
Come curare la taenia e altri parassiti intestinali
La presenza di parassiti nell’intestino è spesso sottovalutata, sebbene sia ancora frequente anche nel mondo occidentale. I vermi dell’intestino sono di numerose specie anche se nella maggior parte dei casi si tratta della taenia, o verme solitario. Ecco cosa è necessario sapere.
I parassiti intestinali
La taenia, ma questo in realtà vale per molte specie di vermi intestinali, può giungere nel corpo umano in diverse modalità. In particolare attraverso le carni bovine e suine. A loro volta questi animali possono infettarsi a seguito del cibo mangiato. Accade di fatto che le uova della taenia, che si trovano nelle feci degli animali, si diffondano prima nell’erba ed nell’acqua e quindi vengano nuovamente ingerite da questi stessi animali e arrivino nell’intestino dell’uomo, quando consumano queste carni.
Per questa ragione sarebbe preferibile, se proprio non potete rinunciare del tutto a questi alimenti, consumare carne sempre ben cotta e assumere una sufficiente quantità di fibra, ad esempio attraverso i cereali, in quanto aiuterebbero a pulire le pareti dell’intestino. I parassiti intestinali possono arrivare a destinazione anche attraverso acqua contaminata o in situazioni igieniche precarie.
Tra i vari modi attraverso cui è possibile che avvenga la trasmissione nell’uomo è bene ricordare come sia spesso il gatto il responsabile di tali infezioni.
I nostri mici sono infatti colpiti molto spesso da parassiti intestinali e tra questi alcuni possono essere diffusi all’uomo, come nel caso dell’Ancylostoma tubaeformi che si rivela particolarmemente pericoloso, perchè si
nutre di sangue e può creare lesioni alle pareti dell’intestino.
Molto noto è anche il toxoplasma, che sarebbe un protozoo molto diffuso e che potrebbe creare più di una complicazione durante una gravidanza.
Si sottolinea come questo parassita, che vive negli intestini, difficilmente arriva all’uomo tramite il gatto. Molto più frequentemente, il contagio arriva tramite il consumo di verdure crude.
I bambini risultano essere in statisticamente i più colpiti da questo batterio, in quanto possiedono un sistema immunitario più debole e hanno l’abitudine di introdurre nella bocca oggetti di vario tipo, soprattutto giocattoli, che hanno contatto con l’erba e con i prati e potrebbero divenire dei potenziali canali di trasmissione.
Quali danni provocano i parassiti intestinali
I danni provocati dai parassiti, tra cui la taenia, sono diversi. In primo luogo vi è una difficoltà nell’assorbimento delle sostanze nutritive. La persona interessata dal problema potrà avere problemi di anemia, e se si tratta di un soggetto adolescente o comunque in fase di sviluppo, potrebbe registrare delle difficoltà nella crescita.
Qualora non si agisse tempestivamente per contrastare il problema, le conseguenze della permanenza dei parassiti intestinali nell’intestino potrebbero essere ancora più gravi.
Le persone debilitate a causa di batteri che hanno intaccato la salute del sistema immunitario o in anziani, tendenzialmente più deboli, la presenza di parassiti intestinali non ancora diagnosticati e quindi non curati
potrebbe danneggiare irrimediabilmente l’organismo.
I parassiti intestinali possono provocare un’ alterazione della flora batterica intestinale che ricordiamo avere un ruolo importante nella produzione di vitamine, sali minerali e nella preparazione di proteine assimilabili dall’organismo. In base alla tipologia di parassita è possibile anche che questi “intrusi” possano risalire l’intestino e raggiungere la valvola di Oddi, creando un danno enorme, infestando di fatto le vie biliari e pancreatiche.
Nel caso della tenia, un ulteriore rischio è legato alla formazione di cisti all’interno di muscoli e o nell’encefalo, in questo caso si parla anche di cisticerchi e neurocisticercosi.
Sintomi
Quando vi è un parassita intestinale, come ad esempio la taenia, il soggetto accusa diarrea alternata a stitichezza, dolori addominali, nausea, vomito, prurito anale. Eseguendo le analisi del sangue sarà possibile
rilevare una carenza vitaminica, sebbene la persona, a causa della costante sensazione di fame, continui a mangiare molto. Nel caso più grave, ma raro, in cui ci sia una neurocisticercosi sarà possibile il manifestarsi di sintomi ben più gravi, come epilessia, cefalea, confusione, sino ad arrivare a problemi visivi.
Nel caso di presenza di una tenia ben sviluppata è possibile notare dei pezzettini bianchi nelle mutandine. E’ il segnale che il vermone abbia raggiunto dimensioni ragguardevoli e che sarebbe il momento di iniziare un
trattamento definitivo.
Diagnosi
Per avere una diagnosi che indichi con certezza la presenza di un parassita nell’intestino è necessario rivolgersi al medico. Il professionista medico, oltre a prescrivere esami del sangue, necessari per valutare la presenza di
carenze alimentari/anemia, prescriverà quasi certamente l’ esame colturale delle feci, teso a rilevare la presenza di larve e uova. Per diagnosticare la presenza di cisticerchi, invece, sarà possibile eseguire RX, visto che, considerate le dimensioni del parassita, sarà ben visibile anche in fotografia.
Quali cure scegliere per debellare i parassiti intestinali
La terapia più indicata prevede la somministrazione di farmaci, il cui obiettivo sarà quello di aiutare la persona afflitta dal parassita intestinale, in modo tale da eliminarlo attraverso le feci.
Solitamente per curare i malati di tenia si prescrive la niclosamide che serve per bloccare lo sviluppo e l’accrescimento del lungo verme. Per altre forme parassitarie si utilizzano inzece il praziquantel e l’albendazolo, che si dimostra un efficace antidoto nei confronti di numerosi tipi di parassiti intestinali.
All’interno di questo trattamento, a seconda della specificità del problema e degli effetti secondari evidenziati nel paziente, il medico può ritenere utile anche la somministrazione di lassativi, il cui obiettivo resta quello della pulizia dell’intestino.
Un’ulteriore misura che sta prendendo sempre più piede, anche in Italia, finalizzata a rimuovere i parassiti intestinali depositati lungo il tratto digestivo è l’idrocolon terapia.
Si tratta di un vero e proprio lavaggio intestinale eseguito introducendo acqua dolce attraverso il retto e che permette di eliminare tutte le cellule morte, gas intestinali, rifiuti depositati sulle pareti dell’intestino. La nostra alimentazione sballata, spesso caratterizzata dall’abbondanza delle scorie alimentari potrebbe ostacolare la regolare peristalsi e interferire con la qualità della nostra flora batterica.
Agire in tempo, prima che un eccesso di fibre, depositato lungo il colon, e mai rimosso, possa formare un tappo naturale che impedisca alle tossine di essere allontanate dal corpo, risulta fondamentale per vivere meglio.
Per chi vuole eliminare i parassiti intestinali con rimedi omeopatici una soluzione è rappresentata dall’olio di rosmarino, venduto anche in pratici opercoli. Questa spezia, infatti, ha proprietà antimicrobiche, in grado di debellare i parassiti intestinali, incluso la tenia.
Sul mercato esistono anche integratori alimentari a base di manganese,rame, zinco, selenio, magnesio, ideali per raggiungere lo stesso scopo.
Sempre in funzione antifungina, sarebbe intelligente introdurre nelle nostre diete anche lo zenzero, il prezzemolo e il pompelmo.
E’ consigliato periodicamente di dedicare delle giornate alla pulizia del colon, evitando cibi a base di prodotti di origine animale e assumendo acqua e limone, in grande quantità.
Un ultima curiosità, in passato, quando queste tecniche di depurazione non erano così sviluppate, per far uscire la tenia dal colon si poneva una ciotola contenente del latte caldo durante la notte, in corrispondenza dell’ano, cercando di rimanere accovacciati.
Si tratta di un rimedio della nonna molto truce che oggi che esistono farmaci per spezzettare il vermone nell’intestino e solo successivamente espellerlo, appare a dir poco “folkloristico”.