La prova di come le biofrequenze funzionano davvero

Sono stati effettuati alcuni esperimenti pratici, presso l’Istituto Simemis di Massagno, allo scopo di comprovare se fosse vero che esistono degli apparecchi in grado di armonizzare le frequenze biologiche.

Cosa sono le biofrequenze e come possiamo “vederle”

Esiste un modo molto semplice per rendersi conto dell’esistenza delle frequenze bioenergetiche, osservando un fenomeno assolutamente “visibile”.
Se posizioniamo vari metronomi su di una superficie mobile, come ad esempio su di un pannello retto da 4 lattine poste orizzontalmente in corrispondenza degli angoli, e li accendiamo in vari momenti distinti, noteremo come nel giro di pochi secondi tutti i metronomi seguiranno magicamente lo stesso ritmo.

Come si spiega il fatto che i metronomi inizino a seguire la stessa frequenza?

Questo si può realizzare in virtù dell’insieme coerente che si è venuto a creare, grazie alla presenza di un mezzo in grado di dialogare con ognuno di essi. Si viene così a creare la cosiddetta autoconsistenza, che consente ad un metronomo di comunicare con la piattaforma e poi a questa di comunicare a sua volta con ognuno degli altri metronomi, sin quando il risultato di questo dialogo porta tutti i metronomi a funzionare allo stesso ritmo.

biofrequenze

E’ dimostrato che la capacità di andare a ritmo è collegata al numero dei partecipanti all’azione. Se il numero di chi partecipa è sufficientemente elevato, dopo certo arco temporale, queste molecole incominciano a muoversi tutte in maniera sincronizzata. Siccome le molecole sono costituite da particelle cariche e un insieme di particelle cariche crea un vero campo elettromagnetico di forma definita, in grado di dare origine ad un suono puro, senza rumori.
Viene così a crearsi un dominio di coerenza in piena regola, per merito dell’azione generata collettivamente.
Tutto questo ha a che fare con la fisica quantica e sul suo studio applicato alla guarigione.

Test sulle biofrequenze

A conferma della validità del generatore di biofrequenze sono state effettuate alcune prove presso il laboratorio di Simemis, a Massagno, allo scopo di appurare la qualità delle emissioni energetiche dello strumento Biorigenya. Per valutare meglio se l’apparecchio funzionasse o meno sono stati confrontati i risultati dei test a macchinario spento e altri a macchina accesa, segnalando eventuali differenze. Per sondare la qualità dell’azione energetica è stato impiegato un particolare strumento in grado di rilevare i vari livelli vibrazionali e che attraverso un’analisi HSI -acronimo di hiperspectral imaging, è in grado di segnalare un’eventuale flusso energetico e vibrazionale in uscita dall’apparecchiatura.

I risultati dell’esperimento scientifico

E’ stato rilevato come, quando Biorigenya è acceso emani delle frequenze vibrazionali di un certo vigore, a differenza di quando l’apparecchio è coricato e quindi messo nella posizione che corrisponde all’off.
Sono state effettuate altre prove esponendo direttamente delle persone alle radiazioni emesse dallo strumento prodotto da Montini e paragonando le loro reazioni con quelle di un pubblico che invece non era stato sottoposto a trattamento bioenergetico.
Le analisi svolte sono state di 3 tipo: psicofisiologica, termografica e multispettrale.

Nel primo caso si tratterà di un’analisi delle vibrazioni che, mediante l’analisi dei segnali neuromotori e neurofisiologici, stabilirà con chiarezza se sia presente nel soggetto uno stato di armonia e benessere o di disequilibrio e di stress. Nel caso dell’analisi termografica invece viene fatto un controllo della temperatura superficiale, mediante l’uso di una telecamera termica, mentre con l’analisi multispettrale viene effettuata una verifica spettrocromotegrafica che, attraverso il colore delle vene, permetterà di quantificare il volume di ossigeno presente in circolo o un’eventuale sua carenza.

Altra modalità utilizzata per scoprire se la macchina che produce biofrequenze funzionasse davvero è stata quella di misurare se questo strumento condizionasse positivamente la quantità di vibrazioni ambientali, quando veniva attivato.
I risultati di questo test sull’apparecchio delle biofrequenze commercializzato da Montini sono stati sorprendenti, visto che il campione di persone, usato come gruppo di controllo, non segnalava particolari variazioni ne dal punto di vista delle temperature, ne dell’ossigenazione del sangue e nemmeno dal punto di vista delle emozioni percepite.
Si precisa come il gruppo di controllo sapesse di essere esposto all’influenza di un apparecchio, nonostante questo fosse un finto generatore di biofrequenze, al contrario di quello impiegato con il secondo gruppo di questo esperimento.

Nel secondo gruppo di persone, quelli sottoposti all’azione di bio frequenze, i cambiamenti rilevati sono stati molti, a partire da una maggiore perfusione termica e di un’attitudine meno nervosa all’esperimento. I risultati ottenuti sul pubblico esposto realmente alle radiazioni di Rigenera sono stati decisamente positivi, a conferma di come questo macchinario possa facilitare il raggiungimento della omeostasi, concetto assai caro al Mondo della naturopatia.
Anche dal punto di vista ambientale i risultati sono stati molto confortanti in quanto se con il Biorigenia spento si segnalavano delle aree più attive dal punto di vista delle vibrazioni ed altre energeticamente meno rilevanti, più congestionate, una volta acceso l’apparecchio si poteva riscontrare un armonizzazione complessiva a livello delle frequenze prodotte.
Le differenze notate tra i risultati a prodotto spento e quelli osservati quando era stato acceso sono stati evidenti, al punto da lasciar maturare l’opinione che il generatore di frequenze bioenergetiche funzionasse davvero.

Questo semplice e meraviglioso oggetto era in grado di riattivare anche quelle zone della casa che erano state etichettate come prive di energia e allo stesso tempo agisce sul corpo umano in maniera positiva, consentendo ad ogni parte dell’organismo di dialogare tra loro e di “parlare la stessa frequenza”, raggiungendo un equilibrio dell’insieme, come succede nell’esperimento dei metronomi, di cui si è parlato precedentemente.

L’utilizzo di Biorigenya nel Centro Heliantus

L’apparecchio è impiegato con successo all’interno della struttura, sia nella funzione di regolazione dell’umidità ambientale che in virtù delle sue capacità di energizzazione.
La dottoressa Racanelli ha osservato degli effetti positivi sull’ambiente di cui hanno risentito in maniera considerevole anche i fiori presenti nel Centro. In particolare le orchidee, molto sensibili sul piano delle bio frequenze hanno mostrato dei miglioramenti sia nel colore -a conferma di una migliore ossigenazione- che nello sviluppo radicale.

Da quando è stato installato il riequilibratore di frequenze, molti pazienti confermano di respirare molto meglio e di percepire un maggiore benessere all’interno degli ambienti e delle sale di idrocolonterapia.
Un altro uso dello strumento è quello di informare meglio le acque, compreso quelle contenute nel nostro corpo, garantendo una sensazione di pace e salute, ricevendo benefici anche sulla qualità del sonno.

Nel centro iridologico Heliantus il giudizio dell’intero team di lavoro su questo strumento è ottimo, in quanto è sembrato amplificare l’azione di quasi tutte le attività olistiche svolte in questo spazio, soprattutto per quel che riguarda la cromoterapia.
Attualmente la dottoressa Racanelli sta sperimentado Biorigenya in prima persona, utilizzandolo nella cura della distorsione della sua caviglia sinistra, causata da un incidente accidentale durante una lezione di Aikido.
Sarà premura dello staff del Centro Heliantus quella di informare il pubblico sui risultati concreti raggiunti attraverso questa terapia sperimentale. Nel frattempo potete leggere i risultati della sperimentazione tra Biorigenya e iridologia eseguita sui pazienti.