Ossiuri: sono così contagiosi?

L’infiammazione da vermi ossiuri è una delle più diffuse in Italia, ne è la conferma il fatto che almeno un miliardo di persone siano infette dal verme. In particolar modo sembra che tale problema sia più diffuso tra i bambini, senza per questo poter affermare che gli adulti ne siano completamente estranei.

 

Cos’è l’ossiurasi?

L’ossiuriasi è causata da due parassiti che sono ospitati dal corpo umano, l’enterobius vermicularsi e l’enterobius gregori, ovvero due vermi che appartengono al gruppo dei Nematodi intestinali che hanno un ciclo di sviluppo diretto.
Il ciclo vitale del parassita avviene proprio all’interno dell’intestino umano, mentre l’infezione ha inizio con l’ingestione delle uova con embrione, che schiudendosi rilasciano le larve nell’intestino tenue e da qui iniziano a migrare verso l’intestino crasso, luogo in cui riescono a maturare in 2-6 settimane.

Le uova degli ossiuri divengono infettive nel giro di poche ore dopo essere state depositate e riescono a sopravvivere per 2 o 3 settimane anche sui capi d’abbigliamento. Si tratta di vermi molto tenaci, visto che possono vivere anche a basse temperature, anche se non tollerano completamente il calore.

Caratteristiche ossiuri

Gli ossiuri sono dei piccoli vermetti bianchi che si trovano all’interno dell’intestino, che si rivela ad ogni modo l’ambiente più adatto alla loro sopravvivenza.
La femmina di ossiuri è lunga circa 10 mm mentre il maschio raggiunge approssimativamente i 4mm.
Sono vermi che si muovono di continuo e durante le ore notturne abbandonano l’intestino per dirigersi in direzione dell’ano, per depositare le uova sulla pelle circostante. Una volta che le uova maturano contengono già i vermi e diventano molto pericolose, perchè in grado di re-infettare lo stesso soggetto o di altri.

Di cosa si nutrono questi vermi?

Gli ossiuri o altri parassiti come gli elmiti si nutrono dell’animale ospite cercando di assorbirne le sostanze nutritive.

Come sono gli ossiuri?

Dalle foto presenti sul web e sui libri di medicina, si può evincere come il verme ossiuri non sia particolarmente piacevole alla vista. A rendere ancora più traumatica la sua osservazione è il fatto che pur trattandosi di un piccolo verme, può essere visto anche ad occhio nudo, avendo un colore molto riconoscibile (il bianco) e una grandezza tale da non poter passare inosservato…

Si presenta come un piccolo verme dalla forma allungata che inizia con una capsula boccale e una vescicola, poi un bulbo, l’esofago, l’intestino, apertura della vagina, sistema riproduttivo e infine l’ano.

vermi ossiuri

Come si prendono?

Diverse sono le condizioni che favoriscono la proliferazione dell’infezione da ossiuri, soprattutto la giovane età, il sovraffollamento, le scarse abitudini igienico-sanitarie o il trascurare un paziente affetto da ossiuri, ritardando la sua cura.

L’infezione di tali parassiti dell’intestino è diffusa in tutto il mondo soprattutto nei Paesi occidentali, fatto che sembrerebbe abbastanza anomalo, visto che siamo abituati a pensare che siano i bimbi delle culture orientali a vivere in condizioni igienico-sanitarie più precarie. Il rischio di contagio aumenta nei nuclei familiari, ma soprattutto negli istituti di cura o nelle scuole, ovvero quando i bambini si trovano a stretto contatto tra loro.

Il contagio dal parassita avviene per ingestione e in maniera del tutto accidentale, dato che le stesse uova possono raggiungere oggetti di uso comune, vista la facilità con cui le uova si nascondano perfettamente sotto le unghie dei bambini. Di qui al contagio il passo è breve, a causa dell’intesa sensazione di prurito che spingerà loro a grattarsi e a toccare vari oggetti intorno a loro, aumentando le possibilità che altri ragazzini possano ammalarsi di ossiuri.

L’infezione si diffonde per via oro-fecale, ovvero tramite trasferimento indiretto dall’ano alla bocca, il più delle volte avvenuto tramite le mani, ma può accadere anche attraverso l’utilizzo di oggetti di uso comune.

Gli ossiuri sono contagiosi?

Il contagio da ossiuri è piuttosto alto soprattutto in ambito familiare, quando uno dei componenti ne è affetto, dato che le uova da ossiuri possono facilmente raggiungere oggetti di uso comune, come lenzuola, giocattoli e spazzolini da denti.

Oltre al contagio per ingestione, la trasmissione può avvenire anche per via aerea dato che è possibile ingerire le uova attraverso la respirazione. La contaminazione non avviene infatti per via fecale, dato che le uova non possono essere eliminate completamente tramite le feci.

I vermi ossiuri non possono infettare gatti e cani ma solo gli esseri umani, anche se esiste il rischio che le uova possano raggiungere indirettamente il pelo dell’animale.

Quando di si accorge di avere dei vermi intestinali?

Ci si infetta in maniera del tutto inconsapevole, inghiottendo le uova di questi vermi intestinali da soli, usando le proprie mani o toccando indumenti contagiati. A causa delle piccole dimensioni è possibile che le uova si disperdano nell’aria ed vengano ingerite semplicemente attraverso il respiro. I parassiti intestinali sono particolarmente infettivi, soprattutto all’interno di spogliatoi e di spazi di gioco “al chiuso”.

A seguito dell’ingestione delle uova si manifestano i primi sintomi almeno dopo 1-2 mesi di incubazione. Il caratteristico sintomo è il prurito intorno all’ano, specie durante le ore notturne causato, come abbiamo accennato, dalla migrazione dei vermi nella zona del retto dove vengono depositate le uova.
E’ quasi impossibile non accorgersi della presenza dei vermi nel bambino, dato che uno dei fastidi primari è rappresentato da un forte prurito. Il bambino colpito da questo verme tenderà a grattarsi spesso il sederino o nel caso si tratti di una bambina, sarà più probabile che si gratti anche la zona vulvare.

Alcuni individui non presentano alcuna sintomatologia, e nei casi più rari può comparire il bruxismo, ovvero il digrignare i denti in maniera inconsapevole durante il sonno.
Per scongiurare la presenza dei fastidiosi piccoli vermi bianchi è possibile ricorrere al test dello scotch che prevede l’utilizzo di un particolare nastro adesivo, necessario ad accertarsi della reale presenza dell’infezione ed effettuare una diagnosi corretta.

Il corretto uso di questo sistema prevede che al risveglio del bambino venga applicato sull’ano un pezzetto di scotch, lasciandolo in sede almeno per 5 minuti.  Successivamente lo scotch dovrà essere incollato su un vetrino da microscopio, per essere analizzato con attenzione. Tale procedimento dovrà essere ripetuto almeno tre volte, in giorni diversi, in modo tale da poter stimare una quantità effettiva dei vermi presenti nel colon e scegliere la terapia più corretta.
Per avere un’analisi approfondita sullo stato di salute del paziente, i vetrini dovranno essere trasportati in un laboratorio, all’interno del quale avverrà lo studio vero e proprio.

Conseguenze di una mancata cura

Qualora l’infiammazione da ossiuri non venga curata è possibile che il prurito anale sia seguito a lesioni causate dalla sfregamento, a causa dell’insistenza con cui il soggetto cerca di grattarsi la zona in cui percepisce il fastidio. In alcune circostanze i parassiti riescono a raggiungere l’appendice o la vagina causando problemi genitali o granulomi.

Tra le complicazioni più gravi vi è l’invasione addominale, che può verificarsi a seguito della penetrazione dei vermi attraverso la parete intestinale. Si tratta ad ogni modo di una possibilità assai remota, a scarsa incidenza statistica.

Terapie farmacologiche per debellare gli ossiuri

La terapia farmacologica per contrastare la comparsa o per debellare completamente gli ossiuri sono svariate, dal mebendazolo, al tiabendazolo, o anche i sali di pirenzepina, e il pirante pamoato. Tutti questi farmaci non agiscono sulle uova, ma sulle larve in via di sviluppo. Tale trattamento dovrà essere effettuato contemporaneamente a tutti i componenti della famiglia. Per essere certi di aver eliminato completamente i verme, sarà necessario ripetere il trattamento a distanza di 2-3 settimane.

Diventa indispensabile lavare frequentemente le mani, tenere le unghie molto corte e soprattutto eseguire una corretta pulizia della casa dalla polvere, soprattutto quella che si deposita sotto il letto, in corrispondenza delle finestre e sopra le porte.

Rimedi domestici per eliminare gli ossiuri

Secondo tradizione esistono efficaci rimedi naturali utilizzati per eliminare le infestazioni e rendere l’intestino del soggetto poco favorevole per lo sviluppo del parassita.
Una dieta anti ossiuri potrebbe fare al caso nostro. Dall’aglio, alle cipolle, consumati sia crudi che cotti, esistono anche altri cibi purificanti. Si ricordi ad esempio l’ananas che, abbinata alla carne è in grado di ridurre l’infestazione, ma anche i semi di zucca, la buccia di limone, l’anice, le spezie come la cannella, il curry e i chiodi di garofano (spesso presenti nella cucina nord-africana).

Le nonne utilizzavano spesso per il trattamento degli ossiuri aglio e cipolla frullati in piccole quantità, onde ottenere delle creme per uso topico, da impiegare a livello anale o vaginale, ma anche come “sterilizzanti naturali” con cui proteggere posate e stoviglie.

agli e cipolle rimedi contro ossiuri

Alimentazione per contrastare gli ossiuri

Alcuni alimenti. se integrati nella propria alimentazione facilitano il transito intestinale. I cibi più utili per eliminare le tossine e i parassiti sono principalmente frutti.
Le banane, i fichi, i cachi, il melone, l’uva, i fichi d’india, le albicocche, le prugne secche o fresche si dimostrano molto validi per proteggere il colon da queste invasioni indesiderate di vermi.

Sicuramente l’alimentazione è un ottimo alleato per contrastare il prolificare dei vermi intestinali. Lo yogurt stimolerebbe infatti la crescita della flora batterica “buona”, dimostrando di contrastare eventuali disequilibri presenti.
Al contrario invece, gli zuccheri o gli alimenti ricchi di amido dovranno necessariamente essere evitati, dato che gli ossiuri utilizzano proprio il glucosio come fonte di sostentamento e potrebbero pertanto rinvigorirsi.

Ossiuri in gravidanza

Durante il periodo della gravidanza l’infestazione di ossiuri potrebbe destare timore nella donna, ma la parassitosi nonostante sia fastidiosa non interferisce assolutamente con lo sviluppo del feto dato che si localizza a livello intestinale e non esiste il rischio che possa essere trasmesso per via ematica o trans-placentare.

In casi estremi tra i farmaci più utilizzati per debellare la presenza dei vermi elenchiamo il vermox, ovvero un antielmintico che è in grado di indurre alterazioni del verme con la sua successiva morte. Una sola dose riesce a espiantare almeno il 90% dei vermi, anche se si rivela inefficace per eliminare le uova. Ad ogni modo, questo farmaco è assolutamente sconsigliato nelle donne in stato di gravidanza e allattamento.

Guarito dall’ossiuriasi con l’idrocolonterapia

Essendo un’infezione che si diffonde tra i vari componenti della famiglia la profilassi risulta particolarmente ardua. Oltre alle terapie farmacologiche utilizzate diversi sono gli accorgimenti che si devono perseguire, soprattutto quelle atte a migliorare le condizioni igieniche e personali, lavando i bambini al mattino e gli indumenti utilizzati durante la notte e possibilmente sterilizzando i panni a 60°, dato che le uova si devitalizzano e vengono uccise dal calore del sole.

La sterilizzazione resta una delle migliori precauzioni per ridurre i rischi di contagio e diffusione.
Sicuramente la prevenzione è l’opzione più efficace per contrastare l’infestazione da ossiuri, ma l’idrocolonterapia ovvero un ciclo di sedute di lavaggio intestinale potrebbe essere essenziale per ottenere risultati gratificanti, senza ricorrere a nessun tipo di farmaco.

Ecco la testimonianza di un paziente di Heliantus.

“ soffrivo di infestazione da ossiuri da diverso tempo, il fastidio era intenso soprattutto durante le ore notturne ed era veramente difficile da contrastare solo con l’alimentazione, e con alcuni accorgimenti, ma grazie all’idrocolonterapia già dalle prime sedute ho avvertito una sensazione di sollievo.

Sono bastate poche sedute per riuscire a risolvere completamente l’infestazione da ossiuri, senza che provassi più quel terribile prurito nelle zone intime e osservassi pezzettini di vermicelli all’interno delle mie mutandine”.

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