
Come capire se hai i calcoli biliari ?
Molti dei pazienti di uno studio di gastroenterologia soffrono di calcoli biliari nel fegato o nella cistifellea. L’eliminazione di questi spiacevoli “intrusi” può aumentare notevolmente le possibilità di guarigione di chiunque ed è per questo che la maggior parte dei dottori dell’apparato intestinale dovrebbe vedere di buon occhio la pratica del lavaggio epatico.
Naturalmente sia una vita scandita da attività sane e rilassanti, oltre ad una dieta attenta a quel che mangiamo e a quello che potrebbe “innervosire” il nostro fegato, renderanno il sentiero della guarigione un’autostrada a 4 corsie !
Conoscere i segnali tipici di chi ha i calcoli può avvantaggiare la cura di un paziente, perchè l’intossicazione del fegato è una causa determinante nello stato di malessere di un individuo.
Vista la grande quantità di lettori che ci domandano:
Come faccio a sapere che i calcoli ?
Abbiamo deciso di descrivere dettagliatamente tutto quello che potrebbe lasciar pensare ad un problema di questo tipo. Il corpo umano presenta numerose campanelle d’allarme, dobbiamo essere noi bravi a interpretarle, anche grazie a chi a dedicato una vita allo studio dei segnali epatici.
Pelle
La cute alla capacità di reagire all’ambiente esterno, ma anche a quello interno ed è per questo che può indicare che qualcosa non va nell’organismo. La pelle inoltre, essendo una zona del corpo abbastanza evidente, sarà facile da controllare e ci terrà aggiornati sullo stato del nostro amico fegato. Le macchie sulla pelle sono il sintomo evidente di uno stress o di una condizione di disequilibrio, potenzialmente pericolosa. La maggior parte di quelli che noi banalmente chiamiamo “difetti”, sono delle cartine tornasole estremamente utili per capire cosa non funziona a livello epatico. Rughe messe in evidenza, pelle sempre meno idratata e opaca sono la parte visibile di un processo legato al cattivo assorbimento di sostanze nutritive che influenza il regolare sviluppo delle cellule.
Nei e chiazze. Solitamente si presentano nella zona frontale, sopracciglia, ma anche al di sotto degli occhi. Altra zona in cui si manifestano sono le spalle e i deltoidi. I dottori più assennati le etichettano come macchie epatiche e sono solitamente quelle che caratterizzato di solito le mani e le braccia delle persone più anziane. Anche se è opinione comune che questo tipo di maculazione dipenda da un’eccessiva esposizione del soggetto ai raggi solari, in realtà la loro origine dipenderà dal fegato e dallo stato della bile.
Rughe tra le sopracciglia. Non si tratta di una presenza “normale”, tipica di un corpo che sta invecchiando, ma di un eccessivo accumulo di calcoli come pietre. Tanto più sono marcati questi segni, tanto più ci sarebbe da preoccupare. Quello che estenamente può sembrare un’espressione facciale rabbiosa, in verità è il frutto di calcoli biliari che inficiano il flusso biliare, trattenendo le tossine all’interno del corpo. E’ ovvio che una situazione di questo tipo non possa portare giovamento ai pazienti, ma porti loro ad essere maggiormente tesi, perchè in sofferenza, anche senza essere consapevoli di avere un fegato che funziona a 4 cilindri.
Anche la presenza di brufoli tra gli occhi avvalora ancora di più questa tesi.
Colorazione verdastra nella zona tempiale: in presenza di questo sintomo la situazione si farebbe ancora più grave. Si tratta del segnale che i depositi di calcoli biliari interessano tanto il fegato quanto la colecisti. Il colorito verdognolo o bluastro di queste sezioni del volto significano che la milza non lavora più come dovrebbe e che i fanghi della bile siano troppi.
Pelle grassa e volto giallognolo. Anche in questo caso, soprattutto se il soggetto appare accaldarsi molto facilmente e sudare vistosamente sul viso, potremmo ipotizzare che il pancreas sia debole, affaticando ulteriormente anche i reni.
Diradamento dei capelli. Sintomo di una congestione dell’organo epatico, con potenziale rischio per gli organi riproduttivi. Occorre prenotare un ottimo lavaggio del fegato, prima che la situazione possa degenerare ulteriormente e ridurre all’osso la funzionalità epatica.
Naso rosso. Questa caratteristica evidenzia un aumento della pressione sanguigna e una condizione di ipertensione, tipica di un regime epatico che ha perso l’equilibrio.
Tratti iridologici
Palpebre gialle. Così come abbiamo imparato a diffidare dell’iride gialla, perchè segnale iridologico molto compromettente, allo stesso modo, la pelle oculare di questa tonalità, rappresenta un sintomo di un fegato e una cistifellea troppo attive. Qualora la medesima parte assumesse una tonalità grigia, diverrebbe invece il segnale di un drenaggio linfatico sbilanciato, con indebolimento del sistema endocrino.
Borse sotto gli occhi. Non date retta a chi crede dipendano solo dalla genetica o alla stanchezza del periodo, perchè sono la rappresentazione più evidente di una infiammazione degli organi implicati nel processo di digestione. Possono indicare cisti alle ovaie, ma anche irritarioni dell’uteto o della prostata.
Velo bianco nella pupilla. Anche questo sintomo lo abbiamo spesso ritrovato quando allevamo allo studio delle iridi. La patina biancastra non è altro che la punta dell’iceberg di muco che ricopre il colon.
Sclera arrossata. Quando la parte bianca dell’occhio evidenzia agglomerati rossi e capillari in evidenza sono il segno di problemi del sangue. Se questo sintomo è seguito da macchie gialle nella sclera, il problema potrebbe essere la costante introduzione di grassi attraverso una dieta sbagliata.
Riga bianca nella parte periferica dell’iride, verso il basso. Depositi di colesterolo in esubero.
Occhi spenti. Significa che reni e fegato non riescono più a filtrare adeguatamente un sangue, orma stracolmo di tossine. Il sangue è meno leggero ed ossigenato ed incapace di restituire la solita lucentezza agli occhi.
Segni sulla bocca
Lingua gialla o biancastra. Vie biliari intossicate, con conseguenze peggiorative del processo digestivo. Maggiore probabilità che gli alimenti si incastrino tra le anse del colon e quindi infiammino l’apparato intestinale. Per risolvere le situazioni di questo tipo, spesso si ricorre all’idrocolonterapia.
Pustole sulla lingua. Cibi fermentati e in decomposizione nel colon, necessità di un lavaggio del fegato e del colon.
Alito cattivo. Il soggetto conserva residui alimentari non digeriti, presi di mira dai batteri, provocando la decomposizione degli scarti di cibo e la successiva propagazione della puzza. I soggetti con grave alitosi hanno problemi intestinali che provengono dal profondo del colon e che, per rispetto di sé stessi e degli altri, non possono ignorare a lungo.
Labbro inferiore gonfio. Avvisaglie di cacca sciolta o stipsi. Il gonfiore è paragonabile alla presenza di gas nell’addome.
Problemi ai denti. Disturbi nella nutrizione, con proposta di una dieta eccessivamente sbilanciata su specifici alimenti. I denti gialli non sono altro che il sintomo di tossine non espulse. Necessità di un compenso acido-basico a livello nutrizionale.
Sulle mani e piedi
Unghie rosse o molto scure. Troppo colesterolo e grassi nei dotti sanguigni.
Unghie eccessivamente bianche. Cattivo ricircolo del sangue e scarsi livelli di globuli rossi, con potenziale rischio di anemia.
Piedi gialli. Notevolissimo accumulo di ostacoli nelle vie biliari sia nel fegato che nella coleicisti. Se la tonalità si sposta verso il verde, la qualità della milza risulterà compromessa
Feci
Cacca puzzolente. Segnale di una scarsa propensione a sminuzzare il cibo. Condizione ideale per la proliferazione batterica tra la mucosa intestinale. Una patina gelatinosa riveste le feci, rendendole ancora più sgradevoli dal punto di vista visivo.
Feci bianche. Insufficienza epatica, resa ancor più concreta quando la cacca galleggia, perchè indice di alimenti non digeriti a sufficienza e quindi più leggeri dell’acqua.
Se presentaste dei segnali di questo tipo non esitate a contattare la dottoressa Racanelli al numero 080 5019934 e prenotare il vostro lavaggio epatico con la luna piena, per una solenne rimozione dei calcoli alla collecisti che custodite nel corpo.