
Come difendere il sistema immunitario dalle infezioni
Le infiammazioni che interessano il nostro organismo non sono tutte evidenti, come può essere una dermatite o una cistite. Esistono altre forme più subdole che, non generando nel soggetto dei sintomi così vistosi, continuano a logorare i tessuti al nostro interno, ammalando in modo sempre più importante il corpo. Una malattia che sembra scoppiare all’improvviso è in realtà il culmine di un fenomeno infiammatorio non curato, che ha agito in sordina, forse per anni.
Conoscere qualcosa in più sulla natura delle infiammazioni può aiutare a prevenire il male, agendo d’anticipo, per il recupero della forma migliore.
Differenza tra infiammazione acuta e cronica
Quello che distingue un’infiammazione acuta da una di tipo cronico è l’origine del malessere e la sua durata. Nel caso di fenomeno più acuto la causa dipende da virus e batteri o da episodi che hanno segnato l’organismo a livello fisico. L’organismo, in questo caso, reagisce all’aggressione esterna, messa in atto da questi agenti esterni attraverso uno shock, legato appunto all’infiammazione.
Un fisico in salute riesce a rispondere all’attacco in maniera vigorosa, al punto da ripristinare l’armonia in tempi molto ridotti. Quando però il sistema immunitario di un uomo o di una donna risulta fragile è possibile che il processo infiammatorio degeneri causando infezioni diffuse e durature. In questo caso la condizione di una banale infiammazione può assumere la forma cronicaq e quindi ostacolare i tempi di guarigione.
Quali fattori contribuiscono a cronicizzare un’infiammazione nell’organismo?
Si tratta per lo più di elementi poco evidenti, in grado di scardinare lentamente, ma inesorabilmente, il corpo. A volte sono le condizioni di stress a incidere maggiormente sul nostro equilibrio interno, altre volte sono mali subdoli che non trovano una risposta efficacie da parte dell’organismo e che possono debilitare in maniera grave un soggetto. Quando l’infiammazione è cronica è possibile che il soggetto entri in disequilibrio, manifestando segnali gravi come fibrosi e necrosi generalizzate.
Sono fondamentalmente tre i fattori su cui ognuno di noi dovrebbe lavorare per migliorare la qualità delle difese immunitarie e scongiurare il diffondere di infiammazioni croniche:
- Mangiare bene
- Svolgere le giuste attività sportive e mantenersi elastici
- Badare alle emozioni e impedire di reprimerle o non considerarle
L’ultimo punto è davvero determinante nella cura di stati infiammatori, in quanto troppo spesso non si pone il giusto accento su sbalzi improvvisi di umore che invece rappresentano campanelle d’allarme da non trascurare.
Diventiamo tristi e ci sentiamo irrealizzati, ma sentiamo uno scossone solo quando uno psicologo inizia a definire quella condizione con una parola sempre più di moda tra i Paesi più industrializzati: la depressione.
Siamo in grado di preoccuparci del nostro peso e renderci conto di quanto male e troppo mangiamo ogni giorno solo quando ci etichettano come “ciccioni”, con tutti i risvolti psicologici che una condizione del genere può generare. Si tratta di un circolo vizioso drammaticamente diffuso e difficilissimo da affrontare se si è deboli nel fisico e nella testa.
Viviamo perennemente sotto stress, ma sin quando non rompiamo con il nostro partner non ci rendiamo conto di come avremmo potuto affrontare meglio la nostra situazione lavorativa.
Sempre peggio
Altra convinzione diffusa è quella di riuscire a liberarsi da questa condizione con antidolorifici, spesso a base di cortisone. Si sottovaluta troppo spesso la violenza di questi farmaci e gli effetti negativi che possono avere nel futuro. Stati emotivi come l’ansia e nei casi più gravi la depressione possono essere anche conseguenze di infiammazioni curate farmacologicamente. Per fortuna la consapevolezza sta aumentando nelle persone e le abbuffate inconsapevoli di farmaci lasciano sempre più il posto a persone più attente che incominciano a riscoprire la potenza dei rimedi naturali.
Sono tantissime le testimonianze di coloro i quali pensando di attenuare i dolori con punture di cortisone si sono ritrovati ad combattere con problemi al fegato o ad altri organi, causati dall’aggressività di questo tipo di “cure”. Anche nella migliore delle ipotesi chiunque intraprenda una strada farmacologica per lunghi periodi è destinato a indebolire il proprio sistema immunitario. Per questa ragione è nostro dovere concentrarci sulle origini dell’infiammazione e aiutare il corpo a reagire naturalmente, in modo tale da non cronicizzare il dolore e trascinarselo in eterno, compromettendo in maniera importante la flora intestinale.
Il centro del nostro Mondo
Nel nostro intestino si trovano miliardi di abitanti: i batteri. Vi è ancora qualcuno che pensa che siano tutti nocivi per l’organismo, ma ovviamente si sbaglia. La flora batterica è composta da una moltitudine di elementi, di cui soltanto una piccolissima parte fa male al corpo. Il problema principale è che il nostro “bizzarro” modo di mangiare e i nostri “vizi di vita” sterrano dei fendenti fortissimi alla flora benefica in seno all’intestino. Di conseguenza, tutte le volte che proviamo stress, fumiamo sigarette, ci avvinazziamo senza ritegno, assumiamo pesticidi a causa di cibi spazzatura ecc.. contribuiamo a ribaltare le percentuali tra batteri buoni e quelli cattivi.
I nostri comportamenti irresponsabili determinano l’intossicazione dei tessuti e quindi la proliferazione di batteri malevoli.
Quando accettiamo vigliaccamente la morte della componente batterica sana, in ragione di frasi sensa senso tipo “a me piace vivere così?” oppure “che senso ha la vita se non posso mangiare la pizza..”, commettiamo un grande crimine contro la nostra salute.
Perdurare in comportamenti poco virtuosi non può far altro che:
- inibire la produzione di vitamine fondamentali per il nostro organismo
- impedire un contrasto reale agli organismi nocivi che attaccano il corpo umano
- arrestare la sintesi di enzimi essenziali
Vogliamo davvero così male a noi stessi ?
Sapere che i batteri intestinali generano oltre i 4/5 della serotonina complessiva può aiutare a comprendere come la qualità della salute intestinale possa influenzare anche il nostro umore. Un colon intossicato vive in un organismo che è incline alla depressione, perchè disbiosi e stati ansiosi sono strettamente connessi.
Al posto di pillole tranquillizzanti e farmaci anti depressione, faremmo prima ad occuparci dello stato dell’intestino, mirando alla piena vitalità del microbiota.
Il confronto del microbiota di un soggetto depresso, rispetto quello di individuo sereno, con alti livelli di serotonina, evidenzierebbe una natura completamente diversa, a conferma del legame inconfutabile di questi due elementi.
Intestino e pelle
La salute della flora influisce anche sullo stato dell’epidermide, come testimoniato dalle persone che hanno risolto problemi di acne e persino di psoriasi mediante un risanamento del microbiota intestinale. Si tratta di problemi di pelle che colpiscono spesso ragazzi adolescenti, i quali avendo serie difficoltà nel combatterli hanno spesso delle ripercussioni sul piano psicologico.
La gente trascura quasi del tutto come mozzarelle e formaggi molli possano contribuire allo sviluppo di brufoli o possono aumentare la superficie di corpo attaccata da psoriasi. Allo stesso tempo si tralascia il fatto che probiotici possano aiutare a combattere questo tipo di manifestazioni, in quanto risultato evidente di infiammazioni fungine avvenute ad un livello più profondo dell’organismo.
Alcuni semplici consigli per ridurre un’infiammazione in modo naturale
1- Ridurre al massimo l’assunzione di cibi zuccherati o con alto contenuto di carboidrati, in favore di frutta e verdura di stagione. Altra cattivissima abitudine alimentare è quella di scegliere il cibo inscatolato. Meglio spendere qualche soldino in più quando si parla di salute e di cibi che possono avere una funzione antinfiammatoria e quindi prediligere negozi biologici o acquistare prodotti a chilometro zero. Ulteriore suggerimento viene dalla tradizione culinaria araba e asiatica, visto il grande contributo di spezie apportato nei menù di ogni giorno.
2- Mantieni il corpo elastico attraverso allungamenti e recupero della mobilità di alcuni muscoli. Soprattutto chi trascorre tante ore sedute davanti a un monitor avrebbe il dovere di prendersi 5 minuti di pausa ogni ora e mezza di lavoro per svolgere degli esercizi di stretching. Questo tipo di attività mira a ottimizzare l’elasticità di colonna vertebrale e bacino, troppo spesso “atrofizzate” a causa di posture sbagliate reiterate nel tempo. Anche attività sportive poco armoniche e particolarmente stressanti solo su alcuni muscoli possono essere negative per il corpo. Si dovrebbe invece puntare su discipline come pilates, in grado di potenziare i muscoli e abituarli dolcemente a degli allunghi.
3- Utilizzo degli oli essenziali. Riescono a contrastare le infiammazioni con efficacia, limitando la quantità di cortisolo nel sangue e aiutando persino a dormire meglio. Sonno che risulta fondamentale per offrire un break all’organismo e garantirgli un tempo di recupero da traumi legati ad infezioni fungine. Riuscire a garantire almeno 6 ore e mezzo per notte e avere l’abitudine di stendersi per almeno mezz’ora sul letto nel pomeriggio sarebbe ideale per la nostra salute.