
La salute prima del bancomat
Una delle priorità nelle vite di tutti noi è quella di preservare la nostra salute. Chi sostiene che nella vita i soldi vengono dopo il nostro benessere, in una scala di priorità, sostiene una sacrosanta verità. Dopotutto se si sta male non ha senso spendere tutte le nostre finanze, perchè ci mancherebbe il buon umore o un fisico in forma per godere di quello che ci possiamo permettere.
Per questa ragione, nonostante costino molto di più, sono tanti gli utenti che si rivolgono a studi privati, evitando di richiedere assistenza tramite ticket sanitario.
Le principali ragioni che spiegherebbero la preferenza degli italiani verso gli studi medici privati è legata principalmente a 2 fattori:
la paura delle lunghe liste d’attesa in ospedale o presso le strutture convenzionate,
la percezione che i medici privati offrano un servizio migliore di quello delle strutture ospedaliere.
Soldi meritati ?
Spesso ci si interroga sul fatto che un dottore guadagni troppo o abbia una parcella proporzionata alla responsabilità della propria professione. Sapere se un dottore si è “guadagnato quei soldi” o abbia un po’ esagerato sul prezzo non è mai semplice. Dipenderà da caso per caso, in quanto esistono dottori qualificati che “sanno il fatto loro” e in una sola seduta risolvono i problemi fisici dei pazienti e altri che dopo 5 o 6 incontri non sono riusciti ancora ad ultimare una diagnosi chiara e credibile.
In linea di massima la bravura di un medico si potrà giudicare dall’opinione che hanno i suoi pazienti del suo operato e di quanto credono sia potuto essere stato utile il lavoro svolto dal dottore nel suo studio privato.
Esistono degli studi sul grado di soddisfazione dei pazienti in Italia che rivelano come l’area territoriale di appartenenza influenzi notevolmente questo parametro. Emerge così che i pazienti degli istituti ospedalieri presenti nel sud Italia, ad eccezione della Puglia, siano molto meno soddisfatti di quelli che vivono nella parte settentrionale della Penisola. Al nord sono molto più felici nel proprio medico e questo è un dato su cui il Ministro della Sanità Giulia Grillo dovrebbe riflettere.
La spiegazione di questo può dipendere sia dal fatto che le strutture sanitarie delle regioni del nord siano migliori di quelle del Sud, ma anche dal fatto che gli utenti del nord, avendo uno stipendio più alto, hanno meno problemi ad investire una buona percentuale del proprio guadagno mensile in cure private.
A giudicare i dati dello stesso studio di ricerca si osserva come al sud si spende circa il 14% dello stipendio rispetto a regioni come Lombardia e Trentino dove se ne spende circa la metà. Dopotutto nel Meridione le famiglie sono più povere e quando i trattamenti medici non si rivelano all’altezza delle aspettative è facile che ne derivi una forte delusione. Si tratta pur sempre di terrirori dove il reddito di cittadinanza è largamente diffuso e i casi di malasanità altrettanto…
E’ vero anche che in regioni come quelle insulari il costo medio delle visite specialistiche è più basso rispetto alla media italiana, ma regioni come Calabria e Basilicata si trovano in situazioni disastrose, ovvero con tariffari alti e servizi piuttosto scadenti.
Il prezzo medio delle prestazioni mediche è poco modico in Italia e varia a seconda della visita che si intende fare:
costo visita dermatologica: 100 euro, al nord anche 180 euro;
una colonscopia costa: 350 euro, ma sino a 700 euro, se ci si trova in Valle D’Aosta,
Ecocolordoppler: 100€
ecografia morfologica di una donna incinta: 150 euro;
costo visita ortopedica generica: 110 euro,
prezzo visita cardiologica: 125€
visita otorino: 125€
A giudicare queste spese si comprenderà come la salute sia “poco economica” in Italia e di come ci sarà poco da stupirsi se interventi di chirurgia come quello di mastoplastica additiva arrivi a costare oltre 6000 euro.