Quando viene la parassitosi intestinale?
La parassitosi intestinale è una patologia a carico dell’intestino determinata dalla presenza di parassiti. Per contrastare questo problema bisogna sapere quando viene la parassitosi intestinale, ma anche quali sono le funzioni dell’intestino, cosa fa un parassita, come fare diagnosi, quali sono i sintomi e quali possono essere i possibili rimedi.
Le funzioni dell’intestino
Che fanno i parassiti nel corpo umano?
Solo i cani hanno i parassiti nell’intestino?
I sintomi della presenza di parassiti
Bambini che hanno preso i vermi
Omeopatia o farmaci
I tipi di vermi
Funzioni principali dell’intestino
La corretta funzione dell’intestino è fondamentale per il benessere dell’organismo. Vi sono delle situazioni nelle quali l’apparato intestinale non riesce a funzionare in modo consono e questo può determinare degli squilibri rilevanti.
L’intestino svolge prevalentemente due funzioni. La prima è la funzione di digestione, essenziale per scindere i macroelementi che noi assumiamo con la dieta in microelementi. La seconda funzione è quella dell’assorbimento, volta a determinare l’assorbimento dei microelementi ottenuti dalla fase di digestione.
iIn tutte le condizioni in cui l’intestino presenta una alterazione della fisiologia, esso non riesce a svolgere correttamente le sue funzioni di digestione e di assorbimento.
Questo può comportare l’insorgenza di problemi di maldigestione e di malassorbimento, che hanno poi molteplici ripercussioni a seconda del tratto di intestino coinvolto, dell’estensione della patologia e del tipo di nutrienti che non riescono ad essere digeriti e/o assorbiti.
Che fa un parassita?
Abbiamo detto che la parassitosi intestinale è determinata dalla presenza di parassiti. E’ importante allora capire che fa un parassita, per inquadrare al meglio questa problematica.
Si può definire parassita un organismo che vive a spese dell’organismo ospite. Il parassita può vivere parzialmente a spese dell’ospite o anche totalmente a spese dell’ospite, ma in entrambi i casi sfrutta l’ospite per la sua sopravvivenza.
I parassiti si possono suddividere in organismi unicellulari ed organismi pluricellulari. I primi sono chiamati protozoi, mentre i secondi sono definiti metazoi.
Alcuni si chiedono se il parassita segue le fasi lunari ed in particolare se la luna piena possa avere una qualche influenza sullo stadio di parassitosi intestinale. Non è stato provato scientificamente che le fasi lunari abbiano un’influenza sulla patologia e sulla vita dei parassiti, ad oggi quindi non bisogna prendere in considerazioni né le fasi lunari, né la luna piena quando si cerca di scegliere il rimedio efficace per combattere la parassitosi intestinale.
Da tenere in considerazione è la pericolosità delle uova: alcuni parassiti producono uova, le quali possono essere le responsabili della trasmissione della parassitosi. E’ proprio da questo che deriva il pericolo delle uova ed è importante non solo fare attenzione all’alimentazione, ma anche fare attenzione alla propria igiene personale.
Un’altra domanda che ci si pone di frequente è se i parassiti possono uccidere. Per rispondere a questa domanda bisogna considerare la definizione di parassita che abbiamo dato poc’anzi. Il parassita è un organismo che sfrutta l’ospite per sopravvivere, per cui non è nell’interesse del parassita uccidere l’ospite, dal momento che alla sua eventuale morte dovrebbe cercare un nuovo ospite per vivere.
La parassitosi intestinale, che si ha quando i parassiti determinano una infezione a livello dell’intestino, determina malassorbimento. Gli alimenti introdotti con la dieta non riescono ad essere assorbiti correttamente e questo può portare a vari squilibri, a seconda del tipo di parassitosi e della tipologia di alimenti che non si riesce ad assorbire.
Colpisce solo i cani?
La parassitosi intestinale non colpisce solo i cani, ma può interessare anche altri animali e l’uomo. Possiamo rilevare non solo parassitosi intestinale canina, ma è possibile che vi siano anche uomini infestati da vermi.
I cani da piccoli devono essere sverminati, ovvero bisogna somministrare loro un apposito farmaco per uccidere gli Ascaridi che infestano il loro intestino. Molti hanno il timore di poter contrarre una parassitosi trasmessa dal proprio cane, timore che non è del tutto infondato perché il rischio è presente, sebbene sia basso. La trasmissione cane – uomo potrebbe avvenire per via oro – fecale, ovvero per il toccare le feci infette del cane e portarsi le mani alla bocca. Si tratta dunque di una situazione abbastanza rara, a patto che si rispettino le regole igieniche di base: evitare il contatto con materiale fecale di qualunque tipo e lavare bene le mani.
Più facile è entrare in contatto con i vermi attraverso alimenti contaminati e che non sono stati lavati in modo corretto. Il fatto che i vermi non si siano estinti negli anni è determinato dalle nostre abitudini, in particolare dalle nostre abitudini alimentari.
L’alimentazione è una delle principali vie di trasmissione della parassitosi intestinale e il non aver migliorato le nostre tecniche di trattamento degli alimenti ha fatto sì che questa malattia non andasse incontro ad estinzione.
Sicuramente la situazione nei paesi sviluppati è migliorata rispetto a qualche decennio fa, ma c’è ancora molta strada da fare per riuscire ad arginare al massimo le infezioni di parte dei parassiti.
Quali sintomi ha il disturbo?
Conoscere i sintomi della parassitosi intestinale è utile perché può essere un valido aiuto per indirizzarsi verso la diagnosi.
Vediamo di seguito quali sono i sintomi principali che si possono avvertire nel caso in cui siano presenti dei parassiti nell’intestino:
- Prurito: il prurito è uno dei sintomi della parassitosi, in particolare il prurito localizzato a livello dell’ano.
- Tachicardia: aumento della frequenza cardiaca oltre il range fisiologico.
- Insonnia: difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno, con conseguente debolezza e ripercussioni sul benessere psicofisico.
- Grande stanchezza: può causare molti disturbi secondari, anche gravi; riuscire a curare la stanchezza cronica e recuperare le energie è di fondamentale importanza;
- Epilessia
- Orticaria
- Anemia
- Lingua bianca
- Meteorismo: raccolta di gas all’interno dell’intestino, con conseguente senso di distensione addominale.
- Occhiaie: le occhiaie sono determinate anche dall’insonnia, infatti la riduzione delle ore complessive di sonno ne determina la comparsa. Possiamo dire che il soggetto affetto da parassitosi intestinale presenta non una bella cera.
- Si può diventare allergici: è possibile che si sviluppino delle reazioni di tipo allergico, con una risposta immunitaria sproporzionata rispetto allo stimolo.
Questo è il quadro sintomatologico caratteristico della parassitosi intestinale. Non tutti i sintomi devono necessariamente essere presenti e non tutti i sintomi devono comparire in contemporanea. Alcuni di questi sintomi non sono specifici dell’infezione dell’intestino da parte di parassiti, ma più elementi della lista presenti insieme aumentano sicuramente la specificità e favoriscono l’avvicinamento alla diagnosi di parassitosi.
Perché si prende?
La trasmissione della parassitosi intestinale avviene per contatto con materiale infetto e dunque per il contatto con il parassita o con le sue uova.
Tra i fattori determinanti rientra sicuramente l’alimentazione, prima causa di trasmissione dei parassiti. La trasmissione per via alimentare è determinata dall’ingestione di alimenti che sono contaminati da parassiti o da uova e che non vengono correttamente lavati e cotti.
Un’altra via di trasmissione è quella oro – fecale, determinata dal contatto orale con materiale fecale contaminato. Per ridurre questo rischio di contagio bisogna evitare contatti con le feci e lavare spesso le mani.La parassitosi può anche essere trasmessa per via verticale, ovvero per via placentare durante la gravidanza. Questa via di trasmissione è molto diffusa tra i cani.
Come si fa la diagnosi?
Per fare diagnosi di parassitosi intestinale non è sufficiente avere alcuni dei sintomi elencati in precedenza, ma bisogna rivolgersi al medico. La figura specializzata è quella del gastroenterologo, un medico specializzato nelle patologiche dell’apparato gastrointestinale.
Il medico può avvalersi di diversi test per giungere all’eventuale diagnosi. Il primo esame che si richiede è l’esame delle feci, il quale in caso di parassitosi risulterà alterato e mostrerà la presenza di uova di parassiti.
L’esame delle feci viene eseguito in giorni diversi, dal momento che i parassiti si spostano e non sempre le feci potrebbero risultare positive alla presenza di uova. Alcuni ritengono che i parassiti siano condizionati dalla luna, in realtà questo non è stato scientificamente provato.
Un altro esame utile a fini diagnostici è l’esame endoscopico. Si tratta di un esame che consente di visualizzare dall’interno il lume intestinale. La sonda endoscopica può essere inserita o dalla bocca o dall’ano e viene delicatamente fatta procedere per visualizzare tutte le caratteristiche dell’intestino.
Grazie a questo esame è possibile verificare la presenza o meno di parassiti all’interno dell’intestino, confermando o escludendo la parassitosi intestinale.
Talvolta vengono richieste anche gli esami del sangue, perché grazie ad essi è possibile riconoscere l’eventuale presenza di alcuni tipi di parassiti. Nel caso in cui il medico sospetti un coinvolgimento di organi e di apparati a distanza, determinato dalla parassitosi intestinale, egli potrebbe richiedere l’esecuzione di un esame di secondo livello. Questo esame può essere la TAC o la risonanza magnetica, entrambi esami volti ad individuare un eventuale coinvolgimento a distanza.
Un altro test che si può eseguire è il cosiddetto scotch test. Questo prevede l’utilizzo del normale nastro adesivo trasparente, che deve essere applicato delicatamente a livello dell’apertura anale. Lo scopo di questo test è far si che le eventuali uova di parassiti restino attaccate allo scotch, il quale potrà poi essere studiato al microscopio per metterle in evidenza.
Bambini con parassitosi intestinale
Anche i bambini possono essere colpiti da questa patologia e nel caso dei bambini con parassitosi intestinale la situazione è un dramma.
Il sintomo principale che viene avvertito e che dà molto fastidio è il prurito a livello dell’anno (in alcuni casi nelle bambini si può avere anche prurito vulvare). Accanto al prurito, i bambini possono anche diventare irrequieti ed irritabili. La situazione è difficile anche per i genitori, che non riescono a sopportare che i loro bambini debbano soffrire. Inoltre bisogna sottolineare che ci vuole pazienza e forza d’animo, perché il percorso di liberazione non è facile e la patologia potrebbe protrarsi nel tempo.
Può servire l’omeopatia o servono medicinali?
Si potrebbe pensare di utilizzare un trattamento naturale come l’idrocolonterapia, ritenuta da alcuni il trattamento ideale contro la parassitosi dell’intestino e in generale un ottimo rimedio per la pulizia intestinale.
Attenzione al fatto che la manifestazione di alcuni sintomi extraintestinali potrebbe essere una conseguenza di una infezione parassitaria intestinale. Non bisogna dunque sottovalutare nulla. Il nostro consiglio è di rivolgersi al più presto al proprio medico curante, che saprà di sicuro consigliare e prescrivere la terapia farmacologica appropriata. E’ importante iniziare il trattamento al più presto, senza esitare e senza ritardare la visita dal medico.
La gente spesso usa il Cruminill o il Combantrin ma non si ottengono grandi risultati. Un ottimo farmaco da utilizzare per debellare la parassitosi intestinale è il Vermox, nome commerciale del mebendazolo. Ci si chiede spesso se il Vermox fa meno male, la risposta è che questo farmaco viene prescritto di frequente perché è stato più volte testato ed ha dimostrato di essere efficace e sicuro.
Un’altra domanda a cui rispondere è quando serve sradicare i vermi con lo zapper. Si tratta di un dispositivo che riesce ad uccidere i vermi elettricamente. Questo dispositivo, in vendita in rete, in realtà non viene mai consigliato dai medici. La procedura medica ufficiale consiste nella somministrazione della terapia, per la quale si consiglia di rivolgersi al proprio medico curante.
In molti ritengono che le case farmaceutiche abbiano interesse a non curare in modo corretto le parassitosi per generare profitti. Questo modo di ragionare è tipico dei complottisti, che utilizzano lo stesso pattern anche per altre patologie. Quello che preme sottolineare è che le case farmaceutiche non hanno alcun interesse ad immettere in commercio farmaci poco efficaci. I farmaci che attualmente vengono prescritti per il trattamento delle parassitosi sono i farmaci migliori di cui disponiamo ed è inutile continuare a gridare al complotto quando poi non ci si affida ai rimedi medici comprovati scientificamente.
Aglio fa bene o fa male?
Oltre alla terapia medica ufficiale, molte persone cercano conforto anche nei rimedi naturali. Nell’antichità le nonne erano solite utilizzare un infuso di assenzio o l’olio di timo e per togliere i vermi andavano spesso dalla zingara.
I semi di zucca sono ritenuti un ottimo rimedio naturale e in alcuni casi si utilizza anche l’aglio, considerato un rimedio naturale per risolvere la parassitosi. Il consiglio è di affidarsi alla terapia medica: puntare sui rimedi naturali poco efficaci potrebbe determinare un peggioramento ed un inasprimento della patologia intestinale.
Può ritornare?
La parassitosi intestinale può essere anche una malattia recidivante, ovvero può sembrare che sia guarita del tutto ma si presenta una ricaduta. Ecco perché è fondamentale scegliere un trattamento corretto che consenta di eliminare una volta per sempre tutti i vermi. Le corrette abitudini igieniche e le corrette abitudini alimentari possono contribuire a ridurre il rischio di parassitosi dell’intestino. Inoltre una corretta dieta può aiutare a evitare le ricadute.
Gli alimenti da preferire per mettere in atto una dieta preventiva sono i seguenti: aglio, semi di zucca, cipolla, chiodi di garofano, curcuma, assenzio, mallo di noce nera, semi di pompelmo, origano, semi di sesamo, carote, zenzero, fichi, yogurt e anice. Si tratta di una lunga lista di alimenti che possono contribuire ad evitare la parassitosi intestinale e le recidive. Ovviamente si ricorda di seguire una dieta alimentare varia e salutare.
Ho i vermi nelle feci
Cerchiamo di capire quali sono i parassiti umani più diffusi. La parola parassita viene spesso associata anche all’uomo: si parla di uomini parassiti per indicare coloro che sfruttano gli altri per trarne benefici, ovviamente questo non ha nulla a che vedere con la parassitosi intestinale.
I principali parassiti intestinali sono Giardia lamblia, Enterobius vermicularis, Ascaris lumbricoides, Schistosoma, Taenia. Vi sono in realtà anche altri parassiti che possono determinare un’infezione intestinale, ma questi sono quelli più diffusi.
Tra le parassitosi intestinali più frequenti troviamo anche quella da ossiuri, che viene definita parassitosi da ossiuri. Questa parassitosi ha una prevalenza maggiore fra i bambini, ma non risparmia neanche gli adulti. Si tratta di vermi molto sottili e piccoli: la lunghezza della femmina è di circa 10 millimetri, mentre la lunghezza del maschio è di circa 4 millimetri.
Questi vermi sono in grado di depositare le uova a livello dell’ano dell’ospite, uova che potranno essere ritrovate nell’esame delle feci. Il contatto con le feci infette può determinare la trasmissione dell’infezione con modalità oro – fecale.
Per quanto riguarda il verme solitario, questo è il nome comune della tenia, che abbiamo spiegato prima essere fra i principali agenti eziologici della parassitosi dell’intestino. Nella maggior parte dei casi la tenia non determina alcuna sintomatologia e questo quindi ritarda anche l’inizio della terapia per la sua eliminazione.
Le dimensioni dei diversi parassiti sono variabili. Questo porta a delle importanti differenze visive se li si guarda in foto: alcuni sono facilmente identificabili, altri invece sono invisibili perché di dimensioni troppo ridotte.
Altri parassiti molto diffusi e da tenere in considerazione quando si fa la diagnosi di parassitosi intestinale sono la Anisakis, la Giardia e l’Ameba. Sia l’amebiasi che la giardiasi sono delle protozoosi, ovvero delle forme di infezione intestinale determinate dalla presenza di un protozoo.
Un appunto importante da fare relativamente alla parassitosi determinata dall’ameba è che essa può avere come complicanza la comparsa della diverticolite. La diverticolite si caratterizza per la presenza di diverticoli infiammati. E’ importante sottolineare che deve essere presente il processo flogistico, perché la sola presenza dei diverticoli non configura il quadro di diverticolite, ma quello di diverticolosi, il quale può anche essere considerato parafisiologico.
Indipendentemente da quale sia il parassita implicato, le norme igieniche ed alimentari sono l’ideale per prevenire qualunque tipo di parassitosi intestinale. Nel caso in cui si dovesse contrarre l’infezione si ricorda ancora una volta di rivolgersi al medico curante per stabilire insieme a lui la terapia da mettere in atto per risolvere il problema.