Mangiare senza scorie alimentari

Le fibre sono le componenti principali delle piante. Le fibre dietetiche si trovano un po’ in tutti gli alimenti
che mangiamo quotidianamente, dalla frutta alla verdura.

Quando si decide di seguire una dieta con poche fibre si sceglie quindi di assumere solo qui cibi con un quantitativo di fibre ridotto.

 

 

Questa caratteristica garantirà a chi seguirà un regime alimentare di questa natura di introdurre nell’intestino degli elementi molto più facili da digerire.

I pasti a base di fibre sono infatti tra le cause principali di disturbi tipici del colon, come la diarrea, il meteorismo e l’infiammazione delle mucose gastriche.

Perchè seguire una dieta priva di fibre?

Sono svariate le ragioni che spingono gli individui a intraprendere scelte alimentari più drastiche, come quelle legate al rifiuto netto dei piatti con fibre.

Non si tratta soltanto di un modo per dimagrire, in quanto il “perdere peso” sarà una conseguenza indiretta di una digestione più lenta, di un intestino più riposato, che ha meno possibilità di andare sottosforzo.

Un regime alimentare a bassissimo contenuto di fibre va bene per:

  • arginare le infiammazioni legate alla sindrome dell’ intestino irritabile
  • lenire la sofferenza da diverticoli
  • confrastare gli effetti negativi della malattia di Crohn
  • guarire dai sintomi della colite ulcerosa

Alcune situazioni particolari possono obbligare i soggetti a intraprendere queste scelte in cucina, come nel caso di persone sottoposte a colonstomia.

Trattandosi di una tra operazioni chirurgiche più delicate, sotto il piano delle ripercussioni emotive che possono coinvolgere il soggetto, rinunciare alle fibre vegetali nel menù non rappresenta quindi il sacrificio più
grande.

Altre volte una brevissima dieta con assenza di fibre è necessaria per pulire l’intestino e concedergli un certo periodo di riposo, prima di poter permettere al paziente di ritornare a mangiare quello che si desidera.

Colesterolo

Quando dalle analisi del sangue emerge un eccesso di colesterolo nei vasi, una delle prime contromosse suggerite dal dietologo, ma anche dal cardiologo è quella di iniziare ad eliminare gli alimenti con molte fibre dalla nostra dieta settimanale. Si tratta di un rimedio veloce e abbastanza rodato per contrastare gli accumuli di grassi saturi nel sangue, a patto di essere costanti e rigorosi.

Non possiamo autonomamente decidere che cosa mangiare e cosa no. La definizione dell’elenco dei cibi che sarà possibile consumare spetterà principalmente al nutrizionista, sotto stretta collaborazione di un dottore gastroenterologo e non andrà mai presa sotto gamba.

Ciò nonostante, la composizione degli alimenti la conosciamo, avendo suggerito nel corso di anni a numerosi pazienti d’idrocolonterapia che cosa era più corretto mangiare in quella condizione.

Molto spesso, per garantire maggiori benefici ad un percorso d’ idrocolonterapia si seguirà una dieta senza scorie alimentari, per abituare l’organismo a ripulirsi, soprattutto quando l’infiammazione delle pareti intestinali ha raggiunto livelli molto elevati.

Pertanto, speriamo di fare cosa gradita ai lettori di Heliantus, lasciando qualche indicazione di massima su come nutrirsi in questi casi.

Gli alimenti con scorie

Per iniziare a vivere meglio, occorrerà conoscere l’elenco di quei cibi ricchi di scorie, dai quali dovremo imparare irrimediabilmente a stare alla larga.

Si tratta di pasti spesso deliziosi a cui, almeno in un primo momento, avremo difficoltà a rinunciare. Eppure con la giusta pratica e una buona dose di volontà, se l’obiettivo è migliorare le condizioni del colon, sarà facile convincersi che non possiamo mangiare queste pietanze.

Anche se la lista dei prodotti con scorie alimentari è molto più lunga, a titolo semplicistico, cerchiamo di riassumere i cibi inqueste categorie:

  • fagioli
  • legumi
  • verdure crude come sedano o finocchi
  • succhi di frutta e frutti con buccia (specie quella più pelosa, come nel caso di pesche),
  • i tessuti nervosi delle carni animali
  • noci e semenze
  • pasta o riso integrale

Possiamo vivere senza fibre?

Nessun nutrizionista sarà mai così scellerato da rispondere di sì. Esiste un quantitativo diario necessario per garantire al corpo il corretto svolgimento delle proprie funzioni.

Alla stregua dei sali minerali, delle proteine e delle vitamine, per crescere in salute bisognerebbe integrare nella dieta senza fibre, un quantitativo minimo di fibre, pari a circa 13 grammi.

Cosa potremo inserire in una dieta povera di fibre?

Fermo restando che certi alimenti potrebbero favorire l’infiammazione del colon e andrebbero assunti con moderazione, sino ad interromperne la somministrazione, qualora gli effetti fossero particolarmente spiacevoli,
ecco alcuni esempi di “sostituti delle fibre”.

Anche se quelle che seguono sono le indicazioni di massima per chi intende seguire una dieta senza scorie, ma non vuole rinunciare ai latticini, si precisa come il Centro Heliantus sia assolutamente contrario al consumo di prodotti contenenti caseina e frumento, in ogni sua forma.


Latticini
: la giusta quantità di latte per chi non vuole seguire una dieta di fibre, senza rinunciare a questa bevanda tipica della colazione, sarebbe pari a 2 tazze. Queste tazzine potrebbero contenere yogurt, formaggio bianco cremoso e persino un budino. Per limitare conseguenze negative più accentuate sarebbe auspicabile mantenersi attorno ai 50 grammi di prodotti a base di latte al giorno.

Anche se più saporiti, si sconsiglia di scegliere latticini contenenti noci, frutta secca o semi, come nel caso degli buonissimi yogurt con semi di zucca che però potrebbero fare molto male al nostro debole intestino.

Per quanto riguarda il companatico, potremmo sostituirlo con prodotti di panificazione più raffinata o con gallette di mais, forse meno gustose, ma desisamente più salutari se lo scopo resta ridurre l’apporto di fibre, anche a colazione.

Per quel che riguarda le verdure, esistono alcune varietà che potranno essere consumate anche senza cucinarle, come ad esempio la lattuga, i cetrioli e le zucchine.

In questo caso sarà d’obbligo seguire qualche indicazione in più onde evitare che piccoli peccati di gola possano compromettere il nostro percorso di guarigione e influire negativamente nella ricerca delle ricette senza scorie.

E’ per questa ragione che appare importantissimo eliminare ogni traccia di seme o residuo di scorza da tutto quello che mangiamo, essendo questi i due componenti che contengono più fibre in assoluto. Con un po’ di attenzione in più riusciremo a continuare a mangiare le cucurbitacee estive senza rischiare pericolose fughe in cerca di un bagno dove poter evacuare.

Verdure senza scorie

Non potrebbe esistere alcuna dieta se non vi fossero presenti dei vegetali.
In quanto sostenitori della cultura vegan e della filosofia vegetariana non possiamo che appoggiare il consumo di questiprodotti.

Anche se le verdure che hanno le fibre possono fare molto male, esistono vegetali che, se ben cucinati e mangiati lessi, al vapore, dopo averli privati dei semi, non causano danni al nostro colon.

Ecco l’elenco delle verdure da considerare utili se si ha la necessità di mangiare senza scorie alimentari:

  • zucca viola,
  • spinaci,
  • melanzana,
  • patate,
  • fagioli verdi,
  • asparagi,
  • carote,
  • barbabietola,

Non perdete d’occhio l’obiettivo di sentirvi bene e regolarizzare la peristalsi e imparate, di conseguenza, ad evitare tutte le ricette che contengono i pomodori o anche solo la salsa con semi.

Frutta senza scorie

ananas in campo aperto

Per migliorare la qualità della frutta di cui ci nutriremo sarebbe auspicabile acquistare un estrattore, in grado di separare perfettamente le fibre dalla polpa vera e propria.

Gli stessi succhi di frutta in vendita nei supermercati non sono immuni a pericoli, perchè potrebbero contenere alti tassi di buccia e quindi di fibra. Impariamo a leggere l’etichetta o meglio ancora, a preparare da soli dei gustosi succhi da estrarre, in modo da essere sicuri di quello che mettiamo tra i denti.

La frutta che possiamo mangiare anche cruda è:

l’albicocca, la banana, il melone arancione, il melone giallo, la regina dell’estate per antonomasia (l’anguria), la papaya e le prugne, a patto che siano molto mature.

Tra i frutti più zuccherini e con molte fibre, che non possiamo consumare,citiamo:

l’ananas, i fichi freschi e i fioroni.

Proteine consentite

Tutti i prodotti a base di carne o di pesce, a patto che non contengano filamenti, nervetti o ampie sezioni con cartilagine. Evitate di eccedere con i condimenti. Ogni salsina o miscela di spezie con soffritto potrebbe essere il colpo di grazia per l’intestino e divenire la causa diretta di quelle scorie intestinali che i centri d’idrocolonterapia come Heliantus tanto combattono.

Evitate qualunque condimento piccante, a partire dal peperoncino, sino a comprendere l’uso di zenzero, essenziale per la preparazione di numerosissimi piatti asiatici.

Che cosa si può bere in una dieta priva di fibre

Se il paziente soffre di diarrea è consigliabile mantenere ben idratato il corpo e quindi preferire la scelta di acqua naturale, meglio se vitalizzata, al posto di bibite eccitanti, come il caffè o contenenti alcool, come il
vino.

Si precisa che non tutti gli individui reagiscono in maniera speculare difronte ad un regime dietetico a basso contenuto di fibre. Qualora si optasse per questa strada diventa essenziale il ruolo di un medico che possa controllare i valori principali del sangue, onde assicurarsi che tutto stia filando per il meglio.

Qualora si riscontrassero delle carenze vitaminiche, sarà compito del dottore quello di consigliare l’assunzione di un integratore multi-vitaminico, onde compensare eventuali deficit.