Infezioni dell’occhio e conseguenze

Soffrite di un problema all’occhio? Pensate che possa essere un’infezione causata da qualche batterio? Allora leggete questo articolo, dove cercheremo di darvi quante più informazioni possibili su questa patologia, tenendo conto che non si tratta di una diagnosi medica ma solo di qualche suggerimento in merito.
Tante persone si chiedono: “come curare le infezioni agli occhi?”, ma non hanno la minima idea su cosa possono fare, senza ridursi ad utilizzare gli stessi farmaci per gatti o tartarughe.

Cosa sono le infezioni oculari

Le infezioni oculari sono una patologia piuttosto frequente, spesso causate da batteri, virus o allergeni e hanno la caratteristica di diffondersi facilmente fino a creare delle vere e proprie malattie dell’occhio, con conseguenti danni alla retina, alla cornea, al bulbo ottico.
Nei casi più gravi il soggetto, soprattutto se non interviene in tempo o se sbaglia metodologia di cura, potrebbe soffrire di cecità.
Tuttavia, vi sono delle situazioni dove l’infezione oculare non riguarda propriamente l’occhio ma altre parti del nostro organismo e solo attraverso l’analisi oculare possiamo giungere alla soluzione del problema.

Ma quali tipi di infezioni più comuni che colpiscono l’apparato visivo?

Sicuramente al primo posto troviamo la congiuntivite a seguire la blefarite e il tracoma. Vediamo di che cosa si tratta più approfonditamente:

1. La congiuntivite è un’infezione oculare che si diffonde con la massima rapidità in quanto va a colpire la parte esterna dell’occhio e quindi facilmente trasmissibile. Come si manifesta? Con rossori, prurito, lacrimazione e crosticine sulle ciglia. Può essere provocata da un batterio, da un virus, da un agente esterno (mascara, matita occhi infetta, agenti atmosferici…) oppure da infezione legata alla gola. Di solito la congiuntivite è di origine batterica e si cura con una crema oftalmica antibiotica;

2. La blefarite è un’infiammazione della palpebra normalmente di origine batterica (stafilococco). Anche in questo caso l’irritazione riguarda parti degli occhi più esterne. Oltre all’arrossamento, la blefarite si manifesta attraverso sintomi ben evidenti, ovvero con prurito, bruciore e offuscamento della vista. Se non diagnosticata e curata bene, la blefarite potrebbe causare anche un’infiammazione della cornea, con conseguenze assai più gravi, rendendo la visione molto problematica.

3. Il tracoma è una malattia infettiva estremamente contagiosa, causata da un batterio gram-negativo. Anche in questo caso la sintomatologia è piuttosto precisa, costituita principalmente da prurito e rossori, apparentemente lievi, ma che se non diagnosticati in tempo, può diventare cronica e portare degli strascichi terribili, di cui ci potremmo seriamente pentire. Il tracoma oculare infatti potrebbe causare cecità permanente.

Come fare l’analisi del bulbo oculare

Una volta compreso le principali infezioni, cerchiamo di capire cos’è l’occhio, anche definito “bulbo oculare” e soprattutto comprendiamo come si trasmettono tali infezioni, considerate fra le più contagiose in circolazione.

Il bulbo oculare è l’organo che compone l’apparato visivo; si tratta in sostanza di un organo di natura sferica che pesa circa 7 grammi, formato da due segmenti: uno anteriore detto cornea, l’altro posteriore detto sclera. Inoltre il bulbo oculare è formato dal nervo ottico, che permette la trasmissione degli stimoli visivi.
Proprio come esistono parti interne e esterne negli occhi, così anche le infezioni che li riguardano possono essere di 2 tipi differenti.

Internamente il bulbo oculare è formato da:

  • il cristallino
  • il corpo vitreo
  • l’umore acqueo

Come già detto, l’occhio umano, come qualsiasi altro organo è spesso attaccato da microrganismi di origine batterica o virale. La variabilità delle infezioni è sicuramente dovuta ad una serie di fattori: condizioni fisiologiche, condizioni fisiche del paziente, ma anche semplicemente l’uso o meno delle lenti a contatto.

Quando avvengono le infezioni dell’occhio: lenti a contatto

I portatori di lenti a contatto (e non alludiamo alle tartarughe), possono andare incontro più facilmente ad infezioni oculari, causate ad esempio da lentine infette o sporche che trasmettono l’agente eziologico. Pare infatti che sull’occhio di chi porta le lenti per colmare diottrie mancanti, vi siano una serie di ceppi  batterici portatori di infiammazioni.

Cosa fare per ovviare a questo problema? Ecco 3 utili consigli:

1. Prima di tutto, effettuare una visita oculistica prima di decidere se mettere o meno le lenti, per scongiurare la presenza di infezioni in corso;
2. scegliere le lenti su consiglio dell’oculista e in base alla tipologia di occhio (lenti morbide, dure, settimanali, giornaliere..);
3. infine prima di indossare le lenti, lavare bene le mani per evitare di portare i batteri all’interno dell’occhio.

Chi ha osservato occhi di migliaia di pazienti sa distinguere un’irritazione momentanea da un problema più profondo. Per questa ragione non bisogna mai sottovalutare il ruolo dell’oculista, ma anche quello dell’iridologo.

Il vantaggio dell’analisi iridologica infatti è quello di riuscire a trovare un’eventuale collegamento tra il dolore agli occhi e lo stato di qualche altro organo interno.
In alcuni casi infatti, quello che è una manifestazione più esplicita, come può essere un occhio che lacrima, potrebbe indicare il segnale di un trauma meno evidente, che riguarda ad esempio lo stato di salute del colon o un’eventuale forma di intossicazione alimentare.

Altri fattori che possono accentuare una sofferenza oculare possono essere il fumo e lo smog. E’ molto probabile che persone con gli occhi chiari e delicati possano patire molto quando si trovano in ambienti frequentati da fumatori o quando passeggiano per lungo tempo nei centri delle città più inquinate.

Distinguiamo le infezioni oculari da quelle dovute ad altri fattori

Le infezioni dell’occhio sono di due tipi:
1. Esterne quelle che riguardano la membrana esterna, ad esempio la palpebra e sono le congiuntivite, cheratite, orzaiolo, blefarite, calazio;
2. Interne, quelle che riguardano il bulbo oculare come l’uveite e l’endoftalmite.

La sintomatologia è quasi sempre la stessa: prurito, arrossamento, lacrimazione, bruciore intenso. Ma nei casi più severi si può arrivare anche ad un peggioramento della vista.

Può venire da piangere anche se non si sta vedendo un film lacrimale e stropicciarsi parti degli occhi esterne diventa un gesto quasi automatico, capace di irritare ulteriormente la zona e peggiorare la situazione generale.
Ecco perché una buona e corretta prevenzione è fondamentale per evitare di incorrere in conseguenze più gravi e dannose per la qualità di vita del soggetto affetto.

Tuttavia non possiamo escludere che alcune infezioni oculari non dipendano direttamente dall’occhio ma da altri organi. Vi faccio alcuni esempi:

  • malattie sessualmente trasmissibili; forse non tutti sanno che alcune di queste malattie come ad esempio l’herpes genitale può causare danni alla vista, attraverso il contatto dei fluidi seminali infetti con l’occhio;
  • Dermatiti da contatto, sarcoidosi, allergie, pidocchi, tubercolosi….

In questi casi il ruolo dell’iridologo è ancora più determinante, perchè capace di analizzare l’intero organismo, semplicemente osservando la mappa delle iridi.
Alcuni segni e lacune o dettagli, riscontrati tanto nell’iride sinistra quanto in quella destra o nella sclera, può essere un’informazione ulteriore per capire come curare un problema agli occhi, ma anche come guarire un problema più organico.

Prevenzione delle infezioni oculari

Ogni giorni veniamo a contatto con milioni di batteri e virus pronti ad attaccare il nostro organismo. Il modo migliore per difendersi è la prevenzione, per esempio è utilissimo il lavaggio delle mani.
Queste estreminità del corpo, così utilizzate da ognuno di noi, rappresentano il veicolo principale per la trasmissione di agenti patogeni, soprattutto verso gli occhi. Particolare attenzione va fatta nei riguardi di matite, mascara e make up usato per gli occhi, soprattutto dopo un attacco infettivo.