I segni sull’iride: caratteristica o malattia?
L’iride è facilmente individuabile come la parte colorata dell’occhio che circonda la pupilla. Dal punto di vista scientifico è una membrana contrattile che si pone al di sopra della cornea e delimita la camera anteriore dell’occhio e la camera posteriore. In base all’intensità della luce, può dilatarsi e quindi allargarsi, quando è più buio o restringendosi, in presenza di luce.
Iride occhio: patologie
Le patologie che colpiscono l’occhio, e in particolare l’iride, possono essere numerose.
È possibile che si manifesti la policoria, cioè la presenza di più pupille.
Questo genere di malattia può essere congenita oppure acquisita, di solito a seguito ad un trauma.
L’iridociclite, invece, è un’infiammazione oculare dovuta a infezioni batteriche o parassitarie, mentre l’irite è un’infiammazione dell’iride caratterizzata dall’arrossamento degli occhi, sensibilità alla luce, lacrimazione. Esistono infezioni degli occhi più o meno gravi, che sarebbe opportuno conoscere onde rischiare di peggiorare la situazione.
Macchie sull’iride
In caso di presenza di macchie sull’iride, le cause potrebbero essere diverse.
Onde non creare eccessivi allarmismi, si precisa come spesso possa rivelarsi qualcosa del tutto naturale, riconducibile o a un eccesso di pigmentazione, presente fin dalla nascita e di cui un soggetto potrebbe accorgersi solo in un secondo momento.
In ogni caso, quando si nota una macchia più scura è sempre meglio consultare un oculista, eventualmente con conoscenze d’iridolgogia, in modo tale da ottenere una corretta valutazione della situazione.
Un’altra possibile causa delle maculazioni oculari potrebbe essere l’ifema. In questo caso si noterà una macchia scura, situata nella parte più bassa dell’iride. Questa anomalia si formerà a causa della presenza di sangue, generata da una contusione o da un trauma.
In alcuni casi l’ifema può essere dovuto ad un’uveite di origine virale, come ad esempio nel caso di herpes zoster. Se le macchie scure nell’iride andassero a coprire anche parte della pupilla, potrebbero verificarsi dei disturbi visivi. Generalmente gli ifemi tendono a sparire da soli, solo in casi rari può essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.
Iride occhio: le malattie
Tra le patologie che possono colpire l’iride e che si manifestano attraverso la presenza di macchiette colorate sull’iride vi è il melanoma. A questo proposito deve essere precisato che il melanoma oculare, nella fase iniziale, non presenta particolari sintomi, proprio per questo spesso la diagnosi risulta spesso tardiva. Accade di fatto che le macchie si presentano all’interno dell’iride quando la patologia è già in fase avanzata.
Insieme a questa macchia scura si presentano anche altri sintomi, come ad esempio una visione sfocata, la sensazione che vi siano sempre delle luci lampeggianti, la perdita parziale della vista o un cambiamento dei contorni dell’iride. In questi casi più gravi, si parlerà di melanoma oculare e potrà essere curato solo mediante intervento chirurgico che, in molti casi, non permetterà ugualmente il recupero totale della vista.
Glaucoma pigmentario
Si tratta di una patologia legata al rilascio di eccessivo pigmento da parte delle cellule dell’iride. Il pigmento, una volta liberato, viene convogliato con l’umor acqueo nella zona dell’angolo irido-corneale, con una conseguente atrofia dell’iride. Il glaucoma pigmentario genera così un aumento della pressione intraoculare, con probabile perdita funzionale del campo visivo.
Le macchie dell’iride nell’iridologia
Quelle analizzate sino a questo momento sono le principali patologie che portano ad una modifica dell’aspetto dell’iride.
Si noti come l’iridologia individui anche altri tipi correlazioni tra l’aspetto dell’iride e la salute del soggetto, collegando la presenza di cripte, spasmelli o altri segni iridei, allo stato di salute dell’intestino o degli altri organi.
Anche se l’iridologia non viene considerata mai una branca diretta della medicina, è vero anche che gode di una certa notorietà, in virtù delle sue origini molto antiche.
Si suppone che, già ai tempi degli antichi Egizi e dell’impero cinese venivano realizzate osservazioni dell’iride, allo scopo di valutare lo stato di salute generale della persona. Attraverso manoscritti storici si è venuti a conoscenza del fatto che questa tecnica veniva utilizzata già da Ippocrate, ovvero, niente poco di meno che, il padre della medicina moderna.
Le conferme sul fatto che l’iridologia funzioni, derivano anche dal fatto che numerosi medici utilizzino l’investigazione iridologica come tecnica diagnostica da associare alle tecniche tradizionali. Attraverso questi strumenti interdisciplinari è possibile diagnosticare patologie che non colpiscono semplicemente l’occhio, ma anche diverse parti dell’organismo.
L’iridologia si basa sul principio che vi sia uno stretto rapporto tra occhio e cervello in quanto gli occhi sono strettamente connessi al sistema nervoso centrale.
Partendo da questo assunto, è possibile asserire che ogni alterazione organica viene comunicata dal cervello all’occhio attraverso cambiamenti nervosi che provocano macchie nell’iride. Seguendo questa logica, all’occhio destro è associato ad organi e tessuti che si trovano nel lato destro del corpo, mentre l’occhio sinistro alla parte corrispondente.
Come avviene l’analisi delle malattie e dei segni sull’iride
L’esame dell’iride viene eseguito con l’iridoscopio, un particolare strumento che permette di rilevare la trama dell’iride e quindi evidenziare la presenza di macchie e sfumature di colore. La predisposizione a determinate patologie può essere connessa alla maggiore presenza di macchie colorate, in una specifica sezione dell’occhio.
Ad esempio, un iride di colore blu manifesterebbe una certa predisposizione a patologie all’apparato respiratorio, mentre se fosse caratterizzata da macule colore marrone, si potrebbe dedurre che si tratti di problemi digestivi.
In linea di massima, ad una trama più fitta, corrisponde un miglior livello di salute, invece quando è più larga e diradata, il paziente potrebbe essere afflitto di una patologie.
Dalla natura dei disturbi dipenderà anche l’aspetto dell’iride.
Se questo appare lucido potrà essere considerato un segnale di buona salute, se, invece, risulterà più opaco, potrebbe essere il sintomo di difficoltà alimentari ed evidenziare la necessità del soggetto di depurarsi al più presto, a causa di un accumulo di tossine.
Capire le malattie con una mappa iridologica
Lo strumento utilizzato dagli iridologi per definire la corrispondenza tra segno sull’iride e criticità a livello della salute è la lettura della mappa iridologica.
Secondo questa illustrazione, l’occhio viene diviso in dodici settori e sei anelli concentrici.
Ognuno degli anelli fa riferimento ad una differente parte del corpo.
A cominciare dal primo anello, più vicino alla pupilla, corrisponderà lo stomaco, seguono dall’interno, verso l’esterno dell’occhio:
- intestino,
- cuore,
- ghiandole surrenali,
- muscoli,
- apparato osseo,
- epidermide.
Il punto esatto in cui compaiono macchie sull’iride è utile ad individuare il distretto del corpo in cui vi sono patologie.