati sconcertati, fortemente critici nei confronti della sicurezza di questa cura.

Tra i principali studiosi che fanno capo a questo Istituto vi è un dottore italiano che è stato anche dirigente del servizio sanitario del Piemonte, che poi si è rivelata la prima regione ad eliminare i vaccini obbligatori.
Le osservazioni fatte spiegano come il vaccino risulti sì efficacie per il controllo delle patologie del morbillo, parotite e orossodia, ma sottolineano come gli studi fatti prima e dopo messa in commercio di questo vaccino, risultassero inadeguati per dimostrare con certezza la sua “sicurezza”.

Di fatto viene somministrato a bambini un vaccino che funziona per qualcosa, ma senza essere sicuri che possa accelerare i processi di autismo.
Potrebbe essere quindi che l’ipersollecitazione a cui sono sottoposti i piccoli nel primo anno di vita, a causa della vaccinazione, possa sbilanciare il sistema immunitario di queste creaturine. E questo fenomeno è ancora più probabile quando accumulano metalli pesanti. Appare chiaro come un mix micidiale tra questi fattori, inclusa la fragilità metabolica dell’organismo possa far ammalare un bambino d’autismo.

Quello che ne deriva sono situazioni gastrointestinali spaventose, a partire dal megaretto, problema tipico in questi bimbi malati, sino ad arrivare al tipico rigonfiamento addominale, dovuto non solo alla stitichezza, ma a un costante accumulo di gas, a causa del proliferare di batteri che la mucosa intestinale non riesce più a controllare.
Il dottor Theoharides ha cercato di spiegare come l’infiammazione intestinale possa creare anche un’infiammazione celebrale. Se la mucosa dell’intestino è raggiunta da sostanze “velenose”, introdotte attraverso i cibi, le conseguenze sui bimbi autistici potrebbero essere devastanti.
Quello che mangiamo ha quindi forti conseguenze sul manifestarsi dei tipici sintomi dell’autismo.

Tra gli alimenti da tenere sott’occhio vi è ad esempio la caseina (la proteina principale del latte), il glutine o i batteri come costrilium difficile, o lipopolisaccaridi prodotti da batteri o funghi. Sono loro che possono scatenare le cellule linfocitarie e indurle a produrre citochine infiammatorie, oltre all’Interuchina 1 e al TNF, creano così tutte le premesse per l’attivazione di microglia.
Da uno studio effettuato sulle biopsie intestinali, si è calcolata la quantità di citochine infiammatorie presenti negli intestini dei bimbi autistici. I risultati mostravano come questi avevano valori assai alti di interferone gamma, FNT alfa, mantenendo invece bassa l’interuchina 10 che invece, nei bimbi sani risulta notoriamente alta.

L’intestino dei bimbi autistici

Antonucci è dell’opinione che indirizzare i trattamenti sull’intestino dei bimbi può diventare anche più importante del lavoro fatto sul ciclo di metilazione e transumatazione.
Negli Stati Uniti d’America si insiste molto sulla strategia delle 3 erre, dove la prima erre equivalerebbe alla “rimozione dei cibi tossici dalla dieta”, incluso i batteri patogeni.
Antonucci segue questa scuola di pensiero, sostenendo che una dieta senza glutine e caseina, per funziona nel 90% dei bimbi affetti da autismo.

Togliere latte, formaggi, pane, pasta, cereali con glutine dal regime alimentare di questi poveri bimbi può apportare dei grandissimi risultati. Superata la diffidenza legata al pensiero di non mangiare più pizza, pane e formaggio e quindi rinunciare a gran parte della tradizione culinaria italiana, di sicuro i giovamenti non tarderanno ad arrivare. Provare non costa nulla, non essendoci nulla di essenziale in questa dieta che possa condizionare negativamente la crescita di questi fanciullini.

Basti pensare che l’uomo è vissuto per 2,5 milioni di anni senza questi cibi e che invece ha imparato a mangiare glutine e caseina “solo” da 10 mila anni. Una piccola parte della nostra esistenza come uomini sulla Terra può giustificare tutto il male che stiamo facendo al nostro intestino?

Sono 3 le teorie che spiegano il perchè si debba fare a meno di questi elementi nutrizionali.

  • teoria dei peptidi oppiati; glutine e caseina si comportano alla stregua della morfina e in modo simile ad altri oppiacei, agendo da falsi neurotrasmettitori.
  • Sono da eliminare perchè producono “anti anticorpi” capaci di legarsi con proteine celebrali e creando in questo modo un’infiammazione
  • Favoriscono la permeabilità intestinale, trasformando l’intestino in una specie di colabrodo. In questo modo è più facile il passaggio di sostanze tossiche in profondità e quindi la produzione di citochine infiammatorie.

Il suggerimento di Antonucci è di provare a togliere dalla dieta dei figli autistici questi nutrimenti almeno per 1 mese. Il dottore considera 30 giorni un tempo già sufficiente per valutare i risultati e convincersi da soli di quanti benefici possa apportare questo consiglio alimentare.
La sorpresa nell’osservare il bambino recuperare il contatto visivo, la risposta uditiva o constatare la riduzione dell’iperattività e dell’aggressività, non ha prezzo. In alcuni casi, seguire questi suggerimenti nutrizionali per appena 1 mese, serviranno per vedere il recupero verbale o persino dell’attività motoria.

La seconda Erre

Rimuovere la disbiosi: nel senso di togliere i batteri patologici presenti nell’intestino. I peggiori sono i funghi e gli streptococchi. I funghi possono spiegare reazioni tipiche della sintomatologia dell’autismo come il ridere senza motivo. Questo avviene perchè nei bambini autistici avviene la trasformazione degli zuccheri, di cui sono ghiotti, in sostanze alcooliche.

La conseguenza è quindi il manifestarsi di condizioni molto simili a quelle di quando si è ubriachi. Non è raro assistere a bambini che dopo un pasto ricco di glutine o caseina si mostrano decisamente allegri e iperattivi, spesso con segnali di flapping (movimento d’eccitazione eseguito con le mani, che simula quasi un volo di uccellino). Questi sintomi d’autismo infantile sono spesso associati a disturbi intestinali, come diarrea. Nella esperienza professionale di Antonucci, alcuni casi di bimbi non potrebbero fare a meno di farmaci antifungini.

Tutte le volte che venivano tolti questo tipo di medicinali, dopo appena 2 settimane, lo stato di salute dei bambini peggiora di nuovo.
Non esistono però antifungini solo chimici ed è opinione del dottore che l’alternanza tra rimedi farmacologici e naturali rappresenti la scelta migliore nel trattamento dell’autismo infantile.

Il passo fondamentale resta quello di eliminare ogni forma di stitichezza. Questo non soltanto perchè crea dolori, ma anche perchè con il ristagno delle feci nell’intestino, avviene la produzione di sostanze tossiche che tendono ad aumentare il grado d’intossicatone.
Giusto per dare qualche esempio, alcuni antifungali naturali sono il magnesio, i probiotici, l’aloe vera e gli omega 3. Inoltre, alte dosi di vitamina c favoriscono la progressione delle feci e quindi l’evacuazione. Se invece si cerca un farmaco efficacie, risultato di sintesi chimica, si può puntare sul Macrocol.

Altro patogeno importante a cui stare attenti nella cura dell’autismo dei bimbi è il clostridium difficili. E’ evidente la sua azione tossica sul cervello di bimbi autistici e non è un caso se molti bimbi peggiorano la propria condizione, a seguito dell’uso di antibiotici, perchè nella maggior parte dei casi, non distruggono affatto i clostridi ma anzi ne avvantaggiano la crescita.

I loro effetti dannosi sono legati alla sostanza tossica da loro prodotti: l’acido propionico.
Mc Fabe ha dimostrato come basta mettere l’acido propionico nei ventricoli celebrali dei topi di laboratorio per trasformarli in cervelli di topi autistici. Gli animaletti, da comportarsi in maniera assolutamente normale, hanno così cominciato a non comunicare più tra loro e ad eseguire movimenti a dir poco ripetitivi. Questo studio ha dimostrato come i bimbi ammalati da qualche forma di autismo, posseggono 25 tipi di clostridium, assolutamente assenti negli intestini dei bimbi sani.

La terza Erre: riparare

Si passa dai tipici rimedi usati dai gastroenterologi, generalmente a base di antinfiammatori derivati dall’aspirina o del cortisone. In alcuni casi possono essere anche farmaci antiallergici e antiacidi.
Antonucci spiega come i trattamenti da lui preferiti per combattere le “intossicazioni alimentari” agiscano sia sull’intestino che sul cervello, agendo in pratica contro le “intossicazioni celebrali”. Le considera tra l’altro meno invasive rispetto la somministrazione farmaceutica e certamente meno impegnativi per dei bambini così piccoli.

La TSO

Le Trichuris Suis Ova sono delle uova di parassita che se assunte per via orale, poi attecchiscono nell’intestino e sono in grado di riequilibrare il sistema immunitario. Le prime sperimentazioni di questo tipo sono state svolte nell’ambito della cura della rettocolite ulcerosa.

autismo-infantile-TSO

Si tratta di parassiti molto comuni nel maiale, ma che nell’uomo non mostrano uno sviluppo patogeno e pertanto sono incapaci di sopravvivere nell’intestino per più di 2 settimane.
I sostenitori di questo metodo fanno notare come l’uomo prima di 100 anni fa, un po’ in tutte le culture e parti del Mondo, possedesse dei parassiti nell’intestino e che si fosse evoluto proprio grazie a questa “ricchezza”. Nell’ultimo secolo quindi, la mancanza di questi nel tratto intestinale ha generato uno squilibrio anche neurologico, sulla base di quanto spiegato prima.

Si tratta di un trattamento 100% biologico, privo di farmaci. Grazie a questo sistema per curare l’autismo le feci migliorano molto, ma si possono riscontrare spesso dei benefici, anche nelle stereotipie e nel linguaggio.

La BAROCAMERA

La cura migliore in assoluto, stando alle parole del dottor Antonucci, riferite durante una conversazione avvenuta presso il Centro Heliantus di Bari, con la dottoressa Racanelli, è camera iperbarica:

autismo-barocamera

Grazie a questa macchina, i bimbi vanno sotto pressione, come se si trovassero 5 metri sotto il livello dell’acqua. Respirare ossigeno a quelle pressioni fa aumentare la sua concentrazione nel sangue. Il sistema circolatorio riesce così a portare grandi quantità di ossigeno anche in zone periferiche del cervello, caratterizzate da ipoperfusa, ovvero quantità di sangue inferiore, perchè infiammate.

I vasi saguigni nei bimbi con autismo infantile si riducono di volume, non riuscendo a far circolare a valle la giusta quantità di sangue. Quando poi vengono introdotti nella camera iperbarica, anche se continua ad arriva meno sangue, in realtà avverrà una migliore quantità di ossigeno. La conseguenza positiva legata all’alta produzione di ossigeno è quella di spegnere l’attività di linfociti e quindi ridurre la quantità di citochine infiammatorie.

Altro beneficio legato all’uso della barocamera per la cura dell’autismo dei bimbi è la possibilità di favorire una maggiore crescita neuronale e quindi migliorare l’evoluzione neurologica.

 

Si precisa come il dott. Antonucci effettui ogni mese delle visite presso il Centro Heliantus.

Per maggiori informazioni o fissare un appuntamento, si consiglia di chiamare lo 080 5019934

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I vip che praticano Idrocolonterapia

Le celebrità di tutto il mondo lo hanno capito. Seppure ognuna abbia giustificazioni differenti, tutte sono ugualmente convinte dei vantaggi dell’idrocolon terapia.
I primi very important person a scoprire questa nuovo approccio curativo sono state due personaggi molto amati e dibattuti da parte del pubblico: Lady Diana e Diana Spencer.
La loro attitudine a viaggiare le ha avvicinate ai trattamenti d’irrigazione d’intestino quando questi sistemi di pulizia non erano ancora conosciuti a gran parte del Mondo occidentale.

Con il passare degli anni la cassa di risonanza mediatica e il passaparola nell’ambiente della politica e dello spettacolo ha portato sempre più persone famose a scegliere questo metodo naturale per migliorare il proprio benessere.
Dalla cantante Madonna, alle celebrità femminili anni’80 come la coniglietta Pamela Anderson e la “pretty woman” Julia Roberts, l’elenco che rafforza il legame Vip – Idrocolonterapia prosegue sino alla venere nera Naomi Campbell, Avril Lavigne e la bellissima figlia di Steven Tyler, leader degli Aerosmith.

Colon hoolywoodiani

idrocolonterapia-vipNessun colon è perfetto, neanche se sei una stella del cinema. L’alimentazione che facciamo non è adeguata a mantenere un corpo sano. Si stima infatti che oltre il 90% delle persone che vivono nei Paesi Occidentali continuano a mangiare cibi sbagliati e ad accumulare residui alimentari lungo tutto il tratto intestinali. In nostro cattivo modo di mangiare determina conseguenze dirette sulla nostra condizione di salute, a causa del deposito di sacche di muco e scarti fecali nelle strozzature del tubo digestivo.

Ogni curva si rivela un potenziale ostacolo per il regolare passaggio del cibo, ma immaginiamo cosa potrebbe accadere se delle ostruzioni, causate dall’accumulo di cibo “tossico” impedissero al cibo masticato, di raggiungere il retto. Non è un caso se disturbi come stipsi o dissenteria siano connessi con lo stato di salute intestinale e che, la presenza di coperte di muco sui cibi digeriti, rallentino la peristalsi e possono arrecare danni all’organismo.

La chimera del colon perfetto

La poca cultura verso il cibo di qualità, favorita dalla proliferazione di catene fast food, rende la pulizia del colon sempre più l’unico rimedio naturale per espellere quella mole di tossine dal nostro corpo. Pensare che esistano dei colon così come siamo abituati a vederli sui libri di medicina è pura utopia. Anche la persona con lo “stomaco più forte”, tratterrebbe a stento un conato nell’osservare lo stato in cui versa il proprio intestino. Di qui l’importanza di sottoporsi a lavaggi di idrocolonterapia costi quel che costi.

Anche se non si tratta di cifre così elevate, è vero anche che il lavaggio del colon non è un’operazione così economica. Vista la grande utilità che può avere questa azione nella cura di moltissime malattie, riuscendo a prevenire l’insorgere di numerosi disturbi, non solo intestinali, ma anche neurologici, si tratta del classico esempio in cui “l’impresa vale la spesa”.

Sfatiamo quindi l’idea che l’idrocolonterapia sia qualcosa per ricchi. Il fatto che numerose star di Hoolywood seguano metodi per purificare l’intestino non significa che solo loro se lo possano permettere. Se un grandissimo numero di attori famosi e presentatori televisivi assai conosciuti credono fermamente nelle proprietà purificanti di un trattamento intestinale che preveda l’irrigazione del colon, vi sono ben altre ragioni di fondo.

Perchè i Vip fanno ricorso all’idrocolon

Sono tante le motivazioni che spingono i personaggi famosi a pulire l’intestino:

Recuperare le proprie funzioni vitali e l’energia, nonostante una vita di eccessi, caratterizzata da consumo di droghe e abuso di tabacco.
Per dimagrire. Nell’immaginario collettivo, di cui i vip ne fanno comunque parte, l’idrocolonterapia serve per perdere chili di troppo. In realtà il lavaggio dell’intestino non nasce per questo specifico scopo, ma può causare il dimagrimento di una persona, proprio come avviene con una dieta iridologica.

Questo avviene perchè l’organismo “ripulito” è un macchina che ha recuperato il suo assetto, la sua piena funzionalità. Di conseguenza,  eliminati gli scarti del cibo, i residui alimentari divenuti quasi “sassi”, si è ristabilito un equilibrio tale da permettere al corpo di assimilare meglio il cibo buono. La cura naturale tramite idrocolon agisce quasi da “reset”, mettendo il corpo nella condizione di mangiare meglio e quindi dimagrire. Va anche detto, come spesso ricorda tutto lo staff del Centro di idrocolonterapia Heliantus, che la pulizia intestinale non serve quasi a nulla se non avviene un cambiamento nel regime alimentare del soggetto.

In questo senso, hanno ragione quelle persone che sostengono che sia un ottimo metodo dimagrante, anche se l’accezione più corretta sarebbe:
“trattamento energizzante”

Recuperare la tonicità del corpo significa espellere grassi in eccesso e quindi di snellire.

La consapevolezza delle star

Non tutte le celebrità dello sport e dello spettacolo scelgono però di sottoporsi a pulizia dell’intestino con l’unico scopo di non essere più grassi. Jennifer Aniston ha le idee molto chiare sui benefici che può ottenere da questa pratica. In un internista spiegò bene come tutto quello che entra dalla bocca, dovrebbe prima o poi uscire. Allo stesso tempo però se si rallenta questa fuoriuscita, se per anni non viene evacuata, è facile intuire come possa putrefare l’interno di una persona e creargli problemi, in alcuni casi mortali.

La famosa attrice della serie televisiva Friends ha espresso bene il concetto di come un corpo senza equilibrio diventi un bersaglio più vulnerabile, di fronte all’azione di germi e batteri.
Di quanto i cibo che mangi possa intossicarti ne è convinta un’altra star che si sottopone regolarmente a sedute di idrocolon terapia. Si tratta del neo premiato oscar Leonardo Di Caprio, grazie alla fantastica recitazione in “The Revenant”, il quale è convinto che corpo che si ribella costantemente alle sane abitudini a tavola è destinato ad ammalarsi.

La vicinanza con le tantissime fidanzate top model che ha avuto nella sua vita, lo hanno così avvicinato al mondo dell’irrigazione dei tessuti intestinali. Provandolo sulla propria “pelle” ha potuto scoprire che si tratta di una terapia che funziona, oltre che per dimagrire, anche per avere una maggiore lucidità mentale, fondamentale per il mestiere che svolge.

La saggezza alimentare di Ben Affleck

L’attore hoolywoodiano ha raccontato di essere riuscito a capire quanto male stesse facendo alla propria persona, soltanto a seguito della nascita dei suoi figli. Prima di allora non curava minimamente la dieta e praticava un’esistenza di eccessi, in cui trionfavano cibi in scatola e surgelati. Ben ha spiegato come, attraverso la cura verso i propri bimbi, abbia iniziato per la prima volta a comprendere l’importanza della vita.

Ha deciso così di troncare immediatamente con sigarette e alcool e abbia iniziato a curare l’alimentazione personale e quella dei propri fanciulli, impegnandosi regolarmente per praticare sport e mantenere il corpo ossigenato. Ha eliminato da subito lo zucchero bianco, ultra raffinato, i derivati del latte, ma soprattutto ha cominciato a seguire sedute di lavaggi d’idrocolon. Da Ben…il meglio per dirla con un sorriso.

A conclusioni simili è arrivata pure Silvester Stallone che, pur ammettendo che aveva iniziato i trattamenti per dimagrire, ha finito per innamorarsi di tutta la filosofia che verse dietro l’Olistica. Il risultato è che ancora oggi, il nostro Rocky Balboa dichiara di curare più il suo regime alimentare che alla sua amatissima Ferrari 599 GTB.
Dall’auto collezionismo all’auto depurazione il passo è breve, come vedete!

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Idrocolonterapia, quanto mi costi?

 

 

Quando si decide di realizzare una pulizia profonda del colon non avviene quasi mai per caso. Esiste sempre un fattore scatenante o degli episodi di vita che fanno capire al soggetto che sia giunto il momento di sottoporsi alla pulizia dell’intestino ad ogni costo. Tutto d’un tratto i pregiudizi che avevano bloccato il malato dal chiamare un’operatrice di idrocolonterapia crollano e riusciamo finalmente a sentire una voce infondo al cuore comunicarci che stiamo facendo la cosa giusta.
Come una casetta di cartone, di fronte alla tempesta di coscienza che stiamo vivendo, capiamo dell’infondatezza di certe frasi, assai diffuse tra la popolazione:

  • la medicina alternativa non vale un fico secco
  • idrocolon è solo un modo per spillare soldi alla gente
  • i costi dell’irrigazione del colon sono eccessivi rispetto ai risultati raggiunti
  • il nostro corpo paga un prezzo troppo alto per farci inserire un tubo nell’ano


Inflazione di bufale

bufale-idrocolonterapia-costi

Il Mondo on line è pieno di false informazioni sulla pulizia intestinale mediante idrocolon terapia, sostenendo nella migliore delle ipotesi che i costi d’idrocolonterapia siano denaro sprecato. Pensare tutto questo sull’operato di medici professionisti che investono risorse economiche importanti per diffondere la cultura del vivere sano, attraverso la creazione di centri d’idrocolonterapia completi, alla stregua di poli multifunzionali del benessere fisico, è ingiusto. Infangare l’immagine di medici che hanno dedicato una vita alla promozione di un punto di vista alternativo, che dia maggiore completezza alla stessa medicina ufficiale è ingrato nei confronti della stessa scienza.
Anche Galileo Galileo era stato preso per un ciarlatano, ma per fortuna dell’umanità, il tempo ha dimostrato la fondatezza dei suoi assiomi ed ha trasformato lui in paladino di una rivoluzione scientifica.

Idro rivoluzione medica

La stessa cosa sta accadendo con i trattamenti di idrocolon e lo staff di Heliantus si augura che sempre più persone comprendano come la cura attraverso irrigazione dell’intestino funziona e porta risultati migliori di qualunque trattamento medico invasivo.

La naturopatia e la fitoterapia stanno attecchendo sempre più sulla gente, anche grazie alla buona pubblicità ricevuta in maniera indiretta dai tanti personaggi famosi che hanno espresso opinioni ultra positive sulla medicina non convenzionale. Se una star della musica pop di fama mondiale come Beyoncè, autrice di hit come “Cracy for Love”, non fa mistero di praticare regolari sedute di idrocolonterapia non può essere solo perchè le sue finanze lo consentono.

In sostanza i costi di un lavaggio completo del colon con acqua non può rappresentare una buona ragione per continuare a custodire scarti alimentari putrefatti, nelle nostre viscere. Il denaro è solo una pessima scusa per confermare la nostra paura di cambiamento e perseverare nel malessere pur di non riconoscere a noi stessi come le medicine non facciano sempre bene.

Quanto costa l’idrocolonterapia?

Pensare che ci sia da dilapidare un patrimonio è assolutamente sbagliato. La parcella di chi lavora per la disintossicazione intestinale è certamente inferiore a quella di un qualunque medico di base. Con la differenza sostanziale che nei prezzi dell’idrocolon terapia sono inclusi:
dieta personalizzata, specificatamente studiata per il paziente, anche in base al suo gruppo sanguigno
massaggi addominali rilassanti che favoriscano la fuoriuscita delle scorie alimentari depositate lungo il tubo digerente
fotografie dell’iride e consigli per prevenire possibili malattie
consigli telefonici quotidiani, per farsi spiegare alcune reazioni che potrebbero apparire, come segnale che il corpo si sta liberando (ma solo nelle primissime sedute).

Avete mai pensato a quanti euro spendete per sentire soltanto la voce del vostro medico durante una visita, senza ricevere un rimedio definitivo?

Sapere quanto costa l’idrocolonteria è possibile, ma vanno considerati alcuni fattori fondamentali:

  • il numero di sedute necessarie per spurgare il corpo in maniera efficiente e sicura (di solito si suggerisce un ciclo di 8 sedute)
  • il prestigio del centro di pulizia del colon a cui ci si rivolge
  • la presenza di certificazione Clean Colon sul dispositivo impiegato per il lavaggio
  • l’utilizzo di qualche coupon sconto
  • l’emissione di una regolare fattura fiscale

Su questi ultimi 2 punti è giusto spendere qualche parolina in più. Lungi da noi giudicare chi promuove la propria attività di operatore di idrocolonterapia attraverso questi canali via internet. Lo spirito “alternativo” di chi crede in questa pratica impedisce di avere alcun tipo di gelosie verso chi diffonde la conoscenza di questa pratica, coinvolgendo sempre più persone.

L’importante però è che si tratti di professionisti certificati, che utilizzano macchine nel pieno rispetto delle direttive indicate dal Ministero della Salute. Chi pubblicizza il proprio lavoro su groupon è naturale che possa offrire servizi di idropuluzia del colon proporzionati ai costi del coupon.

Allo stesso tempo, il mancato rilascio di fattura fiscale è una pratica che tende a venire incontro alle difficoltà economiche di alcuni pazienti che desiderano fare pulitura intestinale, ma non dispongono di risorse economiche considerevoli, ma resta pur sempre qualcosa di poco onesto.

 

I prezzi nel Centro Heliantus sono:

1° seduta di Idrocolonterapia : 150 euro + iva [incluso controllo iridologico + consigli alimentari]

sedute di idro successive: 95 euro + iva

Pacchetto su 10 sedute con pagamento anticipato 80 euro + iva a seduta (escluso la prima)

In virtù della difficile situazione economica che sta interessando gli italiani in questo periodo Heliantus propone i seguenti

Prezzi Emergenza COVID :

1° seduta di Idrocolonterapia : 125 euro + iva [incluso controllo iridologico + consigli alimentari]

sedute di idro successive: 80 euro + iva

Pacchetto su 10 sedute con pagamento anticipato 75 euro + iva a seduta (escluso la prima)

Come risparmiare sui costi dell’idrocolonterapia

Una maniera per risparmiare denaro è abbattere il costo medio di una seduta è quello di pagare un ciclo intero di idrocolon. Prenotare tutti gli incontri, trovando l’orario più comodo, nell’arco di tempo desiderato, consente un abbattimento del prezzo totale consistente.

Realizzare un unico pagamento quindi può essere la soluzione per spendere meno per una pulizia del colon e regalare al proprio organismo la gioia di liberarsi di tutto quel veleno accumulato negli anni.

Per informazioni sulle offerte su un ciclo di 8-10 sedute d’idrocolonterapia, proposte dal centro Heliantus di Bari, si prega di contattare il numero  080 5019934

Perchè con l’idrocolonterapia non si diventa ricchi, ma si guadagnano moltissime possibilità di vivere in salute.

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Il lavaggio intestinale e la dieta Longo


Spero che la maggior parte di voi abbia già visto la bellissima puntata “Sazi da morire”, trasmessa domenica 6 Marzo, all’interno della trasmissione tv “Presa Diretta”. Un titolo così d’impatto non poteva che preludere ad un servizio eccezionale in cui si è parlato di alimentazione sana e dei benefici dei sistemi di cura alternativi, come l’idrocolonterapia. Il consiglio è quello di vedere il filmato tutto d’un fiato, magari prima di aver mangiato, così da poter decidere meglio con cosa nutrire il nostro corpo e smetterla di lamentarci se facciamo di tutto per intossicarlo.


Gli insegnamenti di Valter Longo

lavaggio-intestinaleIl suggerimento resta quello di informarsi sul lavoro svolto dal Dottor Andreas Michalsen che riesce risolvere i problemi legati a colon putrefatti, disturbi digestivi, ma anche artrosi e malattie degenerative come l’Alzheimer, semplicemente attraverso consigli alimentari e un digiuno di 5 giorni.

Il trattamento del digiuno, così come il lavaggio di colon e retto vanno fatti ovviamente sotto il controllo di un medico e in nessun caso mai potranno essere “improvvisati”, attraverso il fai da te, o banalissime informazioni sul web. Eppure i risultati ci sono e portano ancora una volta a confermare come i sistemi usati dalla medicina “non ufficiale” possono essere integrati con quelli della medicina ufficiale.

Sul dibattito se sia più efficacie la medicina tradizionale rispetto quella alternativa non vogliamo soffermarci in questo articolo, che invece vuole essere un omaggio al dottor Valter Longo e a chi come lui, come nel caso della dottoressa iridologa Racanelli, crede che punti di vista differenti, possano contribuire alla guarigione da moltissime malattie.
Non deve stupire quindi se il prestigioso medico italiano, direttore della Università della Salute di Los Angeles, crede nell’importanza di introdurre cibi sani, come tè verde e minestroni di origine rigorosamente vegetale, per garantire una pulizia intestinale.

L’assunto che intraprendere una dieta del digiuno di questo tipo, per 5 giorni ogni mese, possa portare a risultati importanti in termini di riduzione del tasso di colesterolo nel sangue, primo indiziato per moltissime malattie cardio vascolari. Non deve quindi meravigliare l’insistenza con cui la dottoressa Racanelli insiste sull’importanza di ridurre l’apporto di proteine animali nel sistema circolatorio e si prodica nel consigliare l’idrocolonterapia come lavaggio intestinale naturale e rimedio a tantissimi malesseri.

Nel libro “E la vita continua..” si è evidenziato fin troppo bene quello che accade a livello di colon quando si persegue una dieta errata, continuando a introdurre nel tubo digestivo alimenti apparentemente buoni, ma assolutamente negativi per la nostra salute. Se quello che vediamo con gli occhi ci sembra squisito e appetitoso, questo non emerge certo quando si analizzano i colon dei pazienti che accusano problemi d’intestino.

Che cosa bolle nel colon?

Eppure tessuti intestinali talmente malmessi non sono affatto una rarità, soprattutto nei Paesi indrustrializzati, come negli Stati Uniti, ma anche in Italia, dove fast food e cibo di scarsa qualità hanno ammalato centinaia di milioni di persone in tutto il Mondo.
Secondo voi i bambini obesi di “Sazi da morire” in che stato avevano il loro intestino?

L’illusione che la maggior parte di noi abbia dei colon sani è pura utopia. Ogni giorno decidiamo a tavola che cosa vogliamo del nostro futuro.
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Forchetta in mano di fronte a un piatto, decidiamo ogni giorno se volere una felicità momentanea, che termina sul palato, o un benessere completo, fatto di una dieta disintossicante e sostanze che apportano benefici e garantiscono una condizione di salute migliore.
L’Italia e tutti i paesi Europei costieri hanno dimenticato di aver inventato qualcosa di meraviglioso, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, che risponde al nome di “dieta mediterranea”.

Aumentare la cultura dei lavaggi intestinali può dare una chance in più al proprio colon, da cui ripartire, iniziando un percorso alimentare che ci rimetta sulla retta via del retto.
Non può essere solo una coincidenza il fatto che tantissimi malati di Alzheimer, incontrati nella carriera medica della dottoressa Racanelli fossero stitici. La prova che il diametro delle feci di un individuo sia inversamente proporzionale all’età, testimonia come l’accumulo di sostanze nocive nelle tubature intestinali, creino strozzature pericolose, fonte di stitichezza e altri disturbi legati all’evacuazione.

Anche il dottor Longo alludeva, nel corso del servizio firmato da Lisa Liotti, per Presadiretta, al fatto che moltissime malattie considerate di origine “mentale” potessero in realtà avere collegamenti ancora più marcati con quello che accade più in basso, nel l’apparato gastrointestinale. Quando si parla di asse intestino-cervello si allude alla stressa relazione che unisce queste 2 aree considerate solitamente distinte.

Rimuovere le muffe dall’intestino

Se vogliamo recuperare le funzioni principali del nostro organismo e rimuovere le impurtità dal corpo, sottoporci all’irrigazione del corpo non basta, ma può essere un ottimo inizio. I lavaggi di questo tipo potrebbero rappresentare il segnale di una maggiore consapevolezza ed essere un rimedio naturale contro la proliferazione di muffe e funghi trasportate dalle feci e destinate ad accumularsi tra le anse delle pareti gastriche per sempre.

La necessità di rimuoverle, mediante lavaggio dell’intestino, diventa essenziale. Questa operazione però dovrà essere accompagnata da una dieta sana, fatta di scelte alimentari precise, volta all’eliminazione di tutte quelle sostanze tossiche che stanno causando putrefazione e malattia.

Il colon, come sappiamo bene, non è dritto. Essendo lungo 8 metri possiede svariate pieghe e rientranze. Immaginiamo alle conseguenze che questa anatomia può avere circa l’accumulo di residui digestivi e la concentrazione di scarti alimentari nel nostro corpo.
Semplicemente agghiacciante.

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Se cerchi maggiori informazioni sulla pulizia intestinale e i benefici legati alla dieta Longo chiama lo 0805019934

Cosa accade se mangiamo qualcosa di brutto?

Se questo succede saltuariamente, il nostro organismo è in grado di espellerlo senza problemi. Qualche piccola “infrazione alimentare” in linea di massima è concessa, soprattutto se il corpo appartiene ad un soggetto che pratica regolarmente sport. Tutto quello che assumiamo di sbagliato per lunghi periodi, soprattutto quando iniziamo questo regime alimentare “tossico” nell’infanzia, tenderà ad accumularsi nel canale digerente e si comporterà come un vero veleno.

Nell’intestino di un soggetto adulto potrebbero accumularsi oltre 5 chilogrammi di tessuti in putrefazione, sintomi di “trasgressioni alimentari” perpetruate negli anni e divenute le principali responsabili del nostro stare male.
Quello che è possibile trovare in un colon di un paziente che ha bisogno di una profonda disintossicazione intestinale abituato a mangiare male è davvero disgustoso.

La cosa peggiore è pensare che tutte queste persone non sapevano nemmeno di quanto male si stessero facendo, continuando a seguire un programma alimentare infelice, fatto di patatine fritte e cola cola.
A proposito sull’abuso di bibite gassate la trasmissione di Rai 3 è stata molto chiara, attribuendo moltissime colpe dell’obesità dei figli alla leggerezza con cui i genitori offrono lattine ad altissima percentuale di zucchero, trascurando gli effetti che può avere l’accumulo di glucosio nelle arterie.

Mangiare: leggere le istruzioni, prima dell’uso.

medicina-ufficiale-vs-alternativa

Chi può curare la medicina?

Una domanda volutamente provocatoria che intende far riflettere sulla modalità con cui avvengono le ricerche (pseudo) scientifiche. Una delle prime obiezioni che si rivolge a qualunque filone della medicina alternativa (..forse volevano dire complementare?) è legata alla difficoltà con cui è possibile fornire delle prove tangibili ogni qual volta si parla di trattamenti di idrocolonterapia o trattamenti di benmer terapia. La ricerca “innatuarale” con cui la medicina cosiddetta ufficiale cerca di mettere il bastone tra le ruote a discipline diffuse in tutto il Mondo, come l’iridologia o la fitoterapia, richiedendo costantemente delle “prove scientifiche” che ne dimotrino l’efficacia, sfocia quasi nel ridicolo.
Questo articolo ha lo scopo di far aprire gli occhi su quello che è un vero boicottaggio della scienza medica tradizionale nei confronti dei dottori e professionisti, con tanto di titoli ed esperienza a seguito, che credono in altri punti di vista.
In fondo, la possibilità di poter contare su un altro sguardo sulla realtà, dovrebbe avvantagiare la soluzione di un problema, anziché ostacolarla. Allora è meglio fare chiarezza e comprendere forse le cause reali che si celano dietro la brutta reputazione dell’olistica e delle terapie mediche alternative.

Aggrapparsi alle certezze della scienza

L’atteggiamento tipico del paziente medio è quello di credere a tutto quello che si trova sotto il mantello protettivo della “prova scientifica inconfutabile”, ripetendo in maniera meccanica assiomi come: “gli scienziati hanno detto che…” …”sulla Repubblica la dottoressa Saggetti ha smentito che…”.
Come reagirebbero queste stesse persone se scoprissero che la maggior parte degli esperimenti legati alla medicina ufficiale non fossero ripetibili?
Che cosa accadremme se il più grande assioma della scienza medica, si gretolasse come un castello di sabbia esposto ai venti di maestrale?
Se è proprio la paura di cambiare prospettiva a bloccare gli entusiasmi verso gli studi di iridologia e la ricerca verso dei rimedi naturali, senza neanche chiedersi a cosa servono i fiori di bach, cosa succederebbe se scoprissimo che la medicina scientifica si basasse se non proprio su una bugia, ma su una verità soltanto parziale.
The Economist sostiene che…

A questo punto la utilizziamo noi questa espressione, visto che a svolgere questo interessantissimo studio sulla veridicità della medicina sono stati i blasonati giornalisti inglesi de “the Economist”. Stando a quanto emerge dal loro studio, tenetevi forti alla sedia,
oltre la metà degli esperimenti nel campo della biotecnologia è impossibile da ripetere
Il giornale “Nature” conferma questa tesi, affermando come i ricercatori di Amgen abbiano confessato di riuscire a replicare solo 6 di oltre 50 studi oncologici.

Verità scientifiche o bugie ufficiali?

bugie-medicinaImmaginate la portata di un’affermazione di questo tipo? Cosa accadrebbe a livello dell’immaginario collettivo se si usasse la stessa insistenza con cui vengono richieste delle riconferme scientifiche post trattamento idrocolon, per informare il Mondo di come degli studi sui tumori, definiti, di importanza scientifica, non potessero essere ripetuti?

Possiamo immaginare quali conseguenze potrebbe avere, sul pubblico dei consumatori, sapere come importantantissime case farmaceutiche, leader della vendita di medicine a livello planetario, non riuscissero a garantire l’affidabilità dei loro studi?
Sappiamo con certezza, come negli ultimi 15 anni, quasi 100000 pazienti abbiano dovuto “ripetere” dei test campione, perchè avevano dati dei risultati assolutamente sballati.
Senza cambiare troppo l’angolo di vista, valutiamo quante morti inutili di ranocchie e di topolini caratterizzano ricerche cosmetiche di dubbia autenticità, i cui risultati si rivelano in gran parte frutto della casualità.

Problema qualitativo
Appellarsi all’effetto placebo, quando si parla di Bemer terapia o di idrocolonterapia intestinale non ha senso quando i dottori che predicano tanto bene, dimostrano di razzolare molto male e di essere accecati da una sete di potere e forse da una trave nell’occhio che non permette loro di essere giudici imparziali. Le lobby della medicina uffiale sono molto potenti e il prestigio che ne può derivare fa gola a tantissimi soggetti.
E’ per questo che sempre più studenti si inscrivono alle facoltà di Medicina ed è per questa ragione che molti di loro tendono ad avere una certa sudditanza psicologica nei confronti degli informatori scientifici, per un ritorno professionale ed economico.
Accade così che i risultati straordinari che può dare una ricerca scientifica sono il trampolino di lancio maggiore per chi vuole far carriera in campo medico. Spiegava molto bene questo processo anche la trasmissione “Presa Diretta”, nella puntata dedicata al divieto di coltivare OGM in Italia. In questo modo, di fronte ad un numero di dottori sempre maggiore, è più difficile farsi notare e la via più facile da percorrere resta quella della “pubblicazione forzosa”.
In sostanza, anche se la maggior parte degli studi della medicina ufficiale non possono essere ripetuti e quindi considerati “validi” in termini oggettivi, medici di ogni parte del mondo, partecipano a questo gioco deplorevole, pur di guadagnare popolarità in ambito medico.
Tutto questo a scapito dei pazienti che cercano la verità e delle cure naturali con le quali curarsi.
Un processo che merita di essere interrotto, prima di causare ulteriore disinformazione tra le persone. La speranza è che la medicina “alternativa” (..a cosa..alle bugie?) recuperi terreno rispetto quella tradizionale e possa dimostrare i benefici dei trattamenti della pulizia del colon o legati al miglioramento della microcircolazione, senza essere più vittima di pregiudizi.

iridologia-dieta

La dieta dell’occhio

 


Andare a farsi analizzare le macchie oculari e ritrovarsi dopo 3 mesi più magri di 5 chili vi sembra impossibile? Forse lo è solo se non ci si è mai interessati al lavoro di un medico iridologo e a tutto quello che può controllare attraverso un “occhio-lettura”. Uno dei vantaggi più importanti quando ci sottoponiamo ad una visita dell’iride è legata agli straordinari consigli che possiamo ricevere sull’alimentazione. Proprio come avviene nel rapporto naturopatia dieta, così anche l’iridologia può rivelarsi uno strumento eccellente per avere una dieta personalizzata.

Iridologo, dieta e consigli alimentari

Quando si parla di dieta dell’occhio quindi, non bisogna pensare ad un sistema un po’ sadico con cui si permette al paziente di “mangiare solo con gli occhi” dei cibi, mostrandogli delle foto ed impedendogli di ingerirli fisicamente…
Alludiamo invece alla possibilità di utilizzare l’iridologia per perdere peso, in virtù del fatto che una corretta mappatura oculare può anticipare la presenza di un’intossicazione in arrivo o segnalare un livello di intolleranza certo determinati cibi o componenti nutritivi.

Iridologia per dimagrire

Il lavoro di un dottore iridologo diventa molto più simile a quello di un nutrizionista che a quello di un oculista, come molte persone ancora pensano. Dimenticatevi l’idea di avere a che fare con tabelle e lettere dell’alfabelo.
Mettete da parte Snellen se volete diventare più snelle!

Attraverso questa specie di lente di ingrandimento, capace di ingigantire l’immagine di pupille, iride e sclera di oltre 50 volte, si potrà visionare lo stato di salute generale di un individuo. Questo significa che il controllo dell’iride, realizzato osservandone forma, densità e trama potrà aiutare ad interpretare dei “sintomi invisibili” sull’alimentazione scorretta che seguiamo, spesso senza esserne consapevoli. L’iridoscopio è uno strumento che va breccia nei nostri occchi, ma che può leggere l’intera anima di un paziente.

Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, posso essere pure un libro aperto sul nostro sistema immunitario.
Gli elementi che ci permettano di vedere il Mondo cambiano colore a seconda del cibo che mangiamo. Non parliamo di fenomeni rapidi, ma si tratta ugualmente di trasformazioni nell’iride evidenti che possono descrivere putrefazioni in corso nell’organismo o in via di sviluppo. I cambiamenti nella forma del collaretto irideo, a seconda del posizionamento sulla mappa iridologia ideata da Jensen, possono spiegare la presenza di un herpes o rappresentare la prova di intossicazioni da carboidrati, ad esempio.

Seguire i consigli di dieta di un iridologo può dare risultati certamente più efficaci, in termini di perdita di peso, rispetto quelli associati ad un regime alimentare solo vegetariano o “a zona”.

La pagliuzza nell’occhio altrui

Comprendere l’iridologo cosa fa significa riuscire a capire quanto possa essere d’aiuto per dimagrire. Sono tantissime le persone che non danno la giusta importanza a cosa mangiare e a quali cibi facciano male. Un controllo iridologico può dire molto più di quanto riusciamo ad ammettere a noi stessi. E’ come se alcuni segreti alimentari restassero celati al nostro cervello e diventassero una questione privata tra cute e salute degli organi interni.

Accade così che ci ammaliamo senza sapere la causa. Notiamo degli sfoghi cutanei, senza metterli quasi mai in relazione con la qualità delle pietanze da noi assunte. Puntare quella lucetta nell’iride e fotografare l’occhio equivale a fare una radiografia alimentare assai completa. Quello che un cambiamento delle iridi, potrà essere causato da qualcosa che reputiamo “sano”, ma che magari, nel nostro organismo, si rivela assolutamente dannoso.

Nel campo nutrizionale non esistono assiomi assoluti. Cibi che fanno bene in alcuni individui, sono negativi per la dieta di altri. La disciplina dell’iridologia è ricca di esempi e testimonianze di pazienti che hanno perso “pancetta” e ritrovato un’energia inaspettata, solo dopo aver allontanato dalla tavola della cucina dei cibi a loro ostili. Quelli che sono i consigli sulla dieta da seguire, espressi da parte di un’iridologa competente, si rivelano specifici per il soggetto su cui si è effettuato il test dell’iride e non possono essere generalizzati ad altri pazienti.

Succede così che due fratelli possono sottoporsi alla stessa mappatura completa dell’iride e ricevere consigli alimentari decisamente differenti. L’individuo A dovrà ad esempio rinunciare ai latticini, ma potrà mangiare la pasta, il secondo fratello invece potrà assumere regolarmente formaggi e derivati del latte, ma non potrà permettersi di nutrirsi con piatti a base di carboidrati e farine di grano.

Si potrà scoprire come una disbiosi dell’intestino, scaturita dalla continuità con cui introduciamo “cibi tossici” nel nostro organismo, potrà indebolire le difese immunitarie e colpire la flora intestinale a tal punto da esporci a rischi di malattie metaboliche o persino autoimmuni.
Non meravigliamoci mai di come l’irideologia possa consigliare la migliore dieta per sentirsi in forma.

Fidarsi della dieta di un iridologo

Anche se vengono spesso dipinti come tipi bizzarri e un po’ fuori dalle righe, naturopati e iridologi meritano lo stesso rispetto professionale che spetta a dietologi e dottori. Si tratta di gente con lauree spesso in farmacia e medicina, che si sono avvicinate al mondo della scienza olistica per completare la propria formazione ed avere uno sguardo più completo sul Mondo.

Un dottore che sa leggere negli occhi di un paziente, di sicuro sa leggere anche nel suo cuore. Vi sorprenderete di conoscere quante informazioni, spesso anche molto personali o intime, può dedurre un medico iridologo..guardandovi negli occhi. Proprio come il poeti sono soliti comporre frasi sugli occhi verdi o sugli occhi azzurri, anche gli iridologi possono “leggere” quello che sta scritto sull’iride destra, a cui corrisponde la salute del fegato o sulla zona iridea sinistra, che può dare tantissime informazioni sullo stato cardiaco.

Sottoporsi a un test dell’iride presso in centro Heliantus, confidando nella qualità della dottoressa Racanelli significa ricevere delle diete gratuite e suggerimenti per dimagrire velocemente, semplicemente eliminando dal nostro regime proteico i cibi che più ci fanno male. La sensazione provata da un uomo o donna nel seguire iridologia e diete è legata al un alleggerimento globale del corpo umano, tanto a livello fisico, quanto sul piano mentale. I pazienti che hanno seguito l’alimentazione corretta emersa dai riscontri iridologici testimoniano una percezione di liberazione, che consente di svegliarsi più vitali e affrontare la giornata con forza e vigore.

Mangiare quello che fa meglio al nostro organismo garantisce di vivere il dopo cena nella migliore condizione per il nostro intestino che, alleggerito di un lavoro extra, precedentemente legato alla sintesi di cibi tossici, godrà di una salute maggiore. Una dieta gratis, come quella che puoi ottenere tramite una seduta d’iredeologia ti aiuterà certamente a dormire in maniera più appagante e a fare sogni intestinali più tranquilli.

Tutto quello che servirà è quindi “ascoltare” quello che comunicano i colori dell’iride e guardare quanti benefici possono generare da un’astinenza da cibi cattivi. Non occorre mangiare delle barrette dimagranti per ritrovare il peso forma, ma semplicemente rinunciare a condannare l’apparato digestivo ai “lavori forzati a vita”, connessi con il mangiare pasti che continuano ad intorricare le nostre cell

ule. Gli effetti positivi di una dieta iridologica possono essere persino superiori a quelli delle diete tanto amate da chi pratica palestra o bodybuilding.

Non si tratta solo di coincidenze, di conseguenze legate all’effetto placebo o di una persona che “ha azzeccato parecchie cose”, con poteri quasi magici. Fidarsi di un’iridologa significa riuscire riflettere meglio sull’intero apparato digestivo e sulle ripercussioni che hanno i cibi anche sulla sfera emotiva, come ci insegna il dottor Loreto Bizzarri.

Un rimedio naturale

La salute che deriva da un check up iridologico permette di guarire anche da acciacchi come tosse o
altre disbiosi legate alla presenza di batteri nocivi nell’intestino, a volte favorita, oltre che da cibi nocivi, anche da

  • antinfiammatori e altre medicine usate in maniera continuativa,
  • tensioni emotive o situazioni stressanti,
  • inquinamento dell’ambiente che ci circonda e conseguenza introduzione di eccessive quantità di CO2 negli alveoli polmonari.

Seguire periodicamente dei controlli alle iridi può mantenere più desto un paziente, affinchè capisca sulla sua stessa pelle come sta intossicando l’organismo. La lettura analitica delle mappe iridologiche può creare consapevolezza nel soggetto e quindi renderlo più attento a cosa ingerire durante pranzo e cena.
Come si accennava prima, la tipica situazione che precede un’esplosione dell’intolleranza alimentare  è legata ad un abuso di qualche componente durante i pasti. Può capitare quindi che i nostri ritmi lavorativi ci impongano spesso dei pranzi fugaci, spesso caratterizzati da poca varietà e qualità nutrizionale.

Anche se noi sembriamo non farci caso, il nostro organismo se accorge benissimo ed in un arco di tempo variabile ci comunica questo suo dissenso attraverso eruzioni sulla cute, herpes, febbre o malattie vere e proprie. Non c’è un unico cibo che può far male, ma una tendenza generare a perseverare nell’errore.
L’osservazione delle caratteristiche dell’iride può dimostrare ad esempio la scarsa idratazione di un corpo e l’incapacità dei reni di allontanare dal corpo le tossine alimentari, attraverso l’urina.

Bere molta acqua è fondamentale per mantenere un’iride sana, conseguenza di uno stato di salute invidiabile. Quando si raccomanda nelle diete di mangiare molta frutta e verdure è implicitamente consigliato di bere tanta acqua, di cui questi cibi sono ricchi.

Consigli per colazione, pranzo, cena

Pur non esistendo indicazioni universali, in quanto l’iridologia tende a suggerire “diete su misura”, possiamo indicare delle buone pratiche a tavola che aiuterebbero naturalmente a vivere il momento del cibo, più consapevolmete.
Di mattina abbandonate il caffè. Un eccitante in meno darà di certo giovamento alla vostra dieta. Una tisana naturale, meglio se composta da foglie, potrà sostituire tranquillamente la caffeina e limitare il nervosismo a lavoro. Accompagnarla a colazione con una banana permetterà di donare all’organismo il giusto apporto di magnesio, attraverso la nostra dieta. Vedrete che nel tempo, alla prossima visita, l’iride ci ringrazierà, attraverso l’agoniata regolarità.

Non lesinare l’apporto di frutta e verdura, oltre che miniere d’acqua e sali minerali, servono per riportare un corpo verso l’equilibrio, senza mai renderlo pesante.
A pranzo limitate i pasti a base di maccheroni e spaghetti. La pasta e il pane apportano una maggiore percentuale di glicemia nel sangue, riducendo le risorse energetiche degli individui. Quando siete fuori al ristorante meglio allora puntare su qualche piatto a base di mare, magari senza troppo olio e salsette e magari, cucinato mediante vapore.

A cena sarà meglio consumare ricche insalate composte da carciofi, mela gialla e valeriana o preferire legumi come lenticchie, perchè in grado di dare il giusto apporto di ferro e quindi perfette per ridurre gradualmente dalla nostra dieta iridologica la carne rossa.

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Perchè i finlandesi non invecchiano

 

La ricerca dell’elisir di lunga vita ha caratterizzato gran parte della storia dell’uomo. L’ambizione di rallentare i processi di invecchiamento e consentire un’esistenza più duratura sono argomenti che hanno costantemente solleticato la curiosità umana. E’ così che quando leggiamo delle notizie su popolazioni particolarmente longeve, come nel caso di alcune aree della Sardegna o dell’Islanda, rimaniamo colpiti e torniamo a interrogarci su quali sono i fattori in grado di condizionare la durata della nostra vita.

Come restare “forever young”

Sono 3 gli elementi che condizionano l’invecchiamento delle cellule nell’uomo, tutti strettamente connessi con il vivere sano.
Per prima cosa il cibo. L’alimentazione di stagione, il cosiddetto cibo a chilometro zero, la scelta di colture biologiche, sono tutti aspetti determinanti nella creazione di una vera e propria dieta anti età. Come secondo fattore è impossibile non valutare la qualità dell’aria che si respira. La possibilità di offrire ai nostri polmoni dell’ossigeno privo di elementi inquinanti o veri e propri veleni, può allungare in maniera significativa la vita di una persona. Vivere lontani da poli industriali accorcia la strada verso la “quasi immortalità”, ma la centralità delle logiche capitalistiche ci porta ad essere sempre più dipendenti dalla vita urbana e dalle fabbriche che ne favoriscono i commerci.
Il terzo fattore essenziale, necessario per ambire a vivere quanto un finlandese è lo sport. Un corpo allenato e anche ben ossigenato non può che trarre benefici dal movimento fisico. Mens sana in corpore sano dovrebbe diventare molto più che uno simpatico slogan da campagna elettorale.

Essere giovani come ad Helsinky

Uno studio condotto dall’Università di Turku per spiegare il perchè la popolazione della Finlandia e in particolar modo quella di Helsinki, diventasse vecchia molto più in ritardo, rispetto al resto d’Europa, ha messo in luce altri aspetti che avrebbero potuto influenzare il mantenimento di un corpo più giovane. Questa ricerca ha subito messo in relazione l’esistenza di un importantissima struttura di Bemer Terapia nella capitale della Finlandia con una propensione maggiore da parte degli abitanti di Helisinki alla cura della persona, attraverso degli strumenti capaci di rallentare l’invecchiamento delle cellule e arrestare i processi di ossidazione.
Oltre ad una grande qualità nella cicatrizzazione, ideale per velocizzare i tempi di guarigione da un trauma, il trattamento Bemer ha mostrato proprietà eccezionali nei processi di rigenerazione cellulare. La fortuna degli abitanti di Helsinki non è certamente quella di vivere in un clima particolarmente favorevole. Sappiamo bene infatti come abbia un inverno quasi più freddo di quello di San Pietroburgo. Lo sanno bene i turisti che si dirigono a Dicembre per visitare la città finlandese che spesso, nonostante la grande organizzazione di questo stato si ritrova con un aereoporto bloccato e tantissime persone in attesa, disperate perchè non possono raggiungere i luoghi di interesse, come nel caso del prestigioso National Museum.
Il merito di chi abita ad Helsinki è quello di ritenere che la metodologia Bemer funziona bene, non solo per favorire dinamiche di guarigione, ma anche per impedire alle cellule di invecchiare velocemente, riducendo anche i rischi di formazione di polipi e tumori.

Mantenere un sangue allenato

Il segreto per mantenere un corpo attivo è quello di irrorare meglio il sistema sanguigno. Sappiamo tutti i benefici di sottoporsi a sbalzi termici importanti per periodi di tempo molto ristretti. E’ noto come anche il famoso calciatore Cristiano Ronaldo si sottoponga a cicli di crioterapia, immergendosi a fine di ogni partita in una vasca in cui la presenza di ghiaccio, mantiene una temperatura di circa -150° C. Altri sportivi che hanno giocato in Liga avevano compreso come l’ossigenazione del corpo potesse migliorare le loro performance e “allungargli la carriera”, come nel caso del madrilista Raul che dormiva in una camera ipobarica.
Non è un caso se tantissimi campioni dello sport si sottopongano a terapia Bemer che caratterizzano questo trattamento, mediante microcircolazione. Mantenere le cellule pulite, aiuta il corpo umano a respirare meglio, eliminare gli agenti nocivi e in quindi vivere più a lungo.
I finlandesi hanno tanta fiducia in questa cura, al punto da seguirla anche per combattere la tipica carenza di sonno legata alla stagione del sole. Come ben sappiamo, i Paesi scandinavi vivono giornate caratterizzate da giorni in cui è sempre notte e giornate estive in cui è sempre giorno. Basti pensare come ad Helsinki ci siano circa 20 ore di luce nell’intero arco temporale di Dicembre. Il contrario avviene in estate, con giornate in cui per conciliare il sonno, non sono sufficienti le mascherine per dormire, mancando quasi completamente lo scuro della notte. Questa condizione un po’ anomala, condiziona negativamente la qualità del sonno dei finlandesi i cui organismi rispondono con uno stress più intenso. Anche per questa ragione i cittadini di Helsinki trovano giovamento nella cura Bemer, recuperando la tranquillità necessaria per sognare più sereni e sentirsi più riposati. La possibilità che le cellule ematiche recuperino la motilità perduta è una garanzia maggiore per restare giovani e migliorare l’umore. Sappiamo bene come il meteo della Finlandia non aiuti le persone a sprizzare di gioia da tutti i pori e come la stimolazione elettromagnetica stimoli il flusso sanguigno dei microvasi, aumentando il benessere anche emotivo dei pazienti che si sottopongono al trattamento Bemer.
Crescere vuol dire logorare sempre più lo stato cellulare, sempre meno abile nel sostenere le reazioni metaboliche. Una cura funzionale come questa permette un miglioramento assoluto del processo di pompaggio di sangue nel corpo e quindi un recupero dell’attività di organi e tessuti anche quando l’età avanza.
Nella speranza che gli europei diventino un po’ più finlandesi e attenti alla loro salute, auguriamo buona microcircolazione sanguigna a tutti.