La dieta della tenacia: come imparare dai propri errori

Probabilmente ti sarà capitato di non sentirti determinato/a e/o di aver smarrito la motivazione e la tenacia per intraprendere un percorso ben strutturato e lineare che ti consentisse di raggiungere un particolare nonché desiderato obiettivo.

Iniziare una dieta, ad esempio, è un desiderio che potenzialmente accomuna molti di noi una volta rientrati dalle vacanze estive: è ben noto quanto settembre porti con sé non solo temperature ridotte di qualche grado ma anche una ricca lista di nuovi e ammirevoli propositi.

L’intenzione è forte così come la tenacia poiché si è spesso e già proiettati al risultato finale, alla visualizzazione astratta di una nuova versione di noi stessi.

Proiettarsi costantemente al giorno in cui l’obiettivo verrà raggiunto e concretizzato può potenzialmente e considerevolmente rappresentare una valida motivazione estrinseca.

L’idealizzazione del futuro obiettivo potrà considerarsi efficace, bastevole e soprattutto potrà garantire costanza al nostro percorso?

Nel caso in cui desiderassi approfondire e scoprire cosa probabilmente è accaduto al tuo percorso e quindi ad un eventuale e mancato raggiungimento del tuo obiettivo, ti invito alla lettura dell’articolo ed anche dei paragrafi successivi.

salto tra due montagne

 

La tenacia può determinarne il successo di una dieta

Nel caso in cui avessi già intrapreso una dieta che però hai abbandonato ancor prima di raggiungere il risultato auspicato, ti suggerisco di cominciare a porre in essere dei comportamenti funzionali alla disamina del perché.

Perché non sono riuscito/a a perdere peso? Interrogarsi e porsi in discussione rispetto alle cause scatenanti e predisponenti il mancato raggiungimento dell’obiettivo desiderato. Scoprire quale sia stata la causa dell’insuccesso può considerevolmente supportare un processo di consapevolezza rispetto al quale intraprendere azioni, abitudini e comportamenti più efficaci.

Ciò che spesso viene registrato e quindi con consapevolezza scoperto da chi sceglie di porre in esame le proprie azioni, è una severa e granitica assenza di stimoli motivazionali.

Fra questi, sicuramente, è possibile identificare la tenacia, la forza di volontà. Quanto ci siamo sentiti motivati nel momento in cui abbiamo scelto di intraprendere un percorso come quello di una dieta? Probabilmente poco perché, come ulteriore spiegazione, vi è quella di esser stati manchevoli nel considerare il periodo, il momento preciso nel quale la dieta è stata iniziata: un periodo già di forte stress, ad esempio, non è l’ideale per rivoluzionare le abitudini alimentari poiché esse richiedono costanza, pazienza e, per l’appunto, tenacia.

Molto spesso accade di desiderare un dimagrimento a tutti i costi, oltre i limiti fisiologici spaziali e temporali: l’organismo e la mente sono immersi in un loop innaturale e, soprattutto, poco funzionale all’obiettivo auspicato.

Divenire dunque consapevoli di essere manchevoli in tenacia, motivazione e forza di volontà può inficiare sì negativamente sulla dieta ma può al contempo ingenerare un circolo virtuoso di padronanza e di piena conoscenza delle proprie esigenze e delle richieste che il corpo e la mente avanzano.

Non essere spinti dalla tenacia e, quindi, da una sincera forza di volontà, simboleggia una puntuale e delicata condizione traducibile attraverso molteplici emozioni, sensazioni ed azioni: la mancata tenacia può ingenerare insoddisfazione, frustrazione e scarsa autostima poiché ci si attribuisce la colpa dell’insuccesso quando, in realtà, esso è generato da una carenza posta a monte del percorso.

La tenacia è una condizione di estrema cognizione dal momento in cui risiede nella funzionale consapevolezza dei propri limiti e delle proprie debolezze: la tenacia non è direttamente proporzionata, per quanto comunemente si possa considerare, alla forza ed alla resistenza fisica.

La tenacia è considerevolmente legata ed al contempo si lascia cingere dal valore della costanza poiché il valore motivazionale e funzionale della tenacia si esplica nel perdurare del tempo ed attraverso il raggiungimento di obiettivi posizionati lungo il proprio percorso di crescita personale.

La tenacia, ancora, è descrivibile come una potente forza ed emozione mentale: non può essere manipolata a proprio piacimento dal momento in cui si sceglie, desiderandolo, di divenire persone motivate, tenaci e predisposte al cambiamento. È un percorso, quello della crescita personale, che non si concretizza nell’immediato, esattamente come la tenacia: necessita di tempo e di consapevolezza bastevole tale per cui una persona possa scoprire il proprio potenziale, le proprie debolezze e quindi, ancora una volta ed ancora di più, le proprie potenzialità.

È nella consapevolezza che si posiziona la forza rivoluzionaria nonché generatrice della tenacia. Iniziare una dieta con una predisposizione mentale incentrata e strutturata sugli esclusivi valori della forza fisica e non mentale, della interiorizzazione a valle dell’obiettivo e non a monte, della ostentazione dei punti di forza considerando inaccettabili quelli di debolezza non infonde vitalità al motivo che ha smosso la persona ad intraprendere una dieta.

Ebbene sì, perché vi è una decisiva distinzione fra motivo e motivazione dal momento in cui, rispettivamente, ci si riferisce ad una predisposizione motivazionale estemporanea ed esauribile nel breve periodo; la motivazione possiede, invece, la forza di distribuirsi lungo ed attraverso tempi più ampi e distesi: la motivazione riesce ad esplicarsi, quando sinceramente percepita, con naturalezza, ingenerando nella persona una condizione di benessere psico-fisico.

Constatata dunque la principale nonché più comune causa del mancato dimagrimento, ovvero la non pervenuta tenacia, diviene significativamente funzionale presentarne anche modalità e suggerimenti mediante i quali riscoprire la celata forza di volontà, celata perché è insita in ognuno di noi. A volte accade di dimenticarsene e di ritenersi dunque responsabili di esiti negativi oppure di percepirsi come poco predisposti al sacrificio, al cambiamento ed alla determinazione: superfluo sostenere quanto la suddetta rappresenti una distorta percezione non solo della propria persona ma anche della realtà circostante, una distorsione che inevitabilmente si ripercuote sul divenire e sull’esito di un percorso.

Vedremo dunque, di seguito, quali potrebbero essere gli accorgimenti da porre in essere al fine di intraprendere e vivere con maggiore serenità sì un percorso di dieta ma qualunque percorso si desidera concretizzare al fine di raggiungere un obiettivo tanto desiderato.

 

Come divenire consapevoli della propria tenacia

Florentino Ariza, come narra Gabriel Garcia Marquez in L’amore ai tempi del colera, attende “51 anni, 9 mesi e 4 giorni, notti comprese”, prima di coronare il suo sogno d’amore.

Ciò che questo stralcio letterario nonché esemplificativo evidenzia con arguzia è la combinazione di elementi e condizioni che conferiscono efficacia alla tenacia: la perseveranza sperimentata oltre gli insuccessi e la resistenza percepita nei riguardi dello scorrere del tempo sono esemplificativo esempio di quanto la tenacia sia composita e descritta dalla perseveranza e dalla passione.

Pertanto, per divenire consapevoli della tenacia che risiede, potenzialmente, nelle nostre timide azioni diviene considerevolmente importante rivoluzionare il modo in cui alcuni comportamenti sono stati strutturati ed interiorizzati.

Ad esempio, porsi alla scoperta del mondo nella sua globale soggettività ti consentirà di metterti costantemente in gioco e quindi di scoprire il percorso che maggiormente ritieni appassionante e conforme alle tue attitudini. Ad esempio, potresti aver scoperto una forte passione per la cucina: come conciliarla con il desiderio di dimagrimento? Sperimentando, ad esempio, ricette maggiormente funzionali ai propri desideri alimentari.

Ulteriore suggerimento risulta essere quello di concedersi del tempo al fine di non esasperare comportamenti solo perché strumentalizzati e direzionati verso il dimagrimento prefissato. Concedersi tempo significa non solo conoscersi ma anche concedersi una pausa per ripartire con rinnovata energia: interrompere momentaneamente una dieta potrebbe apparire controproducente ma non se interiorizzata come possibilità di ritrovare un’omeostasi psichica dalla quale ripartire motivati.

tempo tiranno

 

Preservare aspettative realistiche può considerevolmente considerarsi un valido suggerimento da porre in essere al fine di corroborare il proprio essere tenaci. Sperimentare sincera passione nei riguardi di un’attività e percepire determinazione verso il raggiungimento dell’obiettivo non vanno assolutamente confusi con la smodata ricerca della perfezione: se da quest’ultima guidati si rischia di perdersi e di perdere passione e motivazione poiché, come affermato all’inizio, significherebbe essersi immaginati già al termine del percorso appena iniziato.

Le fragilità vanno accolte, i dubbi ascoltati e le pause concesse affinchè un obiettivo non solo sia raggiunto ma vissuto con passione, desiderio e benessere psico-fisico.