Alimentazione e dieta per bambini autistici

I pediatri di tutto il Mondo concordano nel ritenere l’alimentazione un fattore immensamente importante nella crescita di un bambino.
In questo caso non si allude ad uno sviluppo prettamente fisico, ma anche al fatto che il rapporto con il cibo possa influenzare il carattere del bimbo.

 


Questo discorso è ancora più vero quando si parla di cibo e di bambini autistici.
E’ giusto chiedersi se quello che mangiano i bimbi con spettro autistico possa migliorare la loro salute. Alla stregua di come una dieta genuina senza scorie, organizzata sulla base dei nostri gruppi sanguigni e predisposizioni naturali, legate al patrimonio genetico, aiuta a mantenere il fegato più pulito e ad affaticare meno l’intero organismo, c’è da capire se esiste una dieta specifica per bambini autistici.

Come mangiano i bambini con autismo

I ragazzi più piccoli, classificati come “autistici”, hanno un rapporto piuttosto conflittuale con il cibo. Quelle che sono le naturali difficoltà dei pargoletti verso alcuni alimenti, si amplificano a tal punto da apparire difficili da combattere.
Di fronte al rifiuto di un piatto, per esempio, troppo condito o sofisticato per i gusti del bambino, un genitore può accusare una certa difficoltà nel gestire la situazione a tavola.
Anche un papà e una mamma possono aver chiaro nella testa che cosa è giusto far mangiare al proprio bimbo con autismo lieve, è molto più difficile costringere il figlio ad assumere più verdura o a finire il pasto lasciato nel piatto.
Se i capricci in cucina sono un gran classico per tutti i bambini e un modo abbastanza genuino per rivendicare la propria libertà, attraverso scelte alimentari perentorie, quando si è genitori di bambini con autismo, diventa tutto più difficile. Obbligare un bambino che grida o si dimena, perchè non vuole mangiare quello che ha preparato la mamma, è una vera e propria tortura e bisogna ricorrere a degli espedienti precisi per convincere il proprio pargoletto che quello che mangia gli farà bene.

Alimentazione selettiva e altri comportamenti tipici

I bambini che soffrono di autismo manifestano dei comportamenti comuni quando sono seduti a tavola e si apprestano a pranzare o a cenare.
Uno degli aspetti che fanno più soffrire i famigliari che vivono con soggetti afflitti da autismo infantile è legato all’attitudine di tutti gli autistici a mangiare da soli.
Quello che dovrebbe essere il momento per antonomasia della convivialità e della condivisione di pensieri ed esperienze, viene categoricamente bocciato e visto con maniera ostile.
La piccola creatura con problemi d’autismo preferisce allontanarsi dal gruppo dei conviviali e consumare in maniera solitaria il pasto.
Questo comportamento, piuttosto comune nel Mondo animale, lascia intuire la portata degli squilibri di personalità che spesso caratterizza questo tipo di pazienti.

Altre situazioni tipiche che potrebbero verificarsi quando un bambino autistico è a pranzo sono tutte riconducibili ai sintomi dell’alimentazione selettiva.
Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso tra i ragazzi in fase preadolescenziale che però, con il passare degli anni, tende a regredire, sino a scomparire. Si parla di alimentazione selettiva transitoria, quando questa particolare condizione perdura per brevi periodi della vita.
L’esasperazione della selettività quando si sceglie che cosa mangiare diventa un tratto tipico dei comportamenti autistici, specie tra i bambini.
Le situazioni tipiche che possono crearsi quando è il momento dei pasti sono le seguenti:

  • rifiuto drastico di mangiare cibi più sani (preferenza verso hamburger e patatine fritte)
  • assunzione di pietanza solo se del colore preferito (generalmente i bimbi con deficit dello spettro autistico tendono a preferire i piatti in cui il giallo è dominante e manifestano diffidenza o vero e proprio disgusto verso i cibi verde scuro.
  • Un ragazzo autistico è tendenzialmente avverso a sperimentare nuovi sapori e provare ricette innovative. Essendo tipo abbastanza abitudinario, è molto raro che coloro i quali vivono il dramma dell’autismo possano avere piacere nell’introdurre nell’intestino piatti che non hanno mai provato sinora. Avendo una percezione molto accentuata del gusto, e più in generale dei sensi, è verosimile che di fronte ad una specialità di pesce mai sperimentata sino allora, possano reagire con disgusto e nausea.
  • Un altro dato ricorrente nelle persone con autismo è legato alla perenne distrazione nel momento dei pasti. Chi è autistico riesce difficilmente a concentrarsi su quello che mangia e tende ad allontanarsi dalla tavola per fare altro. Ogni input viene considerato valido e importante rispetto al consumare un qualunque genere alimentare.
  • Anche la lentezza nel masticare il cibo e nell’ultimare un piatto servito a tavola sono ascrivibili tra le attitudine tipiche dei bimbi autistici. Quello che in altri bambini può essere visto come un comportamento ammirevole, atto a facilitare la digestione, se portato avanti da bimbi con questo problema, rivela tutta l’anomalia di questo male.

Infine un paio di consigli che ci sentiamo di offrire ai genitori di figli che hanno l’autismo sono:

  1. fate ogni possibile sforzo affinchè il marmocchio mangi a tavola con tutti. Non accettate che possa consumare il cibo da solo. Il pasto è un momento di confronto, estremamente importante perchè riproduce in piccolo quello che accade nella società.
  2. cercate di nascondere i cibi che fanno bene, ma che non piacciono a vostro figlio, all’interno di pietanze a loro gradite. Questo piccolo “trucco” consentirà loro di avvicinarsi a nuovi gusti e allargare i propri orizzonti mentali.ù

 

La dieta per bambini autistici

Quello che risalta più agli occhi quando si osserva il regime alimentare di bambini autistici è l’antipatia verso bocconi a base di verdure. Sarà per via del colore o per un gusto considerato poco rilevante, ma di conseguenza, l’apporto di fibre per gli autistici è ridotto ai minimi termini.
Vegetali a foglia verde, ricchi di sostanza di fibre appaiono praticamente inesistenti nelle diete di queste persone.

La carenza di verdure nell’alimentazione dei bimbi autistici può avere effetti sulla loro salute?

Molto probabilmente sì. Ancor prima di parlare di vaccino esavalente ed eventuali collegamenti con la manifestazione di fenomeni autistici, dovremmo infatti capire se una dieta squilibrata possa favorire il manifestarsi di questo disturbo nei comportamenti sociali e anche affettivi.
Sono molti gli esperti d’autismo infantile che sottolineano l’importanza di riconoscere se un cibo fa bene o fa male al proprio fanciullo.
Tra gli aspetti più interessanti di queste analisi vi è la necessità di eliminare il frumento e i prodotti di origine vaccina.

Più che di autismo e vaccini, dovremmo iniziare a parlare del nesso tra autismo e latte vaccino.

I cibi a base di latte non fanno bene ai bambini autistici

Ecco un elenco sintetico di quelli che sono i cibi a base di latte di mucca:

Formaggi, scamorze, latte, stracciatella, besciamella, ricotta,

La caseina, dopo i 4 anni di vita, fa male all’intestino, soprattutto nel caso di bambini con autismo, anche lieve. E’ per questo motivo che dovremmo escludere dalla loro dieta qualunque forma di prodotto derivato dal latte di vacca.

Che cosa utilizzare in sostituzione del latte?

Sono tanti i prodotti che possono essere utilizzati, primi tra tutti il latte di soia e quello di avena, ancora più ricco di fibre. Vivere senza latte di mucca non soltanto è possibile, ma risulterà anche più salutare.

Altro cibo proibito, da non integrare nella dieta dei bambini autistici è il frumento. Lo crede anche il dott. Antonucci, esperto in autismo infantile, che ritiene che il grano sia il principale responsabile delle infiammazioni intestinali, suggerendo di essere molto attenti ad escluderlo dalla tavola, se vogliamo aiutare a guarire un giovane autistico.
Il consiglio di chi ha studiato l’autismo dal punto di vista olistico è quello di interrompere il consumo di:

prodotti di panificazione, pizze, impasti per dolci,

Con che cosa si può sostituire il frumento?

Come nel caso del latte di origine vaccina, anche il frumento potrà essere rimpiazzato nella dieta per autistici con dei sostituti decisamente più genuini e compatibili con il colon ipo-sensibile di chi è classificato come soggetto autistico.
Tra le soluzioni alimentari che presentano i vantaggi più grandi ci sono i cereali. Impariamo quindi a preparare buone ricette a base di orzo o di riso, ma evitiamo le gallette di riso, che possono aumentare in poco tempo i valori de glicemia. Riscopriamo l’antico sapore del grano saraceno o del farro e di sicuro riusciremo a dare colore e sapore alle preparazioni culinarie.
Altri piatti ugualmente validi saranno quelli a base del tipico cereale cileno, ovvero la quinoa, deliziosa in combinazione di verdure come piselli e zucchine.

Gli autistici possono mangiare tutta la frutta?

Sì, ma soltanto se si tratta di frutta fresca di stagione e tenendo in considerazione delle specificità legate al proprio gruppo sanguigno.
Risulta fondamentale conoscere il gruppo del sangue prima di iniziare una corretta dieta contro l’autismo.
Heliantus, da sempre convinta che sia necessario capire chi siamo, dal punto di vista genetico, prima di iniziare una dieta efficacie, ha da sempre integrato l’analisi iridologica e le sedute d’idrocolonterapia con suggerimenti alimentari legati al gruppo sanguigno d’appartenenza.

E’ per questo che in questo articolo, abbiamo deciso di ricordare quella che è la frutta migliore per il vostro organismo, a seconda se appartenete al gruppo A, al gruppo B, o al gruppo O o AB.

GRUPPO SANGUIGNO FRUTTA BENEFICA INDIFFERENTE DA EVITARE
Gruppo 0 Banana, mirtilli, ciliegie, prugne, fico (secco e fresco), prugne (secche e fresche), guava, succo d’ananas, mango, succo di ciegia nera Albicocca, kaki, ananas, kumuat, anguria, lampone, bacca di sambuco, lime, carambola, limone, dattero, mela cotogna, fico d’india, mela, sidro, fragola, melagrana, frutto dell’albero del pane, melone, melone di Spagna, pesca, mirtilli rossi, pompelmo, mora selvatica, ribes (nero, rosso), nettarina, uva, papaia, uva passa, pera, uva spina Arance, more, cocomero, noce di cocco, latte di cocco, kiwi, pera asiatica, mandarini,
Gruppo A Albicocca, limone, ananas, mirtillo, prugna, mora, ciliegia, pompelmo, fico fresco o secco, prugne secche, lime, succo di ciliegia nera Nguria, cocomero, bacca di sambuco, datteri, caco, fichi d’india, carambola, fragola, nettarine, guava, pera, kiwi, pera asiatica, kumquat pesca, lampone, ribes nero e rosso, sidro, mela, mela cotogna, succo di mirtillo rosso, melagrana, uva, melone, uva spina, melone di Spagna, uvetta, mora selvatica Arancia, mango, banana, noce di cocco, mandarini, papaia
Gruppo B Ananas, papaia, anguria, prugna, banana, uva, mirtilli rossi Albicocca, mela cotogna, arancia, mela, sidro, bacca di sambuco, melone, ciliegia, mirtilli, dattero, mora selvatica, fico fresco e secco, more, fragola, nettarina, pera, guava, pera asiatica, kiwi, pesca, kumquat, pompelmo, lampone, prugna secca, lime, ribes nero e rosso, mandrini, uva essiccata, uva spina, mango Caco, melagrana carambola, noce di cocco, fico d’India
 Gruppo AB Ananas, mirtilli rossi, anguria, pompelmo, ciliegia, pompelmo, fico fresco e secco, prugna, kiwi, uva, limone, uva spina Albicocca, mirtilli, bacche di sambuco, more, cocomero, nettarina, dattero, papaia, fragola, pera, pesca, kumquat, prgna essiccata, lmapone, ribes, lime, mandarino, succo di pmpelmok, mela, melone, uvetta Arancia, manco, banana, mela cotogna, caco, melograno, carambola, mora selvatica, guava, noce di cocco

A prima vista notiamo con il cocco sia poco assimilabile, un po’ da tutti i gruppi sanguigni e che anche le arance andrebbero bandite dalla tavola, ad eccezione delle persone con sangue di tipo B.

Dobbiamo uscire dall’ottica che esista una dieta valida per tutti, così come non esistono dei regimi alimentari universali che funzionano con tutti i bimbi autistici.
Si ricorda come ogni gruppo del sangue abbia una propria predisposizione agli zuccheri.

Il gruppo zero possiede ad esempio un unico bastoncino sul globulo, che termina con uno zucchero, detto fucosio.
Al bastoncino del gruppo A è collegato una testina con un altro zucchero, detto N-acetilgalattosamina.
Al gruppo sanguigno B invece è attaccato al bastoncino fucosio la D-galattosmina.
Il gruppo AB presenza invece sia N-acetilgalattosamina che D-galattosmina.

Di fatto, quando arriva un alimento non riconosciuto da queste “antenne” naturali, che operano nel sistema circolatorio, avviene una precipitazione di sostanze, dette lectine.

Quando l’organismo di un bambino autistico non riconosce questi precipitati, reagisce in tanti modi differenti (febbre, infiammazioni, creazioni di muffe, allergie..ecc), portando all’asfissia.
Quello che accade è molto simile alla condizione di rivestire il cibo che introduciamo nell’esofago con delle buste di plastica.

La dottoressa Rosa Ancela Racanelli non smetterà mai di chiederlo ai suoi pazienti:

“perchè non volete che nel mare finiscano buste di plastica e invece siete disposti ad accettarle nel vostro corpo?”

Se anche tu sei tra coloro i quali vogliono rompere questo circolo vizioso che porta all’asfissia e intraprendere una dieta basata sul gruppo sanguigno o sapere cosa far mangiare ai propri figli autistici, contatta la dottoressa Racanelli, in stretto contatto con il dottor Antonucci.

Esistono tantissimi probiotici naturali e qualità di fiori di Bach che possono aiutarli.

 

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